lunedì 31 maggio 2010
Davide Rondoni
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Davide Rondoni
Nato nel 1964, a Forlì. Laurea in Letteratura italiana Università di Bologna, relatore Prof. Ezio Raimondi (110 lode).
Dirige il Centro di poesia contemporanea dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza editoriale per alcune case editrici, tra cui Marietti, Guaraldi e Laterza. Per quest'ultima sta curando una collana di narratori contemporanei rivolta alla scuola media e un progetto di antologia di poesia del Novecento italiano.
Ha pubblicato alcuni volumi di poesia (La frontiera delle ginestre, 1985; O les invalides, 1988; A rialzare i capi pioventi, 1991; Nel tempo delle cose cieche, 1993).
L’ultimo libro, Il bar del tempo, è uscito per Guanda nel gennaio ’99 e ha vinto i premi Montale, Camaiore, Metauro, S. Domenichino, Caput Gauri.
Della sua poesia si sono occupati, fra gli altri, Mario Luzi, Franco Loi, Luca Doninelli, Stefano Crespi, Alberto Bertoni, Fulvio Panzeri, Bernard Simeone. E' presente nell'Antologia "Nuovi poeti italiani contemporanei" di R. Galaverni e in una sezione dedicata alla poesia italiana su Poetry Review.
In prosa, il romanzo breve "I santi scemi" (Guaraldi 1995) con anticipazione su Nuovi Argomenti, è stato finalista al premio Berto 1995 per l'opera prima.
Un suo saggio sulla naturalezza della poesia è incluso sull'antologia della nuova critica letteraria italiana curata da Arnaldo Colasanti (Guaraldi).
Ha pubblicato prose e versi su diverse riviste, settimanali e antologie.
Ha tradotto da Rimbaud, Péguy, Dickinson e Baudelaire. Ha curato per Rizzoli il commento ad una edizione dei Cori da la Rocca di Eliot, un'edizione delle poesie di Ada Negri, delle lettere di E. Mounier e un'antologia di Charles Péguy e altri volumi per la collana di cui è curatore, "I libri dello spirito cristiano" diretta da Luigi Giussani.
Ha fondato e dirige inoltre la rivista trimestrale di letteratura "clanDestino" (tra i collaboratori Luzi, Doninelli, Loi, Picca, Siciliano).
E' direttore editoriale di Nuova Compagnia Editrice, per cui ha curato, tra l'altro, "A casa dei poeti", conversazioni con i poeti italiani e "Cantami qualcosa pari alla vita", conversazione con Mario Luzi.
Ha di recente curato un un'antologia di scritti d’amore di Giacomo Leopardi (Garzanti) libro-conversazione con Ezio Raimondi, (Guaraldi) una versione poetica dei Salmi (Marietti).
Con Franco Loi ha in preparazione per Garzanti un’antologia della poesia italiana dagli anni ’70 a oggi.
Presso la tv Sat 2000 conduce un programma di dibattito culturale.
Da due anni cura il progetto promosso da Enel "Luce per la poesia" di grandi letture presso le Centrali elettriche italiane (tra le voci: Foà, Lombardi, Bucci, Bonaiuto, Arbore, Vanoni, Branduardi, Riondino, Alice, Sastri, Degli Esposti, Avogadro, Soffiantini, Jannacci)
Ha pubblicato articoli accademici su diversi autori tra cui Pascoli, Leopardi, Luzi, Michelstaedter, e uno su "Passione per la realtà e senso religioso in Pasolini" (relazione tenuta in occasione del convegno "Letteratura e religione in Europa", Nov. '95, Univ. Cattolica di Milano).
Di critica letteraria e di cultura si è occupato nel corso di alcune collaborazioni su Il Giornale, Avvenire, Il Sabato e su altre riviste specializzate.
Ha diretto per due anni il mensile "Tracce -Litterae Comunionis".
Dell'esperienza grave e felice del cullare
Non conto più i miei giorni
ma i tuoi,
e le parole e le balbuzie
sono le tue che attendo
non le mie, scritte ormai
più per abbandono che per forza.
E guardo salire incendiato il giorno
nei tuoi occhi o sulla foglia
dei piccoli respiri --
Anche Dio che l'ha inventato
con la fiamma delle comete ancora in mano
obbedisce a questo struggimento:
cresce nel figlio il padre, cede
e aumenta la propria gloria,
è uno stordito amore
che fa la storia.
Altri che non han voluto figli
nè di carne nè di cuore
fissano svanire le sere
sui fogli che restano bianchi
anche quando sono riempiti
dai grandi geroglifici del vento.
Quel che tu sei, Bartolomeo,
non sta nel grande campo
del mio fuoco, eccede
il mio pensiero, scompare
come un sogno all'amore
che lo insegue. Eppure ti fa,
è nelle tue mani, nel piede,
nell'improvviso che in te ride,
nel morso al paperino.
Ed è nel sonno
che ci parifica al cielo profondo
e porta vicino al silenzio delle cose.
-----------------------------------------------------------------------
sarà una sera come questa
che nel vento rompe la luce
e le nubi del giorno, sarà
un grande momento:
lo sapremo io e te soli.
Ripartirai
con un lieve turbamento, quasi
un ricordo e i silenzi delle scansìe di oggetti,
dei benzinai, dei loro berretti,
sentirai alle tue spalle leggero
divenire un canto.
http://www.italian-poetry.org/Rondoni.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
domenica 30 maggio 2010
WILMA GOICH
Wilma Goich ... la voce è diventata piu bella... dopo il tempo .... piu dolce ...me piace di piu!!!
Anonimo Italiano
Anonimo Italiano nome d'arte di Roberto Scozzi (Roma, 20 giugno 1968) è un cantautore italiano.
Biografia
Anonimo Italiano debuttò sulle scene musicali nei primi mesi del 1995 pubblicando il suo primo ed eponimo album, Anonimo italiano, trainato dal primo singolo, il lento E così addio.
Il cantante suscitò in quegli anni molto interesse per via di alcune peculiarità: si esibiva senza mai apparire fisicamente e la sua voce, nei momenti in cui parlava, era modificata, mentre quando cantava ricordava, seppure con sfumature diverse, quella di Claudio Baglioni; la cosa, casuale o voluta, gli costò una diffida legale da Baglioni stesso[1].
Ha da subito successo (120.000 copie vendute, e quindi disco di platino, con il disco di esordio, nel 1995) poi, nel 1997, pubblica il suo secondo album Buona fortuna, certificato disco di platino in Italia così come il precedente. Dopo questa seconda pubblicazione e dopo aver fatto scoprire la sua identità, negli anni seguenti ha pubblicato altri due album: Dimmi che ami il mondo nel 2002 e L'infinito dentro noi nel 2006.
Discografia
Album
1995 - Anonimo italiano
1997 - Buona fortuna
2002 - Dimmi che ami il mondo
2006 - L'infinito dentro noi
Singoli [modifica]
1995 - E così addio
1995 - Tienimi con te
1995 - Anche questa è vita
1996 - Buona fortuna
1996 - Se anche tu come me
1996 - Mi mancherai
1996 - Buonanotte a te
1999 - Ieri
2001 - Anna (radio edit)
2002 - Mai (radio edit)
2002 - Dimmi che ami il mondo
2002 - Ballando questo tempo
2002 - Se la vita fa male
2006 - Senza di te
2006 - Più che puoi
2006 - Ancora qui (new version 2006)
Note [modifica]
1.^ «"Basta imitare" Baglioni diffida l'anonimo». la Repubblica, 11-7-1995, p. 34. URL consultato in data 24-01-2010.
http://www.anonimoitaliano.it/home.html
Biografia
Anonimo Italiano debuttò sulle scene musicali nei primi mesi del 1995 pubblicando il suo primo ed eponimo album, Anonimo italiano, trainato dal primo singolo, il lento E così addio.
Il cantante suscitò in quegli anni molto interesse per via di alcune peculiarità: si esibiva senza mai apparire fisicamente e la sua voce, nei momenti in cui parlava, era modificata, mentre quando cantava ricordava, seppure con sfumature diverse, quella di Claudio Baglioni; la cosa, casuale o voluta, gli costò una diffida legale da Baglioni stesso[1].
Ha da subito successo (120.000 copie vendute, e quindi disco di platino, con il disco di esordio, nel 1995) poi, nel 1997, pubblica il suo secondo album Buona fortuna, certificato disco di platino in Italia così come il precedente. Dopo questa seconda pubblicazione e dopo aver fatto scoprire la sua identità, negli anni seguenti ha pubblicato altri due album: Dimmi che ami il mondo nel 2002 e L'infinito dentro noi nel 2006.
Discografia
Album
1995 - Anonimo italiano
1997 - Buona fortuna
2002 - Dimmi che ami il mondo
2006 - L'infinito dentro noi
Singoli [modifica]
1995 - E così addio
1995 - Tienimi con te
1995 - Anche questa è vita
1996 - Buona fortuna
1996 - Se anche tu come me
1996 - Mi mancherai
1996 - Buonanotte a te
1999 - Ieri
2001 - Anna (radio edit)
2002 - Mai (radio edit)
2002 - Dimmi che ami il mondo
2002 - Ballando questo tempo
2002 - Se la vita fa male
2006 - Senza di te
2006 - Più che puoi
2006 - Ancora qui (new version 2006)
Note [modifica]
1.^ «"Basta imitare" Baglioni diffida l'anonimo». la Repubblica, 11-7-1995, p. 34. URL consultato in data 24-01-2010.
http://www.anonimoitaliano.it/home.html
ANONIMO ITALIANO - ANCHE QUESTA E' VITA
"anche questa e' vita"
(anonimo italiano)
anche questa e' vita giorni di lavoro
e poi si torna a casa
sempre nell'attesa
di un domani un po' migliore
e la ragazza giusta del tuo cuore
dov'e' finita
anche questa e' vita
ma che confusione
hai perso il giorno
e devi ricominciare
tutto daccapo ormai
anche le ore vuote
quelle piu' lunghe di un giorno
stringi una forza nuova tra le dita
anche se siamo nei guai
io e te
anche ora
ora che mi stai lontano
ora che non ho nessuno
ora che ti penso
come non ho fatto mai
anche questa e' vita
anche se piango dentro
tu m'hai colpito proprio al centro
del cuore mi ci passi
sopra con le dita
ora che e' finita
anche questa e' vita
anche questa e' vita
come l'amore e' guerra
quando ci sbatti l'anima per terra
e noi siamo facili bersagli
di frecciate nel cuore
tagli profondi da cicatrizzare
anche quelle notti
di pensieri scuri e libri da studiare
quando la noia e' la tua amica migliore
tutto e' vita ma che vuoi
nei miei sogni
anche ora
ora che mi stai lontano
ora che non ho nessuno
ora che ti penso
come non ho fatto mai
anche questa e' vita
anche se piango dentro
tu m'hai colpito proprio al centro
del cuore mi ci passi
sopra con le dita
ora che e' finita
anche questa e' vita
anche questa e' vita
anche se piango dentro
tu m'hai colpito proprio al centro
del cuore mi ci passi
sopra con le dita
anche questa e' vita
anche se piango dentro
tu m'hai colpito proprio al centro
del cuore mi ci passi
sopra con le dita
ora che e' finita
anche questa e' vita
Andrea Rompianesi
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Andrea Rompianesi
E' nato nel 1963, a Modena, e ha compiuto gli studi all’Università di Bologna. Dopo anni di impegno come operatore culturale, nel 1998 ha fondato "Scrittura Creativa Edizioni". Risiede attualmente in provincia di Novara.
