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martedì 5 ottobre 2010

Mina

Mina

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« È la cantante bianca più grande del mondo »

(Louis Armstrong su Mina.[2])

Mina, nome d'arte di Mina Anna Mazzini, (coniugata Quaini), (Busto Arsizio, 25 marzo 1940), è una cantante, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana. Erroneamente molte fonti riportano "Anna Maria Mazzini" come vero nome di Mina, ma è in realtà Mina Anna Mazzini.[3]

Artista di fama internazionale, viene considerata da molti la più grande cantante italiana di musica leggera. La sua voce, dal timbro inconfondibile, si distingue per potenza, estensione, sensualità, agilità. La sua carriera, lunga mezzo secolo, è iniziata alla fine degli anni cinquanta. Sulla scena internazionale ha raccolto il plauso di artisti quali Frank Sinatra[4], Louis Armstrong[5], Michael Jackson[6], Jennifer Lopez[7], Liza Minnelli[8], Celine Dion[9], Barbra Streisand[10], Aretha Franklin[11], Luciano Pavarotti[12] e Maria Callas.


Decise di lasciare le scene alla fine del 1978, ritirandosi a vita privata e scegliendo di non far apparire più in pubblico la sua immagine, ma il suo percorso professionale prosegue quasi totalmente attraverso il manifestarsi della sua voce: continua infatti ad incidere dischi con cadenza annuale, a condurre programmi radiofonici, a collaborare con alcune riviste e quotidiani e a prestare la sua voce in alcuni spot pubblicitari.


Solo nel 2001 si è fatta eccezionalmente riprendere nel suo studio di registrazione di Lugano, permettendo al grande pubblico e soprattutto ai suoi amati fan di assistere alla nascita, in studio, di un suo disco. Il filmato, diffuso in streaming, ha registrato un record di contatti, con oltre 20 milioni di connessioni[13]. Nello stesso anno è stata insignita dell'onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Trasferitasi a Lugano nel 1966, ha ottenuto la cittadinanza svizzera nel 1989.

Nel corso della sua carriera ha inciso più di 1.000 brani e venduto oltre 150 milioni di dischi [14].

Diversi musicisti come Lucio Battisti, Pino Presti, Augusto Martelli, Gianni Ferrio, Victor Bach, Massimiliano Pani ed autori quali Alberto Testa, Mogol, Leo Chiosso, Andrea Lo Vecchio, Cristiano Malgioglio hanno dato un contributo significativo alla carriera artistica di Mina scrivendo per lei o duettandoci insieme[15].

Vocalità e personalità interpretativa [modifica]

Mina è nota per le qualità della sua voce di soprano drammatico d'agilità[16]: il suo strumento, dal timbro caldo e personalissimo, subito riconoscibile, è dotato di grande ampiezza, estensione e agilità ed è sostenuto da una saldissima tecnica del canto. Non si contano le canzoni nelle quali Mina dimostra tutte le sue straordinarie capacità tecniche ed interpretative.

Profilo vocale
Tipo di voce: Soprano drammatico d'agilità

Nota più acuta : Re5 in "Cubetti di ghiaccio"

Note più acute in voce di petto : Sol 4 in Nessun dolore

Nota più bassa: re grave (re2) in Donna, donna, donna

Estensione vocale: 3 ottave (Re2 - Re5)

Biografia

Infanzia e Adolescenza - Mina prima di "Mina"

Mina nella sua casa a Cremona (1959)Mina nasce a Busto Arsizio nel 1940, periodo in cui il padre Giacomo Mazzini, detto Mino, e la madre Regina Zoni, detta Gina, vivevano nell'Altomilanese bustocco. Nel 1943 infatti, quando Mina ha soli 3 anni, fanno ritorno a Cremona, loro città natale; con la quale è in qualche modo identificata da quando, all’inizio della sua carriera, la giornalista e amica Natalia Aspesi coniò per lei il soprannome Tigre di Cremona. Poco tempo dopo il trasferimento nasce Alfredo, fratello minore di Mina, che morirà in un incidente stradale nel 1965, appena ventiduenne. Anch'egli aveva intrapreso la carriera di cantante, soprannominato dalla stessa Mina "Geronimo", per via del naso aquilino somigliante a quello dell'omonimo capo indiano.

All'età di tredici anni il padre la iscrive alla prestigiosa Canottieri Baldesio, società sportiva frequentata dalla buona borghesia cremonese. Diventa una discreta nuotatrice, partecipa a diverse gare e in una competizione regionale si classifica seconda. Proprio sul bordo della piscina intorno ai sedici anni, conosce il suo primo ragazzo, più che altro un amico: Daniele Parolini, un bel ragazzo prestante, terzino della Cremonese, che è poi diventato cronista sportivo al Corriere della Sera.[17]

A infonderle il primo amore per la musica è sua nonna Amelia, cantante lirica, che preme perché prenda lezioni di pianoforte, ma lo studio teorico non è fatto per lei.[18]. Dopo aver concluso le scuole medie presso il collegio di suore della Beata Vergine inizia a frequentare l'Istituto tecnico commerciale statale Beltrami, ma la partita doppia non sarà mai la sua propensione: studia svogliatamente e alla fine del quarto anno lascia la scuola rivolgendosi alle proprie passioni. Non si diplomerà più. Ha altri interessi, ama leggere, in questi anni adolescenziali soprattutto fantascienza, ma cantare è ciò a cui si dedicherà con più slancio e amore. Si esibiva già a scuola su richiesta dei compagni, nei momenti di ricreazione.

Gli esordi

Mina con Nino Donzelli (1958) Alla Bussola e con gli Happy Boys [modifica]

Nell'estate del 1958, come ogni anno, la famiglia Mazzini si trova in vacanza al mare a Forte dei Marmi. Una sera alla Bussola di Marina di Pietrasanta , in Versilia,[19] gli amici sfidano scherzosamente una Mina giovanissima e ancora inesperta a salire sul palco: lei accetta e facendosi dare il microfono da Don Marino Barreto, il cantante di quella sera, si esibisce senza alcun imbarazzo. Il proprietario del locale, Sergio Bernardini, nelle sere successive dovrà frenare l'entusiasmo di quella ragazza esuberante che vuole continuamente salire sul palco per cantare.

Mina nel 1958 è una deliziosa ragazza, piena di entusiasmo e simpatia (che celano in realtà una profonda timidezza e paura, mai completamente vinte), con una voce fuori dal comune (nutrita con l'ascolto dei "mostri sacri" americani Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Elvis Presley, Sarah Vaughan) e una gestualità stravagante che si accompagna perfettamente col suo travolgente senso del ritmo.[20]

In quegli anni a Cremona è presente un gruppo musicale che sta riscuotendo rilevante successo sia in ambito nazionale che internazionale: gli "Happy Boys". La band, fondata nel 1949 da Nino Donzelli, di cui fanno parte anche il fratello Renzo alla chitarra, il pianista Giorgio Levi, il cantante-bassista Giacomo "Micio" Masseroli e il batterista Fausto Coelli, diventa ben presto famosa nelle balere della zona cremonese, nonché a Mantova, Parma, Piacenza. Nel 1954 vengono invitati alla Bacchetta d'oro Peziol, nota trasmissione radiofonica condotta da Nunzio Filogamo. L'impresario ebreo-egiziano Davide Matalon nel 1956 li scrittura per alcune serate in Italia e propone loro anche un contratto di tre mesi in Turchia.[21]

Mina con gli Happy Boys (1958)Nel 1958, a diciotto anni, dopo aver assistito alle loro esibizioni, Mina si reca a casa di Renzo Donzelli proponendosi come cantante. Una rapidissima dimostrazione delle proprie doti vocali e i ragazzi la accolgono subito nel gruppo, che ha già in programma varie serate nelle balere della zona per i giorni successivi. La ragazza, desiderosa di parteciparvi, prova per tutta la settimana e fa la sua prima apparizione con gli Happy Boys il 14 settembre del 1958 a Croce Santo Spirito, una frazione di Castelvetro Piacentino: il nome con cui viene presentata è Mina Georgi. Il pubblico sarà entusiasta.

Ma il debutto vero e proprio avviene qualche giorno più tardi, il 23 settembre 1958 a Rivarolo del Re, comune del cremonese: gli Happy Boys devono esibirsi alla serata finale della rassegna insieme a due cantanti famosissimi in quel periodo, Natalino Otto e Flo Sandon's, protagonisti di molti successi e di una partecipazione al Festival di Sanremo. L'esibizione di Mina è entusiasmante a tal punto che il pubblico chiede a gran voce il bis. Tra gli organizzatori, se pur soddisfatti, c'è un certo imbarazzo, poiché il bis era previsto per Natalino Otto e Flo Sandon's, i quali se ne vanno un po' risentiti. Alcuni anni dopo Flo Sandon's trovandosi ospite a Canzonissima e ricordando l'episodio con lei, allora presentatrice della trasmissione, pubblicamente ammetterà: «Quella volta tu, Mina, mi hai rovinato la serata».

La stessa Mina ha ricordato quella prima volta a Rivarolo sul quotidiano La Stampa nel 22 settembre 2008:

"...una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l'abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò, perché la gente applaudiva. «Io canto per me. Cosa c'entrano loro?». Non aveva le idee chiare. O forse era troppo lucida. Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perché i genitori ...non sapevano...non volevano. A diciott'anni, nel 1958, era d'obbligo ubbidire. Ma non l'aveva fatto. E doveva correre subito a rimettere l'abito a posto il più in fretta possibile. Si ricorda che poco dopo, dietro le sue insistenze, il padre aveva convinto la madre: «Tanto, cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare». La lungagnona invece è ancora qui...".

Anche gli Happy boys sono entusiasti di Mina e Nino Donzelli invita il manager Matalon ad assistere all'esibizione successiva prevista a Casteldidone (Cr).

Mina con Wilma De Angelis, Johnny Dorelli, Domenico Modugno, Tonina Torrielli e Flo Sandon's a Sanremo(1960) 1958-1959 – Mina & Baby Gate [modifica]

Davide Matalon, gran patron della Italdisc, è all'inizio un po' titubante, ma viene convinto dal suo consulente musicale Giulio Libano, che dopo aver ascoltato Mina per la prima volta ne è subito entusiasta. Quindi le fa incidere quattro canzoni: Be bop a lula e When con l'etichetta Broadway e con il nome d'arte Baby Gate; Non partir e Malatia con l'etichetta Italdisc e il nome reale Mina. In attesa di capire quale delle due immagini artistiche avrà maggior successo di pubblico, in questa primissima fase della carriera, Mina e il suo alter-ego Baby Gate convivono sul mercato.

Per saggiarne le capacità, Matalon la fa partecipare alla Sei giorni della canzone, competizione canora milanese ripresa dalla televisione. Il 1º dicembre 1958, Mina, con il brano Proteggimi, partecipa alla serata inaugurale al Teatro Smeraldo. Presentatore è Corrado, ospite d'onore Mike Bongiorno. Arriva seconda, è un successo.

Matalon offre agli Happy Boys l'occasione di una tournée in Turchia, ma c'è un imprevisto, i genitori di Mina si oppongono, soprattutto il padre, non vuole che la figlia abbandoni definitivamente la scuola. Anche Fausto Coelli decide di non partire per ragioni familiari. Rimasti a Cremona, Mina e Fausto decidono di fondare un nuovo gruppo, insieme a Lino Pavesi al sax, Lamberto "Memo" Fieschi al piano, Ermanno Scolari al contrabbasso ed Enrico Grossi alla chitarra, fondano "i Solitari". Il nuovo gruppo debutta l'11 gennaio 1959 nella tavernetta dell'Hotel Continental di Cremona e, forte della popolarità di Mina, riceve subito una serie di richieste dai locali della zona, ma anche fuori provincia, al night club El Maroco di Milano e poi una serie di esibizioni all'Hotel Moresco di Ischia.

Nel frattempo i due dischi di Mina editi dalla Italdisc vanno straordinariamente bene, in un'epoca in cui vendere 70.000 copie era un'impresa eccezionale, i due 45 giri superano singolarmente la quota di 100.000. Matalon le fa un contratto di tre anni, fino al 1961, con l'impegno di incidere entro l'anno due 45 giri, ossia 4 canzoni. Come di consueto allora, i pezzi da incidere vengono scelti tra le canzoni del Festival di Sanremo di quell'anno. La scelta cade su Nessuno, un tipico brano melodico cantato da Wilma De Angelis. Mina con una verve straordinaria ne stravolge la linearità cantandola in maniera sincopata e in fortissimo.[22] La prima interpretazione pubblica di Nessuno col nuovo arrangiamento avviene al Festival Rock del Palazzo del ghiaccio di Milano.[23]

Matalon aveva tentato più volte di far partecipare artisti della sua casa discografica a trasmissioni televisive senza mai riuscirci, con Mina invece arriva tutto facilmente. Debutta in televisione il 1º marzo 1959, nella popolare trasmissione Lascia o raddoppia condotta da Mike Bongiorno, con il brano Nessuno.

"La tigre di Cremona"

1959-1961 – L'urlatrice

Proprio in quegli anni vanno affermandosi giovani cantanti come Adriano Celentano, Tony Dallara, Giorgio Gaber, Joe Sentieri e altri, che propongono in italiano la nuova musica americana: il rock and roll. La stampa conierà per loro il termine di urlatori.

Il 4 aprile 1959 Mina viene chiamata a partecipare a una puntata de Il Musichiere di Mario Riva dedicata agli urlatori: al centro della scena un juke-box dal cui retro uscivano i cantanti; Mina canta il suo successo del momento, Nessuno. L'ultimo 45 giri inciso come Baby Gate è Splish splash, presentato il 29 agosto 1959 nel programma Buone vacanze. Successivamente lo pseudonimo verrà abbandonato, visto l'esplodere del fenomeno-Mina.

Con Nessuno partecipa anche a Canzonissima, condotta da Delia Scala, Paolo Panelli e Nino Manfredi, in cui duetta tra gli altri con Wilma De Angelis, interprete originale della canzone, e successivamente anche con Tonina Torrielli nel brano Tua, presentato al Sanremo di quell'anno da una "scandalosa" Jula de Palma e dalla stessa Torrielli.

Sempre nel 1959 arrivano i primi riconoscimenti: il "Juke Box d'oro" e il "Microfono d'oro".

Mina con Antonio Virgilio Savona nel 1960Con Tintarella di luna del 1959, Mina raggiunge per la prima volta la prima posizione in hit-parade (16 gennaio 1960): il brano, dopo aver ottenuto enorme successo anche all'estero, diventa un vero e proprio simbolo dell'epoca, e viene inserito in film come Urlatori alla sbarra e Jukebox, urli d'amore, tra i primi esempi di musicarelli, ai quali partecipò anche Mina (in tutto ne interpretò tredici).

Nel 1960 Mina è in gara alla decima edizione del Festival di Sanremo: il 28 gennaio presenta Non sei felice in doppia esecuzione con Betty Curtis; il 29 gennaio È vero in doppia esecuzione con Teddy Reno. Il 30 gennaio si ripresenta con È vero. Non vince, la canzone si classifica al settimo posto ma per Mina è comunque un successo: per la richiesta dei suoi dischi, la Italdisc è costretta alla pubblicazione di due o tre 45 giri al mese[24].

In seguito esce Il cielo in una stanza, brano scritto da Gino Paoli che diventa il 45 giri più venduto dell'anno: entrerà in classifica anche in Spagna (Cielo en casa) e negli Stati Uniti (The world we love in raggiunge la #90 di Billboard). Il cielo in una stanza rimarrà in assoluto uno dei suoi massimi successi e può considerarsi una prima evoluzione nella carriera di Mina, che da urlatrice scanzonata (contemporaneamente usciva la famosa Zebra a pois) è in grado di rivelarsi anche interprete matura e raffinata della canzone d'autore.

Partecipa come ospite fissa alle sei puntate del programma tv Sentimentale, dove presenta altri successi come la già citata Una zebra a pois e Briciole di baci. Inoltre ritorna a Canzonissima, dove nel corso delle varie puntate propone alcune tra le sue più recenti incisioni (Tintarella di luna, Il cielo in una stanza, Folle banderuola ed È vero, in duetto con Umberto Bindi), unitamente a brani come Na sera 'e Maggio (con cui giunge alla finale), O Sarracino, Ma l'amore no e Violino tzigano (in duetto con Marino Marini); Mina interpreta anche la delicatissima sigla finale Due note.

Mina è ormai famosa: sue sono le copertine dei giornali, le canzoni alla radio. È la cantante più fotografata, inseguita, richiesta e il tutto in brevissimo tempo. Sono in molti a invidiarle la voce, a lanciare stilettate contro di lei, cattiverie che, se per molti sono solo fastidiose punture d'insetto, per Mina, sensibile e cristallina di carattere, sono un dramma. I giornalisti sempre alla ricerca di qualche scoop che la riguardi vanno a caccia dei suoi veri o presunti flirt che scandalizzano, tentano di mettere in piedi costruzioni che destabilizzino il suo mito. Gli stessi che l'hanno osannata e spronata quando non era nessuno, cercano ora di demolirla in quel continuo gioco d'amore e odio che troppo spesso s'instaura tra i personaggi famosi e la stampa.

Mina mentre canta Le Mille blu. Mina con i Pinguini nel 1960; a sinistra alla chitarra Pippo FrancoE più o meno ci riescono al Festival di Sanremo del 1961. Tutti la danno per vincente, la adulano, la rincorrono, ma Mina è provata dall'anno di critiche e dall'essersi dovuta difendere dall'invadenza mediatica. Inoltre dal suo esordio, due anni prima, non ha avuto un attimo di respiro. È stanca e stressata, ma il 26 gennaio si esibisce con Io amo tu ami in doppia esecuzione con Nelly Fioramonti; da sempre di salute cagionevole ed incline a tonsilliti, il 27 gennaio, con una infiammazione alla gola, presenta Le mille bolle blu, in doppia esecuzione con Jenny Luna, canzone troppo moderna alla quale si aggiunge il gesto con la mano sulla bocca che a molti spettatori sembra uno sberleffo. I benpensanti non sono disposti a chiudere un occhio e ancora una volta le scatenano contro una campagna stampa negativa. L'atmosfera si surriscalda quando i giornalisti raccolgono il malcontento e contrappongono a Mina quella che poi diventerà la sua rivale per molto tempo: Milva. Il 28 gennaio 1961 è finalista con entrambe le canzoni. Si classifica al quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu. Per Mina è emotivamente la goccia che fa traboccare il vaso, pieno di piccole amarezze e ingiustizie. Viene colta da crisi di pianto e afferma di non volere più partecipare a gare canore, Festival di Sanremo compreso. Una promessa fatta a sé stessa e sempre mantenuta. Per questa ragazza genuina e spontanea, che ha cominciato a cantare per gioco e ha portato avanti la sua carriera come una festa, è una doccia fredda che la cambierà profondamente.[25]

Malgrado l'esperienza sanremese, la sua popolarità non viene minimamente intaccata e Le mille bolle blu riscuote uno straordinario successo di vendite, ma soprattutto di ascolti (in quegli anni la misura del successo di un brano era data anche in base alla richiesta dello stesso nei juke-box).

1961-1962 – I trionfi all'estero
Nell'aprile del 1961 Mina parte per la Spagna, dove viene accolta al meglio[26]. Mentre nel mese di maggio, accompagnata dal maestro Bruno Canfora, intraprende un tour in Giappone: infatti, nel paese del sol levante, canzoni come Tintarella di luna e Il cielo in una stanza erano già popolarissime. Anche il musicarello Appuntamento ad Ischia aveva riscosso grande successo nelle sale. Per l'occasione Canfora compose la hit Anata to watashi (Tu ed io), che Mina interpretò in giapponese insieme ad altri successi. Ancora un trionfo.[27]

In agosto debutta a Caracas, dove partecipa al popolarissimo Renny show, sul Canale 2 della tv venezuelana: anche qui riscuote un successo clamoroso.[28]

La rentrée di Mina in Italia coincide con la messa in onda del programma tv Studio Uno, per la regia di Antonello Falqui: non c'è un vero e proprio conduttore, ma vari personaggi che si avvicendano di volta in volta, come Don Lurio, il Quartetto Cetra, le Gemelle Kessler. Mina si esibisce alternando brani del suo recente repertorio (Anata to watashi, Bum, ahi! Che colpo di luna di Lelio Luttazzi, Chi sarà, Sciummo, Moliendo café, Cubetti di ghiaccio, Un tale, Giochi d'ombre, ecc.), a fantasie musicali "a tema" (come la canzone napoletana) o dedicate a un singolo autore, comeGeorge Gershwin, di cui incide su disco una splendida versione di Summertime dopo averla accennata in trasmissione. Molte delle canzoni presentate a Studio Uno, verranno incise nell'LP Moliendo café (1962).

Agli inizi del 1962 Mina è di nuovo in Spagna, dove appare anche in programmi televisivi[26]. Subito dopo si reca in Francia, dove si esibisce con successo nel tempio francese della musica : il Teatro Olympia di Parigi.

Gerhard Mendelson, produttore dell'etichetta discografica Polydor, propone a Mina l'incisione di alcuni brani per il mercato tedesco: la cantante accetta inaugurando una felice collaborazione col Maestro Werner Scharfenberger. Insieme incidono a Vienna Wenn du an Wunder glaubst (versione tedesca de Il cielo in una stanza) e Heißer Sand, primo di una lunga serie di brani scritti per lei proprio dal Maestro.

Sempre a Vienna, Mina registra un varietà televisivo incentrato su di lei[29]; ad affiancarla è il più popolare cantante tedesco del momento: Peter Kraus, del quale Mina interpreta per l'occasione alcuni brani.

