misabellC Tour (^.^=)

free counters

venerdì 1 ottobre 2010

Mia Martini




La cantante e autrice Mia Martini, il cui nome completo è Domenica Bertè, nasce a Bagnara Calabra(RC), il 20 settembre 1947.

Trascorre l'infanzia a Porto Recanati (Marche), con la famiglia e le sorelle Loredana, Leda ed Oliva

Giovanissima ama cantare ed ascoltare musica, esibendosi nelle feste di paese, partecipando ai concorsi per voci nuove.

A soli quindici anni, nel 1962 convince la madre ad accompagnarla a Milano in cerca di una casa discografica disposta ad appoggiarla.

Mia Martini che è una bella ragazzina intelligente, vivace e con una voce promettente viene ingaggiata dalla casa discografica CAR Juke Box.

Nel 1963 Mia Martini incide il suo primo 45 giri, "I miei baci non puoi scordare" ed è lanciata come ragazzina yè-yè con il suo vero nome, Mimì Bertè .

Accolta da un certo successo dal circuito musicale e dal pubblico, Mia Martini è notata dalla stampa che si occupa di questa talentuosa ragazzina ed il settimanale Tuttomusica la inserisce in un gruppo chiamato "La greffa ", clan di talenti d’assalto.
Intanto Mia Martini perfeziona la sua voce ed incide "In summer" ed "Il magone" (1964), che ottiene i primi veri consensi.

Invitata a partecipare come ospite giovane allo show televisivo "Teatro 10" interpreta un motivo divertente, "E adesso che abbiamo litigato".

Nel 1966 esce "Non sarà tardi/Quattro settimane", che non ha successo: Mimì si ispira alla vocalità di Etta James e Aretha Franklin e le canzonette leggere non le sono congegnali.

La famiglia Bertè si trasferisce a Roma dove Mimì studia lingue, frequenta il liceo artistico e si dedica anima e corpo alle jam-sessions.

Nel 1969 Mimì Bertè viene arrestata per uno spinello e passa quattro mesi in carcere con lo strascico dello scandalo della "carriera spezzata" e di un disco "Coriandoli spenti", inciso ma non distribuito per lo "scandalo".

Dopo alcune partecipazioni a incisioni d'altri cantanti come vocalist, Mimì a tornare ad esibirsi personalmente, ma con un repertorio a lei più congeniale, più vicino ai blues al soul, ispirandosi a cantanti come Ella Fitzgerald o i Beatles.

Il fondatore del Piper, Alberigo Crocetta, incantato dalla sua voce, decide di lanciarla in ambito internazionale con un nuovo nome, "Mia Martini", imponendole un look più zingaresco, con i molti anelli e l'immancabile bombetta.

Nel 1971 Mia Martini partecipa al primo "Festival d'avanguardia e nuove tendenze" di Viareggio dove, accompagnata dal suo gruppo "La macchina", vince cantando "Padre davvero", un brano anticonformista e dissacratorio, sul retro di questo disco c'e "Amore... amore... un corno".



Il primo album di Mia Martini "Oltre la collina" ha, tra gli autori, anche Claudio Baglioni ed è considerato tra i migliori lavori mai realizzati da una donna, nonché uno dei migliori della discografia d'autore. Fra le varie canzoni contiene "Gesù è mio fratello" e "Lacrime di Marzo".

Nel 1972, dalla collaborazione di Mia Martini e Bruno Lauzi, nasce "Piccolo uomo, che rimane per cinque mesi ai primi posti delle classifiche nazionali, vince al Festivalbar e diventa un successo anche in Francia, Spagna e America latina.

Questo è un periodo molto felice e produttivo per la cantante che partecipa alla Mostra internazionale di musica leggera di Venezia, con "Donna sola", incide un nuovo album, "Il giorno dopo" e viene invitata allo special televisivo da Lucio Battisti, che esprime il suo stupore dinanzi alla sua insolita vocalità.

Purtroppo, parallelo alla fama, nasce la maldicenza che le avvelenerà la vita: Mia Martini viene accusata di portare jella, macchia indelebile nel mondo dello spettacolo.

L'album "Il giorno dopo" contiene "Ma quale amore" di Antonello Venditti, la cover di "Your song" di Elton John e "Signora" di Jean Manuel Serrat, tradotta da Paolo Limiti.

Per Mia Martini i premi non mancano: vince la Gondola d'oro, è nominata "miglior cantante donna dell'anno" dal referendum di Sorrisi e canzoni, si aggiudica il Premio della critica europea a Palma de Majorca,

Con "Minuetto", firmato Franco Califano e Baldan Bembo, Mia Martini si aggiudica alla grande il Festivalbar ’73, bruciando la rivale Marcella e toccando il vertice dell’hit parade.

Nel 1974 inizia la collaborazione con Charles Aznavour che culmina nel 1977 in una esibizione all’Olympia di Parigi dove appare sofisticata, calata nel ruolo della Edith Piaf made in Italy. I

Continua il successo di Mia Martini con la regolare pubblicazioni di 45 e 33 giri come "Sensi e controsensi", "Un altro giorno per me", "Donna con te" presentata al Festivalbar 1975, "Per amarti".

In seguito a disaccordi con la sua casa discografica Ricordi, Mia Martini rompe il contratto anticipatamente, chiamata in giudizio, perde la causa ed è costretta a pagare una multa enorme.

Accasata alla RCA Mia Martini incide il nuovo album "Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto"; alla creazione di questo album partecipano autori sconosciuti come Amedeo Minghi, Pino Mango, il chitarrista Memmo Foresi Dario Baldan Bembo, " Preghiera", scritta da Stefano Rosso, posta a conclusione del disco.

Per il lancio dell'album, che ottiene un discreto successo, la RAI realizza a colori uno special omonimo per la regia di Ruggero Miti.

"Libera"è il brano che impone Mia Martini sia sul mercato europeo, che su quello canadese e giapponese.

In quest'ultimo Paese, viene invitata al prestigioso World Popular Song Festival Yamaha di Tokyo come unica rappresentante italiana e si aggiudica la vittoria eseguendo “Ritratto di donna”, contenuto nell’album “Per amarti", oltre ad una pregevole cover di "Somebody to love" dei Queen.

Nel 1981, dopo una difficile operazione alle corde vocali, che ne modifica leggermente il timbro e l'estensione in favore di una voce più roca, Mia è decisa a proporsi anche come cantautrice.

Sceglie un look più discreto e maschile, lontano anni luce da quello eccentrico degli anni settanta e realizza l'album "Mimì" contenente dieci brani quasi interamente scritti da lei e registrati tra Londra e gli Usa, con gli arrangiamenti di Dick Halligan.

Nel 1982 Mia Martini va a Sanremo per la prima volta con una canzone di Ivan Fossati, "E non finisce mica il cielo", aggiudicandosi il premio come miglior interprete.

Seguono anni in cui Mia canta solo brani che le piacciono, i fans l'applaudono del decine di canzoni sempre più belle ed intriganti.

Nel 1992 Mia Martini al Festival di Sanremo arriva seconda alle spalle di Luca Barbarossa con "Gli uomini non cambiano"ed è una delle sue ultime apparizioni.

Mia Martini muore a Milano nel maggio 1995 lasciandoci canzoni che hanno lasciato il segno nel mondo della musica, nel cuore del suo pubblico oltre a tante domande senza risposta.


http://www.windoweb.it/guida/musica/biografia_mia_martini.htm










Nessun commento: