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venerdì 30 aprile 2010

MINA - LA MENTE TORNA


LA MENTE TORNA

BATTISTI - MOGOL

Mina

La mente va
dove va
chissà
Mi sento donna
così
come mai
fuori c'è un mondo che
oramai
mi aspetta
io lo so
io voglio vivere
anche per me
Scoprire quel che c'è
io voglio
apro già la porta
ma
Arrivi tu
la mente torna
il cuore mio
quasi si ferma
e intorno a me
lo spazio immenso
che persino io
non ho più senso
Arrivi tu
il mondo
è acceso
quello che era mio
tu
l'hai già preso
non ci son più per me
esitazioni
ti chiedo solo
se mi
perdoni
Tu mi saluti e ti siedi
e poi
apri il giornale
non guardi più me
mi lasci sola così
perché
io volo
senza te
io voglio vivere
anche per me
Scoprire quel che c'è
io voglio
sono già decisa
ma
Mi parli tu
la mente torna
il cuore mio
quasi si ferma
e intorno a me
lo spazio immenso
che persino io
non ho più senso
Mi parli tu
il mondo è acceso
quello che era mio
tu
l'hai già preso
non ci son più per me
esitazioni
ti chiedo solo
se mi perdoni

Roberto Carifi


La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Roberto Carifi





E' nato nel 1948 a Pistoia, dove risiede. Tra le sue raccolte di poesia ricordiamo: Infanzia (Società di Poesia, Milano 1984); L’obbedienza (Crocetti, Milano 1986); Occidente (Crocetti, Milano 1990); Amore e destino (Crocetti, Milano 1993); Poesie (I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme 1993); Casa nell’ombra (Almanacco Mondadori, Milano 1993); Il Figlio (Jaka Book, Milano 1985); Amore d’autunno (Guanda, Parma-Milano 1998); Europa (Jaka Book, Milano 1999). Tra i saggi: Il gesto di Callicle (Società di Poesia, Milano 1982); Il segreto e il dono (EGEA, Milano 1994); Le parole del pensiero (Le Lettere, Firenze 1995); Il male e la luce (I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme 1997); L’essere e l’abbandono (Il Ramo d’Oro, Firenze 1997); Nomi del Novecento (Le Lettere, Firenze 2000). E’ inoltre autore di racconti e traduttore, tra l’altro, di Rilke, Trakl, Hesse, Bataille, Flaubert, Racine, Simone Weil, Prévert, Rousseau, Bernardin de Saint-Pierre. Ha collaborato e collabara ai maggiori quotidiani italiani ed è redattore del mensile "Poesia".



Bibliografia essenziale

M. Baudino, Nel mitico mondo di Carifi, "Gazzetta del popolo", 19 settembre 1979;

C. Viviani, Il mito e il nuovo inquilino, "Il Giorno", 7 ottobre 1979;

F. Ermini, Il mito per relazionarsi al reale, "Il quotidiano dei lavoratori", 13 marzo 1982;

G. Giudici, Il gesto di Callicle, "L’Espresso", n. 40-41, ottobre 1982;

A. Porta, Il gesto di Callicle, "Alfabeta", n. 41, ottobre 1982;

M. Spinella, La microfisica del significante poetico, "Rinascita", n. 32, 1982;

G. Raboni, Qui sento odor di buoni versi, "Il Messaggero", 20 giugno 1984;

T. Kemeny, Infanzia, "Il piccolo Hans", n. 46, 1985;

M. Baudino, Al fuoco di un altro amore, Jaca Book, 1986;

F. Masini, L’anima e la forma nei versi di Carifi, "Avvenire", 1° novembre 1986;

P.F.Iacuzzi, Il paradosso della poesia italiana degli anni ottanta, "Paradigma", n. 7, 1986;

B. Frabotta, Utopisti e menestrelli, "L’indice", n. 7, luglio 1987;

R. Mussapi, Nostalgia del tragico, "Corriere del Ticino", 14 novembre 1987;

I Quaderni del Battello Ebbro, n. 5, aprile 1990 (con saggi di V. Giuliani, P.F. Iacuzzi, F. Sessi, L. Tassoni, I. Vincentini);

T. Di Francesco, Basso continuo del rumore bellico per litanie epiche sull’occidente, "Il Manifesto", 9 novembre 1990;

M. Cucchi, Il filo del tramonto e del rimpianto, "Il Giornale", 9 dicembre 1990;

P. Bigongiari, La poesia, il luogo del ritorno a casa, "La Nazione", 29 marzo 1991;

A. Mazzarella, La lingua continua a battere dove la carità duole, "Il Mattino", 1° maggio 1991;

F. Loi, Il buio mondo che ci avvolge, "Il Sole 24 ore", 10 marzo 1991;

F. Rella, Il lato oscuro delle cose, "La Repubblica", 16 marzo 1991;

E. Gatta, Sul vuoto appesi alla parola, "La Nazione", 11 febbraio 1992;

S. Crespi, Amore senza tempo, "Il Sole 24 ore", 3 ottobre 1993;

R. Copioli, E per musa ispiratrice la nostalgia, "Avvenire", 16 dicembre 1993;

L. Carra, Classici pensosi versi, "Gazzetta di Parma", 31 dicembre 1993;

A. Donati, Amore per una donna e per il nulla, "il Giorno", 24 ottobre 1993;

E. Gatta, Gli amori di Carifi, "La Nazione", 10 novembre 1993;

B. Manetti, Carifi il poeta errante, "La Repubblica", 8 novembre 1993;

D. Attanasio, Amore e morte trascendenti segreti, "Il Manifesto", 9 giugno 1994;

R. Copioli, Carifi: il desiderio è mitico, "Avvenire", 14 maggio 1994;

E. Grasso, L’amore quando il lume si spegne, "L’Unità", 24 gennaio 1994;

A. Donati, Intervista a Roberto Carifi, "Il Giorno", 24 aprile 1994;

S. Crespi, Doni al confine del tempo, "Il Sole 24 ore", maggio 1994;

A. Donati, L’angelo poetico della solitudine, "Il Giorno", 26 gennaio 1994;

R. Copioli, Figli innamorati del proprio destino, "Avvenire", 28 ottobre 1995;

M. Liberatore, Il male, una provocazione estetica nei racconti di Roberto Carifi, "La Clessidra", n. 1, 1995;

S. Crespi, Chiaroscuro con lampada e scialle, "Il Sole 24 ore", 15 ottobre 1995;

G. Conte, Chi son? Sono un poeta, "Il Giornale", 16 ottobre 1995;

A. Ugolotti, Il dolore nelle sillabe, "La Gazzetta di Parma", 10 gennaio 1996;

A. Donati, Roberto Carifi: un angelo in esilio, "Avvenimenti", 28 agosto 1996;

U. Piersanti, Il figlio, "Tutto Libri", 25 novembre 1996;

P. Bigongiari, Carifi: parole e voce di Figlio, "La Nazione", 5 gennaio 1996;

A. Torno, Quel contratto da verificare, "Il Sole 24 ore", 6 aprile 1997;

R. Copioli, Carifi: angeli sospesi tra essere e abbandono, "Avvenire", 12 dicembre 1997;

G. Tesio, Un neoromantico invoca il cuore, i sogni, l’addio, "Tutto Libri", 19 novembre 1998;

M. Fortunato, Amore d’autunno, "L’Espresso", n. 43, 29 ottobre 1998;

P.F. Iacuzzi, Morte di madre. Quando la poesia "riversa la vita", "Il Giornale", 5 ottobre 1998;

R. Copioli, Carifi e l’elegia di uno stile semplice", "Avvenire", 24 ottobre 1998;

U. Cecchi, Quei legami vitali tra figlio e madre, "La Nazione", 6 ottobre 1998;

S. Crespi, Carifi: tra infelicità e silenzio, "Il Sole 24 ore", 27 settembre 1998;

S. Ramat, Un dolcissimo amore d’autunno, "Il Giornale", 18 settembre 1998;

D. Fiesoli, Carifi e l’estetica dell’amore, "Il Tirreno", 18 ottobre 1998;

E. Zucchi, Dalla parte del cuore, "Gazzetta di Parma", 19 novembre 1998;

E. Coco, Roberto Carifi, Rivista de Literatura del centro cultural, n. 3, Malaga, junio 1998;

F. Desideri, Un dialogo a distanza sull’alterità del figlio, introduzione a R. Carifi e U. Buscioni, Figure dell’abbandono, maschiettoemusolino, Siena 1998;

M. Merlin, Il pathos del sublime: la poesia di Carifi, "Atelier", n. 15, settembre 1999;

D. Fiesoli, Europa, "Il Tirreno", 15 dicembre 1999;

B. Garavelli, Addio alla madre, "Avvenire", 8 gennaio 2000;

G. Colotti, Europa, "Il Manifesto", 8 gennaio 2000;

R. Bartoli, La religiosa tragicità di Carifi, "Poesia", n. 137, marzo 2000.

da AMORE D’AUTUNNO (Guanda, Milano 19989

Esatta è la parola

che viene a noi dal bene,

che afferra come la mano del destino

e piega le ginocchia

e l’uno all’altra ci abbandona.