Il 12 marzo 1962 appare anche alla tv tedesca nel programma Herzlichst Ihr Peter Kraus, dove presenta Heißer Sand. Subito si sprecano gli elogi per la sua voce, e in soli dieci giorni il disco vende 40.000 copie[30], arrivando al primo posto delle chart tedesche. Il 45 giri rimane in classifica per ben trentun settimane, con oltre 1.300.000 copie vendute, diventando in assoluto il singolo più venduto della sua carriera. Il brano è rimasto, a distanza di tempo, piuttosto popolare in Germania, tanto che nel 1992 fu scelto come inno per la missione dei soldati tedeschi in Somalia.

L'enorme successo di Heißer Sand, porterà alla realizzazione di numerose altre incisioni per il mercato tedesco, infatti sempre in Germania, entrano in classifica anche Fiesta brasiliana e Tabu (#13, 1962), Capitano (#17, 1963), Mister twist (#33, 1963), Bis zum nächsten Mal (#35, 1963), Ja, die Liebe lebe hoch (#28, 1963) e Fremdes Land (#39, 1963). Fiesta brasiliana viene inserita nel film Das haben die Mädchen gern (1962, mai uscito in Italia), sempre con Peter Kraus.

Nel frattempo ritorna al vertice dell'hit-parade italiana con Renato, successo del sudamericano Antonio Cortez. Sul retro del 45 giri c'è Eclisse twist, colonna sonora del film L'eclisse di Michelangelo Antonioni (che seguì scrupolosamente la realizzazione del brano). Il film fu interpretato, tra gli altri, da una splendida Monica Vitti. Contemporaneamente Mina, in veste di attrice, è in Appuntamento in Riviera, musicarello sulla falsariga del precedente Appuntamento ad Ischia, che riesce a ripeterne il grande successo.

Oltretutto, nello stesso periodo vanno in onda i caroselli registrati per l'Industria Italiana della Birra, in cui Mina veste i panni di alcune celebri attrici: Marylin Monroe, Rita Hayworth, Judy Garland, Josephine Baker, Anna Magnani, ed altre.

Nel maggio del 1962 debutta a Buenos Aires, suscitando per l'ennesima volta clamore ed entusiasmo, mentre nel mese di luglio, da un referendum svoltosi tra gli appassionati di musica leggera in Germania, Austria e Svizzera tedesca, Mina risulta la cantante più popolare[31]; certamente è la cantante più pagata del momento, in Europa[32].

Il 5 agosto 1962 partecipa al programma di Antonello Falqui Eva ed io, dove propone il nuovo 45 giri Chihuahua, che confluisce insieme ad altri nel quinto LP Italdisc, intitolato semplicemente Renato.

Il 30 settembre si esibisce dal vivo nel programma tv Alta pressione, in cui presenta il fratello Alfredo che canta "La gente ci guarda".

Mina e Corrado Pani nel camerino del teatro (1963)Il 12 ottobre ritorna Canzonissima e Mina partecipa a quattro delle dodici puntate andate in onda, giungendo alla finale del 6 gennaio 1963 con il cavallo di battaglia Il cielo in una stanza. Inoltre Mina canta (senza apparire) la sigla finale Stringimi forte i polsi, scritta tra gli altri da Dario Fo, che con Franca Rame fu sospeso dalla conduzione del programma per i forti toni della sua satira politica, e fu sostituito da Gino Bramieri e Sandra Mondaini.

Nell'estate del 1962 conosce Corrado Pani, attore di teatro di grande talento, lavora anche al cinema con Luchino Visconti in Rocco e i suoi fratelli, ed è una voce nota della radio. Seguito ed ammirato in particolar modo dal mondo femminile milanese e romano. Allora il divorzio in Italia non esisteva, e Pani era sposato dal 1959 con Renata Monteduro, ma i due erano separati di fatto da diverso tempo quando iniziò la relazione con Mina, che ben presto, date le circostanze, diventa di pubblico dominio. Tutti i giorni le riviste riportano un nuovo particolare, un giudizio critico e negativo, un nuovo sviluppo della storia, molto spesso romanzato o addirittura inventato. La polemica arriva a livelli esagerati e grotteschi. Perfino padre Virginio Rotondi, noto al pubblico radiofonico per le sue trasmissioni sulla fede, s'interessa alla vicenda attraverso uno scambio di lettere con Mina, il tutto viene pubblicato sui giornali.[33]

1963 – L'ostracismo
Il 18 aprile 1963 nasce il suo primo figlio Massimiliano, chiamato familiarmente "Paciughino". La maternità le causa la "quarantena" da parte della Televisione di Stato, mentre una fetta della stampa continua ad additarla come peccatrice pubblica. Niente riesce però a rovinare la serenità di Mina, che ha voluto senza porsi alcun dubbio, tenere il proprio figlio "illegale". La maggior parte del pubblico dimostra comunque di amarla tantissimo quando fa il suo rientro alla Bussola di Focette in Versilia, nell'agosto di quello stesso anno, con alcune serate di enorme successo.[34] Durante tutto il 1963, le uniche apparizioni della cantante sul piccolo schermo sono alcuni caroselli dell'Industria Italiana della Birra girati alla fine del 1962, e messi in onda da aprile ad agosto. Nove anni dopo, Mina ricorderà questo periodo in un'intervista su Playboy:

« Il massimo è stata una foto su "Epoca" dove io ridevo con Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto "Cosa avrà da ridere?", guarda che è il massimo, me la ricorderò tutta la vita una cosa del genere. Per cui capisci tu l'atteggiamento della stampa: me ne hanno tirato addosso delle badilate e la gente non si è lasciata condizionare da questo fatto, l'ha superato. »

Oltre alla mera nota biografica, la vicenda di Mina ha rappresentato una vera e propria evoluzione nel costume italiano: di fatto il pubblico non mancò di esprimere la propria solidarietà, chiedendo ed aspettando il suo ritorno alle scene. A tal proposito, ancora Mina su Playboy:

« ...mai vista una serie così di regali da tutta Italia, di lettere, "Stai tranquilla", per la strada mi dicevano, "Non ti devi preoccupare". »

Dopo il grosso successo estivo di Stessa spiaggia stesso mare (incisa anche da Piero Focaccia), nell'ottobre 1963 la Italdisc fa uscire un omonimo album e un 45 giri contenente un piacevolissimo twist dal titolo Vulcano, ma Mina è già passata alla Ri-Fi, fino ad allora media etichetta discografica, nonché l'unica a darle fiducia in questo periodo di ostracismo.

Nel dicembre 1963 esce Città vuota, una delle sue più celebri canzoni, pubblicata su disco tris assieme a È inutile e Valentino vale: il 45 giri scala immediatamente la hit-parade arrivando alla #1 nell'aprile dell'anno successivo.

Dopo la nascita di Paciughino, il grande amore con Pani entra in crisi. Ricorda Corrado: "Era fatale che finisse così, io lavoravo molto, lei quasi più di me. Eravamo costretti a vederci raramente. Il momento magico si era spento. Mina inoltre, aveva conosciuto Martelli. Così mi ritirai". Con Augusto Martelli Mina visse fino agli inizi del 1970.[35]

Mina e Augusto Martelli. Il periodo Ri-Fi
1964 – Il ritorno in televisione
Il 10 gennaio 1964 Mina ritorna ufficialmente in televisione nel programma di Mike Bongiorno La fiera dei sogni, dove presenta Città vuota ed È inutile. Tre mesi dopo partecipa nuovamente al programma lanciando È l'uomo per me, con cui riconferma la sua leadership in hit-parade.

Il 2 maggio la RAI manda in onda Alla ribalta 2 - Speciale per Mina, dove la cantante propone Prendi una matita, Munasterio 'e Santa Chiara e il nuovo successo È l'uomo per me. Poi esegue una fantasia di successi di Gigliola Cinquetti, Rita Pavone e Ornella Vanoni, le colleghe più popolari del momento. Allo show parteciparono ospiti come Adriano Celentano, Johnny Dorelli, Gorni Kramer, Lelio Luttazzi, Ugo Tognazzi, e altri.

Alla fine del mese esce il nuovo 45 giri Un buco nella sabbia, un brano a tematica balneare, che ricalca lo stile della Mina prima maniera e che ottiene uno straordinario successo in Giappone: Suna ni kieta namida, la versione in lingua, giungerà al primo posto in classifica. Alla fine dell'anno Mina verrà eletta migliore artista internazionale proprio in Giappone[36].

Mina e Johnny Dorelli durante la trasmissione "Johnny 7" (1964)Un buco nella sabbia viene cantato dal vivo assieme a È l'uomo per me nel programma di fine estate Teatro 10, diretto da Antonello Falqui e con Lelio Luttazzi. Gli applausi scroscianti del Teatro delle Vittorie dimostrano l'affetto e il sostegno del pubblico nei confronti di Mina, ormai definitivamente riesplosa dopo lo "scandalo". La cantante si esibisce seduta al pianoforte accanto a Luttazzi, in una fantasia di successi scritti proprio dal musicista triestino: alcuni come Bum, ahi che colpo di luna, Sentimentale e Una zebra a pois, erano stati portati al successo dalla Mina di qualche anno prima.

Esce il primo album per la Ri-Fi, intitolato Mina e quasi interamente composto da cover: gli unici due brani in italiano sono E se domani e Non illuderti. E se domani era stato presentato da Fausto Cigliano e Gene Pitney al Festival di Sanremo di quell'anno, con un buon successo di pubblico e di critica, ma senza arrivare in finale; Carlo Alberto Rossi, autore ed editore del brano, convince Mina a recuperarlo e inserirlo nel suo album, di cui rimarrà uno dei momenti migliori in assoluto. Mina viene eletto come migliore album dell'anno dalla critica specializzata, riconoscimento che valse alla cantante l'Oscar del disco '64.

Visto il successo di E se domani, il brano viene ricantato e proposto come retro di due singoli: Un anno d'amore, uscito alla fine del '64, e Brava (1965). Il 45 giri Un anno d'amore costituisce il suo personale record di permanenza in classifica con sedici settimane consecutive alla #1 dell'hit-parade: successo probabilmente dovuto all'accoppiata su un unico supporto di due delle sue canzoni più apprezzate in assoluto.

In settembre esce l'ennesimo 45 giri di successo, che comprende le canzoni Io sono quel che sono e Tu farai, presentate nel programma tv Il macchiettaro.

1965-1966 – Regina a Studio Uno

Mina e Alberto Sordi a Studio Uno nel celebre duetto (1966) Mina e Nino Manfredi a Studio Uno nel (1965)Nel 1965 Falqui riporta Mina in tv come conduttrice di Studio Uno. La formula è più o meno la stessa precedentemente utilizzata: in ogni puntata Mina esegue brani del proprio repertorio come Brava(un divertissment costruito dal maestro Bruno Canfora, per mettere alla prova le sue straordinarie capacità vocali), e fantasie musicali a tema, per esempio tratte dall'ultimo Festival di Sanremo, di cui incide su 45 giri Se piangi, se ridi di Bobby Solo, canzone vincitrice. Nella rubrica L'uomo per me, Mina ospita Nino Manfredi, Vittorio Gassmann, Totò, Walter Chiari, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno, Peppino De Filippo, Adriano Celentano, Rossano Brazzi, duettando e interpretando sketch memorabili, da allora continuamente riproposti dalla RAI. Al termine del programma, il cast al completo composto da Luciano Salce, le Gemelle Kessler, Paolo Panelli, Milly e Mina, propone una fantasia musicale abbinata a un quiz settimanale; la sigla finale cantata da Mina è Soli, di Antonio Amurri e del maestro Bruno Canfora, direttore d'orchestra di questa e delle successive edizioni del programma.

