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giovedì 7 ottobre 2010

Marco Masini


Marco Masini nasce a Firenze il 18 settembre 1964. Sua madre, Anna Maria, canta e suona il pianoforte, dopo aver abbandonato l'insegnamento (era maestra elementare) per la famiglia.


Suo padre, Giancarlo, lavora come rappresentante di prodotti per parrucchieri.

A tre anni Marco riceve in regalo, per Natale, un organo giocattolo:

ci mette le mani e, ad orecchio, riesce a suonare le note di alcune canzoni natalizie. Su consiglio dello zio, qualche anno più tardi, Marco comincia a ricevere lezioni di musica da una professoressa, studiando Bach, Chopin e Mozart, sebbene egli ami pure la musica leggera, Pop e Rock.

Ad undici anni ha l'occasione di suonare ad una festa di piazza di una cittadina in provincia di Firenze, mentre in quegli anni suona ogni genere di musica, dal Liscio al Revival, alla musica da discoteca. Durante la scuola superiore fonda, assieme ad alcuni amici, un piccolo gruppo musicale chiamato “Errata Corrige”.

L'incompatibilità tra la vita faticosa del musicista (che lo porta a dover uscire tutte le sere e rientrare molto tardi la notte) e quella di studente, lo porta ad abbandonare la scuola in IV Ragioneria, causando i primi contrasti con la famiglia, ma anche con gli amici.

Per un po' di tempo Marco lavora con il padre come rappresentante. Nel 1980 la famiglia mette su un bar a Firenze, dove Marco dà una mano, assieme alla sorella Susanna. Ma i litigi tra Marco ed il padre vanno aumentando, causati proprio dalla precarietà di una professione come la musica, che Marco vorrebbe intraprendere contro la sua volontà: suo padre, infatti, l'avrebbe visto volentieri dietro una scrivania.

Qualche anno dopo sua madre viene colpita da un tumore ed il marito è costretto a vendere il bar: Marco parte per il servizio militare (presso l'aeronautica militare di Firenze) e, il giorno successivo al suo ritorno, il 22 agosto 1984, sua madre muore, nel profondo dolore di Marco che rimpiange per sempre il non aver potuto starle accanto negli ultimi momenti della sua vita.

Il suo impegno nella musica aumenta: va a Modena per tre anni, facendo arrangiamenti per musica da discoteca in uno studio di registrazione, quindi torna a Firenze per ricominciare a studiare composizione, armonia e melodia, mentre fa piano-bar dove capita. Ha come maestro Walter Savelli, pianista di Claudio Baglioni e maestro di numerosi altri musicisti famosi.

Nonostante abbia realizzato molti pezzi (compresa la sigla per una discoteca), Marco trova difficoltà al momento della loro presentazione alle case discografiche, che lo accusano di non avere “la faccia dell'artista” e di produrre canzoni dai testi troppo atipici rispetto a quello che la gente si aspetta di ascoltare.

Grazie a Roberto Rosati, arrangiatore e proprietario di uno studio a Sesto Fiorentino, Marco comincia a fare i primi provini: conosce Beppe Dati, compositore e poeta con il quale realizza alcuni brani. Nel 1986 arriva l'incontro importante con Giancarlo Bigazzi, nello studio di Settignano, dove Marco gli fa ascoltare alcuni provini. Bigazzi lo mette al lavoro per migliorare le sue doti: Marco partecipa alla realizzazione di alcune colonne sonore (Mary per sempre, Ragazzi fuori), fa la voce guida di Si può dare di più (portata a Sanremo dal trio Morandi, Ruggeri e Tozzi) ed è concertista dal vivo nella tournée di Tozzi al Royal Albert Hall di Londra (suoi sono gli arrangiamenti, le tastiere ed il remix di Immensamente). Parte per il primo tour nel 1987, poi è ancora in tournée con Raf, del cui album Cosa resterà... è responsabile della realizzazione.

Nel 1988 esce un 45 giri intitolato Uomini (pubblicato da CGD) su iniziativa di Mario Ragni, con il quale Marco avrebbe dovuto partecipare a Sanremo di quell'anno, ma poi al suo posto ci va un certo Charlie Deanesi.