Se resta un’ombra, amore,

non sarà l’ombra del peccato

ma quella che protegge dalla luce estrema,

che custodisce lo sguardo di chi ama.

A volte il tuo viso muta,

un fragile tremore bacia le tue labbra:

soltanto il bene si mostra così,

nella minuscola piega della pelle,

nel battito sottile dello sguardo.

Il male non ha rossori,

nulla lo lascia impallidire

e si nasconde.

http://www.italian-poetry.org/Carifi.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

giovedì 29 aprile 2010

La pazienza ha un limite (Patience has its limits) - c.a.l.m.a.

La pazienza ha un limite (Patience has its limits) - c.a.l.m.a.



La pazienza ha un limite (Patience has its limits) - c.a.l.m.a. from Frenky on Vimeo.

Alberto Cappi


La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Alberto Cappi

Nasce a Revere (MN) nel 1940.E' poeta, saggista, traduttore.

Per la poesia: Passo Passo (Firenze, 1965); Alfabeto (Milano, 1973); 7 (Torino, 1976); Mapa (Mantova, 1980); Per Versioni (Milano, 1984); Casa delle Forme (Udine, 1992); Piccoli dei (Faenza, 1994); Il Sereno Untore (Latina, 1997).

Per la saggistica: Il Testo e il Viaggio (Mantova, 1977); Materiali per un frammento (Udine, 1989); Linguistica e semiologia (Torino, 1994); Materiali per una voce (Grottammare, 1995); In atto di poesia (Napoli, 1997); Materiali per un'arca (Bologna, 1998); Il luogo del verso (Yale, 1998); Il passo di Euridice (Milano, 1999).

Per la traduzione: Juan Liscano, Nella notte venne e baciò le mie labbra (Milano, 1981); Alain Jouffroy, Cerfs Volants (Mantova, 1993); Juan Liscano Fondazioni (Bologna, 1995); Florbela Espanca, Dodici Sonetti (Milano, 1997); Ernesto Cardenal, Quetzalcoatl (Faenza, 1999).

Ha curato le antologie Tutti li miei pensier parlan d'amore (Milano, 1988); L'acqua di Manto (Udine, 1989); And lovely is the rose (Milano, 1990); A las cinco de la tarde (Milano, 1993); Teoria e poesia (Pescara, 1993); Mamanto (Mantova, 1994); Parole nella leggenda (Mantova, 1997).

E' redattore delle riviste "Anterem", "Quaderno", "Steve", "Testuale", "Tracce" e collabora ad altre tra cui "Poesia", "Testo a fronte", "La Clessidra", "Il Verri", "Hebenon", le americane "Gradiva" e "Differentia", la venezuelana "Zona Franca" e la spagnola "Serta".

Cura alcune collane di poesia e dirige "L'Albero Cavo" in Pescara, "La città dei poeti" e "Poesia del '900" in Mantova, "Nightigale" in Faenza.

Sue poesie sono apparse in antologie italiane e straniere.

Svolge il lavoro di critico letterario.

BIBLIOGRAFIA CRITICA

G. Baratta, Gazzetta di Mantova, 22 Settembre 1973

G. Pandini, Avvenire, 14 Settembre 1973

F. Manescalchi, L’Unità, 21 Febbraio 1974


Spatola, Tam Tam, n.14/15/16, 1977
G. Finzi, Giorni, 27 Aprile 1977

F. Ermini, Il Manifesto, 27 Maggio 1978

D. Cara, Inchiesta sulla poesia, Bastogi 1979

S. Lanuzza, L’apprendista sciamano, D’anna 1979

P. Ruffilli, Gazzetta di Parma, 3 Luglio 1980

F. Camon, Il Giorno, 29 Aprile 1981

M. Lunetta, Poesia italiana oggi, Newton Compton, 1981

R. Barilli, Viaggio al termine della parola, Feltrinelli 1981

G. B. Squarotti, Letteratura italiana contemporanea, Lucarini 1982

G. Zagarrio, Febbre, furore e fiele, Mursia 1983

R. Carifi, Marka, Aprile 1985

R. Barilli, Tuttolibri, Aprile 1985

R. Venturi, Spirali, Giugno 1985

F. Bruzzo, Tracce, Luglio 1985

G. Ferri, Testuale, n.3, 1985

E. Minarelli, Altri termini, n.3.4.5., 1986

G. Bergamini, Dismisura, n.74/80, 1986

S. Lanuzza, lo sparviero sul pugno, Spirali ed. 1987

G. Gerosa, Il Giorno, Marzo 1988

Augias, Panorama, Aprile 1988
C. Ferri, Molloy, n.5, 1989

F. Sessi, Altri termini, n.1, 1990

M. Sovente, Si Scrive, 1991

R. Carifi, Poesia, 1992

E. Grasso, Portofranco, 1993

G. Ferri, La ragione poetica, Mursia 1994


Mundula, L’Unione Sarda, 17 Luglio 1995
P. Lagazzi, Gazzetta di Parma, 6 Settembre 1995

G. B. Squarotti, Storia della civiltà letteraria, UTET 1996


M. Hernandez, El Globo, 21 Agosto 1996
D. Adriano, Avvenimenti, 6 Agosto 1997

G. Pandini, La Provincia, 28 Ottobre 1997

G. Luzzi, Giornale del Popolo, 29 Gennaio 1998


Mattellini, Hortus, n.20, 1998
M. Ferrari, Il Piccolo, 17 Marzo 1999

G. Oldani, Avvenire, 19 Marzo 1999

P. Ruffilli, Poesia, n.32, 1999

G. Galetto, L’Arena, 11 Ottobre 1999

Stagioni







primavera

ora che viene il vento

ora che il tempo tiene

il soffio terso dei doni

favillano stazioni

di favola nel verso

ehi, piccolo paggio,

che mignolo crocca

nel tuo

piumaggio d’albicocca?!


http://www.italian-poetry.org/Cappi.htm

http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

mercoledì 28 aprile 2010

Amore amore - Riccardo Cocciante & Mina





Riccardo Cocciante & Mina

RICCARDO:
Amore amore / amore amore / amore amore amore /
amore amore amore / amore amore /
amore amore amore / amore amore...

Una sera di festa a Maggio
tu e l'amico mio che cercava parole sui discorsi della gente
eri bella da fare male
da restare stordito quella volta, quel primo giorno
che ti ho vista per caso
Amore
ti ho chiamato il giorno dopo in casa
e ti ho detto
Scusa, non volevo disturbarti
ma ieri non hai sorriso
non hai detto una parola
e io voglio sentire la tua voce e sentire il tuo respiro

Amore amore / amore amore
amore amore amore / amore amore...

MINA:
Amore amore / amore amore / amore amore amore /
amore amore amore / amore amore /
amore amore amore / amore amore...

Ciao, che fai tu da queste parti
qui al portone mio
se aspettavi qualcuno non significa che sia io
E una bella serata questa, di primavera
e ti senti sicuro di non perdere mai
Amore
ti ho trovato un giorno sotto casa
e mi hai detto
Senti, io non penso ormai che a te
dimmi solo se hai voglia di un momento insieme a me
o io posso sparire adesso
una foglia che alza il vento

Amore amore, amore amore... / amore amore amore
amore / amore amore / amore amore
amore amore amore / amore amore


Amore Riccardo Cocciante


Read more: http://www.metrolyrics.com/amore-lyrics-riccardo-cocciante.html#ixzz0mREUbacL

Piero scamarcio - messaggio nella bottiglia




Sono un naufrago, un'isola sperduta nel mare.

Un altro giorno da solo, nessuno tranne me.

La solitudine, supera insopportabile.

Salvatemi per favore, me ne sto andando in depressione.
Rit. Mo' mando un SOS oooh (2v.)

Speriamo che qualcuno lo sente (2v.)

Speriamo che qualcuno riceva il

messaggio nella bottiglia, si.
È passato un anno da quando ho scritto il biglietto,

ma io già lo sapevo che andavo a scialuppa,

ma la speranza può far sopravvivere,

la morte può cucire la tua vita, ma può fare a pezzi il cuore.
Rit.
Sono uscito stamattina e non credevo ai miei occhi,

migliaia di bottiglie trasportate dalle onde.