Viene pubblicato l'album Studio Uno, praticamente una raccolta dei suoi singoli di maggior successo nel biennio 1964/'65 (eccetto il successivo Ora o mai più): l'LP risulterà il più venduto dell'anno.

Inoltre, a partire da quest'anno, la cantante inizia a girare numerosi caroselli anche per la Barilla, diretta da registi come Piero Gherardi e Valerio Zurlini: gli spot realizzati saranno in tutto una sessantina e verranno girati fino alla fine del 1970. Molti anni dopo verranno riproposti in VHS e DVD, dati l'immutato interesse per il personaggio, per la bellezza dei costumi, delle location e delle canzoni presentate.

A luglio del 1965 partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con la sua canzone per l'estate L'ultima occasione, già cantata senza successo da Tony Del Monaco (che la scrisse assieme a Jimmy Fontana), e in seguito ripresa da Tom Jones.

In autunno partecipa a due puntate de La prova del nove, dove fra l'altro ripropone il successo Due note nouvamente arrangiato dal maestro Gianni Ferrio. La sigla finale de La prova del nove è la già citata Ora o mai più, ennesimo 45 giri che scala i vertici dell'hit-parade. Verrà anche incluso come brano d'apertura nella raccolta Mina & Gaber: un'ora con loro, realizzata dalla Ri-Fi con le incisioni più recenti dei due artisti e amici, all'epoca compagni di scuderia.

Il 1966 si apre con la pubblicazione di un 45 giri che comprende due delle canzoni partecipanti a Sanremo di quell'anno: Una casa in cima al mondo (presentata da Pino Donaggio e Claudio Villa) e Se tu non fossi qui (di Carlo Alberto Rossi e della moglie Marisa Terzi, presentata da Peppino Gagliardi e Pat Boone). Come ormai d'abitudine, Mina recupera i brani "festivalieri" che le sembrano più adatti facendoli divenire grandi successi personali.

Dopo il clamoroso esito dell'anno precedente, nel 1966 Mina viene riconfermata come conduttrice di Studio Uno. Inizialmente, lo show prevede dodici puntate, tutte con Mina. Ma la cantante non sembra intenzionata a prendere un impegno del genere per un tempo così lungo, quindi la trasmissione viene divisa in quattro cicli da cinque puntate ciascuno. Ogni ciclo comprende una primadonna diversa: nei primi tre appaiono rispettivamente Sandra Milo, Ornella Vanoni e Rita Pavone; nell'ultimo la primadonna è Mina. L'accoglienza è talmente trionfale che si deciderà per i programmi successivi, di scegliere unicamente Mina. In ogni puntata la cantante è in compagnia di un ospite d'onore con cui duettare solamente, come Gilbert Bécaud o Romolo Valli, oppure di personaggi comici destinati anche a farle da spalla, come Paolo Panelli, Totò, Alberto Sordi, con i quali vengono messi in atto momenti comici diventati poi spezzoni cult della televisione italiana. Ritornano inoltre le fantasie musicali, che quest'anno sono dedicate a Giovanni D'Anzi, Carlo Alberto Rossi, Gorni Kramer, Armando Trovajoli, e Bruno Canfora. Anche in questa nuova edizione di Studio uno, Mina lancia le sue più recenti incisioni: nella prima puntata si presenta con Sono qui per te, scritta da Lina Wertmuller, co-autrice del programma, e prosegue con la celeberrima Se telefonando, scritta da Ennio Morricone su testo di Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara.

Stranamente Se telefonando si ferma all'ottavo posto in classifica, dove rimarrà per venti settimane, diventando però nel tempo un vero e proprio evergreen, una delle canzoni italiane più note in assoluto. Riconfermata tale anche di recente tramite un sondaggio web dal quale si evince che tale canzone è la più amata tra varie conosciutissime di Mina.

Nella seconda puntata Mina presenta Ta-ra-ta-ta, mentre nell'ultima (all'interno dello spazio dedicato ad Alberto Sordi) canta la famosa Breve amore (You never told me), colonna sonora scritta da Piero Piccioni e dallo stesso Sordi per il film Fumo di Londra. Lo sketch di Sordi con Mina a Studio Uno '66 è uno dei più replicati della trasmissione nel corso degli anni, assieme a quelli con Totò, che fu ospite d'onore in entrambe le edizioni. Il singolo contenente Ta-ra-ta-ta e Breve amore diverrà il 45 giri di Mina più venduto del 1966.

La sigla finale del programma è Mai così, scritta da Lina Wertmuller e Bruno Canfora: la canzone doveva essere pubblicata su 45 giri al posto di Breve amore; verrà inserita invece, in una differente versione, nell'album Studio uno 66, altra raccolta di singoli del periodo.

In estate ritira a Venezia alla Gondola d'oro un premio per le vendite dell'anno precedente.

Esce l'album Mina 2, che per scelta del repertorio e stile interpretativo, rimanda al precedente Mina: due lavori di grande spessore.

In settembre la cantante lancia un altro dei suoi classici: Sono come tu mi vuoi, sigla della trasmissione radiofonica Gran Varietà (alla prima edizione), condotto da Johnny Dorelli con la partecipazione della stessa Mina. Quarant'anni dopo, Sono come tu mi vuoi conoscerà una seconda giovinezza nella versione di Irene Grandi, senza però, ottenere lo stesso successo dell'originale.

Mi sei scoppiato dentro il cuore, altro brano scritto da Lina Wertmuller e Bruno Canfora, fu presentato a Studio uno, ma uscì come singolo solamente nel mese di dicembre.

1967 – Signora del Sabato sera

Nel febbraio 1967 esce un altro 45 giri con due canzoni in gara all'ultima, molto discussa, edizione del Festival di Sanremo: sul lato A L'immensità, grande successo di Don Backy e Johnny Dorelli, sul lato B Canta ragazzina, sfortunato brano cantato da Bobby Solo e Connie Francis, recentemente riproposto come colonna sonora del film Il seme della discordia (2008), su autorizzazione della stessa Mina.

Mina e Lola Falana a Sabato Sera (1967)In aprile inizia Sabato sera, riedizione 1967 del fortunato Studio uno, diretto da Antonello Falqui. Quest'anno Mina, grazie al singolare consenso di pubblico ottenuto nel precedente anno, è l'unica "padrona di casa", affiancata di volta in volta a un diverso co-conduttore ospite della trasmissione. Gli ospiti fissi del programma sono Lola Falana, Rocky Roberts e Franca Valeri. Di puntata in puntata, invece, si susseguono, tra gli altri, anche Gino Bramieri, Johnny Dorelli, Armando Trovajoli, Paolo Panelli, Bice Valori, Renato Rascel, Rita Pavone, Giancarlo Giannini, Adriano Celentano, Sandra Milo, Giorgio Albertazzi.

Mina e Adriano Celentano a Sabato Sera in una parodia de La coppia più bella del mondo (1967)Tante le canzoni presentate: alcune appena pubblicate (L'immensità, La banda di Chico Buarque de Hollanda, Se c'è una cosa che mi fa impazzire, Se tornasse caso mai, Sabati e domeniche, la sigla finale Conversazione, ecc.), altre nei molti numeri musicali proposti con i vari ospiti. Da segnalare la sua prima interpretazione de La musica è finita, di Umberto Bindi e Ornella Vanoni (incisa da Mina l'anno successivo), Michelle dei Beatles con un arrangiamento d'arpe, e la sua Addio (1965), proposta in una versione orchestrale registrata al Teatro Regio di Parma. Infatti una delle differenze sostanziali rispetto alle precedenti edizioni (oltre al cast, la scenografia e l'esecuzione dei brani) è proprio l'ambientazione (esterna) di alcuni momenti pre-registrati del programma.

Storico lo sketch in cui Mina si esibisce con Severino Gazzelloni nella celebre Fuga a due voci in do minore di Bach. Inoltre invita i quattro presentatori più popolari della tv di allora, Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Pippo Baudo a cantare con lei una parodia del brano Quando dico che ti amo.

Mina a Sabato Sera con Enzo Tortora e Nino Benvenuti, che proprio quell'anno aveva vinto il titolo di campione del mondo dei pesi medi. (1967)Come di consueto, la Ri-Fi pubblica un nuovo lp intitolato Sabato sera - Studio uno '67, in cui confluiscono le sue più recenti incisioni su 45 giri, unitamente ad altri inediti incisi appositamente per l'album.

1967 - La nascita della PDU

La banda, grande successo dell'estate 1967, è l'ultimo singolo ufficiale inciso per la Ri-Fi. Stanca di discutere il proprio repertorio e di subire continuamente le pressioni dei discografici, che la vorrebbero ogni anno al Festival di Sanremo, il 1º dicembre 1967 Mina fonda assieme al padre, a Lugano, la PDU (acronimo di Platten Durcharbeitung Ultraphone), unica casa discografica per la quale da allora ha inciso, cambiando solamente distribuzione.

Il primo disco pubblicato dalla PDU è un 45 giri comprendente sul lato A il brano Trenodia, rilettura del famoso Concerto d'Aranjuez di Joaquim Rodrigo su testo di Giorgio Calabrese, e sul lato B I discorsi, testo firmato dalla stessa Mina su musica di Augusto Martelli, nuovo arrangiatore e compagno della cantante, dopo la fine della relazione con Corrado Pani. In tre giorni il disco vende 25.000 copie e viene subito ritirato dal mercato, poiché Joaquim Rodrigo non approva il lavoro di Martelli su Trenodia, vale a dire su Concerto di Aranjuez: stessa sorte capiterà alle altre rivisitazioni del brano che in quel periodo erano state pubblicate da Richard Anthony e Fabrizio De André, mentre quella di Dalida (Aranjuez la tua voce) fu risparmiata dall'autore. Il 45 giri viene allora ristampato mantenendo invariato il lato B I discorsi (scelta come sigla dei nuovi appuntamenti radiofonici con la cantante, i famosi Pomeriggi con Mina) e inserendo una nuova facciata A, La canzone di Marinella dell'allora sconosciuto Fabrizio De André, che in seguito scriverà:

«Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti».

I discorsi e La canzone di Marinella confluiscono anche nel primo lp edito dalla PDU e intitolato Dedicato a mio padre, anche perché la nuova etichetta era stata fondata da Mina proprio insieme al padre Giacomo. L'album comprende classici come Johnny guitar, Besame mucho, That old feelin', The man that got away, eccetera, tratti dal repertorio americano e sudamericano, come negli album Mina (1964) e Mina 2 (1966).