Marco non si arrende: dopo essersi riconciliato con il padre, inizia a scrivere Disperato, lavorando poi con Bigazzi e Dati sul testo. È il 1990 e partecipa a Sanremo con questa canzone, arrivando primo tra le giovani proposte. Tornato dall'America (per aver partecipato a “Sanremo in the World”), Marco comincia la realizzazione del suo primo album, Marco Masini (pubblicato da Dischi Ricordi), per il quale sono pronte solo Disperato e Dal buio, scritta poco tempo prima per Massimo Ranieri.

Finito il primo album si mette subito al lavoro per il secondo e per partecipare a Sanremo '91. Prepara un brano dal titolo Ossigeno, ma poi viene scelta Perché lo fai, che si piazza al terzo posto, dopo Riccardo Cocciante (con la canzone Se stiamo insieme) e Renato Zero (con Spalle al muro), ed il cui singolo risulta poi in assoluto il più venduto in Italia nel 1991.

Esce il nuovo album, dal titolo Malinconoia, parola (proveniente dall'unione dei termini “malinconia” e “paranoia”) che entra persino nel Vocabolario della lingua italiana di G. Devoto e G. C. Oli. Marco comincia a preparare la sua prima tournée, assieme agli amici con i quali ha suonato e realizzato alcuni dischi, tra i quali: Mario Manzani (chitarre), Massimo Rastrelli (chitarre, con il quale ha pure suonato negli “Errata Corrige”), Marcello De Toffoli e Bruno Illiano (tastiere), Cesare Chiodo (basso), Alfredo Golino (batteria), Andrea Corsellini (fonico). Nello stesso anno, partecipa al Festivalbar e lo vince come miglior disco dell'anno, mentre il video di Malinconoia, registrato in un concerto al Palaeur di Roma, vince come miglior video live di Riminicinema '91.

Dopo essersi chiuso in uno studio di registrazione vicino ad Orvieto, il 14 gennaio del 1993 Marco fa uscire T'innamorerai, l'album che gli apre le porte del mondo, nonché l'album dello scandalo perché contiene il brano Vaffanculo, che suscita polemiche e censure sia in TV che in radio.

Nel frattempo in Spagna, dove una raccolta di brani tratti dai primi due album, intitolata Marco Masini, aveva già avuto grande successo, ottiene il “disco d'oro” con quest'album pubblicato in Spagnolo (come Te enamorarás). T'innamorerai esce anche in Germania e Francia, confermando le ottime aspettative ed ottenendo anche qui il “disco d'oro”. Come già accennato, di quest'album viene piuttosto criticata la canzone Vaffanculo, un vero e proprio sfogo di Masini contro i suoi denigratori che lo definivano un corruttore di giovani, un perdente, un pessimista, un cantante che porta alla depressione... per molti Masini non era altro che un lamento. Tutto questo a causa dei temi sociali spesso affrontati in maniera molto profonda e diretta da Marco nelle sue canzoni.

Nel gennaio del 1995 esce il quarto album, Il cielo della Vergine, pubblicato in Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Germania e, in versione spagnola (El cielo de Virgo), Spagna e America Latina.

Anche quest'album è oggetto di critiche per le due canzoni Bella stronza e Principessa, entrambe molto dirette ed esplicite.

Nel 1996 esce L'amore sia con te, una compilation dei maggiori successi di Marco, con l'aggiunta del brano inedito che dà il titolo alla raccolta e Meglio solo, un vecchio brano del 1989 inciso nel lato B del 45 giri di Disperato. La raccolta viene pubblicata contemporaneamente nei paesi in lingua spagnola con il titolo Mi amor allí estará e con una tracklist leggermente differente. In estate, invece, parte il tour L'amore sia con te.

Nel 1997 Enrico Ruggeri chiama Marco per interpretare con lui il brano La gente di cuore, contenuto nell'album Domani è un altro giorno di Ruggeri.

