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domenica 1 agosto 2010

Ivan Graziani


Ivan Graziani

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Ivan Graziani

Ivan Graziani nel 1981 a Cervo Ligure

Sito ufficiale ivangraziani.it

« Signore è stata una svista
abbi un occhio di riguardo
per il tuo chitarrista.
Signore se lanci uno strale
sbaglia mira per favore
non farmi del male.
Te lo giuro in ginocchio
qui in mezzo alla pista
te lo giuro sulla Fender,
io non l’ho fatto apposta! »
(I.Graziani, Il chitarrista)

Ivan Graziani (Teramo, 6 ottobre 1945 – Novafeltria, 1º gennaio 1997) è stato un cantautore e chitarrista italiano.

Biografia
Gli esordi e gli Anonima Sound

Nino Dale & His Modernist; alla destra, Ivan GrazianiGrande appassionato di musica e disegno, da adolescente inizia a suonare la chitarra in alcuni complessi abruzzesi, tra i quali Nino Dale and His Modernists (cui anni dopo dedicherà una canzone), gruppo guidato da Nino Dale (pseudonimo di Francesco D'Alessandro). Alla fine degli anni sessanta consegue il diploma nel Corso Superiore di Grafica ad Ascoli Piceno e in seguito frequenta l'Accademia di Belle Arti di Urbino, sezione di pittura.

Nel 1966 fonda gli Anonima Sound, con cui partecipa al Cantagiro nel 1968 con Parla tu; il gruppo torna anche l'anno seguente alla manifestazione, presentando Josephine.

I primi dischi da solista e l'attività come session man [modifica]
Graziani abbandona gli Anonima Sound alla fine del 1970, per il servizio militare, al termine del quale, nel 1972, intraprende la carriera solista, pubblicando alcuni 45 giri ed i primi tre LP, La città che io vorrei del 1973 (ristampato poi nel 1980 con il titolo Ivan Graziani special), un album immaturo ma con buoni testi e idee che faranno presagire il suo stile inconfondibile, Desperation, pubblicato l'anno dopo e con testi in inglese, e l'album strumentale Tato Tommaso Guitar (prodotto da Pippo De Rosa e pubblicato dalla Dig-It, MS 0006), in omaggio alla moglie Anna per la nascita del figlio Tommaso, distribuito in pochissime copie.

Nello stesso periodo collabora, come session man ed autore, con vari artisti, tra cui Herbert Pagani, la Premiata Forneria Marconi, Gian Pieretti, Lucio Battisti (per il quale suona nell'album Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera), Bruno Lauzi e Antonello Venditti (nell'album Ullalla).

Il successo
Dopo aver firmato un contratto con la Numero Uno (etichetta con cui aveva già lavorato ai tempi degli Anonima Sound), nel 1976 registra, allo studio Il Mulino di Milano, l'album Ballata per quattro stagioni, in cui tra l'altro viene ripresa Il campo della fiera una canzone da La città che io vorrei. Contraddistinto da ottimi testi e molto apprezzato dalla critica non riceve, però, un adeguato successo di pubblico.

Attraverso studi sul folklore mediterraneo e americano, arrivò a sostenere che nel rock'n'roll ci sono elementi della tradizione abruzzese.[1]


Ivan Graziani con Ron e Goran Kuzminac durante il tour del 1980Segue nel 1977 I Lupi che contiene il singolo Lugano addio con cui finalmente si fa conoscere al grande pubblico.

Nel 1978 esce Pigro, album musicalmente più maturo, che contiene otto storie di vite spezzate dalla pigrizia mentale e dall'indolenza[1], tra cui le simpatiche e graffianti ballate come Pigro, Monna Lisa, Paolina, Gabriele D'Annunzio.

Nel 1979 è la volta di Agnese dolce Agnese contenente il brano Agnese, che riprende il tema del Rondò dalla Sonatina in Sol maggiore op. 36 n. 5 di Muzio Clementi e ottiene un grande successo insieme a Taglia la testa al gallo, Fuoco sulla collina , Dr.Jekyll & Mr. Hyde e Canzone per Susy.


Un'altra immagine di Ivan Graziani con Ron e Goran Kuzminac durante il tour del 1980Nel 1980 un altro grande successo con l'album Viaggi e intemperie; il brano Firenze (canzone triste) è forse il suo più famoso. Spiccano anche Isabella sul treno, Dada, Radio Londra, Angelina e Tutto questo cosa c'entra con il Rock & Roll.

Sempre nel 1980 incide un Q disc con Ron e Goran Kuzminac, intitolato Q-Concert, con un brano nuovo, Canzone senza inganni, appositamente scritto dai tre; da questa collaborazione nasce una tornée.

L'anno successivo Graziani pubblica un altro lavoro Seni e coseni, dove sono ben contrapposte le due personalità del cantautore abruzzese; canzoni delicate come Signorina, Cleo e Pasqua, lasciano il posto, sulla seconda facciata del disco, al rock tagliente di Tigre, Digos Boogie, Oh mamma mia.

Dopo un live del 1982 Parla tu (in cui reincide l'omonima canzone del repertorio Anonima Sound), nel 1983 viene pubblicato l'album Ivan Graziani, che riscuote un buon successo: le canzoni Il chitarrista, Signora bionda dei ciliegi e Navi ottengono discreti ascolti in radio.


Ivan Graziani in concerto nel 1981; dietro di lui alla batteria Gilberto "Attila" RossiNel 1984 esce Nove che, malgrado i buoni arrangiamenti, manca di personalità e non sarà molto apprezzato dal pubblico. I due brani che si evidenziano di più sono Limiti (Affari d'amore) e Minù Minù

Nel 1985 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano Franca ti amo che non ha successo. Nel 1986, subito dopo la pubblicazione di Piknic, album anonimo e poco considerato, Graziani abbandona la Numero Uno.

Gli ultimi anni
Ivan Graziani sembra ormai avere perso la vena creativa che lo aveva in precedenza così felicemente ispirato. Bisognerà aspettare il 1989 per tornare ad ascoltare brani di buona qualità. Ivangarage, pubblicato quell'anno, è un album "duro" con arrangiamenti semplici quanto efficaci, una sorta di ritorno alle sue origini musicali. Graziani racconta ancora le classiche

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