1968 - Dieci anni di successi

Successivamente incide su 45 giri due canzoni presentate a Sanremo '68: sul lato A c'è Canzone per te, brano vincitore di Sergio Endrigo, cantato dall'autore e da Roberto Carlos nella doppia versione; sul lato B troviamo Che vale per me di Carlo Alberto Rossi e della moglie Marisa Terzi (già autori di Se tu non fossi qui, incisa due anni prima dalla Tigre), eliminata dalla gara nelle versioni di Eartha Kitt e Peppino Gagliardi. Le due canzoni verranno incise anche in spagnolo, all'interno del primo 45 giri esportato in Spagna dalla PDU (Canciòn para ti / De que servirà).

Nel frattempo la Ri-Fi continua a sfruttare materiale d'archivio: nel settembre 1967, a contratto già scaduto, l'etichetta milanese pubblica il 45 giri con gli inediti Tu non mi lascerai e Cartoline, incisi alcuni mesi prima (in realtà Cartoline era stata presentata dalla cantante in un carosello per la Barilla).

Altro inedito Ri-Fi è Nel fondo del mio cuore: si tratta della seconda cover di Alberto Cortez nel repertorio della cantante, a cinque anni di distanza da Renato (1962), su testo italiano della stessa Mina: il brano viene pubblicata per la prima volta all'interno della raccolta 4 anni di successi, edita poco prima del periodo natalizio a fine 1967, anticipando quasi in contropiede l'uscita dell'album Dedicato a mio padre (contenente fra l'altro una cover del celebrano brano Johnny Guitar).

Nel fondo del mio cuore uscirà su singolo nel febbraio 1968, ottenendo un discreto successo di vendite. Fino al 1969, la Ri-Fi continuerà a pubblicare altri 45 giri, spesso utilizzando brani precedentemente apparsi solo su album.

In sostanza, si ripete quanto era già accaduto con la Italdisc, che dal 1964 al 1968 immette sul mercato una serie di 33 (20 successi di Mina, Mina n. 7, Mina interpretata da Mina, ecc.) e 45 giri (A volte, Rhapsodie, Il cielo in una stanza, Young at love, Due note, ecc.), utilizzando materiale d'archivio edito e non, spesso per sfruttare di volta in volta le varie ondate di visibilità della cantante.

Per festeggiare i dieci anni di carriera, il 14 aprile (giorno di Pasqua), Mina registra il suo primo album live alla Bussola di Marina di Pietrasanta. Questo locale, in cui Mina esordì, è indissolubilmente legato alla cantante, che negli anni vi si esibisce ripetutamente, riscuotendo sempre le maggiori attenzioni da parte di pubblico e stampa, diventandone infine una vera e propria esclusiva: ospite fissa per intere stagioni in cui si registra con lei il tutto esaurito.

Il progetto legato all'album Mina alla Bussola dal vivo (che risulterà il più venduto dell'anno), comprendeva anche una ripresa video a colori che non risultò valida sul piano tecnico, così come gran parte delle registrazioni audio, e ciò determinò il completamento dell'album con brani in realtà incisi in studio. Rimane comunque apprezzabile lo sforzo particolarmente ambizioso, intento a celebrare dieci anni di straordinario, immutato successo (all'epoca nessun artista era mai rimasto sulla cresta dell'onda per così tanti anni).

Mina e Enrico Simonetti in Non cantare, spara (1968)Nel maggio del 1968, nella parodia western musicale per la televisione: Non cantare, spara, nei panni Wilhelmina, una capricciosa cantante da saloon, canta Un uomo col cappello sugli occhi (Chiosso – Ferrio) accompagnata al pianoforte da Enrico Simonetti.

Fra la primavera e l'estate del 1968 escono, editi dalla PDU, i singoli Un colpo al cuore / Allegria e Regolarmente / Fantasia: Mina è alla ricerca di un brano che possa riportarla nelle primissime posizioni della hit-parade, cosa che per il momento sembra non accadere malgrado la massiccia promozione televisiva.

Nel mese di giugno esce Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina, un allegato per gli abbonati delle riviste Amica, La domenica del corriere e Tribuna illustrata: le dodici canzoni comprese nell'album erano state scelte dai lettori delle tre riviste, che dovevano indicare quali canzoni avrebbe dovuto incidere Mina, da una rosa di ottanta canzoni, fra le più belle della musica leggera italiana.

L'lp è uno dei più ricercati in assoluto dai collezionisti. Fra le riletture più famose di quest'album, vi è sicuramente La voce del silenzio, brano composto dal maestro Elio Isola, altra canzone recuperata da Sanremo '68 (era stata presentata da Tony Del Monaco e Dionne Warwick), divenuta del tempo uno dei grandi classici della musica italiana, grazie all'interpretazione di Mina. La voce del silenzio è la prima canzone incisa da Mina, a essere stata firmata da Paolo Limiti (che ha scritto il testo), amico ed autore di fiducia della cantante a cavallo degli anni sessanta e settanta.

Nel mese di luglio, partecipa per la prima volta a Senza Rete, programma registrato all'Auditorium RAI di Napoli, in cui Mina canta una selezione dei suoi grandi successi, unitamente ad altri brani da lei recentemente incisi (Cry, Se stasera sono qui, Deborah, Un colpo al cuore). Inoltre esegue Amore, amore, amore, amore accompagnata da Piero Piccioni al pianoforte, e duetta in Goganga con Giorgio Gaber.

Il 28 settembre inizia Canzonissima, che Mina conduce con Paolo Panelli e Walter Chiari: il 21 dicembre la sigla finale del programma, Vorrei che fosse amore (composta ancora da Bruno Canfora), riporta la cantante nelle zone alte della hit-parade, dopo gli esiti lusinghieri, ma non esaltanti dei singoli Zum zum zum (famosissima sigla di quella Canzonissima), Quand'ero piccola (colonna sonora del poliziesco A qualsiasi prezzo, di Emilio P. Miraglia) e Né come, né perché.

Esce anche l'lp Canzonissima '68, con tutti i brani lanciati da Mina nel corso della trasmissione, e altre sue recenti incisioni su 45 giri.

Vorrei che fosse amore viene esportata dalla PDU anche in Spagna e in Francia, paesi dove Mina è ospite in trasmissioni televisive di punta. In Francia, Vorrei che fosse amore diventa Sì, pubblicata su 45 giri assieme a Moi, je te regarde (Io innamorata). Esiste anche una versione inglese di Vorrei che fosse amore intitolata More than strangers.

Durante una puntata di Canzonissima, Federico Fellini, in collegamento con lo studio dal set di Satyricon, si complimenta con la cantante sperando in una futura collaborazione con lei, che si sarebbe dovuta concretizzare nel film (mai realizzato) Il viaggio di Mastorna, in cui Mina sarebbe stata l'attrice protagonista.

Mina e Lelio Luttazzi a Ieri e oggi (1969) 1969 - Da Non credere a Bugiardo e incosciente
Nel 1969, Mina pubblica l'ultimo 45 giri "sanremese" della sua discografia (Ma che freddo fa / Un'ora fa). Nel mese di marzo esce l'lp I discorsi, versione commercializzabile del precedente Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina, che non era uscito nei negozi poiché legato a un concorso per i lettori delle riviste Rusconi. Rispetto al precedente album, I discorsi annovera due brani (La canzone di Marinella e la stessa I discorsi) in sostituzione di E se domani e La musica è finita, quest'ultima rimasta inspiegabilmente fuori catalogo per ben trentasei anni.

Il 45 giri primaverile comprende sul lato A Non credere (rifiutata, tra gli altri, da Iva Zanicchi) e sul lato B Dai dai domani (la brasiliana A praça di Carlos Imperial, tradotta in italiano da Paolo Limiti). Non credere, che subito piacque moltissimo a Mina, divenne un grande successo e fu promosso in moltissime trasmissioni radiofoniche e televisive (il telequiz-spettacolo A che gioco giochiamo?, ma anche in show tradizionali come Doppia coppia, È domenica ma senza impegno, Ieri e oggi, ecc.).

Nel mese di giugno, Mina registra una seconda puntata di Senza Rete, dov'è affiancata ancora una volta da Giorgio Gaber (che l'accompagnerà anche in tournée) e dove presenta i due brani dell'ultimo 45 giri, dinnanzi all'entusiasmo generale della platea. Non credere rimarrà per tutta la stagione estiva ai vertici dell'hit-parade, rivelandosi uno dei grandissimi successi dell'anno (3º posto tra i singoli più venduti), nonché il primo vero exploit commerciale della PDU con oltre 600.000 copie vendute.

Mina si diverte a fare da valletta a Paolo Limiti nel programma "Il calderone" in onda alla Televisione della Svizzera italiana (1970)Nel mese di luglio esce Mina for you, album in inglese prodotto da James Nebb: cinque dei dodici brani erano già comparsi su Dedicato a mio padre, mentre gli altri vengono pubblicati per la prima volta in Italia su quest'album, che è strettamente legato ai due lp Mina e More than strangers, già prodotti dallo stesso James Nebb per il mercato anglo-sassone. Nebb è anche autore dell'evergreen No arms can ever hold you (in Italia Nessuno al mondo), che Mina interpreta per l'occasione in versione originale. Augusto Martelli, arrangiatore dell'album, si firma con lo pseudonimo Bob Mitchell. Successivamente esce la raccolta Incontro con Mina, che attinge soprattutto dall'lp I discorsi e dalla produzione a 45 giri del 1968.

Nel mese di novembre escono su singolo Un'ombra e I problemi del cuore: entrambe le canzoni vengono inserite (in una versione differente) anche nel nuovo lp Bugiardo più che mai... più incosciente che mai..., edito sempre alla fine dell'anno. Il titolo rimanda al brano principale dell'album, Bugiardo e incosciente, cover de La tieta di Juan Manuel Serrat, tradotta da Paolo Limiti: si tratta di una delle più importanti incisioni di Mina, che da questo momento in poi progredisce in modo lampante nel modo di interpretare le canzoni, grazie anche a un timbro vocale sempre più intenso e al caratteristico vibrato.

In questo periodo giungono richieste da parte di Frank Sinatra per una collaborazione con Mina in una serie di spettacoli dal vivo (accompagnata anche da Dean Martin), che ne sancirebbero il suo definitivo lancio nello show business statunitense, lancio mai avvenuto per rinuncia della stessa cantante, che non accettò forse anche a causa di un esaurimento nervoso.

Augusto Martelli, uomo dolce e arrangiatore di molte sue canzoni, è ormai considerato il compagno di Mina da diversi anni. Il loro matrimonio viene varie volte annunciato da riviste di gossip, ma non sarà mai celebrato. I due conviveranno fino alla fine degli anni sessanta.