Come la mia solitudine, non mi sentivo più solo,

migliaia di naufraghi in cerca di rifugio.
Rit.

http://www.justsomelyrics.com/919664/Piero-Scamarcio-Il-Messaggio-nella-bottiglia-Lyrics

Michele Caccamo




La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Michele Caccamo


Michele Caccamo, nato a Taurianova (RC) il 21.12.1959, è residente a Gioia Tauro. Imprenditore, è stato assistente parlamentare alla Camera dei Deputati. Ha pubblicato: nel 2003 “Incoronato come le rose” (testo teatrale), nel 2005 “La stessa vertigine, la stessa bocca” Manni editori, prefazione di Raffaele La Capria (poesie), nel 2005 “Il segreto delle fragole” (antologia) Lietocolle editore (poesie), nel 2006 “Il pomo e la mela” (con Dona Amati) Lietocolle editore, prefazioni di M. Zizzi e T. Cera Rosco (poesie), nel 2007 “Chi mi spazierà il mare” Editrice Zona, prefazione di Alda Merini, postfazione di Andrea Camilleri (poesie).

m.caccamo@libero.it

ho l’angelo alla schiena
come un monumento
un anello
e dalla mia carne
sfoglia veli
fino a traversarmi
liberamente
e io comincio a trovarmi
fra tanti morti
e già raggelo
la fragranza i globuli
pieni di freddo
convertiti
e le mie parole
perdono tutta l’aria
e sono secche
e sono dense più delle terre
così è la morte che occorre
in una coppa di terra
poi le vene rigide
e quanto silenzio
e tutta la carne ghiacciata
per quel ciglio terribile
ho già una costola nel cielo
che è un raggio
una scintilla
e quel sapore di fiele
si attacca
e divento sordo
ma se indovino il lampo
uscirò dall’aria
dal mio turno
sepolto dove è tutto vapore
le ossa le mani il sudore
le carni e le mete
dove è tutto ancora aperto
come un tempo vacante
e lì nel vuoto che tutto gira
e si è l’apocalisse
sopra l’anatomia
senza peso trasparenti
come d’assenzio
e si è un soffio
sarà da lì
per l’intero cono del cielo
che scivolerò
come un tronco
e potrò delimitare lo spazio
essere un ago nel pianeta
lo spartivento
e potrò salire al sole
con il fuoco tra i denti
e un faro d’oro tra le dita
e stare eterno
per tutta l’aria
come un nastro
un campo santo



http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

Un messaggio in una bottiglia (nel mare del web)

Un messaggio in una bottiglia (nel mare del web)

Messaggio in bottiglia


Messaggio in bottiglia, a distanza di trentatré anni a restituirlo è Facebook
da 5 ore 49 minuti


Messaggio in bottiglia, a distanza di trentatré anni a restituirlo è Facebook Ingrandisci immagine
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Londra, 28 Apr. (Ign) - Quasi un cold case risolto (senza delitto). Ma ora Facebook permette di fare scoperte e ricostruire eventi che, prima dell’avvento dei social network, erano praticamente impossibili.

Chi avrebbe, per esempio, potuto restituire a Olivier Vandewalle, il suo messaggio infilato nella bottiglia, che il belga aveva affidato romanticamente al mare nel 1977? Olivier ora 47enne, padre di due bambini, aveva all’epoca 14 anni, e si trovava sullo yacht del padre in vacanza, nelle acque tra la Gran Bretagna e Francia. Gettò in acqua il suo messaggio. Da adolescente che gioca con le onde.

Poi trentatré anni di oblio, fino a quel post ricevuto su Facebook. Un testo sulla sua bacheca che recitava più o meno così: “Olivier, ho ritrovato la bottiglia con il tuo messaggio sulla spiaggia di Swanage, nel Dorset (in Gran Bretagna, di fronte alle coste francesi, ndr) ”. Firmato Lorraine Yates.

Un post che riporta alla memoria di Olivier i suoi 14 anni e la sua bottiglia. Lei gli invia per e-mail la prova che è quello veramente il suo biglietto: “La barca di tuo padre si chiamava ‘Tomaris’, c’è scritto qui…”.

Di sicuro una mail che non conterrà il sapore del sale di cui la bottiglia è ormai impregnata, né l’inchiostro sbiadito dal sole e dal tempo. Ma in fondo era l’unico modo per rivivere un ricordo ormai scomparso.

(Piccole) magie ai tempi di Facebook.

http://it.notizie.yahoo.com/7/20100428/tts-messaggio-in-bottiglia-a-distanza-di-c8abaed.html

martedì 27 aprile 2010

Pietro Bruno


La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Pietro Bruno




Pietro Bruno è nato a Messina nel 1942. Ha pubblicato la raccolta di poesie "Il sole tramonta ad Oriente" (Ed. del Leone, 1985)
e, nel 1996, un poema in quadri, "Futuro Anteriore", sempre per la stessa Casa Editrice. Suoi versi sono apparsi su numerose riviste
ed è presente nell'antologia "7 Poeti del Premio Montale" (Scheiwiller, 1988) risultando tra i vincitori di tale premio, sezione inediti, nel 1987.
E' autore di romanzi per ragazzi. Ingegnere, vive e lavora a Padova.
Bibliografia essenziale: P. Ruffilli, "Rassegna Libraria", 20 gen 1984;
F. Goldin, "La Vita del Popolo", 6 apr 1986;
G. Marchetti, "La Gazzetta di Parma", 8 mag 1986;
G. Palmisano, "Il Piccolo", 18 ago 1986;
A. De Nando, "Logos" gen 1987;
M.L. Spaziani, Prefazione a "7 Poeti del Premio Montale" (Scheiwiller), 1988;
P. Ruffilli, editoriale per "Futuro Anteriore", 1996; A. Maestri, "Nemo", gen 1998.

IL TEMPO, LA MEMORIA E LA FAVOLA
Colonia

Me ne ricordo tanti
in quella spiaggia
che se il tempo
ci avesse messo in fila,
per passare,
ancora sarei lì
a trascinare a riva
l'orizzonte.
*
Passa il tempo del gioco
con l'ultimo fischio del prete.
Dimenticata nel cortile
è la gioia che si gonfia
si alza e rimbalza
che arriva ai tuoi piedi
e puoi prenderla a calci.



http://www.italian-poetry.org/Bruno.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

lunedì 26 aprile 2010

Roda_Viva

Roda Viva
Chico Buarque
Composição: Chico Buarque
Tem dias que
a gente se sente
Como quem partiu ou morreu
A gente estancou de repente
Ou foi o mundo então que cresceu...
A gente quer ter voz ativa
No nosso destino mandar
Mas eis que chega a roda viva

Antonella Anedda


La Poesia italiana del Secondo Novecento - The Italian Poetry of the second half of the 20th century

Antonella Anedda



Antonella Anedda (Anedda-Angioy) è nata a Roma. Vive tra Roma e la Sardegna. Ha collaborato per varie riviste e giornali come Il Manifesto, Linea d’ombra, Nuovi Argomenti. Ha pubblicato: il libro di versi Residenze invernali(Crocetti, Milano 1992, premio Sinisgalli opera prima, Premio Diego Valeri, Tratti poetry prize);il libro di saggi Cosa sono gli anni (Fazi, 1997) il libro di traduzioni e poesie Nomi distanti (Empiria, Roma 1998, con una nota di Franco Loi). Nel settembre 1999 è uscito il volume di poesie Notti di pace occidentale, per la casa editrice Donzelli di Roma. Di prossima pubblicazione presso la Feltrinelli un libro di saggi dal titolo La luce delle cose. E’ presente in antologie italiane e straniere.

Bibliografia critica:

"Antologia della poesia italiana dagli anni Settanta a oggi" a cura di Simone Caltabellota, Francesco Peloso, Stefano Petrocchi, Frassinelli, 1997

Alida Airaghi, Tre stazioni, Il Manifesto, 16,1,1997

Maria Pia Ammirati. "La fatica eroica",Diario della settimana, agosto-sett.1997

Francesca Borrelli, Cosa sono gli anni, Manifesto, 19 giugno 1997

Franco Buffoni, "Nomi distanti",Testo a fronte n° 20 –1° semestre 1999

Maria Clelia Cardona, "Antonella Anedda, Residenze invernali", Poiesis, anno 2 n.3 pag.32

Maria Clelia Cardona, "Notturni di violoncello", in Leggendaria. n.18 dicembre 1999

Andrea Cortellessa, Antonella Anedda, Notti di pece occidentale, L’Unità, 3 gennaio 2000

Annamaria Crispino, "Le sue tempie sugli anni" in Leggendaria, n.2, maggio 1997,

Stefano Crespi "Lo sguardo d’inverno", Il sole 24 ore, 15 novembre 1992

Roberto Deidier: "Nomi distanti"in Poesia ’98. Annuario di poesia, Castelvecchi, Roma, 1999.