La sua attività letteraria, iniziata nel 1979, ha ottenuto numerosi e importanti riscontri critici, e riconoscimenti in Premi di particolare prestigio. Dei suoi libri si sono occupate molte riviste del settore, in Italia e all’estero.
Ha pubblicato : "Orione" (1986 - poesia), "Il pane quotidiano" (1990 - narrativa), "Vascello da Occidente" (1992 - poesia), "Punti cardinali" (1993 - poesia), "Quella dei Beati Angeli" (1994 - prosa creativa), "Scendevi lungo la strada" (1994 - poesia), " Momenti minimi" (1994 ; 1999 - poesia), "Il killer" (1995; 2000 - narrativa), "Venti e lune" (1995 - prosa creativa), "Apparenze in siti di trame" (1996 - poesia), "I giorni di Orta" (1996 - poesia), "In odore di terre" (1998 - prosa creativa), "La quercia alta del buon consiglio" (1999 - poesia), "Scritti e frammenti" (1999 - poesia).
"PRIMO GIORNO
O DELLA SPERANZA"
al vento
lo sguardo è cenno
di progetto
vela bianca vedo
come collo lungo
che diventa rupe
torre
picco
a sfidare onde
come barca ludo
http://www.italian-poetry.org/Rompianesi.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
sabato 29 maggio 2010
Silvio Ramat
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Silvio Ramat
Silvio Ramat è nato a Firenze il 2 ottobre 1939. Dal 1976 è titolare della cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova.La sua attività di critico, avviatasi nel 1965 con una monografia su Montale (Vallecchi), è proseguita studiando alcune delle principali correnti e figure della poesia del XX secolo (L'ermetismo, La Nuova Italia 1969), fino a tentarne una ricognizione sistematica (Storia della poesia italiana del Novecento, Mursia 1976), a partire dalle sue origini (Protonovecento, Il Saggiatore 1978). Dalla ribadita fedeltà ad autori fra i massimi (L'acacia ferita e altri saggi su Montale, Marsilio 1986), la sua attenzione si è ultimamente concentrata sopra una serie di microcosmi testuali (I sogni di Costantino, Mursia 1988; Particolari, Mursia 1992). Il risultato più cospicuo del suo lavoro degli anni recenti è La poesia italiana 1903-1943. Quarantuno titoli esemplari (Marsilio 1997). Poeta, ha esordito nel 1959 con Le feste di una città (Quartiere). Fra le sue numerose raccolte: Gli sproni ardenti (Mondadori 1964); Corpo e cosmo (Scheiwiller 1973); In parola (Guanda 1977); L'inverno delle teorie (Mondadori 1980); L'arte del primo sonno (San Marco dei Giustiniani 1984); In piena prosa (Amadeus 1987); Orto e nido (Garzanti 1987); Una fonte (Crocetti 1988); Serials (Biblioteca Cominiana 1988); Ventagli (Amadeus 1991); Pomerania (Crocetti 1993); Numeri primi (Marsilio 1996); Il gioco e la candela (Crocetti 1997); Le rose della cina (Medusa 1998); Per more (Crocetti 2000).
Da Le feste di una città
II, 5
Tu sai che anche questo può darsi:
il desiderio di andare a ritroso
lungo il pendio di certe visioni
giovanili, ora dissepolte,
martoriate dal vento che sposta
le scarne melodie da questo angolo
e le trasforma in cantilene, risorte
di recente, in un'esaltazione
che distingue l'aria dalla gente.
http://www.italian-poetry.org/Ramat.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
Silvio Ramat
Silvio Ramat è nato a Firenze il 2 ottobre 1939. Dal 1976 è titolare della cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova.La sua attività di critico, avviatasi nel 1965 con una monografia su Montale (Vallecchi), è proseguita studiando alcune delle principali correnti e figure della poesia del XX secolo (L'ermetismo, La Nuova Italia 1969), fino a tentarne una ricognizione sistematica (Storia della poesia italiana del Novecento, Mursia 1976), a partire dalle sue origini (Protonovecento, Il Saggiatore 1978). Dalla ribadita fedeltà ad autori fra i massimi (L'acacia ferita e altri saggi su Montale, Marsilio 1986), la sua attenzione si è ultimamente concentrata sopra una serie di microcosmi testuali (I sogni di Costantino, Mursia 1988; Particolari, Mursia 1992). Il risultato più cospicuo del suo lavoro degli anni recenti è La poesia italiana 1903-1943. Quarantuno titoli esemplari (Marsilio 1997). Poeta, ha esordito nel 1959 con Le feste di una città (Quartiere). Fra le sue numerose raccolte: Gli sproni ardenti (Mondadori 1964); Corpo e cosmo (Scheiwiller 1973); In parola (Guanda 1977); L'inverno delle teorie (Mondadori 1980); L'arte del primo sonno (San Marco dei Giustiniani 1984); In piena prosa (Amadeus 1987); Orto e nido (Garzanti 1987); Una fonte (Crocetti 1988); Serials (Biblioteca Cominiana 1988); Ventagli (Amadeus 1991); Pomerania (Crocetti 1993); Numeri primi (Marsilio 1996); Il gioco e la candela (Crocetti 1997); Le rose della cina (Medusa 1998); Per more (Crocetti 2000).
Da Le feste di una città
II, 5
Tu sai che anche questo può darsi:
il desiderio di andare a ritroso
lungo il pendio di certe visioni
giovanili, ora dissepolte,
martoriate dal vento che sposta
le scarne melodie da questo angolo
e le trasforma in cantilene, risorte
di recente, in un'esaltazione
che distingue l'aria dalla gente.
http://www.italian-poetry.org/Ramat.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
venerdì 28 maggio 2010
Silvio Raffo
La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Silvio Raffo della Porta, nato a Roma , è docente di Lettere al Liceo Classico E. Cairoli" di Varese e di Letterature comparate presso l'Istituto Universitario di Traduttori e Interpreti (Varese).
Il poema dell’angelo
"I will not let thee go except thou bless me."
(Emily Dickinson)
I
Del sogno ritentando l’avventura,
improbabili tracce ravvisavo:
ombre d’ombra , echi spenti di paura _
non era vero il sogno che sognavo
II
Non v’era labirinto in cui smarrirmi
potessi più , nel morbido piacere
d’inseguire una larva evanescente
e nemmeno la languida corrente
d’un Lete in cui specchiarmi e intravvedere
una nuova sembianza in cui stupirmi...
Solo fatui bagliori di chimere,
fantasmi d’aria, rivoli di niente
III
Ma quando, già persuaso a rinunciare,
riaprivo gli occhi su uno spazio umano,
tra veglia e sonno al plumbeo limitare
un angelo mi prese per la mano
IV
Che avesse accompagnato il mio cammino
non m’ero accorto (forse , a quando a quando,
quel leggero pulsare , un più vicino
fremer dell’aria che fendeva aliando?)
Una nube di fumo tuttavia
faceva schermo a quella epifania
V
Non lo vedevo in volto, era velato
da quella nebbia: solo traspariva
a tratti il suo profilo delicato.
Mi camminava a fianco , e in me moriva
ogni altro desiderio che non fosse
d’accordarmi fedele alle sue mosse
VI
Mi guidò lungo chiari cigli erbosi
simili a cirri di marina spuma
che orlavano il sentiero sinuosi.
E visitammo ville nella bruma
trasognate, con portici sontuosi
e terrazze lunari scintillanti,
umide grotte magiche di canti
VII
... e non parlava; ed io aspettavo un gesto,
che schiudesse le labbra alla parola,
che mi dicesse che cos’era questo
sogno che sognavamo: fu la sola
domanda che gli posi, ma fu invano ,
perché taceva, guardando lontano
VIII
Dalla remota ombra uscimmo infine
a nuova luce : basso, all’orizzonte
il sole disegnava il suo confine.
L’angelo mi baciò lieve la fronte
ed innanzi mi spinse , sulla riva
d’un lago che alla brezza trasaliva.
Qui mi lasciò per divenire onda,
scomparve come fumo che sprofonda
IX
E lo chiamai; né mi rispose il vento
che arabescava i cerchi ampi del lago
con le sue dita , mobile strumento.
Un brivido percorse con un vago
chiarore d’ala l’acqua sbigottita
dove la cara forma era svanita
X
E mi guidò una nuvola al ritorno,
alata e bianca , celere nel corso.
Un tempo incalcolabile è trascorso
dal tramontare di quel solo giorno.
Ma da allora si è fatto il mio cammino
più sicuro nell’aria che non trema:
l’angelo che ha segnato il mio destino
ogni istante mi detta il suo poema.
http://www.italian-poetry.org/raffo.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
giovedì 27 maggio 2010
Al di la - Emilio Pericoli
Non credevo possibile,
Si potessero dire queste parole:
Al di la;
Del bene piu prezioso,
Ci sei tu
Al di la;
Del sogno piu ambizoso,
Ci sei tu
Al di là delle cose più belle.
Al di là delle stelle, ci sei tu.
Al di là, ci sei tu per me, per me, soltanto per me
Al di la;
Del mare piu profondo,
Ci sei tu
Al di la;
Del limiti del mondo,
Ci sei tu.
Al di la;
Della volta infinita,
Al di la della vita.
Ci sei tu,
Al di la,
Ci sei tu per me.
lá lá lá lá
Al di lá
La la la la la ...
La la la ...
La la la la la
la la la la
la la la la
Não acreditava possível
se pudessem dizer, estas palavras:
Além do bem mais precioso,
estás tu.
Além do sonho mais ambicioso,
estás tu.
Além das coisas mais belas,
além das estrelas,
estás tu,
além, estás tu,
para mim, para mim,
somente para mim.
Além do mar mais profundo,
estás tu.
Além dos limites do mundo,
estás tu.
Além do horizonte,
além da vida,
estás tu, além,
estás tu para mim.
La la la la la
la la la la
la la la la
estás tu!
estás tu!
E o beijo que dei
era o amor
que guardei pelo resto da vida.
Pois eu sabia, tudo de ti
era completamente meu.
La la la la
la la la la
la la la la
Além!
Tanti Auguri CREER - I migliori anni della nostra vita
Tanti Auguri a Te CREER
Tanti auguri a Te (Happy birthday to you)
Zecchino D'oro
Tanti Auguri!
Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri a tutti,
tanti auguri per te.
Tanti auguri a papà,
tanti auguri a mammà,
tanti auguri a tutti,
sogni lieti così.
Tanti auguri,
tanti auguri,
tanti auguri,
tanti auguri.
Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri a tutti,
tanti auguri per te.
Tanti auguri a papà,
tanti auguri a mammà,
tanti auguri a tutti,
sogni lieti così.
Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri a tutti,
tanti auguri per te.
Auguri....
Mais C'etait Hier
Charles Aznavour
Mais C'etait Hier
Artist: Charles Aznavour
Title: Mais C'etait Hier
to Mais C'etait Hier :
Hier nous étions deux,
Le temps était clair,
Le monde était beau,
Nous étions heureux,
Y'avait des printmemps,
Même en plein hiver,
Au fond de tes yeux,
Au creux de ton lit,
Le ciel était bleu.
Hier c'était l'espoir,
Y'avait du vin blanc qui coulait à flot,
Sur tous les comptoirs,
Y'avait des amis aussi fous,
Que nous,
Qui venaient nous voir,
Pour partager tout,
Le pain blanc ou noir.
Mais c'était hier,
Je me rappelle,
C'était hier,
Tu était belle,
Et moi j'étais jeune,
Peut-être un peu sot,
Je me croyais beau,
Le temps s'est couvert,
Je plisse les yeux quand luit le soleil,
Et j'ai froid l'hiver,
Je bois un peu moins,
Je parle un peu plus,
Sans en avoir l'air,
Et lorsque je dors,
Je rêve de toi,
En rêvant de toi,
Je rêve d'hier.
[ Mais C'etait Hier Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]
Loretto Rafanelli
La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Loretto Rafanelli
Loretto Rafanelli è nato a Porretta Terme (BO). Ha pubblicato la raccolta di poesie I confini del Viso (Forum, 1987), il libro di saggi, prose e aforismi Il sangue della ricordanza (I Quaderni del Battello Ebbro, 1994), il libro di drammaturgia Nelle buie stanze (I Quaderni del Battello Ebbro, 1997), composto dai drammi "I ciclamini di Bosnia" e "Nelle buie stanze" e il volume di poesia Il silenzio dei nomi (Jaca Book, 2002). Dirige la casa editrice I Quaderni del Battello Ebbro, di cui ha curato numerosi volumi, e la rivista omonima di letteratura. Ha realizzato con l’artista Marco N. Rotelli diversi progetti tra arte e poesia, fra cui "Bunker poetico" per la Biennale di Venezia 2001. Ha ideato e dirige eventi culturali nazionali quali "Scrittori nelle scuole" e "Itinerari poetici".
Ascolta il silenzio dei giorni,
il colore bianco del vento,
come un mare che mura le notti,
e la dolce parola giunge
dalla pianura agli sguardi
dei vecchi, in questa fredda
urna dove il bimbo felice
alla torre rivolge
la tenera occhiata del tempo, quando
i carri solcavano le pietre
di sangue e il grano
nel suo odore di polvere
invadeva i portici,
oggi l’occhio di marmo
entra nel volto della giovane donna
che la piazza specchia
su un lastricato di lumi.
http://www.italian-poetry.org/rafanelli.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
mercoledì 26 maggio 2010
Paolo Conte
Paolo Conte
From Wikipedia, the free encyclopediaJump
Paolo Conte
Paolo Conte in Berlin
Background information
Born January 6, 1937 (1937-01-06) (age 73)
Asti, Piedmont, Italy
Genres Jazz
Paolo Conte (born January 6, 1937) is an Italian singer, pianist, composer and lawyer notable for his grainy, resonant voice, his colourful and dreamy compositions (evocative of Italian and Mediterranean sounds, as well as of jazz music, South American atmospheres and of French-language singers like Jacques Brel and Georges Brassens) and his wistful, sometimes melancholic lyrics.
Paolo Conte
De Wikipedia, la enciclopedia libre
Paolo Conte
Información personal
Nombre real Paolo Conte
Nacimiento 6 de enero de 1937 (73 años)
Origen Asti, Italia
Ocupación(es) Escritor, compositor, Cantante
Información artística
Género(s) Jazz, Pop, Balada
Período de actividad 1974 – presente
Web
Sitio web [1]
Paolo Conte (Asti, 6 de enero de 1937) es un músico y compositor italiano, reconocido cantautor de música de variedades y cuya obra está influenciada por la música jazz y blues.
Entre sus éxitos se encuentran canciones como Azzurro y Un gelato al limon. Sus canciones más emblemáticas son: "Genova per noi", "Lo erno", "Come di", "La riconstruzione del Mocambo", "Dancing", "Via con me", "Diavolo rosso", "Una giornata al mare "," Sotto le stelle del jazz "," Parole d'amore scritte a macchina ".
Biografia
E' nato ad Asti il 6 gennaio 1937. Già da ragazzo comincia a coltivare quelle che ancora oggi rimangono le sue passioni: il jazz americano e le arti figurative. Si dedica come amatore al jazz, suonando il vibrafono in complessi della sua città o tournée - Festival nazionale del jazz a Saint Vincent -, nonché come esperto - 3° posto per l'Italia al Quiz Internazionale di Oslo -. Inizia, prima insieme al fratello Giorgio, poi da solo a scrivere canzoni sotto la scia di suggestioni assorbite dalla vita, dal cinema e dalla letteratura. Arriva la metà degli anni Sessanta, ed ecco irrompere nelle classifiche canzoni "diverse" ed originali: "La coppia più bella del mondo" e "Azzurro" interpretate da Adriano Celentano, "Insieme a te non ci sto più" interpretata da Caterina Caselli, "Tripoli '69" interpretata da Patty Pravo, "Messico e nuvole" interpretata da Enzo Jannacci, "Genova per noi" e "Onda su onda" interpretate da Bruno Lauzi, e molte altre... Ma nel 1974 esce un album, intitolato "Paolo Conte", in cui una voce casuale e come distratta tratteggia piccole storie private o quasi; e già l'anno dopo ecco un altro 33 giri con lo stesso titolo e nella stessa vena. Sono il debutto da protagonista del compositore astigiano.E' nel 1979, però, che con "Un gelato al limon" il pubblico inizia a scoprire Paolo Conte, ad affollare i suoi concerti. Due anni dopo, nel 1981, l'album successivo, "Paris Milonga", viene presentato - onore inedito - nel corso di un'apposita giornata "contiana" organizzata dal Club Tenco a Sanremo. 1982: esce "Appunti di viaggio" che rappresenterà un grande serbatoio concertistico.
La vittoria tra i big a Sanremo nel 1986 con "Adesso tu" conferma la popolarità del giovane Ramazzotti (che ha da poco compiuto ventidue anni) in Italia, cui fa seguito un notevole interesse delle platee internazionali. La canzone è inclusa nell'album "Nuovi eroi". Il terzo lp, "In certi momenti", uscito nel 1987 (con la partecipazione di Patsy Kensit nel brano "La luce buona delle stelle"), consacra l'artista romano al successo europeo. La tournée, che segue la pubblicazione dell'album, porta Ramazzotti ad esibirsi per nove mesi di fronte ad oltre un milione di spettatori: è il primo rock show italiano ad imporsi ad un'audience così vasta. Nella tarda primavera del 1988 viene pubblicato il mini-album "Musica è", che ha un impatto inatteso sui mercati discografici, superando le vendite di "In certi momenti".Ormai Paolo Conte è un protagonista: ma già medita un periodo di ripensamento. Ne riemerge nel 1984, con il suo primo album per la CGD, che si intitola di nuovo semplicemente "Paolo Conte": grande interesse dei media, recensioni entusiastiche. Intanto Paolo Conte conquista la Francia, suonando al "Theatre de la ville" di Parigi nel corso di una tournée che, aperta all'estero, si conclude in Italia tra i "tutto esaurito" e viene documentata da un doppio album, "Concerti", registrato dal vivo.Il 1987 porta finalmente un disco di nuove canzoni: "Aguaplano" è un doppio album in cui ventun brani fanno scoprire nuove sfacettature della creatività contiana.
Inizia una serie di lunghe tournée all'estero: due tournée in Canada, cinque in Francia - per tre settimane all'Olympia di Parigi -, due tour in Olanda - dove ottiene il disco d'oro e il disco di platino -, due tournée in Germania, oltre a Belgio, Austria, Grecia, Spagna, nonché due spettacoli al mitico Blue Note di New York, tempio storico del jazz; partecipa a moltissimi Festival jazz: Montreux, Montreal, Juan les Pins, Nancy, Cagliari e numerosi altri. Al rientro dalla tournée di "Aguaplano", l'avvocato decide di regalarsi un po' di riposo; a riempire la pausa produttiva esce una nuova registrazione dal vivo -
http://www.musicalstore.it/cantautori/paolo%20conte.htm
COME MI VUOI? - Paolo Conte
Come Mi Vuoi? Paolo Conte
Come mi vuoi
cosa mi dai,
dove mi porti tu?
mi piacerai
mi capirai
sai come prendermi???
Dammi un sandwich e un podindecenza
e una musica turca anche lei
metti forte che riempia la stanza
dincantesimi e spari e petardi
eh come mi vuoi?
che si senta anche il pullman perduto
una volta lontana da qui
e lodore di spezie che ha il buio
con noi due dentro al buio abbracciati
eh come mi vuoi ?
How do you want me, what do you give me,
where do you drag me ?
Come mi vuoi ? Cosa mi dai ?
Dove mi porti tu ?
Take a sandwich and my indecent charm
hear a music, ehi, what do you think ?
Swingin swingin see:
this room is flying
through the sorceries, firework and sbanger
man, this is your world
Dammi un sandwich
Giancarlo Pontiggia
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Giancarlo Pontiggia
Giancarlo Pontiggia è nato a Seregno, in provincia di Milano, nel 1952. Ha studiato Lettere all’Università degli Studi di Milano, laureandosi sulla poesia di Attilio Bertolucci. Redattore di "Niebo" (1977-1981), rivista di poesia e di poetica diretta da Milo De Angelis, ha curato insieme ad Enzo Di Mauro La parola innamorata. Poeti nuovi (Feltrinelli 1978). Dal francese ha tradotto, fra l’altro, La nouvelle Justine di Sade, le Bagatelle per un massacro di Céline, le tre versioni del Fauno di Mallarmé, La bambina dell’oceano di Supervielle, Charmes e Il mio Faust di Paul Valéry. Verso la fine degli anni Ottanta ha concentrato il suo interesse sul mondo classico, traducendo le Olimpiche di Pindaro, La congiura di Catilina di Sallustio (Mondadori 1992; con introduzione e commento) e Rutilio Namaziano. Successivamente ha pubblicato, in collaborazione con Maria Cristina Grandi, una Letteratura latina. Storia e Testi in 3 volumi (Principato 1996-1998). Poesie, saggi e studi di teoria poetica sono sparsi su numerose riviste, in antologie e volumi collettivi. Nel 1998 è apparsa, presso Guanda, la raccolta poetica Con parole remote (Premio Internazionale Eugenio Montale 1998). Testi di poetica si possono leggere, per limitarsi alle edizioni in volume, in Colloqui sulla poesia (Nuova Eri 1991), Passi passaggi. Partecipazione e solitudine nell’arte (Sestante 1993), La parola ritrovata. Ultime tendenze della poesia italiana (Marsilio 1995). Attualmente è redattore della rivista "Poesia" e critico letterario per il quotidiano nazionale "Avvenire". Insegna letteratura italiana e latina in un liceo di Milano.
BIBLIOGRAFIA CRITICA
(sulla raccolta poetica Con parole remote)
– R. Copioli, Pontiggia, una fede nelle parole che nominano, "Avvenire", 31 gennaio 1998
– P. Lagazzi, Poesie di Giancarlo Pontiggia. Dissolvenza incrociata, "Gazzetta di Parma", 28 febbraio 1998
– A. Cappi, Le forme dell’attuale poesia, "La Voce di Mantova", 10 marzo 1998
– A. Quattrone, Pontiggia, il miracolo di un’alta poesia espressa sottovoce, "Il Corriere", 25 marzo 1998
– A. Barone, La parola nell’abisso del ’900, "Il Corriere", 26 marzo 1998
– E. Krumm, Con parole remote, "Il Foglio", 4 aprile 1998
– G. Linguaglossa, Con parole remote, "Poiesis", 15, gennaio-aprile 1998
– N. Gardini, Con parole remote, "Poesia", 117, maggio 1998
– P. Lagazzi, A Giancarlo Pontiggia il Premio del Centro Montale, "Gazzetta di Parma", 10 giugno 1998
– M.T. Finazzi, Pontiggia, magia di parole remote, "L’Eco di Bergamo", 25 luglio 1998
– F. Loi, Al volgere del tempo, "Il Sole 24 Ore", 13 settembre 1998
– D. Piccini, Struttura coerente di un libro sinfonia, "Letture", 53, ottobre 1998
– L. Picchi, Con parole remote, "La città di vita", 5, settembre-ottobre 1998
– D. Rondoni, Con parole remote, "clanDestino", 3, novembre 1998
– G. Leo, Un lino di azzurro teso, "Steve", 17, autunno 1998
– L’anima e il volto di un poeta viandante (con intervista), a cura di S. Martinello, "La Nuova Tribuna Letteraria", aprile-giugno 1999
– G. Marano, La democrazia e l’arcaico, Arianna editrice, Bologna 1999, pp. 72-76
– M. Merlin, Con parole remote, "Atelier", 15, settembre 1999
– T. Broggiato, Con parole remote, "I quaderni del Battello Ebbro", settembre-dicembre 1999
CON PAROLE REMOTE
Canto di evocazione
Vieni ombra/ ombra vieni/ ombra ombra
vieni oh vieni, buia
sali tra i gradini, nel tempo
Vienimi vieni vieni/ vienimi vieni vieni
con ogni doglia, con tutte le furie
con ciò che nell’ombra si sfoglia
con quel che nell’ombra spuma
Ombra vieni/ ombra ombra/ vieni ombra
nel vento nel vento
nel greve tormento
vieni oh vieni tra i numeri, nel fuoco
divieni canto roco
Vieni oh vieni/ vieni oh vieni
tra le forme del caso,
vieni, batti
contro gli spigoli, scendi
obliosa su ciò che è stato,
diventa nostro fiato
Ombra resta/ resta ombra/ resta resta
nella cupa fronda
nella sola testa
che geme che geme
tra i rametti del caso
nel cuore, nel seme invaso
vieni, oh vieni/ vieni, oh vieni
(ripetuto)
http://www.italian-poetry.org/Pontiggia.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
martedì 25 maggio 2010
Umberto Piersanti
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Umberto Piersanti
Umberto Piersanti è nato a Urbino nel 1941. Nel 1966 suoi scritti giovanili sono usciti nella cartella d' arte All'ora del crepuscolo (Ed. Svolta, Urbino). Ha pubblicato i libri di poesia: La breve stagione (Ad libitum, Urbino; 1967); Il tempo differente , (Sciascia, Caltanissetta, 1974), L'urlo della mente (Vallecchi, Firenze, 1977), Nascere nel '40 (Shakespere e C., Milano, 1981), Passaggio di sequenza (Cappelli, Bologna , 1986); I luoghi persi, (Einaudi, Torino, 1994). Un' antologia di sue poesie è uscita in Spagna col titolo El tiempo diferente (Los libros de la frontera, Barcelona; 1989) Con Fabio Doplicher ha curato l'antologia di poesia italiana Il pensiero, il corpo (Quaderni di Stilb, Roma, 1986 ) Ha inoltre pubblicato il romanzo L'uomo delle Cesane (Camunia, Milano, 1994). Ha scritto tre volumi di saggistica: L'ambigua presenza (Bulzoni, Roma 1981 ), Poesia diffusa, insieme a Fabio Doplicher, (Shakespeare e C., Milano, 1982) e Sul limite d'ombra (Cappelli, Bologna 1989). E' autore del film L'età breve ( 1969) e dei film-poemi: Sulle Cesane ( 1982), Un'altra estate ( 1988) e Ritorno d'autunno ( 1988). Tre suoi testi filmici, L'età breve, Nel dopostoria, Sulle Cesane, insieme a numerosi interventi sulla sua produzione cinematografica, sono usciti nel volume Cinema e poesia negli anni '80, curato da Gualtiero De Santi (Cappelli, Bologna, 1985). Dirige la rivista "Pelagos", collabora con "Tuttolibri La Stampa" e con "Il Corriere Adriatico".
Per tempi e luoghi
c'era la palma sola o a branchi radi
ma so che oltre quel cerchio essa non cresce
resta la sabbia nuda, la distesa
dove affondi la gamba, dov'è scesa
la donna corsa avanti che s'arresta
sgomenta nell'Aperto che la cerchia
http://www.italian-poetry.org/Piersanti.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
Francesco Piemonte
La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Francesco Piemonte
E' nato nel 1952 a Belluno, dove vive.
Ha pubblicato presso le Edizioni del Leone quattro raccolte di versi, Sismografie (1985), Paesaggio in calco (1987), Amuleti (1990), Dalla periferia del verde (1997).
Sue poesie sono apparse su "Discorso diretto" e su "Lengua".
Perduta la memoria altre immagini incombono,
si stratificano,
la vista cede, si abbandona,
e ingloba tutto il presente
Sempre pronta al nuovo (con il verde all'occhiello)
http://www.italian-poetry.org/Piemonte.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
Francesco Piemonte
E' nato nel 1952 a Belluno, dove vive.
Ha pubblicato presso le Edizioni del Leone quattro raccolte di versi, Sismografie (1985), Paesaggio in calco (1987), Amuleti (1990), Dalla periferia del verde (1997).
Sue poesie sono apparse su "Discorso diretto" e su "Lengua".
Perduta la memoria altre immagini incombono,
si stratificano,
la vista cede, si abbandona,
e ingloba tutto il presente
Sempre pronta al nuovo (con il verde all'occhiello)
http://www.italian-poetry.org/Piemonte.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
Giovanni Perich
La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Giovanni Perich
Giovanni Perich è nato a Bologna, dove vive, il 26 febbraio 1941. Ha pubblicato, fra altre cose nel 1979 presso Guanda, la raccolta di poesie Gli incantevoli mattini, presso le Edizioni del Leone nel 1998 Poesie d’amore e quasi e nel 1999 Un inutile amore. Ha pubblicato nel 1992 presso Camunia il romanzo La città sfiorita. Sue poesie sono apparse sulla rivista Il Belpaese. Una sua raccolta di epigrammi è apparsa sulla rivista Concertino.
LA PREVEGGENZA INUTILE
Non era la sua indole,
il suo cuore! (e fu il mio massimo
tributo averlo già allora saputo)
cosa per me. Ma come
profondo deve essere
stato questo mio amore
per accettare di vivere
così sicuramente dentro un sogno
destinato a finirmi.
http://www.italian-poetry.org/Perich.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
Giovanni Perich
Giovanni Perich è nato a Bologna, dove vive, il 26 febbraio 1941. Ha pubblicato, fra altre cose nel 1979 presso Guanda, la raccolta di poesie Gli incantevoli mattini, presso le Edizioni del Leone nel 1998 Poesie d’amore e quasi e nel 1999 Un inutile amore. Ha pubblicato nel 1992 presso Camunia il romanzo La città sfiorita. Sue poesie sono apparse sulla rivista Il Belpaese. Una sua raccolta di epigrammi è apparsa sulla rivista Concertino.