Gli anni Settanta

Il 6 febbraio 1970, Virgilio Crocco, un giornalista romano di 29 anni, coetaneo di Mina, accompagnato dal collega Fabrizio Zampa, ex batterista dei Flippers e amico di Mina, va ad ascoltare un'esibizione della Tigre a Terni. I due si conoscono nel camerino dopo il concerto ed è colpo di fulmine. Crocco, elegante e dai modi garbati, è molto diverso dagli uomini frequentati finora dalla cantante, e le ricorda l'ambiente piccolo borghese e rassicurante della sua Cremona. Qualche incontro passionale, forse a Lugano, un articolo su Mina scritto da lui, dove è chiaro il suo coinvolgimento, frequenti telefonate e dopo solo una quindicina di giorni, giungono improvvise le nozze. Nel pomeriggio del 25 febbraio 1970, l'avvocato Gino Colabianchi accompagna gli sposi a Trevignano, sul lago di Bracciano. Mina, con capelli rossi e occhialoni gialli, indossa pantaloni svasati cammello, golf girocollo, cappotto lungo beige con cintura, stivali gialli. Virgilio, con capelli spettinati, è senza giacca, camicia rosa, cravatta blu, pullover beige e pantaloni neri. Come testimoni il ginecologo di Mina il dottor Umberto Mileti, l'autista-segretario Sergio Palmieri con la moglie e il professor Gabriele Muresu, amico dello sposo. Una bottiglia di champagne, la lettura degli articoli del Codice ed il Sindaco, ragionier Antonio Luciani, li dichiara marito e moglie. Gli impegni professionali dividono subito gli sposi, due giorni dopo le nozze Mina si esibisce a Bari.

Dopo pochi mesi il matrimonio è naufragato. Mina è già sola quando l'11 novembre 1971, alla clinica Mangiagalli di Milano, dà alla luce Benedetta all'ottavo mese con parto cesareo. Dopo la nascita di sua figlia la cantante inizia a frequentare Alfredo Cerruti, discografico napoletano. La loro relazione dura circa tre anni, come nelle precedenti storie d'amore Mina rimarrà in buoni rapporti con lui. Nel frattempo sceglie Pino Presti come arrangiatore e direttore d' orchestra. Diverrà il suo arrangiatore di fiducia [37] e lavorerà per lei fino agli ultimi concerti del 1978.

Mina e Lucio Battisti durante le prove a Teatro 10 (1972) Mina e Giorgio Gaber a Teatro 10 (1972)I successi Grande grande grande (1971) ed E poi... (1973) mostrano una Mina in splendida forma, languida, sensuale, accattivante, tanto da essere la principale musa ispiratrice del celeberrimo duo di compositori Mogol/Lucio Battisti, che le affidarono la trilogia di successi Insieme (1970), Io e te da soli ed Amor mio (1971).

Nel 1972 è di nuovo protagonista di Teatro 10 con Alberto Lupo, con cui canta la sigla finale e quindi una delle sue più grandi hit Parole parole,che è contenuto nell'album Cinquemilaquarantatre. D'estate, ancora alla Bussola a Focette di Bernardini , tiene una serie di concerti dal vivo che diventano poi disco e "special" televisivo.[38] A fine anno esce il primo doppio album, 1+1 (con Dalla Bussola e Altro), che diventerà una consuetudine per molti anni.

Mina e Nilla Pizzi a Milleluci (1974) Mina e Raffaella Carrà a Milleluci (1974)L'addio alle scene era già stato annunciato da Mina nel 1972, anno in cui per tutta l'estate tenne una serie di concerti con una grande orchestra composta da musicisti eccellenti proprio alla Bussola di Marina di Pietrasanta (nella serata del 16 settembre venne registrato il live Dalla Bussola, e di fatto rimarrà questo l'unico concerto di Mina di cui esiste una ripresa filmata).

Nel 1973 però, la cantante riappare nei caroselli per la Cedrata Tassoni (che girerà fino al 1977), e fa un'unica apparizione televisiva in "Hai visto mai?", dove presenta il singolo Lamento d'amore. In seguito, ma sempre nello stesso anno, si verifica un evento tragico per la vita privata della cantante. Virgilio Crocco, rimasto un grande amico in ottimi rapporti con Mina, muore l' 8 ottobre investito da un'auto mentre rientra in albergo con un amico (rimasto invece illeso); si trovava a La Crosse, nel Wisconsin (USA). Le circostanze accidentali o dolose della vicenda non vennero mai chiarite, si ipotizzò che fosse stato un pirata della strada alla guida della vettura, o che fu un gesto intenzionale in quanto il giornalista in quel periodo stesse indagando riguardo dei fatti scottanti.

Il 1974 è l'anno del suo ultimo show televisivo, Milleluci, che la vede insieme a Raffaella Carrà. Poco tempo prima della trasmissione Mina dichiarò in un'intervista:"sono stata molto male, dopo Milleluci non canterò più", infatti sua è la sigla finale Non gioco più, nel cui testo sembra esserci un presagio al suo imminente ritiro. L'addio televisivo è in grande stile, infatti questo programma può essere definito l'ultimo grande show della Televisione italiana. Il ritiro in video sembra definitivo, anche se la radio la vede ancora partecipare a Gran Varietà nel 1979.[39] La sigla finale del programma Mille e una luce (estate 1978), in cui Mina presenta la sua Ancora ancora ancora in modo particolarmente ammiccante (intervenne addirittura la censura con la riduzione dei particolari sulla bocca), è ufficialmente la sua ultima apparizione televisiva.

L'importante è finire (1975) ed Ancora ancora ancora (1978) vengono quindi portate al successo da una Mina sempre meno visibile sui teleschermi, ma sempre più libera, audace nelle proprie scelte musicali e nella gestione della propria attività di cantante. Entrambi i testi sono del cantautore Cristiano Malgioglio.

Mina durante il suo ultimo concerto dal vivo alla Bussola nel 1978. L'addio alle scene

Il 1978 fu l'anno del clamoroso ritorno di Mina alle esibizioni dal vivo. I concerti si svolsero a Bussoladomani in Versilia, e avrebbero dovuto essere quindici, coprendo tutta la stagione estiva: in realtà furono soltanto undici a causa di un'infezione polmonare che colpì la cantante prima della conclusione del tour, che comunque riscosse un successo enorme e insuperato in termini di coinvolgimento popolare. L'ultimo di questi concerti prevedeva una ripresa televisiva e la registrazione di un terzo disco dal vivo, poi ugualmente ricavato da una prova audio che casualmente era stata predisposta dal tecnico Nuccio Rinaldis proprio la sera dell'ultimo suo concerto in assoluto, il 23 agosto 1978. Il disco sarà intitolato semplicemente Mina Live '78. In quest'occasione Mina rilascia quella che risulterà essere la sua ultima intervista fino a tutt'oggi. L'intervistatrice è Rita Madaro dell'emittente privata Radio Taranto. Tale intervista è difficilmente reperibile poiché Mina poche ore dopo averla rilasciata chiese come favore personale a Rita Madaro di non trasmetterla in radio, almeno non interamente.

Sul finire degli anni settanta si lega sentimentalmente al cardiochirurgo Eugenio Quaini, cremonese, amico da sempre della cantante. Il 10 gennaio 2006 i due si sposeranno a Lugano, la stessa Mina in un articolo su Vanity Fair ne dà la notizia. La legge svizzera impone alla moglie di cambiare il cognome (Mazzini), con quello del marito (Quaini), ma questa modifica ha effetto solo sulle registrazioni anagrafiche locali.

Gli anni Ottanta e Novanta

Anche dopo il ritiro dalle scene, molte sue canzoni diventano grandi successi, tra cui si ricordano Anche un uomo (1979), sigla della riedizione del quiz 'Lascia o raddoppia?'; Morirò per te (che nel (1982) riesce ad entrare addirittura tra i primi 100 singoli della classifica dance americana di Billboard); Rose su rose, scritta dal figlio (1984); Questione di feeling (1985), duetto con Riccardo Cocciante; Via di qua (1986), duetto con Fausto Leali; Lui, lui, lui (1988); Neve (1992); Amore (1994), secondo duetto con Riccardo Cocciante; nonché tutto il disco Mina Celentano, realizzato nel 1998 col suo storico collega "molleggiato" Adriano Celentano. Fino alle più recenti Grande amore (1999), Oggi sono io (2001, cover di Alex Britti), Portati via (2005), Mogol-Battisti (2006), duetto con Andrea Mingardi, e Adesso è facile, registrata con gli Afterhours.

Sono del 1983, 1984 e 1985 i tre doppi album con le sigle del programma TV di Rai-Uno 30 anni della nostra storia, (con arrangiamenti di Victor Bach), pubblicando in seguito un doppio disco all'anno, alternando cover e brani inediti fino al 1995.

Nel 1996 Mina ritorna alle pubblicazioni singole con un album di grande successo commerciale, Cremona, un significativo gesto d'amore dedicato alla sua città d'adozione. Da questo momento la sua produzione si diversifica alternando album di brani inediti a monografie dedicate a generi musicali (canzone napoletana, musica sacra) o autori celebri (Beatles, Frank Sinatra, Wham, Lucio Battisti, Domenico Modugno, Renato Zero). Intanto, chiude la lunga collaborazione artistica con Tallarini e per le copertine si affida a Mauro Balletti. Stabilitasi definitivamente a Lugano (dove si era trasferita alla fine degli anni sessanta), chiede, ottenendola il 10 dicembre 1990, la cittadinanza elvetica.

Gli anni Duemila

Nel 2001 la cantante torna a sorpresa sulle scene, ma solo attraverso Internet, sul portale Wind, dove vengono trasmesse le riprese di alcune sessioni di registrazione. Dalle riprese verrà tratto il DVD Mina in studio, con vendite record che supereranno le 50.000 copie (in un periodo in cui la media dei DVD era di circa 3.000 copie vendute per titolo). L'evento, con un record di 15 milioni di contatti, è stato fra i più seguiti di tutti i tempi in Italia.

Nel 2004 esce The Platinum Collection, tripla raccolta di successi che supera le 600.000 copie vendute, comparendo regolarmente in classifica anche negli anni successivi.

Il 31 gennaio 2005 (ma era già pronto per dicembre 2004), esce Bula Bula, con due singoli di successo (Vai e vai e vai e Portati via), e la ghost-track Fever, sigla di apertura della trasmissione sportiva Quelli che il calcio. Nello stesso anno esce anche un tributo a Frank Sinatra intitolato L'allieva.

Nel 2006 pubblica l'album di inediti Bau, anticipato dal singolo Mogol-Battisti (rendendo omaggio alla mitica coppia della musica italiana), cantato in duetto con Andrea Mingardi, il quale è anche autore di numerose canzoni del disco.

Nel 2007 duetta con Miguel Bosè rivisitando in lingua spagnola una delle sue canzoni più famose: Acqua e sale (Agua y sal), precedentemente cantata con Adriano Celentano. Il 21 settembre 2007 esce l'album Todavía, che contiene 14 tracce, 12 delle quali sono versioni in lingua spagnola di alcuni dei suoi singoli più recenti, eccetto le storiche Parole parole e Un año de amor: il disco debutta direttamente alla #1 della classifica degli album più venduti. A novembre dello stesso anno, esce anche un duetto con Giorgia in Poche parole, brano contenuto all'interno di Stonata, album della cantante romana.

