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giovedì 5 agosto 2010

Edoardo Bennato


Edoardo Bennato


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Edoardo Bennato (Napoli, 23 luglio 1949) è un cantautore, chitarrista e armonicista italiano.
Biografia
Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un'esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente oltre alla chitarra e all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni. L'influenza di grandi del rock e della musica pop (Dylan su tutti) caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee. Tra gli altri autori che ne hanno ispirato l'opera vanno citati anche Jimmy "Hammond" Smith, Paul Anka e Neil Sedaka. I suoi testi — specie quelli degli anni '70 — sono spesso ironici e dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti.

Gli inizi
Fratello di Eugenio e di Giorgio si accosta sin da piccolo alla musica, da un lato spinto dalla mamma, che invoglia i figli a suonare, dall'altro dal rock'n'roll, che lo appassiona sin dal suo arrivo in Italia, anche grazie ai soldati americani di stanza a Napoli (in particolare il giovane Edoardo è colpito da Paul Anka, Chuck Berry e Neil Sedaka; altri influssi su Bennato provengono da cantanti napoletani come Renato Carosone, Aurelio Fierro e, soprattutto per il modo di cantare, Peppino Di Capri).

È proprio la mamma, comunque, che lo accompagna spesso a Roma per fare ascoltare le sue canzoni, e Vincenzo Micocci, discografico della Parade (fondata dallo stesso Micocci insieme a Carlo Rossi e Ennio Morricone), rimane colpito in particolare da una canzone, Era solo un sogno: cerca di proporla a Bobby Solo ma, fallendo l'operazione, decide di farla incidere allo stesso Bennato. Sul retro viene inserita la canzone Le ombre, dove Edoardo suona l'armonica, diventando così il primo cantante italiano in assoluto a suonare questo strumento; entrambe le canzoni vengono scritte per quel che riguarda il testo insieme a Alessandro Portelli, professore di letteratura angloamericana all'Università La Sapienza di Roma ed esperto musicologo.

Il disco, pubblicato nel 1966, non riscuote il successo sperato. Nel frattempo Bennato si diploma, e decide di trasferirsi a Milano per frequentare la facoltà di architettura: qui ritrova un giovane cantautore che ha già avuto modo di incontrare nei suoi soggiorni romani, Herbert Pagani, che si interessa alle sue musiche, scrivendogli dei testi da abbinare: è così che nascono i successi di Cin cin con gli occhiali (1968), Ahi le Hawai (1969) e Fuoco bianco (1970), cantati da Pagani.

Il buon esito commerciale di questi dischi fa sì che la Numero Uno, la nuova casa discografica fondata da Mogol e Lucio Battisti, lo metta sotto contratto, grazie soprattutto all'intuito di Alessandro Colombini, facendogli incidere un 45 giri, Marylou (scritta insieme al fratello Eugenio, con testo di Mogol), con chiare influenze del rock'n'roll anni cinquanta; la canzone sul retro, La fine del mondo, è scritta da Edoardo su un testo di Herbert Pagani.

In questo periodo Bennato scrive molte canzoni per altri autori: nel 1970 Perché... perché ti amo (insieme al fratello Eugenio per la musica, su testo di Mogol) per i Formula Tre, nel 1971 Lei non è qui... non è là per Bruno Lauzi, che scrive il testo (nel disco di Lauzi Edoardo suona l'armonica a bocca), Un uomo senza una stella per Michele e The village per Bobby Solo; nel 1972 Perché perché, presentata da Giovanna a Un disco per l'estate e, nel 1973, Apri gli occhi bambina, ancora per i Nuovi Angeli.

Nel frattempo, nel 1970 esce un secondo 45 giri, contenente 1941, cover di una canzone dallo stesso titolo di Harry Nilsson, scritta da Mogol e Alessandro Colombini, autore del testo del brano sul retro, Vince sempre l'amore. L'anno dopo è la volta di Goodbye Copenaghen e Marjorie, che sono le prime due canzoni a essere scritte interamente, testo e musica, da Edoardo. L'esito commerciale di questi dischi è però scarso, e Bennato, spinto anche da Alessandro Colombini (il quale, a causa di alcuni screzi avuti con Mogol, ha abbandonato la Numero Uno in favore della Ricordi) che si propone come suo produttore, decide di cambiare casa discografica e di passare alla Ricordi ottenendo da questa fiducia per la realizzazione di un intero LP.

Bennato, dopo aver trascorso qualche mese a Londra esibendosi suonando contemporaneamente oltre alla chitarra e all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni, torna a Milano dove incide il primo LP, Non farti cadere le braccia: si tratta di un lavoro sperimentale, dove tra canzoni ispirate (come il brano omonimo, Rinnegato e Campi Flegrei) vi sono alcune tracce che esulano dalla forma-canzone (Ma quando arrivi treno, MM o Tempo sprecato); oltre alla canzone scritta con Lauzi, Lei non è qui... non è là, eseguita in versione acustica. Dal sodalizio con Patrizio Trampetti, componente della Nuova Compagnia di Canto Popolare, nasce Un giorno credi, tra le sue canzoni più amate.