Gianni D’Elia,"Libri scelti: Residenze invernali di Antonella Anedda", Lengua,n°14, Crocetti, Milano,1994

Roberto Galaverni (antologia a cura di) "Nuovi poeti italiani contemporanei" Roberto Galaverni, Guaraldi, Forlì, 1996 "Contemporary italian poets" in "Modern poetry in translation, n°15, 1999

Elio Grasso "Il libro del mese: Cosa sono gli anni", in Poesia , anno X sett.1997 n° 109

Franco Loi, Antonella Anedda, in Lengua n°14, Crocetti, Milano,1994

Franco Loi "Risonananze e distanze", Il Sole 24 ore, 26 luglio 1998

Stefano Lecchini, "Là dove si accatasta il gelo" Gazzetta di Parma, 22 luglio 1992

Stefano Lecchini "Una voce dal buio", Gazzetta di Parma", 17 novembre 1999

Mario Merlin "Omaggio alla poesia contemporanea" Atelier, anno III, giugno 1998

Valerio Magrelli "Partì, obbediente, senza dirlo", Diario della settimana, agosto-sett.1997

Giorgio Manacorda "Antonella Anedda" in Poesia ’98. Annuario di poesia, Ediz.Castelvecchi, Roma, 1999

Andrea Molesini, Nomi distanti, Il Manifesto, 25-8-1998

Sandra Petrignani, "Quanto conta uno sguardo", Panorama, 23, ottobre 1997

Amelia Rosselli, "Stringersi all’osso dei propri pensieri", Il Manifesto, venerdì 8 maggio 1992

Attilio Scarpellini "Qui e altrove. Sulla poesia di Antonella Anedda", Galleria, gennaio-aprile 1994 Emanuele Trevi "In nessun luogo, in nessun tempo" in "Poesia d’amore" a cura di Francesca Panza, Newton compton, Roma, 1999


Davvero come adesso, l'ulivo sul balcone

il vento che trasmuta le nubi. Oltre il secolo

nelle sere a venire quando né tu né io ci saremo

quando gli anni saranno rami

per spingere qualcosa senza meta

nelle sere in cui altri

si guarderanno come oggi

nel sonno - nel buio

come calchi di vulcano curvi nella cenere bianca.

Piego il lenzuolo, spengo l'ultima luce.

Lascio che le tue tempie battano piano le coperte

che si genufletta la notte

sul tuo veloce novembre.

http://www.italian-poetry.org/Anedda.htm


http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

domenica 25 aprile 2010

Donatella Bisutti



La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Donatella Bisutti





Donatella Bisutti è nata e vive a Milano. Ha ottenuto nell'84 il Premio Montale per l'Inedito con il volume Inganno Ottico, (Società di Poesia 1985), poi tradotto in Francia nell'89 dal poeta Bernard Noel per le Editions Unes con il titolo Le Leurre Optique. Successivamente ha pubblicato la raccolta di versi Penetrali, (Boetti & C. 1989) e il poema sacro Colui che viene ( Bruxelles 1994) edizione bilingue con prefazione di Mario Luzi , patrocinio della Commissione Europea per la Cultura, Violenza , (Dialogo libri 1999) e La nuit dans sa clolure de sang, ed. bilingue, trad. Jean-Jacques Boin e Bernard Noel, (Editions Unes, 2000). Sue poesie figurano in diverse riviste e antologie italiane e straniere, Ha svolto un'opera di divulgazione della poesia in una forma assolutamente nuova attraverso due volumi L'Albero delle parole, edito da Feltrinellí nel 1978 e poi in edizione accresciuta nell'Universale Economica sempre di Feltrinelli nel 1996, dedicato in particolare aí ragazzi, e il saggio bestseller La Poesia salva la vita, Mondadori 1992 e Oscar Mondadori 1998. Come traduttrice ha fatto conoscere in Italia poeti come Jon Silkin, Louis Simpson, sull'Almanacco dello Specchio, Edmond Jabès, di cui ha tradotto e curato per Mondadori il volume La memoria e la mano,1992, e Bernard Noel di cui ha tradotto e curato il poema La caduta dei tempi, Guanda 1997, premio Biella per la traduzione.Sta preparando un'edizione completa con inediti della poetessa Fernanda Romagnoli per Garzanti. Cura la collana di poesia L'Albero delle Parole per le edizioni Dialogolibri. Nel 1990 è stata presidente dell'Association Européeenne pour la Diffusion de la Poèsie con sede a Bruxelles, tiene corsi di aggiornamento per insegnanti e laboratorí per le classi elementari e medie e un corso di poesia per adulti presso la Fondazione Archivi del 900 di Milano. E' membro del Pen Club delia Svizzera ltalana, figura nel comitato direttivo dell'Unione Lettori Italiani e della rivista Poesia. E' anche narratrice (Voglio avere gli occhi azzurri, Bompiani 1997) e autrice per ragazzí (L'Astromostro, Feltrinelli 1980, Lucio e la luce della luna, Campanotto 2000).





La notte



lo ti amo ti amo gridi non sai a chi

ed esci nel buio a cercarti

in luoghi perduti di merci e di anime

dove ti circonda una siepe di uomini

e un'alta siepe di muri

e tu con quel grido senza vedere nulla

che mastichi e inghiotti fermo a un angolo dì strada

io ti amo a chi non sai balbetti

perché tu non sei e dici

sì a chiunque

allora sei prostituta e drogato, spacciatore e ladro

non per amore dell'uomo

ma per orrore dell'uomo

allora senti quell'antica voglia di uccidere

temendo di frugare nella tua stessa carne.


http://www.italian-poetry.org/Bisutti.htm

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Alberto Bertoni



La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century



Alberto Bertoni

Alberto Bertoni è nato a Modena, dove vive, nel 1955. Ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, come critico ha curato l’edizione dei Taccuini 1915-21 di Filippo Tommaso Marinetti (Bologna, il Mulino, 1987) e, oltre a numerosi altri saggi di argomento novecentesco, ha pubblicato i volumi Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (Bologna, il Mulino, 1995, Premio Russo e Premio Croce 1996) e Una geografia letteraria tra Emilia e Romagna (Bologna, CLUEB, 1997, insieme con Gian Mario Anselmi).

Sul versante poetico, a partire dal 1986, ha svolto una costante attività di performance in collaborazione con il poeta modenese Enrico Trebbi e con il saxofonista jazz Ivan Valentini, realizzando con loro - nel 1997 - il libro+CD La casa azzurra (Faenza, Mobydick). In proprio ha pubblicato i volumi Lettere stagionali (Castel Maggiore, Book Editore, 1996, Premio Caput Gauri 1996 e Premio Dario Bellezza 1998); Tatì (ibid., 1999, Finalista del Festival Nazionale di Poesia San Pellegrino Terme 1999); e Il catalogo è questo (Parma, Il cavaliere azzurro, 2000). Ha partecipato alle antologie Quaderno bolognese (Bologna, Printer, 1992, con introduzione di Roberto Roversi), Fuoricasa (Castel Maggiore, Book, 1994, con un saggio di Andrea Battistini) e L’Europa dei poeti (Bologna, CLUEB, 1999). Sempre per Book dirige dal 1996 la collana di poesia contemporanea "Fuoricasa". E’ tra i fondatori e redattori delle riviste "Gli immediati dintorni" e "Frontiera". Suoi testi sono presenti in diverse riviste e antologie italiane e statunitensi, tra le quali "Discorso diretto", "L’ozio letterario", "Omero", "Steve", "il belpaese", "Origini", "L’anello che non tiene" e "YIP". Alcune poesie di Tatì sono state tradotte e recitate in inglese dal critico Anthony Oldcorn e altre sono uscite in russo sulla rivista pietroburghese "Zvezdà" (n. 9, 2000). Sulla sua poesia hanno scritto tra gli altri Giovanni Giudici, Raffaele Crovi, Niva Lorenzini, Gianni D’Elia, Elio Tavilla, Salvatore Jemma, Vitaniello Bonito.





Il tempo o forse

il suo battito dentro

il cuore, le vene

vedranno arrugginito

l’apriscatole sul tavolo

brivido aureo che t’imperla

e con te l’ironia dell’ora

in penombra, le feritoie

i tonfi del condominio intorno - fatica

o poco meno a cena, i ruoli

le valvole di sfogo...

Così l’assoluto pallore del volto

la raucedine e sul muro

solo un’astratta resistenza di rami

e persiane a metà, niente più che il fuoco

pallido di un poster, Matisse

a Zurigo, la sua stanza rossa

http://www.italian-poetry.org/Bertoni1.htm

http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm




Il volume raccoglie poesie sia inedite sia pubblicate di Alberto Bertoni, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna, dedicate al padre Gilberto, un modenese nato il
29 agosto 1925 e deceduto il 5 gennaio 2006.
“I temi dell’amnesia e del disorientamento sono diventati a mano a mano dominanti, nella mia poesia, soprattutto dopo la diagnosi di Alzheimer formulatagli nel dicembre del 2001. E’ noto che l’Alzheimer tende a distruggere la vita non solo dei pazienti ma anche dei loro familiari: io non ho fatto eccezione, naturalmente, ma non è questo (e soprattutto non sono io) l’elemento centrale e unificante delle poesie che ho dedicato a mio padre, quanto piuttosto una conoscenza imprevista della sua personalità e della sua storia” scrive Bertoni.
A versi scritti in italiano se ne affiancano altri in modenese.
© 2008 Notiziario Alzheimer Italia n.36



http://www.alzheimer.it/ricordi.html


la neve sulle viole...

sabato 24 aprile 2010

UNA CANZONE PER VOLARE 2009 - MATTEO SCHIVI

Francesco Belluomini


La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Francesco Belluomini



Nato a Viareggio il 10 luglio 1941. Vive a Lido di Camaiore. Poeta e operatore culturale, ha fondato nel 1981 il Premio Letterario Camaiore dedicato alla poesia, di cui e’ presidente.

Ha pubblicato: L’altro io ( Campobasso 1976 ), Già dell’equivoco ( Seledizioni, Bologna 1978 ), Giorni miei: la storia già scritta, ( Forum, Forlì 1979 ), I racconti dell’anima ( Periferia, Cosenza 1982 ), Il melomalessere ( Tracce, Pescara 1985), Tartine e/o Quartine ( Campanotto, Udine 1990 ), Nudità degli eletti ( Viareggio, 1993). Ha inoltre firmato il romanzo Le ceneri rimosse ( Newton Compton Editori , Roma 1989 ).

Tra le opere antologiche e monografiche che raccolgono suoi lavori si devono ricordare: Poesia della metamorfosi (Stilb, Roma 1984 ), Poesia italiana contemporanea ( Vague, Parigi 1985 ), La poesia in Toscana ( Forum, Forlì 1985), A cominciare dalla zeta ( Campanotto, Udine 1985 ), Il sogno di Parnaso ( a cura della biennale di Alessandria, 1986 ), Inchiesta sulla poesia italiana in prospettiva duemila ( Avellino-Riscontri 1986 ), Guida ai poeti degli anni Ottanta ( Spirali, Milano 1987 ), Le proporzioni poetiche ( Laboratorio delle arti, Milano 1988 ), Le parole dello Sport ( Como 1991 ), La poesia in forma chiusa, ( Alessandria 1990 ), La parola originaria ( La Corte, Mantova 1991 ), Poeti latini tradotti da scrittori italiani contemporanei ( Bompiani, Milano 1993 ), Accessibili distanze ( La vita felice, Milano 1999 ). Suoi testi sono apparsi su numerosi periodici e riviste specializzate.

Di Francesco Belluomini hanno parlato con testi e interventi critici: Gabriella Sobrino ( Già dell’equivoco, Roma-Bologna 1978 ), Guglielmo Pedroni, Mario Luzi, Andrea Bisicchia, Renata Giambene, Federico Hoefer, Lina Angioletti, Gaetano Salveti ( Giorni Miei: la storia già scritta, Forlì 1979 ), Riccardo Marchi, Lorenzo Vota, Walter Nesti, Lea Canducci ( Forum-Quinta Generazione, 1983 ), Marcello Ciccuto ( Letture in Versilia-Stilb 1984 ), Rina Li Vigni Galli

( Incognita, Milano 1984 ), Mario Lunetta ( Il melomalessere, Roma-Pescara 1984 ), Antonello Trombadori ( Roma 1985 ), Giorgio Cusatelli, Leonardo Mancino ( Viareggio 1985 ), Stefano Jacomuzzi ( Biennale di Alessandria 1986 ), Alberto Frattini ( Riscontri, Avellino 1986 ), Paola Lucarini Poggi ( Hellas, Firenze 1986 ), Stefano Lunazza ( Guida ai poeti degli anni Ottanta, Milano 1987 ), Giorgio Barberi Squarotti ( La poesia in forma chiusa, Torino-Alessandria 1990 ), Alberto Cappi ( Tartine e/o Quartine, Mantova-Udine 1990 ), Vincenzo Guarracino (Milano-Bompiani 1993 ), Manrico Testi ( Dalla Torre Matilde alle vette Apuane, Baroni-Viareggio 1996 ), Enzo Eric Toccaceli ( Accessibili distanze, I volti della poesia, Milano 1999).




Barricate d’argilla rotte in gola

E notti dietro notti per i giorni da

Leone. Sì che gambero allamato sulla

Lenza nell'impatto con le fauci del ragno.

Un passaggio della storia impersonale:

Occasioni per il furto del passato, nel

Magma incontrollato della fantasia

Incauta. Ma navigati orgogli d’onda

Nutrono-nutriti-di vivaci tonalità

Il ritratto scolorito del vissuto d’oggi


http://www.italian-poetry.org/Belluomini.htm

Mario Baudino



La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century



Mario Baudino

Mario Baudino, nato nel 1952, vive a Torino dove fa il giornalista. Ha scritto tre libri di poesie: , (Premio Montale) e il recente (1999, premio Brancati 2000) pubblicati tutti da Guanda; più qualche libro di saggistica e due romanzi. Il più recente, (1998, premio Scalea) uscirà in edizione tascabile all'inizio del 2001, per Sperling & Kupfer




Attento, le parole che hai detto in passato

ora ti danno la caccia

le parole che hai detto in passato

continuano a chiedere di te

le parole che hai detto in passato

non te le puoi staccare

e anche quelle che hai letto e forse

quelle che hai ascoltato, tutte

come un'onda di piena alle spalle

aspettano il momento perché sono astute

anche se querule, e in fondo il loro solo difetto è

la poca mira

così può accadere che spesso s'avventino non su te

ma su qualcuno che passa vicino magari

una donna un animale una cosa

una volta ho visto un albero era un frassino o un olmo

cominciare a difendersi e lottare sì aveva

una grande energia e voglia di chiarezza

voleva capire invece è impazzito

l'ho visto, sai, si annodava e si apriva

e sbatteva le ali e pareva volare


http://www.italian-poetry.org/baudino.htm

venerdì 23 aprile 2010

yaponsho


Biagio Arixi


La Poesia italiana del secondo Novecento - The Italian Poetry of the second half of the 20th century

Biagio Arixi





Biagio Arixi è nato a Villasor in provincia di Cagliari, il 3 febbraio 1943, vive e lavora a Roma.

ha pubblicato:

Poesia:

Amore: sale quotidiano (Ase Edizioni,1979)

Polvere nera (Edizioni Carte Segrete,1980)

Diverse giovinezze (Lucarini Editore,1981)

Violenza immaginaria ( Soc. di Poesia, Milano,1984)

Grandine ( Edizioni del Leone,1989)

Le vie del cuore (Edizioni del Leone,1997)

Omaggio alla Sardegna, libera traduzione da Peppino Merea (Edizioni Dioscuri,1984)

Romanzo:

Figlio di Vescovo, romanzo ( Pironti Editore,1988)

Fiabe:

Il mago innamorato ( Edizioni E. Elle Trieste,1984)

L'ago d'oro di Acquachiara (Edizioni La Conchiglia Capri,1994)

Il mago innamorato (Edizioni Einuadi Scuola,1994)

Mercurio e l'isola blu ( Patrone Editore,1999)

Vento e la barriera di piume ( Patrone Editore,1999)

La maga Baraccona e le conchiglie stregate( Patrone Editore,1999)

L'ago d'oro di Acquachiara ( Patrone Editore, 1999)

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QUELLO CHE SONO
Poeta per scrivere cose veritiere.
Poeta che piange e s'addolora
quando muore qualcuno ignorato
da tutti: anche dal cane amato
che viene privato di seguire
il morto nell'ultimo viaggio
della separazione.
Poeta che ride di se stesso;
che soffre come un cammello
sgridato dal padrone.
Poeta lontano dagli sporchi
che solitario innalza
l'impalcatura per la scena,
solo per vocazione.
Poeta incompreso dai mediocri
amante del dolore e della vita;
mistico per amore.

http://www.italian-poetry.org/Arixi.htm


http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

Cosa Vuoi Che Sia


Cosa Vuoi Che Sia
Luciano Ligabue

Gli occhi fanno quel che possono
Niente meno e niente più
Tutto quello che non vedono
È perchè non vuoi vederlo tu

Cosa vuoi che sia

Passa tutto quanto
Solo un po' di tempo e ci riderai su
Cosa vuoi che sia
Ci sei solo dentro
Pagati il tuo conto e pensaci tu

È la vita in cui abiti
Niente meno e niente più
Sembra un posto in cui si scivola
Ma queste cose le sai meglio tu

Cosa vuoi che sia
Passa tutto quanto
Solo un po' di tempo e ci riderai su
Cosa vuoi che sia
Ci sei solo dentro
Pagati il tuo conto e pensaci tu

Chi ama meno è meno fragile

Tutti dicono così
Ma gli occhi fanno quel che devono
Solo tu puoi non accorgerti

E il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"
E c'è chi pensa a quello
A cui non pensi tu

E il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"
E c'è chi pensa a quello
A cui non pensi tu

Cosa vuoi che sia
Passa tutto quanto
Solo un po' di tempo e ci riderai su
Cosa vuoi che sia
Ci sei solo dentro
Pagati il tuo conto e pensaci tu

E il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"

E il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"


giovedì 22 aprile 2010

SI STAMME INZIEME by misabellC


Filippo Tommaso Marinetti


Filippo Tommaso Marinetti (Alexandria, Egito, 22 de dezembro de 1876 — Bellagio, 2 de dezembro de 1944) foi um escritor, poeta, editor, ideólogo, jornalista e ativista político italiano. Foi o iniciador do movimento futurista, cujo manifesto publicou no jornal parisiense Le Figaro, em (20 de fevereiro de 1909).

Vida e obra
Italiano nascido na cidade egípcia de Alexandria, foi um dos criadores do movimento estético denominado futurismo - a primeira vanguarda histórica do século XX. Filho de um rico comerciante, fez seus estudos em sua cidade natal, e também em Paris, Pádua e Gênova, onde se formou em direito e viveu muito tempo.

Suas primeiras obras foram poemas que escreveu para revistas literárias e, mais tarde. para sua própria revista - Poesia. Publicou no jornal Le Figaro (1909), de Paris, um famoso manifesto em que mostrou sua oposição às fórmulas tradicionais e acadêmicas, expondo a necessidade de abandonar as velhas fórmulas e criar uma arte livre e anárquica, capaz de expressar o dinamismo e a energia da moderna sociedade industrial, que é considerado o texto fundador do movimento futurista. Este não foi o único movimento italiano de vanguarda, tendo sido no entanto o mais radical de todos, por pregar ruidosamente a antitradição. Indicava que as artes demolissem o passado e tudo o mais que significasse tradição, e celebrassem a velocidade, a era mecânica, a eletricidade, o dinamismo, a guerra.


Placa no Corso Venezia, 23, em Milão, que comemora a fundação, por Marinetti, da revista "Poesia", que lançou o Futurismo.Juntaram-se a este "maluco idealista", Umberto Boccioni, Luigi Russolo e Carlo Carrà, autores do Manifesto dos pintores futuristas (1910), no mesmo ano em que Boccioni redigiria o Manifesto técnico da pintura futurista. Com a Grande Guerra (1914-1918), o futurismo quase morreu juntamente com seus artistas mortos em combate, como Boccioni, ou vencidos pelo renascimento tradicionalista.

Alguns jovens artistas tentaram reavivá-lo depois da guerra, mas sem sucesso. No entanto, sua influência sobre os movimentos modernos que se seguiram foi importante e duradoura.

Marinetti radicou-se definitivamente na Itália e glorificou a I Guerra Mundial como o mais belo poema futurista. Alistou-se no exército italiano, defendeu a intervenção italiana na guerra e ingressou no Partido Nacional Fascista (1919). Politicamente foi um ativo militante fascista e chegou a afirmar que a ideologia do partido representava uma extensão natural das idéias futuristas.

Entre obras teatrais, romances e textos ideológicos de sua autoria citam-se Le Roi bombance (1909), Mafarka le futuriste (1910), Guerra sola igiene del mondo (1915), Futurismo e fascismo (1924).

Morreu em 2 de novembro de 1944, em Bellagio.

http://pt.wikipedia.org/wiki/Filippo_Tommaso_Marinetti

La scelta


Cosi facciamo un piccolo teatro


ciao, e con questo saluto ti auguro una buona giornata e buon lavoro!
grazie, caro.
Mi hai fatto ridere,per il nostro dialogo
ah, si!
che ho letto nel tuo blog
faccio sempre una scelta di le parole
hai avuto una bella idea
ce senso? o non se capisci?
si,qualche cosa!
manca la punteggiatura,è questo il problema.
segreto di msn
però è un'idea molto carina
ma è per sembrare un squete.sai cose è un squete?
no, sembra l'opera di due persone che appartengono a un movimento letterario italiano dell'inizio del secolo scorso con "futurismo", con parole in libertà
Marinetti è stato fondatore
hun,siamo seguitore di marinetti,ancora
Fondazione e manifesto del futurismo
Pubblicato dal «Figaro» di Parigi il 20 febbraio 1909
Esaltazione dei progresso tecnico e scientifico, e delle prospettive affatto nuove che esso apre, passione per il nuovo valore, la velocità, corsa verso il
futuro e bisogno di liberarsi dei limiti, dei retaggi che la vecchia cultura impone: sono questi gli elementi base del Manifesto dei futurismo,esasperati in asserzioni dogmatiche quanto quelle della cultura che si vuole distruggere, tanto che dalla letteratura nuova il Manifesto passa ad appoggiare l'interventismo, il nazionalismo, la guerra, come valori, come realizzazione dell'uomo nuovo e così via non si inventa mai nulla di nuovo
ti manderò un testo, via mail,appena possibile
grazie
ciao,grazie per 'attenzione...l'attenzione, scusa...mi sono magiato l'articolo
dimmi
mangiato, scusa, sarà la fame?
si hai trovato la mia foto di angelita di capelli brunni e occhi verdi
ho cercato ma non ho ancora trovato l'immagine giusta
tu vuoi un avatar,è così?
"L'avatar è un'immagine scelta per rappresentare la propria utenza in comunità virtuali, luoghi di aggregazione, discussione, o di gioco on-line."
... ti devo salutare
alla prossima
e la mia registrazione,la hai fatto?
no, non mi sembra giusto
la prossima volta parliamo di questo
se vuoi, ho le mie idee,aal riguardo
al riguardo, scusa
alla prossima?
dopo leggo tutto per capire bene
ancora buon lavoro
grazie.

Cosi facciamo un piccolo teatro

by Liberi Pensieri

misabell (~.~=)

misabell (~.~=)

mercoledì 21 aprile 2010

Il Sociale E L'Antisociale





Francesco Guccini
Folk Beat N. 1 (1967)
Il Sociale E L'Antisociale

Sono un tipo antisociale, non m'importa mai di niente,
non m'importa dei giudizi della gente.
Odio in modo naturale ogni ipocrisia morale,
odio guerre ed armamenti in generale.
Odio il gusto del retorico, il miracolo economico
il valore permanente e duraturo,
radio a premi, caroselli, T.V., cine, radio, rallies,
frigo ed auto non c'è "Ford nel mio futuro"!

E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici,
attenzione da me state alla lontana:
non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene
poi alla fine sono sempre senza grana...

Odio la vita moderna fatta a scandali e cambiali,
i rumori, gli impegnati intellettuali.
odio i fusti carrozzati dalle spider incantati
coi vestiti e le camicie tutte uguali
che non sanno che parlare di automobili e di moda,
di avventure estive fatte ai monti e al mare,
Vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego,
mentre io mi metto quello che mi pare...
Sono senza patrimonio, sono contro il matrimonio,
non ho quello che si dice un posto al sole;
non mi piaccion le gran dame, preferisco le mondane
perchè ad essere sincere son le sole...

Non mi piaccion l'avvocato, il borghese, l'arrivato,
odio il bravo e onesto padre di famiglia
quasi sempre preoccupato di vedermi sistemato
se mi metto a far l'amore con sua figlia...

Sono un tipo antisociale, non ho voglia di far niente,
sulle scatole mi sta tutta la gente.
In un'isola deserta voglio andare ad abitare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare...

Non amo viver con tutta la gente, mi piace solo la gente "bene":
come si dice comunemente "bene si nasce non si diviene"...
c'è chi nasce per le scienze o per le arti: io sono nato solamente per i party la lalalala...lalalala

Amo oltremodo parlare male, fare il maiale con le ragazze,
la Pasqua vado in confessionale e tutte quante per me vanno pazze
perchè fra i "bene" poi non conta l'astinenza, basta ci sia soltanto l'apparenza la lalalala...lalalala

Quindi non curo la mia intelligenza, la gente bene con questo non lega,
ma alle canaste di beneficenza so sempre tutto sull'ultimo"Strega":
l'intelligenza c'è sol coi milioni e ammiro i film di Monica e Antonioni la lalalala...lalalala

Sono elegante ed è inutile dire che le mie vesti son sempre curate
perchè senz'altro è importante vestire, perchè è la tonaca che fa il frate...
In fondo poi due cose hanno importanza e sono il conto in banca e l'eleganza la lalalala...lalalala

Andiamo matti per cocktail e feste, amo oltremodo le donne mondane:
non fraintendete non parlo di "quelle", star con la gente più in basso sta male...
non ho rapporti con i proletari... soltanto a tarda notte lungo i viali la lalalala...lalalala...lalalala

Ma non trascuro la scienza umanista e si può dire che sono impegnato,
anzi alle volte sono comunista, ma non mi sono sempre interessato:
la lotta delle classi sol mi va per far bella figura in società la lalalala..lalalala...