Attività recenti

Il 24 giugno 2008, La Repubblica riporta la notizia che Mina e Ornella Vanoni hanno inciso insieme un brano inedito, che successivamente risulterà essere scritto da Andrea Mingardi: Amiche mai[40]. Per i cinquant'anni di carriera, la RAI realizza una collana di 10 DVD (Mina - Gli anni Rai) col meglio delle sue apparizioni televisive, dagli esordi al 1978.

Copertina dell'album Caramella (2010)Il 17 febbraio 2009 Mina torna a stupire in televisione con un video (collage della sua apparizione nel 2001), come sigla di apertura e poi di chiusura del 59º Festival di Sanremo. Il video vuole rappresentare l'evoluzione della musica italiana nel corso degli anni ed è accompagnato appunto dalla voce di Mina che interpreta il Nessun dorma dalla Turandot di Giacomo Puccini. Il brano fa parte del nuovo album di arie classiche uscito il 20 febbraio 2009 dal titolo Sulla tua bocca lo dirò. L'album viene pubblicato in tutto il mondo su etichetta Sony Classical.

Il 30 ottobre 2009 è usce il nuovo album di inediti Facile, anticipato dal singolo Il frutto che vuoi, scritto da Axel Pani, nipote di Mina. Nell'album è contenuto anche il brano Carne Viva che segna il ritorno di Cristiano Malgioglio come autore delle canzoni della Tigre.

Sempre nel 2009, dopo quasi quarant'anni, ritorna testimonial per la nuova campagna pubblicitaria Barilla, prestando la sua voce ai nuovi spot televisivi. Inoltre collabora con settanta colleghi al nuovo doppio album di Claudio Baglioni, Q.P.G.A., in cui canta il brano L'arcobaleno, una delle sei "parti" a cui corrisponde un ricordo nella storia del disco.

Nel marzo 2010, in concomitanza del settantesimo compleanno della cantante, va in onda uno spot Barilla, diffuso anche in Germania, in cui Mina accenna alla canzone Volare di Domenico Modugno..

In occasione dei suoi settant'anni, abbondamentemente celebrati in tv come sul web, viene anche istituita dal gruppo Finelco (Radio 105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio) Mina ieri, oggi, domani, una web radio attiva 24 ore su 24 (temporanea dal 19 al 31 marzo, ma poi prorogata a tempo indeterminato), con una programmazione esclusiva riguardante le canzoni di Mina, dai più grandi successi alle meno conosciute. Inoltre, Paolo Limiti ha condotto Minissima 2010, trasmissione in cui sono state riproposte alcune tra le più amate interpretazioni di Mina tramite filmati di repertorio. Il programma è andato in onda nella prima serata di Rai 2 il 29 marzo 2010.

Il 25 maggio 2010, a distanza di pochi mesi dall'uscita di Facile, viene pubblicato un nuovo album di inediti, Caramella, prodotto da Massimiliano Pani e a cui ha collaborato tra gli altri (come già in Bau e Facile) il primo nipote di Mina, Axel Pani, dando la possibilità alla cantante di allargare le collaborazioni "in famiglia". Il disco comprende quattordici tracce, tra le quali You get me, scelto come brano di punta per il lancio radiofonico, in cui l'artista si cimenta in un duetto a distanza con il cantante anglo-nigeriano Seal (ma è presente anche una verisone cantata solamente da Mina, come ghost-track). Tre delle quattordici tracce erano state registrate da Mina nel corso dell'ultimo decennio: Così così (già inserita nel 2001 nell'album D'improvviso di Massimo Morriconi), Amore disperato, duetto con Lucio Dalla (inserito nell'album Lucio, del 2003) e Poche parole, duetto con Giorgia, già incluso nel suo album Stonata (2007).

Nell'estate 2010, la canzone Amoreunicoamore, dell'album Caramella, fa da colonna sonora all'introduzione di "Estate d'amore", una programmazione cinematografica di Canale 5.

Notizia recente è quella riguardante un brano presente nell'album Facile, ovvero Carne viva, che sarà la colonna sonora del film italiano Baciato dalla fortuna, in uscita nelle sale cinematografiche nell'ottobre 2010.

Le case discografiche
1958-1963: Italdisc

1963-1967: Ri-Fi

1967-presente: PDU/GSU: distribuita dalla Durium fino al 1970, dalla EMI fino al 1996, è stata sotto il diretto controllo della RTI (attuale S4) dal 1997 al 1999; oggi è distribuita dalla Sony BMG Music Entertainment (Italy), che ha rilevato il catalogo RTI.

Dopo l'accordo per la distribuzione con la EMI vennero stretti accordi con l'etichetta argentina Fermata Records, anch'essa legata al medesimo distributore, per le pubblicazioni in Argentina Brasile, e paesi limitrofi.

Mina opinionista

Dal marzo del 1998 inizia a collaborare con quotidiani e riviste in veste di opinionista: scrive su Lyberal fino al gennaio del 2001. Dal febbraio del 2000 è anche presente nella prima pagina di La Stampa. Dall'ottobre del 2003 tiene una rubrica sul settimanale Vanity Fair in cui risponde a numerose mail dei lettori. In ognuno di questi casi il suo impegno è stato ed è, settimanale. Tutti i suoi scritti passati sono reperibili nel sito ufficiale della cantante, che regolarmente viene aggiornato.

Onorificenze
Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana

— 1º giugno 2001. Per iniziativa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Record, statistiche e curiosità
Mina, La Tigre di Cremona, componeva un ideale gruppo "zoologico" con altre famose voci femminili degli anni sessanta e settanta. Ricordiamo: Milva, la Pantera di Goro; Iva Zanicchi, l´Aquila di Ligonchio; Orietta Berti, l'Usignolo di Cavriago; Nada, Il Pulcino del Gabbro, per la giovanissima età che aveva all' esordio; Alice, La Cerbiatta di Forlì, per i suoi grandi occhi.

Il suo album finora più venduto è stato Mina Celentano con 1.600.000 copie, cantato appunto in duo col Molleggiato. A seguire, la raccolta Del mio meglio (1970), che ha superato il milione di copie. Gli album di inediti più venduti sono stati Frutta e verdura (1973) e Attila (1979), il primo doppio album pubblicato dopo il suo ritiro dalle scene, e in cui debutta suo figlio Massimiliano, allora sedicenne.

Dal 1958 a oggi, il 2004 e il 2008 sono stati gli unici anni in cui Mina non ha pubblicato nessun nuovo brano.

È anche l'artista più presente in assoluto nelle classifiche di vendita italiane.

Mina è uno dei personaggi a cui sono state dedicate più copertine dello storico settimanale TV Sorrisi e Canzoni: dalla prima nel 1959, alla più recente nel 2008, se ne contano in tutto 71[41].

Nonostante i vari film interpretati, Mina non ha mai voluto abbracciare seriamente la carriera cinematografica, sebbene non siano mai mancate nemmeno le proposte di indubbio valore; la più celebre è certamente quella di Federico Fellini per "Il viaggio di G. Mastorna", pellicola poi mai realizzata proprio per il rifiuto della stessa cantante.

La copertina dell'album Attila, firmata da Mauro Balletti, è esposta al MOMA di New York come opera di arte moderna.[senza fonte] [42] [43] [44]

La più celebre imitazione di Mina è stata proposta da Loretta Goggi dalla fine degli anni settanta in poi, che ne ha un po' codificato lo schema caricaturale, utilizzato in seguito anche da altri imitatori. A partire dal 2006, Lucia Ocone ne ha proposto una nuova imitazione, presentata all'interno del reality show musicale Music Farm, nella quale una Mina ipercritica e un po' acida, in una sala di registrazione, canta svogliatamente le cose più improbabili pur di far uscire nuovi dischi.

Il tema della canzone di Mina Canto largo, contenuta nell'album Olio, è stata la sigla TV della soap opera di Canale 5 "Vivere".

Alcuni dei brani di maggiore successo, incisi tra il 1992 e il 2003, sono firmati dagli Audio2, band lanciata dal produttore discografico Massimiliano Pani, figlio di Mina, attraverso la PDU.

Nel 2005, Mina ha concesso di campionare la propria voce (questo è un fatto unico, senza precedenti) per il remake, in chiave house, di Amante Amore (contenuta in Mina con bignè e Mina Live '78). La nuova versione, dal titolo Feel like a woman, di Gardner, è stata ideata da Pino Presti, autore dell'originale con Cristiano Malgioglio, e realizzata in più tracce, dalla electro-dance al nu-brazil, con la collaborazione di Stefano Colombo.[45]

Tifosa dell'Inter, ha duettato con Javier Zanetti, terzino e capitano argentino della squadra nerazzurra, nella versione in spagnolo di Parole parole (2007).

Il talento musicale di Mina è stato riconosciuto da molti artisti di ogni parte del mondo, tra i quali ricordiamo Frank Sinatra, Louis Armstrong, Michael Jackson, Luciano Pavarotti, Celine Dion, Jennifer Lopez, Laura Pausini, Giorgia, Aretha Franklin, Quincy Jones, Monica Naranjo, Barbra Streisand, Liza Minnelli; un'ulteriore curiosità è che quest'ultima, interprete della celeberrima canzone "Theme from New York, New York ", alla domanda (fattale da Pippo Baudo nella trasmissione Porta a Porta, della quale entrambi erano ospiti) su quale ritenesse essere la canzone italiana per lei più bella, indimenticabile, Liza Minnelli ha risposto "Mina", ovvero le canzoni di Mina, affermando di ritenerla la cantante più grande di sempre: "Mina è la più grande cantante che io abbia mai sentito, lei canta le canzoni proprio come devono essere cantate, così come sono state scritte, canta con il cuore, ma la voce, la tonalità, sono squisite! è divina. Io sono una delle sue più grandi ammiratrici (...), ci ha donato il suo cuore, la sua voce, nessun altro al mondo è come lei... non so cosa dire, lei è per la canzone quello che De Niro è per la recitazione: c'è solo lei, è unica"[46].

Copertina del disco Mina Celentano - con 1.600.000 copie, l'album più venduto in assoluto della cantante (di fatto accreditato a «Mina & Adriano Celentano»). Discografia

Per approfondire, vedi le voci Discografia di Mina e Discografia estera di Mina.

