Bellosguardo
L’autunno diffonde caldi colori
risveglia in silenzio antichi amori,
sereno adagio i pensieri sul prato
ove tutto è sospeso e immutato.
Volgo lo sguardo verso la valle,
agile svetta il campanile
sposo e alfiere della cattedrale.
Il palazzo e la reggia,
di lustri antichi, testimoni e sovrani.
Le torri, custodi d’armi e d’amori,
armoniche omaggiano chiese e campanili.
Solca la piana l’inquieto fiume
l’onda si snoda sconfitta dal ponte
impetuoso incede il fragore,
memore sorge il timore…
Un brivido lieve percorre la pelle,
illusione del vento,
vezzeggia gli ulivi e gli alti pini,
i cipressi scuoton la cima agli usignoli
dei nuovi amanti colgono i sospiri.
Leggiadre si muovono le foglie sul prato
catturano il ricordo di un bacio rubato.
Max
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