Non si può dire che sia clericale, come Boccaccio amo rider dei frati,
ma ossequio sempre lo zio cardinale e vado a messa nei dì comandati.
Il mio credo vi dico brevemente: pensare a ciò che può dire la gente la lalalala...lalalala...lalalala

La gente "bene" è la mia vera patria, la gente "bene" è il mio unico Dio,
l'unica cosa che ho sempre sognata, la sola cosa che voglio io...
è solo essere un bene sempre ed ora e tutto il resto vada alla malora la lalalala...lalalala
la lalalala...lalalala...

http://www.francescoguccini.it/francesco_guccini.htm

L'apparenza è come un abito che indosso,per comunicare


*fortunata!!!hai cambiato il biglietto da visita?
*nella *finestra?
*si,questo è nella mia casa cambia tutto,me piace cambiare le fote.
*scusa, non avevo pensato a questo particolare.
*cerca per me una immagine, ma...perchè non metti la tua immagine?
*non ti arrabbiare,era solo una domanda.
*ma non,mai! sei simpaticone tu.
*adesso puoi mandare anche i saluti in italiano
*si, Amica mia, io non sono ciò che sembro.
L'apparenza è come un abito che indosso,per comunicarse
*bravo,quanti amici ce nella tua lista. Ma troppe cose non vanno bene,pochi amici siano cosi meglio.E sono d'acordo con te,anzi solo
*spiegami meglio, si manda un saluto in Italiano
*sento un pianoforte,una musica,ecco, a posto.E era una musica che avevo io in sottofondo, adesso vai con il saluto,aspetto se ci sei?
*non ho sentito...capisci,scusa ma è cosi:manda un saluto all'Italia,che solo io... desidere chi sai una buona serata,buon giorno,tranquilla notte
*-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
*si,va bene,si,allora:
*sono emozionata, in questo momento
*perchè parlo in una lingua che non è la mia
*e leggo le stupidaggini che mi chiede di leggere
*quel pazzo con i capelli grigi
*le fesserie =stupidaggini "cose non giuste"
esatto tranquilla,sei molto brava,sia nel leggere,che nel parlare,sei molto brava, punto e basta!
*oggi è una bella giornata,qui la primavera è iniziata,invece da te l'autunno,banale
*ma vero,ti ringrazio per la tua gentilezza.
E la mia buona serata Liberi Pensieri,stammi bene,alla prossima,perchè adesso
*tu devi andare a preparare la cena,è l'ora dei saluti.Ancora,caro mandami una bella canzone,sei originale, ottima la lettura,e complimenti, lo dico veramente per la tua intelligenza...il dovere mi chiama
*la cena,il lavoro di casa,grazie ancora...di cuore

by Liberi Pensieri

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martedì 20 aprile 2010

Lascia per andare in Italia




Il Mondo
Jimmy Fontana
No, stanotte amore
Non ho più pensato a te
Ho aperto gli occhi
Per guardare intorno a me
E intorno a me
Girava il mondo come sempre

Gira il mondo gira
Nello spazio senza fine
Con gli amori appena nati
Con gli amori già finiti
Con la gioia e col dolore
Della gente come me

Il mondo
Soltanto adesso io ti guardo
Nel tuo silenzio io mi perdo
E sono niente accanto a te

Il mondo non si è fermato
Mai un momento
La notte insegue sempre il giorno
Ed il giorno verrà

lunedì 19 aprile 2010

melodia

Catching

Canzone da lontano


Il passero ti seguirà
non sarai piccola sempre, piccola sempre
ma ti seguirà, ti seguirà
il falco ti difenderà
non sarai debole sempre, debole sempre
ma ti difenderà, ti difenderà
"Lontano" mi chiedi,
"Ma dov'è questo lontano?"
Lontano è un paese che non ti dò la mano
com'è lontano questo lontano...
La volpe ti incanterà
le volpi vestono bene, le volpi parlano bene
ma non le ascolterai, non le ascolterai
e il vento ingarbuglierà
i tuoi pensieri, l'amore e i tuoi capelli
e ti cambierà, ti cambierà.
Lontano vuoi dire che
domani non ritorno
lontano vuo, dire sempre un altro giorno
com'è lontano questo lontano.
La luna ti sorveglierà
quando avrai sonno e nel sonno avrai paura
e ti passerà, ti passerà
e il grillo ti racconterà
che mi assomigli negli occhio e nelle stelle
e gli crederai, gli crederai.
E quando ti sento dire:
"Fa presto che ti aspetto"
quando so che mi pensi andando a letto
non è lontano questo lontano.

Roberto Vecchioni - non lasciarmi andare via





Non Lasciarmi Andare Via


Il dolore è una vela
così incredibilmente lieve
che nemmeno lo senti,
comincia con la cadenza
dolce della neve,
ed è lì che ti perdi.
Ha la faccia di un bambino
e gli occhi di un lupo triste
che ti lecca la mano,
conosce ogni parola che non esiste
e te le insegna una per una
piano piano
Ed improvvisamente ecco che hai dimenticato
com’era bello l’amore,
e te ne vai in giro
come un vecchio cane sfiancato
che non sente più nessun odore,
torni a casa con la divisa di un soldato
che non crede più nell’onore

Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via

Il bambino rincorreva
la sua barca di carta,
che ci vedeva la vita,
ma il tempo non ha tempo,
l’orologio s’incarta,
la bussola è impazzita
cammini dentro una nebbia
di persone e di cose
che ti facevano sognare,
e hai voglia di andar via
senza accampare scuse
per non aver saputo amare,
quando hai finito tutte le più inutili scuse
per potere restare

Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via

Non ne ho la forza né la voglia di provarci
e neanche le ragioni,
altro che balle, sentimenti, tuffi al cuore
e piagnistei per scrivere canzoni;
vorrei guardare più lontano,
ma lontano adesso è un tempo
spaventosamente breve,
vorrei sparire, cancellarmi, non amarmi,
risvegliarmi che non so nemmeno dove

non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via.

sabato 17 aprile 2010

Mina - Che meraviglia / On the sunny side of the street




Mina - Che Meraviglia

E' sera, sta piovendo
ma tra la gente sto correndo,
sto correndo incontro a te.
E già ti vedo da lontano
tutto bagnato e spettinato.
Che meraviglia,
che cosa bella che sei per me.
In mezzo alle macchine, semafori, mi sembri più piccolo
migliaia di luci, di clacson tra noi
e già mi saluti da lontano, sorridendo timido,
la pioggia ha bagnato il tuo corpo, ti abbraccerò.
E la gente si mette a girare,
tutto il mondo si mette a girare
intorno a me.
Che meraviglia,
che siamo noi,
che meraviglia.
È sera sta piovendo,
ma tra la gente sto correndo,
E già ti vedo da lontano,
tutto bagnato e spettinato,
che meraviglia,
che cosa bella che sei per me.
In mezzo alle macchine, semafori, mi sembri più piccolo,
migliaia di luci, di clacson tra di noi,
e già mi saluti da lontano, sorridendo timido,
la pioggia ha bagnato il tuo corpo ti abbraccerò.
E la gente si mette a girare,
tutto il mondo si mette a girare,
intorno a me.
Che meraviglia,
che siamo noi,
che meraviglia
che siamo noi,
che meraviglia
che siamo noi,
che meraviglia
[ Che Meraviglia Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]



Que Maravilha
Toquinho
Composição: Toquinho/ Jorge Ben Jor

Lá fora está chovendo
Mas assim mesmo
Eu vou correndo
Só prá ver o meu amor
Ela vem toda de branco
Toda molhada
E despenteada
Que Maravilha
Que coisa linda
Que é o meu amor...(2x)

Por entre bancários
Automóveis
Ruas e avenidas
Milhões de buzinas
Tocando sem cessar...

Ela vem chegando de branco
Meiga, linda, pura
E muito tímida
Com a chuva molhando
Seu corpo
Que eu vou abraçar...

E a gente no meio da rua
Do mundo, no meio da chuva
A girar!
Que Maravilha!
A girar!
Que Maravilha!
A girar!
Que Maravilha!...

Lá fora está chovendo
Mas assim mesmo
Eu vou correndo
Só prá ver o meu amor
Ela vem toda de branco
Toda molhada
E despenteada
Que Maravilha
Que coisa linda
Que é o meu amor...

Por entre bancários
Automóveis
Ruas e avenidas
Milhões de buzinas
Tocando sem cessar...