Il disco non riscuote un gran successo di vendita: l'edizione originale, apribile con un fiammifero in rilievo, ultimo di una ipotetica scatola di Minerva, diventa una rarità di valore nel mondo dei collezionisti. Per Bennato arrivano i primi passaggi radiotelevisivi, a Per voi giovani e ad Alto gradimento, e i primi concerti.

Il successo
La Ricordi, spinta dalle buone recensioni del disco, nel 1974 pubblica il secondo lavoro: si tratta di un concept album intitolato I buoni e i cattivi, sulla difficoltà di distinguere il bene dal male, dove "buono" è spesso di facciata e decide cosa sia "cattivo". Uno buono è dedicata al concittadino Giovanni Leone, presidente della Repubblica in carica. Anche la scuola è presa di mira come istituzione apportatrice di una cultura dominatrice (In fila per tre); non mancano le critiche alle amministrazioni pubbliche (Ma che bella città), alle autorità (Bravi ragazzi) e alle classi dirigenti del dopoguerra (Arrivano i buoni). Viene riproposta Un giorno credi, già pubblicata nell'album d'esordio. In copertina compaiono due carabinieri (lo stesso Bennato e Raffaele Cascone) ammanettati tra loro. Il disco riscuote un buon successo di vendite, entrando anche nelle classifiche.

Sempre nel 1974 esce un 45 giri contenente due nuove canzoni: Meno male che adesso non c'è Nerone e Parli di preghiere, di discreto successo; la prima sarà inserita nell'album successivo, Io che non sono l'imperatore, pubblicato dalla Ricordi agli inizi del 1975, mentre la seconda resterà inedita su LP (e non verrà nemmeno inserita nelle varie antologie successive). Anche Io che non sono l'imperatore vende discretamente: tra le canzoni più trasmesse dalle numerose trasmissioni radiofoniche ci sono Signor censore, Feste di piazza (con un testo scritto nuovamente da Patrizio Trampetti) e il "divertissement" di Io per te Margherita, dove Bennato si diverte a cantare ironicamente una triste storia d'amore. La canzone Affacciati affacciati è registrata dal vivo durante un concerto all'Università Bocconi di Milano, e prende di mira il Papa. La copertina raffigura sia all'esterno che all'interno la tesi di laurea di Bennato, e cioè un progetto per la realizzazione di una rete capillare della metropolitana di Napoli.

La torre di Babele esce nel 1976 e prosegue sulla strada dell'impegno sociale dei testi, ma con venature musicali più vicine al rock e al blues, sempre in chiave acustica, grazie anche alla presenza del chitarrista Roberto Ciotti. Il disco contiene tutti i temi cari a Bennato, che si schiera contro la guerra, l'arrivismo, l'arroganza e il divismo della sua categoria (in Cantautore). Dopo trent'anni, il disco stupisce ancora per l'attualità dei testi e la forza delle parole in essi contenute, unitamente a uno stile musicale incisivo, a volte martellante e sempre raffinatamente acustico, molto prima che tale moda si imponesse (e prima che le tecnologie di amplificazione e registrazione degli strumenti acustici ne permettessero un uso intenso).

Gli album più noti
Nel 1977 esce Burattino senza fili, un disco che, sulla falsariga della storia del burattino di Collodi, analizza, critica e sentenzia su alcuni importanti aspetti sociali e filosofici che interessano la vita: il conflitto tra la sincerità dei piccoli e l'ipocrisia dei "grandi" (in Quando sarai grande); l'arroganza dei potenti e dei privilegiati (in In prigione, in prigione); la strumentalizzazione ipocrita della femminilità (in La fata); lo stato di isolamento in cui si trova chi cerca di dire qualcosa di semplice e sensato, senza secondi fini né interessi personali (in Tu grillo parlante). Questi temi torneranno anche nei dischi successivi e sono già abbozzati in quelli precedenti. Ma qui trovano una organicità notevolissima, grazie anche alle scelte musicali che spaziano dal rock alla musica da camera in un impasto variegato di stili che riesce a cogliere da ognuno di essi le caratteristiche e le espressioni che più si adattano al messaggio di ciascun brano.

I tre anni di silenzio successivi (escluse le versioni in inglese de La torre di Babele e Cantautore) preludono al momento più fortunato della carriera di Edoardo Bennato, che produce un altro disco ispirato a una favola, quella di Peter Pan, che affianca Burattino senza fili. L'album è Sono solo canzonette, titolo che riassume il pensiero dell'autore.