Dopo quasi quattro anni di silenzio, il 12 novembre 1998 esce l'album Scimmie, pubblicato da BMG Ricordi e dall'etichetta Ma.Ma., fondata da lui stesso e da Mario Manzani e Marco Poggioni. Questo nuovo album segna una svolta nella produzione di Marco, che si presenta anche al pubblico con un nuovo look: barba e capelli bianchi. Ma, soprattutto, segna il distacco da Bigazzi, il vecchio maestro di Marco, che aveva segnato l'inizio della sua carriera musicale. Il disco è molto più Rock ed i testi sono, in generale, meno sentimentali, ma anche più ermetici: con Scimmie Marco dice di aver voluto riprendere la musica degli anni '70 che tanto ha amato e che sta tornando di moda: quanto mai positivo il parere della critica, non lo è altrettanto quello del pubblico, che decreta il fallimento commerciale di un album non capito.

Ma nel 1999 un ritorno al passato colpisce l'artista, forse per le polemiche dei fan che rivogliono il vecchio Masini di cui si sono innamorati, le canzoni d'amore ed i testi dall'incredibile poesia e profondità. Dopo l'uscita del singolo Il giorno più banale nel Natale di quell'anno (un augurio ai nostri sfortunati fratelli dei paesi poveri), la conferma definitiva è il suo ritorno a Sanremo, nel 2000, con la canzone Raccontami di te, arrivata quindicesima, penultima: Marco accetta molto volentieri il risultato (considerando il quindicesimo un posto d'onore, visti altri illustri precedenti), nonostante l'infiammarsi da più parti di accese polemiche sul nuovo sistema di votazioni, che aveva portato a risultati assolutamente inaspettati.

Contemporaneamente al festival (il 22 febbraio 2000) esce l'album Raccontami di te, contenente la canzone presentata a Sanremo, Il giorno più banale (reintitolata Il giorno di Natale) ed altre nove canzoni che uniscono, in parte, i nuovi arrangiamenti di Scimmie ai temi poetici ed alle melodie dolci caratteristici dei primi album.

Il 27 marzo 2000 Marco comincia anche il nuovo tour Raccontami di te, di notevole successo, svoltosi in due sessioni: una primaverile, teatrale, ed una estiva, nelle piazze di molte città d'Italia.

Terminato il tour, a neppure un anno di distanza dalla pubblicazione dell'ultimo album, il 26 gennaio 2001 Marco fa uscire Uscita di sicurezza, un disco contenente ben quattordici nuove canzoni presentate come scritte durante tutto l'arco della sua carriera, una sorta di “diario segreto” portato alla luce. Tra i nuovi brani spicca una cover di un famosissimo brano del gruppo Thrash dei Metallica (E chi se ne frega (Nothing else matters)) ed una canzone dedicata alle adozioni a distanza (Figlio della polvere, con la quale Marco vuole abbracciare la causa dei bambini del Sudan. Questo nuovo disco, la cui paternità verrà successivamente almeno in parte rinnegata da parte di Marco, segna la riconciliazione artistica con Bigazzi, proponendo sonorità moderne e con molte influenze dalla musica straniera a sostegno di temi dalla rinnovata grinta e determinazione. Ma a rovinare questo disco e l'euforia per le nuove canzoni, è la scarsa promozione da parte della casa discografica (sempre la BMG Ricordi) e l'ostruzionismo continuo dei media nei confronti della figura di Masini, la cui assurda fama di iettatore e disperato comincia a divenire assolutamente insostenibile. Le vendite ne risentono parecchio, anche perché Uscita di sicurezza è un album dalle mille sfaccettature e, per questo, più difficile da capire. Marco, allo stremo, martedì 17 aprile rende pubblico al telegiornale l'annuncio del suo ritiro dalla carriera di cantautore, per diventare forse produttore di altri gruppi più giovani. A nulla valgono interventi da parte di alcuni personaggi illustri, quali Adriano Celentano e Maurizio Costanzo, che lo vogliono ospite della propria trasmissione televisiva per denunciare quanto sta accadendo.

Con l'intenzione di non disdire impegni presi diversi mesi prima, parte comunque a fine aprile il tour 2001, che si protrae fino ad ottobre e si svolge nelle piazze di molti paesi di provincia in tutta Italia.

Così sembra concludersi la straordinaria ma breve carriera di un cantautore che ha certamente dato molto alla musica italiana e che certamente ne ha ancor di più da dare. Un cantautore dalle tinte forti, in tutti i sensi, che ha fatto della propria semplicità, delle proprie debolezze, ma anche delle proprie capacità artistiche, introspettive e provocatorie, un'arma vincente, che fa rimanere il ricordo suo e delle sue canzoni nei cuori di migliaia (se non milioni) di persone in Italia e non solo.

