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domenica 20 settembre 2009

Groucho Marx

« C'è una grandezza innata in Groucho, che sfida l'analisi più accurata, come succede con tutti i veri artisti. Lui è semplicemente unico, allo stesso modo di Picasso o Stravinskij, e credo che la sua impudente strafottenza verso l'ordine costituito sarà divertente tra mille anni come adesso. Oltre tutto, mi fa ridere »
(Woody Allen[1])
Groucho Marx nel 1931
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Oscar alla carriera 1974 Julius Henry Marks, in arte Groucho Marx (New York, 2 ottobre 1890 – Los Angeles, 19 agosto 1977), è stato un attore e comico statunitense. Terzo dei cinque Fratelli Marx, con cui recitò in numerosi film comici di successo tra gli anni venti e quaranta, fu noto poi al grande pubblico americano anche per la sua conduzione dello show radiofonico e televisivo You Bet Your Life e per la sua attività di scrittore e umorista. Nel 1974 ha ricevuto un premio Oscar alla carriera.
Infanzia [modifica]
La famiglia Marx visse nel turbolento quartiere newyorkese dell’Upper East Side, nel periodo tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento, come tante altre povere famiglie ebree immigrate dall’Europa in quegli anni. Sam Marx (detto Frenchie), di origine alsaziana, a New York fece prima l'attore di vaudeville, poi il maestro di danza, infine diventò sarto. Minnie Schoenberg era nata in Germania e i suoi genitori erano artisti del varietà, emigrati negli Stati Uniti alla fine dell'Ottocento. Sam e Minnie si sposarono il 18 gennaio 1885 e dal loro matrimonio sarebbero nati sei figli: Manfred (nato nel 1886 e morto a pochi mesi di età), Leonard (Chico) nel 1887, Adolph, che cambiò poi il proprio nome in Arthur (Harpo), nel 1888, Julius Henry (Groucho) che nacque il 2 ottobre 1890, Milton (Gummo) nel 1897 e Herbert (Zeppo) nel 1901.

Nonostante le precarie condizioni economiche, i Marx furono sempre molto uniti. Il carattere solare di Sam e Minnie, il loro affetto per i figli e la loro intraprendenza nell'affrontare la condizione di povertà della famiglia, resero meno triste e difficoltosa l'infanzia dei cinque fratelli.

« Non eravamo poveri. È solo che non avevamo un soldo »
(Groucho Marx[2])

Minnie Marx, donna energica, amabile e dotata di grande spirito di iniziativa, ebbe un’influenza decisiva nella formazione artistica dei figli. Grazie alla sua grande forza di volontà, alla sua determinazione e al suo grande amore per il mondo dello spettacolo, fu lei la vera artefice del futuro successo dei fratelli Marx. Il suo piano era semplicissimo: spingere i suoi cinque figli, e suo fratello minore, sul palcoscenico, e assicurar loro il successo.[3]

Il fratello di Minnie, Al Shean, divenne molto popolare nel vaudeville negli anni del primo Novecento, con il duo comico Gallagher & Shean. Secondo quanto raccontava Groucho[4], quando Shean si recava in visita alla famiglia Marx, soleva gettare monetine ai bimbi abbandonati del quartiere, così che quando bussava alla porta era circondato da bambini come fossero fan adoranti. Groucho e i suoi fratelli rispettavano la sua opinione, e in futuro gli chiederanno in diverse occasioni di scrivere qualcosa per loro.

Al contrario dei due fratelli maggiori che, per contribuire al magro bilancio familiare, iniziarono prestissimo a lavorare con impieghi quasi sempre precari, Groucho amava la lettura, in particolare i racconti di Horatio Alger. In un primo momento fantasticò di diventare medico, ma poi la sua ambizione fu quella di diventare scrittore. Nel frattempo imparò a cantare durante le serate musicali che si tenevano frequentemente in famiglia, ed entrò a far parte come soprano nel coro della chiesa episcopale di Madison Avenue. Nonostante il suo amore per i libri, a tredici anni Groucho decise comunque di abbandonare la scuola subito dopo il suo Bar Mitzvah, la cerimonia di confermazione nella fede ebraica, trovando un primo impiego come ragazzo d’ufficio, da cui però fu quasi subito licenziato.

Il debutto
Minnie convinse l'amico Ned Wayburn a procurare a Groucho un lavoro nello spettacolo di attori bambini di Gus Edwards, dopodiché riuscì a rimediargli una scrittura da corista, per quattro dollari la settimana più vitto e alloggio, con il Leroy Trio (Groucho fa riferimento al Trio Larong nella propria autobiografia Groucho and me), una scalcinata compagnia itinerante che aveva in programma una serie di esibizioni nel Michigan e in Colorado. Giunti nella località di Cripple Creek, l’impresario scomparve con tutti i guadagni di Groucho, che fu costretto a vendere il costume di scena e a trovare un breve impiego come garzone in un emporio di alimentari, per potersi pagare il viaggio di ritorno a New York.

Dopo una serie di ingaggi come cantante in birrerie all’aperto, fu l’intraprendente Minnie, in continua corsa da un’agenzia teatrale all’altra, a procurare a Groucho una nuova scrittura di sei settimane come cantante nella compagnia di una sedicente celebre attrice londinese, Irene Furbelow, in partenza per una tournée nel Texas e nell’Arkansas. Dopo l’ultima rappresentazione nella cittadina texana di Waco, l’attrice fuggì con il domatore di leoni della compagnia e, durante il ritorno a New York, Groucho scoprì di essere stato nuovamente derubato dei suoi guadagni.

« Ero un disadattato. Un bruscolo nell’occhio del mondo. Un intoppo nell’ingranaggio dell’universo. Non potevo neanche guardarmi in faccia. Non avevo i soldi per comprarmi uno specchio »
(Groucho Marx[5])

Nel frattempo anche i fratelli si arrangiavano senza successo con impieghi saltuari, cosicché Minnie a un certo punto giunse alla conclusione che il modo migliore di sfondare in teatro era non già lanciare un figlio alla volta, ma fare un lancio all’ingrosso.[6]


Gli anni del vaudeville

http://it.wikipedia.org/wiki/Groucho_Marx

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