LA PREVEGGENZA INUTILE
Non era la sua indole,
il suo cuore! (e fu il mio massimo
tributo averlo già allora saputo)
cosa per me. Ma come
profondo deve essere
stato questo mio amore
per accettare di vivere
così sicuramente dentro un sogno
destinato a finirmi.
http://www.italian-poetry.org/Perich.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
lunedì 24 maggio 2010
Elio Pecora
La Poesia italiana del secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Elio Pecora
ELIO PECORA è autore di raccolte di poesie, racconti, romanzi, saggi critici, testi per il teatro. I suoi libri di poesia: La chiave di vetro (Bologna, Cappelli 1970); Motivetto (Roma, Spada 1978); L'occhio corto (Roma, Studio S. 1985; Interludio (Roma, Empiria 1987 e 1990; Dediche e bagatelle (Roma, Rossi & Spera 199O); Poesie 1975-1995 ( Roma, Empiria 1997 e 1998; Per altre misure (Genova, San Marco dei Giustiniani 2001). I suoi libri di prosa: Estate, ed. Bompiani 1981; Sandro Penna:una biografia, ed.Frassinelli 1984 e 1990; I triambuli, ed.Pellicano 1985; La ragazza col vestito di legno e altre fiabe italiane, ed.Frassinelli 1992; L'occhio corto, ed. Il Girasole 1995.I testi per il teatro rappresentati: Alcesti ,1984 Roma Teatro SpazioUno, regia di Enrico Job; Pitagora, (edito nei Quaderni del Comune, Crotone 1987), Crotone, regia di Luisa Mariani; Prima di cena, (Premio IDI 1987, in "Sipario",474, gennaio-febbraio 1988),Roma Teatro Belli, regia di Lorenzo Salveti; Nell'altra stanza,1989 ( in "Ridotto" 7-8,agosto-settembre 1989), Roma Teatro Due, regia di Marco Lucchesi; Il cappello con la peonia, 1990, Roma Teatro Due, regia di Marco Lucchesi; A metà della notte, Todi Festival 1992, regia di Maria Assunta Calvisi, edito da l'Obliquo, Brescia 1990; Trittico, Roma Teatro Due, regia di Marco Lucchesi, 1995. Le radiocommedie trasmesse: Il giardino, RadioTre il 21 luglio 1996; Il segreto di Lucio, RadioTre il 19 ottobre 1997. Ha curato : Sandro Penna Confuso sogno ed. Garzanti 1980; Antologia della poesia del Novecento, ed. Newton Compton 1990; Sandro Penna poeta a Roma, ed. Electa 1997; Diapason di voci (quarantadue poeti per Sandro Penna) ed.Il Girasole 1997.Ha collaborato come critico letterario a: Il Mattino, La Repubblica- Mercurio, Reporter, La Voce Repubblicana, La Stampa-Tuttolibri, Il Tempo Illustrato, L'Espresso, Wimbledon, La Rivista dei Libri, Belfagor, Avvenimenti, Radio Due, Radio Tre, etc. Ha pubblicato prose e poesie in : Nuovi Argomenti, Ulisse, Belfagor, Tempo Presente, Galleria, Anterem, Salvo Imprevisti, Discorso Diretto, Lettere Romane, La Clessidra, Pandora, Lunario Nuovo, Mondoperaio, Malavoglia, Lengua, Poesia , Kamen etc. Fra il 1978 e il 1999 ha curato, a Roma, a Perugia, a Terni, a Comiso, e in diverse altre località, numerosi incontri di poesia in teatri, gallerie, biblioteche, librerie ai quali hanno partecipato poeti di diverse generazioni (da Sinisgalli a Bassani, da Scialoja a Bemporad, da Giuliani ad Arbasino, da Amelia Rosselli a Bellezza, da Raboni a Magrelli). Nei primi anni Ottanta s'è occupato , con Maria Luisa Spaziani, delle attività pubbliche del Centro Montale, chiamando a Roma, nel Teatro dei Dioscuri e nel Teatro Flaiano,fra gli altri Luzi, Raboni, Dolci, Caproni.Ha presentato lungo un trentennio alcune centinaia di romanzi e raccolte di poesia , presenti gli autori più diversi ( da Siciliano alla Sanvitale, da Bufalino a Maraini, da Moravia a Bertolucci, da Golino a Kezich).Ha curato a Roma per l'ENAP (Ente Nazionale Assistenza Scrittori, Musicisti, Scrittori) due rassegne di poesia, nel teatro Delle Arti e nel teatro Euclide, alle quali hanno partecipato fra gli altri Giudici, Erba, Cucchi, Loi, Lamarque, Insana, Ruffilli. Per l'Associazione Dario Bellezza ha curato una rassegna della poesia giovane contemporanea alla quale hanno partecipato diciotto poeti, da Edoardo Albinati ad Antonio Riccardi. Ha curato e cura laboratori di scrittura di prosa e di poesia in numerose scuole di vario ordine e grado a Roma e in altre città. Ha curato a Perugia nel 1990 e a Roma nel 1997, per gli Assessorati alla Cultura delle due città, mostre di autografi e documenti vari su Sandro Penna, poi raccolti in volume dall'Electa in due successive edizioni. Ha curato per la RAI ( Dipartimento Scuola ed Educazione, Radio per gli Stranieri, Radio 2 e Radio 3), oltre ad almeno cento recensioni di volumi di prosa e di poesia, oltre a svariate partecipazioni a tavole rotonde, numerosi programmi fra i quali: Un libro, una regione (in venti puntate); Il Sud nella letteratura contemporanea (otto puntate); Le fiabe italiane nelle raccolte dell''800 (venti puntate); Scrittori dimenticati o trascurati del Novecento Italiano ( quattordici puntate); I poeti e il sogno (dieci puntate); I poeti e il mattino (dieci puntate); Scienza e letteratura ( quattordici puntate); Le città e la musica (quattordici puntate).
Confidenza
M'attende nello specchio
come in un vecchio racconto di prevenuta pazzia,
raramente mi guarda
pure so bene il disprezzo che alterna alla paura,
stiamo insieme ab initio
ci staremo di certo fino all'estrema chiusura
quando ripartiremo
per quel niente che a noi come a tutti spetta.
Ogni tanto lo scordo
e andando si fa lieve e contento il tragitto,
ma presto l'ignorato
torna a contare i passi, a mozzare i respiri;
l'ho visto, si ammanniva
di assai dubbie speranze, di premi da poco,
quando era sufficiente
amministrarsi le ansie e le voglie mai zitte.
La volta che ho provato
a lasciare la stanza del suo triste segreto
ha socchiuso la porta
e m'ha mostrato, un attimo, sabbia soltanto e
cenere.
http://www.italian-poetry.org/pecora.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
domenica 23 maggio 2010
Feliciano Paoli
La Poesia italiana del secondo Novecento - The Italian Poetry of the second half of the 20th century
Feliciano Paoli
Feliciano Paoli è nato a Urbania (PU) nel 1955. Ha pubblicato la raccolta di poesie "La colpa del fiorire" (Archinto, 1998) e "L’estero più vicino" (Archinto, 2002). Ha tradotto la raccolta di poemi in prosa di Yves Bonnefoy "Il teatro dei bambini" (San Marco dei Giustiniani, 2002).
Brina
Rocce e prati lucidi di brina
vi brillano da questa strada
serpentina che un’altra volta ripercorro;
riattacco da in fondo a prendere
passati gli anni, partite le
persone; con questi che viaggiavano
con me, dolci anche persone
con le quali io meglio
che potevo viaggiavo; e
io solo questa volta in fondo al
passo riprovo ancora e ci
do l’attacco; com’era bello
ancora fermarsi un po’ — qui — prima
di riprendere la strada, entrare
dentro, andare verso il banco in questo
posto dove singoli isolati
passano giorni inverni, forse
tristi. E meglio ripartire
né posso, però, scordare
che viaggerà sempre
con me questa parte
anche di carne.
Com’era bello qui fermarsi
prendere il sole dai vetri
dell’inverno; credere o
fingere di credere che andava
bene prima
di risalire e di dar l’attacco
al passo; come allora nonostante
il tempo passato, come allora
nella curva incontro la curva
di un fiume che spumeggia e
vedo ai bordi della strada
gente che cammina o dentro il
paese pensionati alla panchina
o qualcuno che attraversa e va
per una sua faccenda o altri
che han fermato la macchina
per strada. Erano speranze
di cui rimane forse un filo
in queste stanze.
Brani tratti da: "La colpa del fiorire", Archinto, 1998.
http://www.italian-poetry.org/Paoli.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
portale.parma 23/05/2010
Al via la rassegna “Fontelibro 2006” da giovedì 2 marzo sale in cattedra la Poesia per bambini e ragazzi
Nelle scuole elementari e medie di Fontevivo e di Fontanellato: incontri con scrittori, poeti e illustratori in una serie di appuntamenti in programma fino a maggio. Interverranno Umberto Piersanti, Feliciano Paoli, Giusy Quarenghi e Renata Gostoli.
Dialogare di poesia con i bambini della scuola elementare e i ragazzi delle medie non è semplice: ma se a parlarne sono i poeti e gli scrittori, il rapporto tra autori e lettori è senza filtri. Sale in cattedra a Fontevivo e a Fontanellato da giovedì 2 marzo il verso libero, la grammatica della fantasia e la rima baciata dell’anima attraverso immaginario e scrittura. Nell’ambito dell’edizione 2006 del premio letterario nazionale di poesia “Fontelibro - le Città delle Fonti” dedicato a libri e scrittori di poesia – gli studenti di sedici classi dell’istituto comprensivo di Fontanellato e di Fontevivo incontrano i maestri della penna in un carnet di appuntamenti che spaziano da marzo a fine maggio in attesa del weekend finale che farà di Fontelibro un vero e proprio mini Festival del territorio ricco di sorprese. Quattro i nomi importanti che animeranno la sezione del Festival Fontelibro dedicato alle scuole: Umberto Piersanti, Feliciano Paoli, Giusy Quarenghi e Renata Gostoli.
Il primo incontro con i poeti è in programma da carnet, giovedì 2 marzo alle 10, per le classi terze medie di Fontanellato nell’istituto comprensivo. Dopo il saluto del preside Pierluigi Guareschi e dei sindaci Maria Grazia Guareschi e Massimiliano Grassi con l’assessore alla Cultura Franco Ballarini, gli studenti incontreranno i poeti Umberto Piersanti e Feliciano Paoli. Alle 16.30 è previsto l’incontro-seminario aperto agli insegnanti. Il 3 marzo si replica per le terze medie di Fontevivo, sempre alle 10. Piersanti e Paoli incontrano il 7 marzo gli alunni delle elementari di Fontevivo, mentre l’8 marzo tocca ai ragazzini delle scuole elementari di Pontetaro. Le classi quarte di Fontanellato affronteranno un seminario sulla poesia il 20 aprile.