Un po' a sorpresa ed in sordina, nella primavera del 2002 Marco tuttavia da il via ad un nuovo tour: non si tratta però, in questo caso, di un tour promozionale, ma semplicemente di un omaggio ai fan, nonché di un'occasione per presentare al pubblico un nuovo gruppo emergente con il quale intende collaborare nella veste di produttore artistico e costituito dai musicisti che l'accompagnano: il gruppo in questione, chiamato Anima, è composto da Riccardo Cherubini (chitarra e voce), Nicola Contini (basso), Filippo Martelli (tastiere) e Francesco Isola (batteria). Il tour consiste in trenta date, tutte in piccole località del centro e del sud Italia, nei mesi di maggio-ottobre.

Nel frattempo, il suo pubblico più affezionato non smette mai di dimostrare tutta la propria vicinanza al cantautore fiorentino, in questo momento così difficile e delicato della sua carriera, arrivando persino ad organizzarsi per realizzare e dedicargli una canzone (dal titolo Cosa rimane (A Marco)) per ringraziarlo delle emozioni elargite in passato e per esortarlo a ritrovare lo stimolo e la forza per tornare a scrivere e cantare nuove canzoni.

Fortunatamente tutto ciò non è vano: dopo un'estate 2003 trascorsa all'insegna dei concerti in piazza esattamente come nel 2002, a grande sorpresa Marco torna sulla scena in ottobre con il nuovo album .. il mio cammino, proponente tre canzoni inedite (Generation, Io non ti sposerò e Benvenuta) ed alcuni riarrangiamenti e riarmonizzazioni dei suoi precedenti successi. Risolta (con un patteggiamento) la causa con BMG Ricordi, Marco Masini ed il suo produttore esecutivo, manager ed amico Marco Poggioni, fanno tornare in attività la Mamadue Records. Con la collaborazione, inoltre, dell'etichetta discografica indipendente MBO Music di Mario Ragni (suo scopritore ancora agli albori della carriera), Marco decide di voltare pagina e di ripartire quasi “da zero”, a sottolineare la volontà di lasciarsi alle spalle polemiche e pregiudizi che l'avevano portato alla decisione di ritirarsi. Pur non rinnegando nulla del passato (ad eccezione del solo album Uscita di sicurezza, dichiarato essere opera quasi esclusiva di Giancarlo Bigazzi), dunque, Marco Masini si presenta al pubblico sereno e scherzoso più che mai, con una grande grinta e voglia di ricominciare, pur non tradendo la sua vena disillusa ed impegnata, come dimostrano i tre nuovi brani pubblicati. Lo stesso singolo di punta, Generation, evidenzia come il testimone della rabbia e della ribellione giovanile naturalmente passi (adattandosi ai tempi) alle nuove generazioni, lasciando dietro di sé una consapevolezza più pacata, ma ottimista: un po' una metafora che rappresenta l'atteggiamento del nuovo e ritrovato Masini.

Tuttavia, nonostante la buona accoglienza da parte della televisione, le difficoltà per la messa in onda dei nuovi brani nei network radiofonici nazionali continuano: in rotazione inizialmente su due sole emittenti radio nazionali, ne seguono alcune altre solo dopo pressanti ed insistenti richieste da parte del pubblico più affezionato e combattivo quanto mai.

“Le favole non esistono, ma i miracoli, sì, forse accadono”: così ora canta Marco in Generation, in un verso quanto mai profetico... ed infatti, nel gennaio dell'anno successivo, arriva la quasi insperata notizia che il provino presentato da Marco per la partecipazione al festival di Sanremo 2004 è stato selezionato tra i ventidue brani in gara. Ma il vero riscatto, dopo tanti anni di grande difficoltà e di immeritata sofferenza (artistica ed umana), arriva in marzo, con l'inizio, lo svolgimento e la conclusione del festival della canzone italiana più innovativo degli ultimi vent'anni: il brano presentato da Marco, L'uomo volante, risulta essere il più gradito dagli italiani, che possono questa volta esprimere ciascuno la propria preferenza mediante televoto. Da qui il trionfo: il ragazzo che un tempo veniva definito l'eterno “disperato”, diventa improvvisamente per l'opinione pubblica l'“uomo volante”, capace di vincere il festival con quasi il doppio delle preferenze del secondo classificato, ottenendo anche il premio della commissione artistica per il miglior testo (a parimerito con Omar Pedrini) e quello assegnato dalla Sala Stampa Radio e TV Private (a parimerito con Mario Venuti).