Ela vem chegando de branco
Meiga, linda e pura
E muito tímida
Com a chuva molhando
Seu corpo
Que eu vou abraçar...

E a gente no meio da rua
Do mundo, no meio da chuva
A girar!
Que Maravilha!
Que Maravilha!
Que Maravilha!...

Nek - Abbracciami




I miei giorni spesi con te
Non c'? stata un'ora inutile
Sono tutti vivi dentro me
Stanotte

E tu sei pi? bella che mai
Come un'onda sull'oceano
Se potessi chiederei mille secoli di te
Di noi

Abbracciami e stringimi
Ai giorni tuoi
In questo tempo assurdo che c'?
La sola cosa vera mia sei te

Poi domani quando verr?
Lo attraverseremo liberi
Le carezze che mi fai in ritorno le riavrai
Da me

Abbracciami e fidati
Dei brividi che tu mi dai
Il resto poi il resto ?
Da scrivere

Tu abbracciami e parlami
Con gli occhi che sorridono
E se vorrai il resto ?
Da vivere

Il resto ? da scrivere

Ti dico ancora abbracciami e stringimi
Affidami i giorni tuoi
Li accetter? il resto ?
Da vivere

I miei giorni spesi con te
E nemmeno un'ora inutile
Sai che amarti ? sempre stato il mio
Pensiero


Emilia Romagna


Un silénsi che parla
In dialetto della montagna reggiana (zona Valestra-Carpineti). Occhi che fotografano la drammatica immagine di un gruppo di profughi, soffermandosi sulla figura di una madre che racchiude in sé le sconfitte che la vita riserva ma anche fa intravedere le forze che la vita mette a disposizione.



Dialetto: Emilia Romagna
Un silénsi che parla
Silénsi dre a la véja
ch'la vén d'indùa 'd paz en ga n'è méja.
Silénsi 'd guèra, silénsi ad puvertaa,
un silénsi che sbràja dignitaa.
Zénta che adès l'an gh'à pù gnent,
zénta che e vént
pian pian e cùcia vers l'adman,
damand na man
che sensa tucar, sensa ch' l'às sénta,
la cumpàgna un putin ch' l'è dree imparar
a star drét, e apèna a caminar.

Na dòna l'às invéja a testa bàsa,
un fasulàt in cò, par man ninsun,
p'r andar vérs un gnent ch l'è tùtt da arfar
e p'r insugnar
che dman e riva pròma dla paiura,
che végna l'ura
che e lavur l'impésa la giurnada
e e vod d'un'anma devastada.
Un pas dre a cl'àter, i bras
lasaa cascar ai fianch, suquan-c astras,
menter 'na lùsga un poo sbiadida
ch' la par avègh sent an, ma apèna nasuda,
adasi la ven zò da che sguard féss:
e sul e la suga e pò e sparéss.

Traduzione in italiano
Un silenzio che parla
Silenzio lungo la via
che vien da dove pace non ce n'è.
Silenzio di guerra, silenzio di povertà,
un silenzio che urla dignità.
Gente che ormai non ha più niente,
gente che il vento
pian piano spinge verso il domani,
come le mani
che senza farsi sentire, senza toccare,
accompagnano un bambino che deve imparare
a star dritto, e appena a camminare.

Una donna si avvia a testa china,
un fazzoletto al capo, vuota la mano,
diretta verso un nulla che è tutto da rifare
e per sognare
che il domani preceda la paura,
che venga l'ora
che il lavoro riempia la giornata
e l'anima vuota e devastata.
Un passo dopo l'altro e quelle braccia
abbandonate ai fianchi, qualche straccio,
mentre una lacrima sbiadita,
che pare aver cent'anni, ma appena nata,
adagio scende dallo sguardo fisso:
il sole l'asciuga e poi scompare.



Poesia inviata da: Maria Teresa Pantani
http://www.dialettando.com/regioni/

venerdì 16 aprile 2010

Le parole



*...nelle mie giornate ci sono sempre
momenti nei quali vorrei scrivere e fare chissà cosa,
forse quello che non ho mai fatto o mai scritto...
Forse quella qua avevi già... la avevi? scusa!
Grazie della song caro...è sempre un piacere
E non dopo cambiar il pc ho perso tutto
Si è carina, molto ritmata...il motivo è facile da ricordare
E si pero difficile da cantare...Battisti aveva una voce speciale
Adesso ...traduci il testo in portoghese...e poi canta a modo tuo
È difficile perche non fai la stessa poesia, quando se tradure
Ma tu sei una donna dalle mille risorse!Cambia tutto, riesci a fare molte cose
sei brava...
Ma non te sbaglie, sono normalissima,va bene?
Hai ragione, vedi, sono conciliante,non difendo troppo le mie opinioni,non mi arrabbio,se io dico una cosa e tu ne sostieni un'altra
Ma sei un pazzo? si o non?
Se tu pensi questi allora è vero!E io rispetto la tua opinione
Come mai... non ce coraggio per diffenderse?
Ti mando un'altra canzone!
Sei arrabiato?
No, assolutamente,sto preparando la mail con a tua canzone.
Fatto, cara, oggi scrivo malissimo...chiedo scusa
Cosa succede?Sei triste? Stanco?Cosa ce?
Sono qui,tranquilla, mi devi spiegare la tua nuova immagine, cosa rappresenta?
Quale?
Quella che vedo come biglietto da visita!
Non riesco a vedere quale immagine ci sia!
Oggi sei impegnata? Hai molto lavoro?
Faccio il mio catalogo.
Ce come mostrare a me la immagine?
Perche non vedo qua!
Qua è un cuore nella mia finestra,ah...adesso lo so...ce mille finistre insieme
Vedi che sei brava
Con un albero... è cosi!
Non è molto chiara,troppe finestre...dopo, quando si sporcano se piove...hai molto lavoro in più per lavare i vetri,hai aperto la mail?
vista di una camera fragile purtroppo...o cosa ce... non è fatta di un professionale,
credo io...purtroppo...purtroppo, giusto?
Sei sempre in fase di apprendimento,impari sempre più termini.
Si, piano piano, se impara quando se inizia a pensare nel idioma, come se fosse lo suo...cosi se prova capire senza dizionario
Oggi è difficile...la comunicazione.
Un poco,siamo impegnati!
Ti lascio in pace...tante cose vorrei dire...un saluto e buon lavoro!
Se non te arrabie del poco tempo e espere un po per rispondere, po restare li
Ti lascio lavorare tranquilla,sei sempre gentile!
Va bene,ti credero
Alla prossima,cara
A presto

by Liberi Pensieri & misabellC

Orquesta de Punta Umbria


Umbria


li penzionati e la lira
Con la venuta dell'EURO, le monetine sembra che ti scappino dalle mani e facilmente i pensionati si ritrovano senza una LIRA! E si lamentano! E spesso pensano di fare la brutta fine, come ha fatto la LIRA!



Dialetto: Umbria
li penzionati e la lira
Ce mancàa l'euro!
Accitenti a chi l'ha 'nventato !
'Sti misimilli,
so'como qujlli che ce facìamo a schiuppitto,
te scappono via da le mane !
Un euro er pane,
un euro da magnà per cane,
cinque centesimi di qua,
dieci di là,
venti sopre e cinquanta sotto,
e t'artroj senza 'na lira,
ch'è passata la bruscia 'nto la saccoccia !
Paca l'affitto,la luce ,l'acqua ,
er gasse,
'n corbo a loro e a tutte 'ste tasse !
E' proprio da piagne,ardro che bella!
'na vita de stenti ,
co' 'sta penzioncélla!
Ce buttamo 'nto l'Accorda
pe' falla finita
e faremo la finaccia
ch'ha fatto la LIRA !



note
schiuppitto - era un gioco con le monetine,amato dai ragazzini
Accorda-una specie di piscina del paese
formata dalle acque del fiume Clitunno
Traduzione in italiano
i pensionati e la lira
Ci mancava l'Euro!
Possa capitare un accidente a chi l'ha inventato !
Non aveva altro nella mente ?
queste monetine ,come i millesimi con cui giocavamo a schiuppitto,facilmente ti scappano dalle mani(spariscono)
un euro per il pane ,
un euro da mangiare per il cane,
cinque di qua e dieci di là
venti sopra e cinquanta sotto
e ti ritrovi senza una lira ,
come fosse passata una gelata nella tasca,
Paga l'affitto ,la luce ,l'acqua e il gas,
che venga un colpo a loro e a tutte
queste tasse (che hanno messo )!
E' una vita da piangere
altro che bella
una vita de stenti
con questa pensioncina !
Ci butteremo nell'Accolta (raccolta di acque )per farla finita
e faremo la brutta fine che ha fatto la LIRA !



Poesia inviata da: Cesira di Bevagna

http://www.dialettando.com/regioni