venerdì 17 aprile 2009
Nomadi - Canzone Per Un'Amica
Ho visto,
la gente della mia et andare via,
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare un sogno che conduce alla pazzia,
nella ricerca di qualcosa che non trovano, nel mondo che hanno gi.
Lungo le notti che dal vino son bagnate,
dentro le stanze da pastiglie trasformate,
lungo le nuvole di fumo, nel mondo, fatto di citt,
essere contro od ingoiare, la nostra stanca civilt.
un Dio che morto,
ai bordi delle strade, Dio morto,
nelle auto prese a rate, Dio morto,
nei miti dell' estate... Dio morto.
Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede,
in ci che spesso ha mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell'eroe,
perch e venuto ormai il momento di negare, tutto ci che falsit.
Le fedi fatte di abitudini e paura,
una politica che solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignit fatta di vuoto,
l'ipocrisia di chi sta sempre, con la ragione e mai col torto.
un Dio che morto,
nei campi di sterminio, Dio morto,
coi miti della razza, Dio morto,
con gli odi di partito... Dio morto.
Ma penso
che questa mia generazione preparata,
ad un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha gi in mano, a una rivolta senza armi,
perch noi tutti orma sappiamo, che se Dio muore per tre giorni,
e poi risorge.
In ci che noi crediamo, Dio risorto,
in ci che noi vogliamo, Dio risorto,
nel mondo che faremo... Dio risorto,
Dio risorto.
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