DVD
2001 - Mina in studio

2003 - Mina alla Bussola live '72

2003 - Mina nei caroselli Barilla

2008 - Mina gli anni Rai

Filmografia
Cinema
I Teddy boys della canzone, regia di Domenico Paolella (1960)

Appuntamento a Ischia, (1960)

Madri pericolose, (1960)

Urlatori alla sbarra, (1960)

Juke box urli d'amore, (1960)

Mina... fuori la guardia, (1961)

Io bacio... tu baci, (1961)

Universo di notte, (1962)

Das haben die Mädchen gern, (1962)

Appuntamento in Riviera, (1962)

Canzoni nel mondo, (1963)

Per amore... per magia..., (1967)

Televisione [modifica]

1964 - Silvester Show (TV)

1968 - Non cantare, spara (TV)

Bibliografia

1964 - Incontri impossibili a cura di Sennuccio Benelli (Lerici editori)

1980 - Mina, come sono di Gianni Pettenati (Virgilio editore)

1981 - Mina, Milva, Vanoni e altre storie di Gianfranco Manfredi *Lato Side

1983 - Mina, la voce di Mario Guarino (Forte editore)

1983 - Unicamente Mina di Flavio Merkel e Paolo Belluso (Gammalibri)

1983 - La leggendaria Mina di PDU Italiana Edizioni Musicali S.r.l./Curci (Editore: PDU Italiana Edizioni Musicali S.r.l./Curci)

1984-1985-1986 - Protagonisti italiani degli anni '80 3 volumi di AA.VV. - 2° volume Perché lei (Laterza Editori)

1986 - Mina. Storia di un mito di Nino Romano (Rusconi editore)

1990 - Mina nelle fotografie di Mauro Balletti (Campanotto editore)

1992 - Mina - Le immagini e la storia di un mito di AA.VV. (Eden editore)

1996 - Mina - Mito e mistero di Nino Romano (Sperling & Kupfer)

1997 - Mina - I miti di Antonella Giola e Daniela Teruzzi con Gherardo Gentili (Arnoldo Mondadori Editore)

1998 - Mina - I mille volti di una voce di Romy Padovano (Arnoldo Mondadori Editore)

1998 - Divina Mina di Dora Giannetti (ed. Zelig)

1998 - Mina di Roberta Maresci (Gremese editore)

1998 - Mina - Una forza incantatrice di Autori Vari, curato da Franco Fabbri e Luigi Pestalozza (Euresis editore)

1999 - Mina - La sua vita, i suoi successi di Gianni Lucini (Sonzogno editore)

1999 - Mina, il mito (Tempo Libro editore)

1999 - Studio Mina a cura di Flaviano De Luca (Elle U Multimedia)

2001 - Mina disegnata fotografata -Copia d'autore-

2001 - Mina: Gli anni Italdisc 1959 - 1964 (Archivio e ricerca del materiale: Marco Castiglioni, Fulvio Fiore e Maurizio Maiotti. Testi: Marco Castiglioni e Fulvio Fiore. Stesura testi: Stefania Fiore, Barbara Alari. Grafica: Maurizio Maiotti) (Satisfaction editore)

2005 - Mina 1958 - 2005 Ancora insieme di Marcello Bufacchi (Editori Riuniti)

2005 - Mina talk. Vent'anni di interviste. 1959-1979 di Fernando Fratarcangeli (Coniglio editore)

2006 - Mina, il fascino della tigre di Irene Ghea (Edizioni Ferdinando Lo Vecchio)

2007 - Mina prima di Mina di Tato Crotti e Giovanni Bassi (Rizzoli)

2008 - Mina parole...parole...parole... di Fernando Fratarcangeli (Arcana Edizioni)

2009 - Insieme Mina Battisti - 1972: Il duetto a Teatro 10 e la fine del sogno italiano di Enrico Casarini (Coniglio Editore)

2009 - M as Mila - Mila Shön Testi di Patrizia Gatti, Art Director Daniele Costa, Fotografie di Ugo Mulas (Electa)

Cover

Artista Canzone Anno Album

Francesco Renga L'ultima occasione 2009 Orchestra e voce

La mente torna 2009

Matteo Becucci Ancora, ancora, ancora 2009 Impossibile

Mike Patton col progetto Mondo cane Il cielo in una stanza 2010 Mondo cane

Noemi Il cielo in una stanza 2009 Noemi

Mietta Io e te da soli 2008 Tracce sulla sabbia

Irene Grandi È Natale 2008 Canzoni per Natale

Sono come tu mi vuoi 2007 irenegrandi.hits

contaMINAti - 2008 50 volte contaMINAti

Orietta Berti Un anno d'amore 2008 Swing - Un omaggio alla mia maniera

Vanessa and the O's Je changerais d'avis (Se telefonando) 2007

Claudio Baglioni Se telefonando 2006 Quelli degli altri tutti qui

Sikitikis L'importante è finire 2005 Fuga dal deserto del Tiki

Simona Bencini L'importante è finire 2005 Sorgente

Fiorello Città vuota 2005 Finalmente tu

Roy Paci & Aretuska Portami con te 2003

Orietta Berti Se il mio canto sei tu 2003 Emozione d'autore

Orietta Berti L'ultima occasione 2003 Emozione d'autore

Orietta Berti Insieme 2003 Emozione d'autore

Orietta Berti Se telefonando 2003 Emozione d'autore

Cheryl Porter - 2002 Mina in black

Franco Battiato Il cielo in una stanza 2002 Fleurs

Mónica Naranjo 10 de las 12 canciones del disco 2000 Minage

Giorgia Il cielo in una stanza 1999 Girasole

Delta V Se telefonando 1998 Spazio

Afterhours Tre volte dentro me 1997 Leggera

Ornella Vanoni Bugiardo e incosciente 1997 Argilla

Céline Dion & Luciano Pavarotti I hate you then i love you (Grande grande grande) 1997 Let's talk about love

Francesca Schiavo L'importante è finire 1995 Mina contro Battisti

La banda 1995

Ajda Pekkan Senza fiato 1985

Ancora ancora ancora 1995

Ivan Cattaneo Una zebra a pois 1981 2060 Italian Graffiati

Cafè Caracas Tintarella di luna 1979

Shirley Bassey Never, never, never (Grande grande grande) 1973

Sarah Vaughan Che vale per me 1968

Françoise Hardy Je changerais d'avis (Se telefonando) 1966

Dalida Paroles paroles (Parole parole) 1973

Zoum zoum zoum (Zum zum zum) 1969

La banda (La banda) 1967

Les nuits sans toi (E se domani) 1965

Comme une symphonie (Come sinfonia) 1961

Dix mille bulle bleues (Mille bolle blu) 1961

Le petit clair de lune (Tintarella di luna) 1960

Video

Cerca video su Mina (cantante) in YouTube

Note

^ a b (EN) Mina. Allmusic.com. URL consultato il 24-12-2009.

^ http://lochness.altervista.org/news-e-articoli/leggendo/17-leggendo-nel-web/863-tanti-auguri-mina-dagli-esordi-rock-al-melodramma-sempre-grande-grande-grande.html

^ Come dimostra un filmato di Milleluci in cui Mina, fingendo di partecipare al Rischiatutto, si presenta come una normale concorrente (Filmato di Milleluci), lo stesso fa anche Raffaella Carrà, presentandosi per l'appunto con il suo vero nome.

^ http://iltempo.ilsole24ore.com/spettacoli/2010/03/14/1137316-mina_ultima_imperatrice.shtml

^ http://www.radioitalia.it/web/artista.php?id=136

^ http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Malgioglio-Per-i-70-anni-di-Mina-si-sono-scatenate-tutte-le-piu-grandi-star-mondiali_166070295.html

^ http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Malgioglio-Per-i-70-anni-di-Mina-si-sono-scatenate-tutte-le-piu-grandi-star-mondiali_166070295.html

^ http://www.youtube.com/watch?v=VFR3SxnvTs4

^ http://forum.corriere.it/fegiz_files/21-03-2010/aretha-franklin-e-celine-dion-su-mina-1508500.html

^ http://forum.corriere.it/fegiz_files/21-03-2010/aretha-franklin-e-celine-dion-su-mina-1508500.html

^ http://forum.corriere.it/fegiz_files/21-03-2010/aretha-franklin-e-celine-dion-su-mina-1508500.html

^ http://milano.corriere.it/speciali/2003/05_Maggio/06/facciafacciapav.shtml

^ http://www.rainews24.rai.it/it/foto-gallery.php?galleryid=139228

^ http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/03/25/news/mina-pani-2888803/

^ Mina, i mille volti di una voce, di Romy Padoano, Arnoldo Mondadori ed., 1998

^ http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2010/03/mina-70-anni-regina-esilio.shtml?uuid=1586073e-31ee-11df-8501-945fa6a15627&DocRulesView=Libero

^ T.Crotti-G.Bassi, Mina prima di Mina, Rizzoli Editore, 2007, pag.73

^ Nino Romano, Mina, mito e mistero, Sperling & Kupfer Editori, 1996, pag.4

^ Vedi

^ P.Belluso-F.Merkel, Unicamente Mina, Gammalibri 1983, pag.12

^ T.Crotti-G.Bassi, op. cit. pag.43 e segg.

^ Marcello Bufacchi, Mina 1958-2005 Ancora insieme, Editori Riuniti 2005, pag.13

^ T.Crotti-G.Bassi, op. cit., pag. 64

^ Marcello Bufacchi, op. cit., pag. 14

^ AA.VV. Mina - Le immagini e la storia di un mito, Eden Edizioni 1992, pagg.14-18

^ a b "Mina ha conquistato dal vivo gli spagnoli", Oggi, 1º febbraio 1962

^ "Banzai Mina! Bentornata Mina!", Musica e dischi, 25 giugno 1961

^ "Mina ha stregato il Venezuela", Gente, 25 agosto 1961

^ "Mina-Show a Vienna", Il Tempo, 24 febbraio 1962

^ "Mina incide in tedesco"Musica e dischi, 1º aprile 1962

^ "Mina ha conquistato la Germania", [[Grand Hotel (rivista)
]], 14 luglio 1962

^ La semana mobil en Caracas, 1º agosto 1962

^ Giulio Orecchia, "Brava, bravissima e scandalosissima", Oggi, 50 anni con Mina, numero da collezione, 1º febbraio 2009, pagg. 10-19

^ P.Belluso-F.Merkel, op.cit., pag.17

^ Giulio Orecchia, "Brava, bravissima e scandalosissima", Oggi, 50 anni con Mina, numero da collezione, 1º febbraio 2009, pag. 19

^ F. Fratarcangeli, "Mina talk", Coniglio Editore, 2005, pag.87

^ Aldo Dalla Vecchia, "Mina live! 23 agosto 1978", pubblicato su Sorrisi e Canzoni del 25 agosto 2003

^ P.Belluso-F.Merkel, op. cit., pag.21

^ P.Belluso-F.Merkel, op.cit., pag. 22.

^ Rory Cappelli e Gino Castaldo, "La Vanoni canta con Mina: è la prima volta insieme", La Repubblica, 24 giugno 2008. Consultato il 29 giugno 2008.

^ Tutte le copertine di Sorrisi e Canzoni TV dedicate a Mina

^ http://blog.libero.it/MINA50/3530777.html

^ http://www.informazione.it/c/5f06e613-e946-488a-a2d8-343eff6fbc62/Pubblicato-POP-LIFE-una-vita-in-copertina-di-Luciano-Tallarini

^ http://www.comunicati.net/comunicati/arte/spettacoli/65542.html

^ http://forum.corriere.it/fegiz_files/23-08-2005/mina_gioca_a_fare_la_dance_feel_like_a_woman-443598.html.

^ http://www.youtube.com/watch?v=VFR3SxnvTs4

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Mina

Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Mina (cantante) su Open Directory Project (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Mina (cantante)")

Mina canta nelle Basiliche del Vaticano

http://www.minamazzini.com/news










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