Feliciano Paoli, poeta, scrittore, critico, è nato a Urbania nel 1955. Ha pubblicato la raccolta di poesie La colpa del fiorire, Archinto 1998; L'estero più vicino, Archinto 2002. Ha tradotto la raccolta di poemi in prosa di Yves Bonnefoy Il teatro dei bambini, San Marco dei Giustinani 2002. Umberto Piersanti, docente universitario, poeta, scrittore, critico insegna Sociologia della Letteratura all'Università di Urbino. Tra i suoi libri di poesia: I luoghi persi, Einaudi 1994; Nel tempo che precede, Einaudi 2002. Tra i suoi romanzi: L'uomo delle Cesane, Camunia, 1994; L'estate dell'altro millennio, Marsilio 2001.
A maggio – in una serie di incontri per studenti, professori e pubblico - arriva poi l’illustratrice Giusy Quarenghi che per anni si è occupata di cartoni animati e di sceneggiatura, di cinema e di fumetti. Ha iniziato a scrivere storie fin da bambina: da allora non ha più smesso. Ha scritto tante storie per bambini, filastrocche, racconti, testi di divulgazione, romanzi per ragazzi, sceneggiature per audiovisivi a disegni animati o dal vero ed è ormai tra le più popolari autrici italiane. Ha pubblicato il suo primo libro per bambini nel 1982.
Prosegue dunque la stretta collaborazione tra le amministrazioni comunali di Fontevivo e di Fontanellato che procedono sulla strada del cammino comune per mantenere viva l’iniziativa culturale che le accomuna negli obiettivi e nella toponomastica. Fontelibro vede anche quest’anno la partecipazione dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Parma che insieme allo sponsor Lampogas di Fontevivo rafforzano l’evento.
Intanto la squadra tecnica-operativa di Fontelibro sta lavorando e, a breve, renderà nota la rosa delle case editrici partecipanti e dei volumi in concorso. Saranno poi gli studenti a leggere i nuovi libri in gara ed esprimeranno il proprio verdetto, segnalando la preferenza e la motivazione della scelta più gradita.
data di modifica: 22/02/2006
http://www.provincia.parma.it/stampabile.asp?IDCategoria=11&IDSezione=69&ID=68808
sabato 22 maggio 2010
The wonderful voice
PRECIOSO NA VOZ RAUL MALO... (*.*) (*-*)
http://www.raulmalo.com/
Raúl Francisco Martínez-Malo Jr. (born 7 August 1965, Miami, Florida), known professionally as Raúl Malo, is an American singer, songwriter, guitarist and record producer. He was the lead singer of country music band The Mavericks, having co-written many of their singles, as well as Rick Trevino's 2003 single "In My Dreams". Since the disbanding of the Mavericks in the early 2000s, Malo has pursued a solo career.
http://en.wikipedia.org/wiki/Raul_Malo
Blue moon The marcels
Blue moon The marcels
- words by lorenz hart, music by richard rodgers
Blue moon, you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon, you knew just what i was there for
You heard me saying a prayer for
Someone i really could care for
And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will ever hold
I heard somebody whisper, "please adore me"
And when i looked, the moon had turned to gold
Blue moon, now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon
Lua Azul
LUA AZUL, VOCÊ ME VIU NA MAIOR SOLIDÃO
SEM UM SONHO NO CORAÇÃO SEM UM AMOR
PRA SER A MINHA PAIXÃO LUA AZUL, VOCÊ SABE BEM
PORQUE EU ESTAVA ALI VOCÊ ME OUVIU PEDINDO
AOS CÉUS POR ALGUÉM POR QUEM EU SENTISSE ALGO
LUA AZUL, AGORA NÃO ESTOU MAIS SOZINHO
SEM UM SONHO NO CORAÇÃO
SEM UM AMOR ORA SER A MINHA PAIXÃO
LUA AZUL, VOCÊ SABIA EXATAMENTE QUE EU ESTAVA LÁ PARA ISSO.
VOCÊ ME OUVIU DIZER UMA ORAÇÃO PARA ALGUÉM
QUE EU REALMENTE PODERIA CUIDAR
E DO NADA, APARECEU NA MINHA FRENTE
A ÚNICA QUE MEUS BRAÇOS PODERIAM QUERER ABRAÇAR
EU OUVI ALGUÉM SUSSURRAR ´POR FAVOR, ME AME`
MAS QUANDO PROCUREI SÓ VI QUE A LUA AZUL TINHA FICADO DOURADA
LUA AZUL, AGORA NÃO ESTOU MAIS SOZINHO
SEM UM SONHO NO CORAÇÃO
SEM UM AMOR ORA SER A MINHA PAIXÃO
- words by lorenz hart, music by richard rodgers
Blue moon, you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon, you knew just what i was there for
You heard me saying a prayer for
Someone i really could care for
And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will ever hold
I heard somebody whisper, "please adore me"
And when i looked, the moon had turned to gold
Blue moon, now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon
Lua Azul
LUA AZUL, VOCÊ ME VIU NA MAIOR SOLIDÃO
SEM UM SONHO NO CORAÇÃO SEM UM AMOR
PRA SER A MINHA PAIXÃO LUA AZUL, VOCÊ SABE BEM
PORQUE EU ESTAVA ALI VOCÊ ME OUVIU PEDINDO
AOS CÉUS POR ALGUÉM POR QUEM EU SENTISSE ALGO
LUA AZUL, AGORA NÃO ESTOU MAIS SOZINHO
SEM UM SONHO NO CORAÇÃO
SEM UM AMOR ORA SER A MINHA PAIXÃO
LUA AZUL, VOCÊ SABIA EXATAMENTE QUE EU ESTAVA LÁ PARA ISSO.
VOCÊ ME OUVIU DIZER UMA ORAÇÃO PARA ALGUÉM
QUE EU REALMENTE PODERIA CUIDAR
E DO NADA, APARECEU NA MINHA FRENTE
A ÚNICA QUE MEUS BRAÇOS PODERIAM QUERER ABRAÇAR
EU OUVI ALGUÉM SUSSURRAR ´POR FAVOR, ME AME`
MAS QUANDO PROCUREI SÓ VI QUE A LUA AZUL TINHA FICADO DOURADA
LUA AZUL, AGORA NÃO ESTOU MAIS SOZINHO
SEM UM SONHO NO CORAÇÃO
SEM UM AMOR ORA SER A MINHA PAIXÃO
Blue Moon - The Marcels
Blue Moon
The Marcels
Composição: Words By Lorenz Hart, Music By Richard Rodgers
Blue moon
The marcels
- words by lorenz hart, music by richard rodgers
Blue moon, you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon, you knew just what i was there for
You heard me saying a prayer for
Someone i really could care for
And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will ever hold
I heard somebody whisper, "please adore me"
And when i looked, the moon had turned to gold
Blue moon, now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
The Marcels
Composição: Words By Lorenz Hart, Music By Richard Rodgers
Blue moon
The marcels
- words by lorenz hart, music by richard rodgers
Blue moon, you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon, you knew just what i was there for
You heard me saying a prayer for
Someone i really could care for
And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will ever hold
I heard somebody whisper, "please adore me"
And when i looked, the moon had turned to gold
Blue moon, now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Roberto Vecchioni - Blumun
Vecchioni, Vecchioni...
gia' il nome che hai avuto in sorte,
Vecchioni...ma non ti dice niente?
E continui a rubarmi giorno dopo giorno
anno dopo anno...
e io a concederteli questi anni e sai perche'?
Ogni anno che passa, mi piace vedere la tua faccia
da viaggiatore di commercio che ha scoperto
al casello che c'e' lo sciopero e non si paga
e fa la faccia seria ma dentro ...ride
E non mi dire piu' niente, sì lo so;
che ti ho fregato sugli anni, se lo so!
Ma gli anni io li ho amati da incosciente,
ad uno ad uno senza preferenze:
e ridarteli indietro brucia un po'.
Non rimpiango le cose che non ho, ho no,
sono molte, molte di piu' quelle che ho;
da viaggiatore di malinconie
mi trovo a corto di furfanterie:
le stelle della mia sera sono mie
Blumun, evanescente Blumun blu
Blumun, un po' invadente Blumun blu
Blumun, Blumun blu
Questa luna nel cielo sembra panna,
che voglia di una lontana ninna nanna
Ho tanti amori, tanti figli addosso
che pare brutto salutarli adesso:
sono un uomo felice lo confesso.
I marinai che se ne vanno via
non hanno limiti di nostalgia:
vado nella mia sera perchè è mia
Blumun, e' la mia sera, Blumun blu
Blumun, e' la mia vita, Blumun blu,
Blumun, Blumun blu.
Blumun, a luci spente, Blumun blu,
Blumun, dolore niente, Blumun blu,
Blumun, Blumun blu
Quando ci vedremo
(spero tardi, e non m'importa come),
mettimi in un posto con la donna
e con gli amici miei;
lasciami un buco per guardare in fondo,
vorrei vedere qualche volta il mondo, il mio mondo.....
Blumnu, ti voglio bene, Blumun blu,
Blumun, ti voglio bene, Blumun blu,
Blumun, Blumun blu.
Blumun, ho tanto sonno, Blumun blu
Blumun, in questo sogno, Blumun blu,
Blumun, Blumun blu.
Ma non ti sei mai chiesto Roberto
se questi nuovi anni li hai avuti come premio?