La nuova carriera di Marco Masini sembra dunque cominciare nel migliore dei modi: in un mercato discografico in profonda crisi, in un panorama musicale dominato dalla musica straniera “usa e getta”, imposta al pubblico da parte delle grandi major discografiche e dei deejay dei network radiofonici più potenti e dove a regnare sono sempre più i “giovani”, puntualmente rimpiazzati l'anno successivo perché già “vecchi”, l'ormai quarantenne Masini riesce nel compito più difficile in assoluto: quello di tornare nel cuore della gente! Il singolo della canzone sanremese ed il nuovo disco dal titolo Masini (riedizine de .. il mio cammino contenente due nuovi inediti, L'uomo volante ed E ti amo) volano in Top 10 nelle classifiche di vendita e nell'airplay radiofonico (dopo circa otto anni dai tempi de Il cielo della Vergine) e le date del nuovo tour teatrale (marzo-settembre 2004) si svolgono all'insegna del tutto esaurito, con tappe multiple a Roma, Milano, Torino e Firenze, tra le altre!

Grazie a Dee 2 Records, Masini viene pubblicato in luglio anche in Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, mentre grazie a LM Live Music in settembre viene pubblicato in Germania, Austria e Svizzera.

Il 2005, vede la partecipazione di Marco Masini ancora una volta al Festival di Sanremo, nonostante la vittoria dell'anno precedente: fatto atipico, poiché raramente il vincitore del festival vi torna anche l'anno successivo. Invitato, tuttavia, dall'amico e suo grande estimatore Paolo Bonolis, presentatore e direttore artistico (assieme a Gianmarco Mazzi) di quest'edizione del festival, Marco presenta Nel mondo dei sogni, facendo segnare il picco di ascolti nella quarta serata in cui, come vuole il regolamento del festival, egli esegue una versione unplugged del brano, cantata assieme a Jessica Morlacchi ed accompagnata da Massimiliano Agati alle percussioni. Il successo è tale da indurre la produzione a registrare e pubblicare un secondo singolo radiofonico contenente questa versione della canzone. Per quanto riguarda la classifica finale della competizione, Marco si classifica terzo nella sua categoria (“Uomini”), dietro Francesco Renga (vincitore assoluto con la canzone Angelo) e Gigi D'Alessio (con L'amore che non c'è).

Il 10 giugno 2005 viene pubblicato l'album contenente entrambe le versioni di Nel mondo dei sogni, dal titolo Il giardino delle api ed anticipato dal singolo omonimo. Da questo album vengono estratti ben sei singoli, di cui tre in vendita e tre solo promozionali, compresi quelli già citati. Da segnalare, in particolare, il singolo Rimani così, contenente anche la canzone Shaman King utilizzata come sigla dell'omonimo cartone animato giapponese trasmesso dall'emittente nazionale Italia 1 del gruppo Mediaset, scritta dagli stessi autori degli altri brani dell'album Il giardino delle api, vale a dire Marco Masini, Beppe Dati e Goffredo Orlandi, ed interpretata dallo stesso Marco. Nel frattempo, Il giardino delle api viene pubblicato anche nel Benelux ed in Svizzera, Germania ed Austria, sempre grazie ad LM Live Music.