Ma, con qualche giorno di anticipo, senza aver comunicato la cosa né ai giornalisti né al pubblico, e tantomeno ai media, esce Uffà! Uffà!, disco irriverente anche per i contenuti folli e dissacratori di cui è ricco, nel quale sembra prevalere un'ispirata componente di divertimento e di distacco dal politicamente corretto che dà a Edoardo la possibilità di prendere e prendersi in giro con grande libertà e ironia. Non manca l'impegno sociale, almeno nel brano che dà il titolo al disco: una rabbiosa quanto magistrale incursione addirittura nel punk-rock, con testo a sfondo ecologico in cui 'Edo' tenta di spiegare quanto siano ridicole le ragioni delle guerre per il petrolio. È un album pensato sempre in chiave ironica e autoironica, senza mai eccedere nell'insulto, nello sberleffo, e tantomeno nella volgarità. Pochi giorni dopo l'uscita di Uffà! Uffà!, prendendo in contropiede il pubblico, critica, giornali e televisioni che in quel periodo lo tallonavano e che avevano ascoltato il disco non capendo come mai la canzone presentata precedentemente in televisione non vi comparisse, viene finalmente distribuito Sono solo canzonette. La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona. Il brano L'isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino al climax creato da un magistrale assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di rock popolare che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo. Altri brani si muovono tra il rock e la musica lirica, tra echi rinascimentali e swing, tra sintetizzatori e ciaramelle, fino a quello che forse può essere considerato il manifesto spirituale dell'autore: "sono solo canzonette, non mettetemi alle strette"; in mezzo a tanti che coltivano la propria immagine di filosofi e di santoni, Edoardo Bennato confessa di non avere risposte da suggerire agli adepti. Il successo è notevole, i concerti dell'artista napoletano richiamano decine di migliaia di persone e Bennato riesce, primo tra gli italiani, a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, oltre ad avere il pienone negli stadi di tutta Italia, partendo con le cinquantamila persone accorse al S. Paolo di Napoli.

Gli anni ottanta
Edoardo Bennato è diventato uno dei cantautori più acclamati in Italia, le parole delle sue canzoni vengono lette nelle scuole e lui sembra quasi trovarsi nella posizione di profeta-santone che aveva tanto esorcizzato nelle sue stesse canzoni; come nelle parole di Cantautore, ma anche di Sono solo canzonette, particolarmente in versi come "Io di risposte non ne ho, io faccio solo rock and roll […] Io più di tanto non posso fare", Il Gatto e la Volpe ("Un divo da hit parade"), ecc. Il momento è perfetto per riprendere un brano di Ry Cooder, cambiandone le parole, per pubblicarlo in un 45 giri, dal titolo E invece no, nel quale ancora una volta Edoardo prende in giro sé stesso come cantautore di successo. Un altro singolo viene poi pubblicato con un orecchiabile motivo caraibico (Nisida), andando ad affiancarsi all'altro parteno-reggae che stava sul retro di E invece no. I tre brani vengono subito apprezzati dal pubblico ed entrano stabilmente a far parte del repertorio dal vivo. All'apice del successo Edoardo Bennato torna in sala di registrazione con l'idea di registrare u
Edoardo Bennato > Le Vie Del Rock Sono Infinite (2010) > Un Aereo Per L'afghanistan
Scarica la suoneria di Un Aereo Per L'afghanistan! Clicca qui
Hey... Guarda quell'aereo che sta per partire per l'Afghanistan
Sembra la macchina del tempo che in sole poche ore ti trasporterà
lontano verso il passato. Fino a mille anni fa...

Sembra un film di fantascienza ma non è sicuro che ti piacerà
Sembra il nostro medioevo ma non è finzione, questa è la realtà
Questa è l'alba del duemila in Afghanistan!

Nono reggimento di soldati italiani nell'inferno di Kabul
Strumento di aggressione o missione di pace?
Cos'è decidilo tu...

Tu che cerchi ogni sera nuove emozioni nello show del telegiornale
O tu che metti in scena la rivoluzione nel teatrino di un centro sociale

Hey... Guarda quei ragazzi bene equipaggiati che stanno per andare
E altri bene addestrati a recitare slogans per farli ritornare
Chi è che ha in mano i fili e che li fa ballare?

Nono reggimento di soldati italiani nell'inferno di Kabul
Strumento di aggressione o missione di pace?
Cos'è decidilo tu...

Tu che cerchi ogni sera nuove emozioni nello show del telegiornale
O tu che metti in scena la rivoluzione nel teatrino di un centro sociale

Nono reggimento di soldati italiani nell'inferno di Kabul
Strumento di aggressione o missione di pace?
Cos'è decidilo tu...

Tu che hai le idee chiare spiega a chi ce l'ha confuse
lì che cosa ci sta a fare
E in nome di che colpa o di che ideale
corre il rischio di farsi ammazzare



http://www.bennato.net
http://it.wikipedia.org/wiki/Edoardo_Bennato

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