Ma io credo che capirai tutto davvero,
soltanto all'ultimo pezzo
quando la mano dell'ultimo amico
o dell'ultima donna ti sfiorera'
appena per salutarti
Roberto Pazzi
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century
Roberto Pazzi
Poeta, narratore e giornalista italiano, vive a Ferrara. Tradotto in ventidue lingue (spagnolo, catalano, francese, inglese, inglese (USA), tedesco, olandese, finlandese, danese, ceco, slovacco, polacco, russo, rumeno, sloveno, croato, turco, greco, portoghese, portoghese (del Brasile), estone, arabo) , ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista "Arte e poesia" nel 1970, prefata da Vittorio Sereni; tra le raccolte di versi Calma di vento (Garzanti, premio internazionale E. Montale 1987), Il filo delle bugie (Corbo, 1994), La gravità dei corpi (Palomar, 1998) e Talismani (Marietti 2003). Il suo esordio narrativo avviene nel 1985 con Cercando l'Imperatore, prefato da Giovanni Raboni (Marietti 1985, Garzanti 1988, Tea 1997, Marietti 2004, premio Bergamo, premio Hemingway, premio Selezione Campiello 1985) "storia di un reggimento russo disperso in Siberia, durante la Rivoluzione Russa, in cerca dell'Imperatore", dalla critica concordemente collocato sulla linea fantastico-visionaria della nostra narrativa, quella meno frequentata nel Novecento italiano. Seguono poi alcuni romanzi, dove la storia si fa pretesto di reinvenzione fantastica su una linea di pensiero antistoricistica: La principessa e il drago (Garzanti 1986, finalista premio Strega 1986), La malattia del tempo (Marietti 1987, Garzanti 1991), Vangelo di Giuda (Garzanti 1989, superpremio Grinzane Cavour 1990, ristampato da Baldini&Castoldi nel 1999), La stanza sull'acqua (Garzanti 1991). Con Le città del dottor Malaguti (Garzanti 1993) la narrativa di R.P., pur rimanendo di ispirazione visionaria, approda al presente, alla cronaca italiana di questi anni, alla città dove il narratore vive, Ferrara. Ecco allora i romanzi successivi, Incerti di viaggio (Longanesi 1996, premio Selezione Campiello, superpremio Penne-Mosca 1996), Domani sarò re (Longanesi 1997), La città volante (Baldini & Castoldi 1999, finalista al Premio Strega, presentato da Dario Fo e Sebastiano Vassalli), Conclave (Frassinelli 2001,Premio Scanno, Premio SuperFlaiano, Premio Comisso, Premio Stresa, Premio Zerilli Marimò della New York University, Premio Rapolano Terme, finalista Premio Bigiaretti ), L'erede (Frassinelli 2002, Premio Maria Cristina 2004) e Il Signore degli occhi (Frassinelli 2004).
Nel maggio del 1999 ha ideato e diretto a Ferrara un convegno letterario internazionale su L'Immaginario Contemporaneo (i cui Atti sono stati pubblicati dall'editore Olschki nel 2000), che ha coinvolto, fra gli altri, Yves Bonnefoy, James Hillman, Alain Robbe-Grillet , Tzvetan Todorov, Tahar Ben Jelloun, Assia Djebar, Ben Okri, Viviane Forrester, Avraham Yehoshua e Dario Fo. Ha diretto Ferrara Letteratura e, Dopo dodici anni di collaborazione esclusiva al Corriere della Sera, scrive sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani oggi collabora, in Italia, a Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e, all'estero, al The New York Times
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Nota di Vittorio Sereni a Le ultime notizie e altre poesie, dalla rivista letteraria "Arte e Poesia", De Luca, Roma, 1969 n. 4-5-6.
Prefazione a Versi occidentali di Giorgio Barberi Squarotti, Rebellato 1976.
Articolo di Walter Moretti a proposito de Il re, le parole, Lacaita 1980, comparso su "La Pianura", Ferrara 1980.
Recensione di Antonio Porta a Calma di vento, da Garzanti 1987, apparsa sulla terza pagina de "Il Corriere della sera" , 16 giugno 1987.
Articolo di Alberto Bertoni su Calma di vento, da "Luci della città", Ferrara, giugno 1987.
Mutamenti
Oggi sono quel che potrei essere,
un foglietto bianco
caduto per terra
nella sala d'attesa della stazione.
Quanto manca ?
la domanda è mutata in
Quanto ho fatto ?
Imito la clessidra,
so capovolgere dritto e rovescio,
vuoto e pieno,
bianco e nero,
perdo peso,
sono diventato più leggero.
http://www.italian-poetry.org/Pazzi.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
venerdì 21 maggio 2010
Il Mago della Pioggia - Roberto Vecchioni
Io lo farò per te,
perché ho soltanto te;
quando qualcuno se ne andrà,
se un tuo figlio soffrirà,
dove quell'ombra tornerà...
Mi basta solo un gesto, sai?
Non credi? Guarda e lo vedrai:
io so cambiare la realtà
e vivere sarà farti sorridere con me:
io sono il mago della pioggia,
niente è impossibile per me...
Guarda, guarda,
batterò le mani e finirà il dolore;
dove tu piangevi inventerò
un amore grande, grande;
così grande che nemmeno mi sta addosso,
che vorrei abbracciarlo tutto,
ma non posso.
Io lo farò per te,
sì, lo farò per te!
Per tutto quello che tu sei,
per le carezze che mi dai
e quelle che dimenticai.
Io lo farò per te,
perché ho soltanto te!
Con un mio gesto riderai,
con un soffio volerai,
con un bisbiglio dormirai;
io sono il mago della pioggia,
niente è impossibile per me...
Guarda, guarda,
batterò le mani e finirà il dolore;
ma non vedi com'è forte
questo amore grande, più grande
delle pagine del tempo e di me stesso,
così grande che nemmeno mi sta addosso.
Io lo farò per te,
io lo farò per te,
io lo farò per te.
La strega - Roberto Vecchioni
La strega
Roberto Vecchioni
E' vestita d'argento e di sonagliere
Ma se bussa alla porta non farla entrare
E' venuta per farti dimenticare
Un uomo, un ricordo, un amore...
Con le ali di porpora e d'amaranto
Voi farfalle volate tutte intorno
Lei che vive di notte, di dentro e di fuori
È grigia: non sopporta i colori
Chi la ferma la strega sulla strada di casa
Di casa mia?
E chi la ferma la strega sulla porta di casa
Di casa mia?
E chi la brucia la strega, chi la caccia di casa
Chi la caccia via?
Fuori da casa mia
Fuori da casa mia
Fuori dai piedi
Fuori di casa
Casa, casa, casa, casa mia...
Principessa, va bene che donna è bello
Ma il mio letto è diverso del tuo castello
Non ti pungere ancora con l'arcolaio
Non bere, non mangiare le mele
Principessa quei giorni sono lontani
Non ricordi nemmeno i sette nani
Questa strega vuol farti dimenticare
Un uomo, una storia, un dolore...
E chi la ferma la strega sulla strada di casa
Di casa mia?
E chi la ferma la strega, chi la salva la sposa
La sposa mia?
E chi la brucia la strega, chi la caccia di casa
Via da casa mia?
Fuori da casa mia
Fuori da casa mia
Fuori dai piedi
Fuori di casa
Casa, casa, casa, casa mia...
Gatto, gatta, gattini restate all'erta
Aspettatela tutti sulla mia porta
Accendetele gli occhi come tizzoni
Di luce, non sopporta la luce...
Sette anni di lacrime che ho versato
Sette paia di scarpe che ho consumato
Sette boschi di querce che ho attraversato
Da solo, per poterla incontrare...
E chi la ferma la strega sulla strada di casa?
La fermo io!
E chi la brucia la strega sulla porta di casa?
La brucio io!
E chi la ferma la strega, chi la caccia di casa?
La caccia io!
Fuori da casa mia
Fuori da casa mia
Fuori dai piedi
Fuori di casa
Casa, casa, casa, casa mia...
Roberto Vecchioni
E' vestita d'argento e di sonagliere
Ma se bussa alla porta non farla entrare
E' venuta per farti dimenticare
Un uomo, un ricordo, un amore...
Con le ali di porpora e d'amaranto
Voi farfalle volate tutte intorno
Lei che vive di notte, di dentro e di fuori
È grigia: non sopporta i colori
Chi la ferma la strega sulla strada di casa
Di casa mia?
E chi la ferma la strega sulla porta di casa
Di casa mia?
E chi la brucia la strega, chi la caccia di casa
Chi la caccia via?
Fuori da casa mia
Fuori da casa mia
Fuori dai piedi
Fuori di casa
Casa, casa, casa, casa mia...
Principessa, va bene che donna è bello
Ma il mio letto è diverso del tuo castello
Non ti pungere ancora con l'arcolaio
Non bere, non mangiare le mele
Principessa quei giorni sono lontani
Non ricordi nemmeno i sette nani
Questa strega vuol farti dimenticare
Un uomo, una storia, un dolore...
E chi la ferma la strega sulla strada di casa
Di casa mia?
E chi la ferma la strega, chi la salva la sposa
La sposa mia?
E chi la brucia la strega, chi la caccia di casa
Via da casa mia?
Fuori da casa mia
Fuori da casa mia
Fuori dai piedi
Fuori di casa
Casa, casa, casa, casa mia...
Gatto, gatta, gattini restate all'erta
Aspettatela tutti sulla mia porta
Accendetele gli occhi come tizzoni
Di luce, non sopporta la luce...
Sette anni di lacrime che ho versato
Sette paia di scarpe che ho consumato
Sette boschi di querce che ho attraversato
Da solo, per poterla incontrare...
E chi la ferma la strega sulla strada di casa?
La fermo io!
E chi la brucia la strega sulla porta di casa?
La brucio io!
E chi la ferma la strega, chi la caccia di casa?
La caccia io!
Fuori da casa mia
Fuori da casa mia
Fuori dai piedi
Fuori di casa
Casa, casa, casa, casa mia...
Cardiologia
Cardiologia
Che si gioca per vincere
e non si gioca per partecipare
Chi è ferito e non cade
ma continua ad andare
A sbattersi nel buio
e a farsi vedere
A sanguinare di nascosto
e a pagare da bere
A goccia a goccia
Ma tu guarda il mio cuore mangiato
L'amore ha sempre fame,
non l'avevi notato?
E dice "Sempre!" con disinvoltura,
senza paura dice "Mai!"
Senza paura mai
Che si veste di bianco
per scandalizzare
E compra rose a dozzine
E fa curvare i pianeti
e fa piegare le schiene
Che si gioca per vincere
e chi vince è perduto
Con una chiave ed un numero in mano
Tutta la notte a aspettare un saluto
e a pensare "Ti amo!"
Chi raccoglie conchiglie
dopo la mareggiata
E il cielo è ancora scuro
ma la notte è passata
E macina la sabbia
dentro i mulini a vento
E che non ha mai fretta
e che non ha mai tempo
E poi l'amore indecente
che si lascia guardare
L'amore prepotente
che si deve fare
E gli amori ormai passati
e ancora vivi nella mente
Che dell'amore non si butta niente
Cardiologia
Porque se joga para vencer
e não se joga para participar
Quem é ferido e não cai
mas continua a andar
A bater-se no escuro
e a fazer-se olhar
A sangrar escondido
e a pagar para beber
Gota a gota
Mas olha o meu coração comido
O amor sempre tem fome.
você não tinha notado?
E diz "Sempre!" com desenvoltura,
Sem medo diz "Nunca!"