Dopo un lungo tour della durata biennale, svoltosi in estate nelle piazze ed in inverno nei teatri italiani e nei club dell'Europa centrale (Svizzera, Germania e Belgio), nel novembre del 2006 un nuovo progetto inedito vede Marco Masini coinvolto con Umberto Tozzi nella produzione dell'album Tozzi Masini, contenente tre nuove canzoni scritte a quattro mani dai due artisti, un duetto su T'innamorerai più sei brani di Tozzi reinterpretati da Masini e sei di Masini reinterpretati da Tozzi. Questo connubio artistico, che si presenta con un biglietto da visita di oltre cinquanta milioni di dischi venduti dai due protagonisti nell'arco della loro carriera, è voluto con forza dal direttore artitico di MBO Music Mario Ragni, da un'idea risalente ancora al 1987 con la già citata Si può dare di più. La scintilla è data dalla partecipazione quasi casuale di Marco ad un concerto di Tozzi all'Olympia di Parigi del 15 febbraio 2006, che entusiasma il pubblico francese. Tozzi Masini viene dunque anticipato in radio dal singolo Come si fa...?, un brano moderno che riesce ad inserire le cornamuse all'interno di un ritmo assolutamente pop e che cattura l'interesse dei network radiofonici, anche di quelli dedicati ad un pubblico più giovane e solitamente meno propensi a passare la musica dell'inedita coppia (che ama farsi chiamare ironicamente il “duo di picche” o i “bifolk”), ormai non più giovanissima. Segue un tour nei teatri di tutta Italia, un paio di date nelle piazze ed anche qualche tappa estera (Svizzera e Canada), che rende possibile un secondo tipo di connubio, questa volta quello del pubblico dei due artisti, riuniti in un unico coro appassionato.

Il progetto con Umberto Tozzi termina nell'estate del 2007, ma Marco prosegue senza sosta l'attività: dopo un tour estivo nelle piazze italiane, intraprende un lungo tour acustico (“unplugged”) nei club dell'Europa centrale, promuovendo, tra l'altro, anche la raccolta Caro babbo, edizione per il mercato estero di Ci vorrebbe il mare, quest'ultima uscita il 27 ottobre 2006 e contenente tutte le canzoni del primo album di Marco risuonate e reinterpretate, nonché, per la prima volta su CD, Uomini e Bugie, oltre all'ormai introvabile (almeno su supporto fisico) Meglio solo.

Nel 2008, oltre a proseguire il tour unplugged europeo, Marco sorprende nuovamente il pubblico con una nuova iniziativa: un tour nei teatri per presentare quello che è un vero e proprio spettacolo recitato, scritto assieme a Beppe Dati, dal titolo Il brutto anatroccolo: ispirandosi liberamente alla favola di Hans Christian Andersen, infatti, Marco ripercorre la propria vita, legando a ciascun momento i brani che meglio si sposano con il filo narrativo. Il risultato è uno spettacolo con sottotitolo “elogio della bruttezza” e dal sapore estremamente intimo: vengono rispolverati brani raramente (o mai) presentati da Marco in concerto e tutti riproposti con un arrangiamento essenziale. A condurre la narrazione sono numerose parti recitate ed alcune canzoni scritte appositamente per lo spettacolo. L'attore principale è naturalmente Marco, ma anche i musicisti (Riccardo Cherubini in veste di chitarrista e polistrumentista, Fabrizio Palermo al basso e Massimiliano Agati alle percussioni) si cimentano in recitazione e canto, dando vita ad uno spettacolo unico ed entusiasmante.

Tuttavia è l'anno successivo che segna una nuova tappa importante nella carriera artistica di Marco Masini: dopo la dolorosa scomparsa di Mario Ragni il 27 ottobre 2008 a causa di una lunga malattia, Marco perde quello che per lui è stato un secondo padre e deve dimostrare di essere in grado di proseguire con le proprie gambe. Lo fa presentandosi al Festival di Sanremo del 2009 con la canzone L'Italia, caratterizzata da un linguaggio estremamente diretto, seppur nel contesto della sua rinnovata maturità, che lo riporta prepotentemente davanti al grande pubblico televisivo. L'Italia, infatti, non è altro che una dichiarazione d'amore di Marco per il suo paese, un sentimento in grado di vincere su tutta una serie di provocazioni e luoghi comuni che sono sulla bocca di un po' tutti gli italiani, da almeno tre generazioni a questa parte, e che vengono denunciati nel testo della canzone, contenente anche degli espliciti riferimenti a spiacevoli fatti storici e di cronaca ordinaria.

L'esecuzione della canzone al Festival di Sanremo anticipa di pochi giorni l'uscita dell'album L'Italia... e altre storie, nei negozi di dischi dal 20 febbraio 2009. L'album, che debutta subito in top ten (al sesto posto), è pubblicato da Mamadue Records e distribuito da Universal Music Italia.


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