Sem medo...nunca
Quem se veste de branco
para escandalizar
E compra rosas em dúzias
E faz curvar os planetas
e faz arquear as costas
Porque se joga para vencer
e quem vence esta perdido
Com uma chave e um numero na mão
Todas as noites a esperar de um aceno
e a pensar "Te amo"
Quem recolhe conchas
depois da maré alta
E o céu é ainda escuro
mas a noite é passada
E tritura a areia
dentro dos moinhos de vento
E porque nunca tem pressa
e porque nunca tem tempo
E depois o amor indecente
porque se deixa olhar
O amor prepotente
que se pode fazer fazer
E os amores passados
e ainda vivos na mente
Porque do amor não se joga fora nada
Che si gioca per vincere
e non si gioca per partecipare
Chi è ferito e non cade
ma continua ad andare
A sbattersi nel buio
e a farsi vedere
A sanguinare di nascosto
e a pagare da bere
A goccia a goccia
Ma tu guarda il mio cuore mangiato
L'amore ha sempre fame,
non l'avevi notato?
E dice "Sempre!" con disinvoltura,
senza paura dice "Mai!"
Senza paura mai
Che si veste di bianco
per scandalizzare
E compra rose a dozzine
E fa curvare i pianeti
e fa piegare le schiene
Che si gioca per vincere
e chi vince è perduto
Con una chiave ed un numero in mano
Tutta la notte a aspettare un saluto
e a pensare "Ti amo!"
Chi raccoglie conchiglie
dopo la mareggiata
E il cielo è ancora scuro
ma la notte è passata
E macina la sabbia
dentro i mulini a vento
E che non ha mai fretta
e che non ha mai tempo
E poi l'amore indecente
che si lascia guardare
L'amore prepotente
che si deve fare
E gli amori ormai passati
e ancora vivi nella mente
Che dell'amore non si butta niente
Cardiologia
Porque se joga para vencer
e não se joga para participar
Quem é ferido e não cai
mas continua a andar
A bater-se no escuro
e a fazer-se olhar
A sangrar escondido
e a pagar para beber
Gota a gota
Mas olha o meu coração comido
O amor sempre tem fome.
você não tinha notado?
E diz "Sempre!" com desenvoltura,
Sem medo diz "Nunca!"
Sem medo...nunca
Quem se veste de branco
para escandalizar
E compra rosas em dúzias
E faz curvar os planetas
e faz arquear as costas
Porque se joga para vencer
e quem vence esta perdido
Com uma chave e um numero na mão
Todas as noites a esperar de um aceno
e a pensar "Te amo"
Quem recolhe conchas
depois da maré alta
E o céu é ainda escuro
mas a noite é passada
E tritura a areia
dentro dos moinhos de vento
E porque nunca tem pressa
e porque nunca tem tempo
E depois o amor indecente
porque se deixa olhar
O amor prepotente
que se pode fazer fazer
E os amores passados
e ainda vivos na mente
Porque do amor não se joga fora nada
Leonard Cohen London O2, Nov 2008, A Thousand Kisses Deep,
Leonard Cohen London O2, Nov 2008, A Thousand Kisses Deep,
The ponies run, the girls are young,
The odds are there to beat.
You win a while, and then it’s done –
Your little winning streak.
And summoned now to deal
With your invincible defeat,
You live your life as if it’s real,
A Thousand Kisses Deep.
I’m turning tricks, I’m getting fixed,
I’m back on Boogie Street.
You lose your grip, and then you slip
Into the Masterpiece.
And maybe I had miles to drive,
And promises to keep:
You ditch it all to stay alive,
A Thousand Kisses Deep.
And sometimes when the night is slow,
The wretched and the meek,
We gather up our hearts and go,
A Thousand Kisses Deep.
Confined to sex, we pressed against
The limits of the sea:
I saw there were no oceans left
For scavengers like me.
I made it to the forward deck.
I blessed our remnant fleet –
And then consented to be wrecked,
A Thousand Kisses Deep.
I’m turning tricks, I’m getting fixed,
I’m back on Boogie Street.
I guess they won’t exchange the gifts
That you were meant to keep.
And quiet is the thought of you,
The file on you complete,
Except what we forgot to do,
A Thousand Kisses Deep.
And sometimes when the night is slow,
The wretched and the meek,
We gather up our hearts and go,
A Thousand Kisses Deep.
The ponies run, the girls are young,
The odds are there to beat . . .
Tommaso Ottonieri
La Poesia italiana del secondo Novecento - The Italian Poetry of the second half of the 20th century
Tommaso Ottonieri
Tommaso Ottonieri (1958) ha pubblicato, in prosa narrativa e non, Dalle memorie di un piccolo ipertrofico (Feltrinelli, 1980), Coniugativo (Corpo10, 1984), Crema Acida (Lupetti-Manni, 1997), L’album crèmisi (Empirìa, 2000); in versi, Elegia Sanremese (Bompiani, 1998); e i sincretismi critici (intorno all’ultima scena letteraria in Italia) raccolti ne La Plastica della Lingua. Stili in fuga lungo una età postrema (Bollati Boringhieri, 2000).
Luci sull'asfalto
per Garbo
io che cammino parallelamente
acclimatata imago a questo vetro
luce la notte già fusa sul retro
dell'afflosciarsi mio nebbioso,
mentre, negli occhi, battono fanali
la mente si consuma a farsi asfalto
d'onda scoccata rasa arco è lo sguardo
che mi riassorbe alla mia posa, radio,
io, che rilascio in macchia la mia immagine
cioè che risuono al fondo del comburio
di metallica dimora più segreto
motore che m'assimila al suo faro,
fuoco, io
che mi partivo dalla strada dritta
verso motels a coltivare insonnie
diviso basta adesso questo suono
a non distrarmi mai dal giusto corso,
ora che luce mi trapassa fitta
da parte a parte trapanando il vetro
cioè mi perfora dentro dal mio verso,
ora che sono il fuoco della luce
di questa luce ardo che in me verso
così che a questa luce ora mi saldo, io
che di me mi sfaldo,
che mi sfaldo:
http://www.italian-poetry.org/Ottonieri.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
giovedì 20 maggio 2010
Maksim Mrvica
Maksim Mrvica knew he wanted to play the piano when, aged just eight, he caught a glimpse of the instrument at his best friend Alexander’s house. That was in 1984 and although 22 years later he is one of the most famous pianists in the world, the journey hasn’t always been easy.
Born in Sibenik, a small, but beautiful medieval town on Croatia’s Adriatic Coast, the odds seemed stacked against Maksim achieveing his dream.
His mother Slavica and father Karmel knew nothing about classical music (even now they still prefer to listen to pop music on the radio). But although they were confused by their son’s new passion, they were supportive and lessons were duly arranged.
It wasn’t long before it became obvious to Maksim’s teachers that he had a rare talent and the boy was enrolled in Sibenik’s state music school. It was there that Maksim began to harbour dreams of being a concert pianist and working hard to make those dreams a reality (although he admits now that he didn’t always do quite as much practise as he was supposed to).
He was 15 when war broke out in Croatia and life became almost unbearable for the Mrvica family. Bombs fell almost constantly on Sibenik: Maksim remembers “There were more than 1000 grenades a day. At one point there were seven whole days when we stayed in the basement and didn’t see the sun. “But you got used to it: you had to go on living.”
For Maksim, living meant playing the piano. He would meet his teacher Marija Sekso in the basement of Sibenik’s music school and forget the war, losing himself in the music for hours at a time.
As well as grenades, there was the constant threat of being attacked by Serbian snipers – any time spent outside was a danger.
For three years the whole family slept each night on the concrete floor of the shelter in their basement. They occasionally were able to escape to a house on one of the islands off Sibenik’s coast, but although he was away from the bombs, being away from his piano was tortuous for Maksim and, despite the dangers; he always welcomed the family’s return to the city.
Eventually a light appeared at the end of the tunnel. Maksim entered his first competition in 1993, practising feverishly to reach the high standards he knew were expected of him. War still raged in Sibenik, but there was peace in Zagreb where the competition was held. The 18 year old Maksim had already charmed the judge and audience just by turning up, but one he played the applause was purely for the music. The judge stopped the competition after Maksim’s performance, immediately announcing him as the winner.
“They said I ought to win just for coming from Sibenik.” He laughs. “They said ‘We know it is hell. Where did you practise?’ But after I played and won there were hundreds of people shouting for me and not because they felt sorry for me.” The pianist says it was one of the best experiences of his life and it seems that however successful he has gone on to be, the joy of that first win remains vivid in his mind.
Maksim went on to study in Zagreb with Vladimir Krpan, one of country’s most revered music professors, then to the Ferenc Liszt conservatoire in Budapest and finally to Paris before returning to Croatia to record his first album Gestures in 2000. He had modest hopes for the record, but it surpassed all expectations, becoming one of the fastest selling albums ever released in Croatia and winning four Porin awards (the country’s equivalent of a Classical Brit).
In 2001 Maksim met Tonci Huljic, a musician and composer who not only wrote some original pieces for the young pianist (and continues to do so), but introduced him to music impresario Mel Bush.
Bush had been looking for a classical pianist for some time, having masterminded the success of all-girl string quartet Bond he was convinced that there was huge potential for a pianist to break into the classical/pop crossover market, but hadn’t been able to find the right person. On meeting Maksim he was immediately impressed by his charisma and signed him on the spot after hearing him play just one piece.
Maksim’s first crossover album for EMI Classical, The Piano Player, was a huge success in 2003. It went Gold in Malaysia, China and Indonesia and Platinum in Taiwan, Singapore and his home country Croatai and Double Platinum in Hong Kong. It contained what has become, to many, his signature piece: a particularly energetic version of Rimsky-Korsakov’s Flight Of The Bumblebee. He is particularly proud that there is now an annual competition named after him in which amateur pianists play the piece.
Variations I&II in 2004 won him yet more fans and a platinum disc for sales in Taiwan. On a tour of South East Asia fans received him like a rock star as he played his unique crossover music accompanied by strobe lights and video screens and dates in Japan where he played in a more purely classical style accompanied by the Moscow Symphony Orchestra were greeted just as rapturously.
Earlier in 2006 Maksim pushed the boundaries of crossover with his third album, A New World, toured again in Japan and Asia and was delighted to play a outdoor ‘homecoming’ show in Zagreb.
The trajectory of his fame rose even steeper with the release of Elektric and a tour of Asia, where he performed both crossover concerts with his band and classical concerts with the Moscow Philharmonic Orchestra. He then returns to Asia for a solo piano concert tour at the end of April 2007.
Maksim is married to childhood sweetheart Ana and the couple have a daughter named LeeLoo (after Milla Jojovovich’s character in The Fifth Element). They divide their time between Sibenik and London.
Check the website for pictures and concert details.
http://www.maksim.co.uk/frameset.htm
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