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martedì 7 settembre 2010

Giuni Russo


Giuni Russo
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Giuni Russo, nome d'arte di Giuseppa Romeo (Palermo, 10 settembre 1951 – Milano, 14 settembre 2004), è stata una cantautrice e musicista italiana di musica pop sperimentale.


Biografia
Le origini e la vittoria a Castrocaro
Il 7 settembre 1951 Giuseppa Romeo nacque a Palermo, penultima di nove figli. Il padre Pietro Romeo, preso da molti impegni, registrò la nascita della figlia tre giorni dopo, il 10 settembre 1951.

Figlia d'arte poiché cresciuta in una famiglia in cui la lirica era molto apprezzata (sua madre era un soprano naturale), iniziò fin da giovanissima a coltivare l'attitudine al canto e alla composizione.

Mosse i suoi primi passi nel mondo della musica già dall'età di 13 anni quando si esibì presso il "Palchetto della Musica" davanti al Teatro Politeama.

Nel 1967, vinse insieme a Elio Gandolfi, il Festival di Castrocaro, concorso di voci nuove interpretando il motivo A chi, successo lanciato da Fausto Leali nello stesso anno[1].

Da Sanremo alle prime incisioni

Giusy Romeo (1968)Il successo di Castrocaro le spalancò le porte di diritto, per il Festival di Sanremo 1968, cui partecipò, come nuova proposta, con il nome di Giusy Romeo.

Il suo brano, che servirà per il lancio del primo suo 45 giri dei due che incide nello stesso anno, su etichetta Columbia, si intitolava No amore scritto da Vito Pallavicini ed Enrico Intra: lo interpreta insieme a Sacha Distel, il brano non ebbe successo tanto che fu eliminato e quindi escluso dalla finale.

Il primo 45 giri di Giusy, che racchiudeva il brano sanremese e sul retro Amerai, non ebbe gran successo come gli altri due 45 giri successivi.

Nello stesso anno dopo la partecipazione a Sanremo, Giusy pubblica altri due 45 giri, L'onda scritto da Vito Pallavicini su musica di Albano, e sul retro il brano Lui e lei.

L'apprezzabile successo, le consente di presentare al Festivalbar 1968, nell'estate, il brano L'onda nella Serie Verde, dedicata alle "nuove proposte", e, successivamente al Cantagiro 1968 lo stesso brano.

Nel 1968 esce l'ultimo singolo di Giusy Romeo, contenente due cover: il brano Fumo negli occhi cover di Smoke gets in your eyes e sul retro I primi minuti cover di I Say a Little Prayer di Aretha Franklin.

Dopo aver partecipato a varie manifestazioni canore, si chiude il primo capitolo della sua carriera. A Milano, incontra la musicista e chitarrista Maria Antonietta Sisini, decidono di vivere e collaborare insieme.

La lunga gavetta
Nel 1972 collabora con Adriano Celentano, partecipando ai cori dell'album I mali del secolo, e con il gruppo progressive Il Balletto di Bronzo, nei cori di Ys.

Nel 1975 la divisione italiana dell'etichetta discografica tedesca BASF le propone di firmare un contratto, e nasce il nome d'arte Junie Russo, nel tentativo di lanciarla come cantante italo-americana e farne dimenticare gli esordi come Giusy Romeo. Esce il suo primo album, interamente in inglese, dal titolo Love Is a Woman. Alla realizzazione del disco partecipa, non accreditato per l'usanza dell'epoca, il jazzista Enrico Rava. Nonostante la validità del lavoro, la BASF si rivela incapace a curarne la promozione e la distribuzione.[senza fonte]

La Russo presenta uno dei brani dell'album, Carol, nella trasmissione tv Adesso musica: Carol è dedicata a un'amica di Giuni e Maria Antonietta morta per droga. Seguono, sempre nello stesso anno, i 45 giri Milk of paradise (tratto proprio dall'album), Everything is gonna be alright (una celebre cover), e infine In trappola, quest'ultimo scritto con Cristiano Malgioglio e inciso per l'etichetta Ghibli, conclusasi l'esperienza con la BASF.

Nel 1976, la Durium le offre un contratto discografico: esce un 45 giri, che Giuni e Maria Antonietta firmano di nuovo con Cristiano Malgioglio, dal titolo Che mi succede adesso (Mai era il retro). È l'ultima emissione discografica con il nome di "Junie" Russo. Successivamente verrà italianizzata la grafia del nome per evitare eventuali storpiature nella pronuncia.

Nel 1978 incide il singolo per l'Elektra, piccola etichetta della WEA, Soli noi, scritto sempre da Malgioglio:, ma musiche della stessa Russo e Sisini; sul retro è presente il brano La chiave. Malgrado la scarsa promozione, il 45 giri, che passa quasi inosservato in Italia, raggiunge anche il mercato estero e viene apprezzato in Francia.

L'anno successivo, Giuni scrive il brano American man, e con l'aiuto del chitarrista Alberto Radius, cercano di sottoporlo al direttore artistico della CGD, Alfredo Cerruti, il quale sembra apprezzare la voce della Russo, ma non si decide a metterla sotto contratto.

L'incontro decisivo con Battiato
Artefice dell'incontro con Franco Battiato è Alberto Radius. Nasce, oltre che una grande amicizia destinata a durare nel tempo (quella con Battiato, per l'appunto), un team di lavoro creativo e affiatato, che porta alla realizzazione di tre brani cuciti addosso alle capacità vocali e interpretative di Giuni (Una vipera sarò, Crisi metropolitana e L'addio), confluiti nello straordinario LP Energie.

I tre provini vengono sottoposti ai dirigenti della CGD, che la apprezzano al punto di proporle un contratto quinquennale: siamo nel 1981.

Giuni firma per la CGD e s'impegna per l'incisione di cinque album. Si tratta di un contratto, in realtà, tutt'altro che equo nel rapporto tra artista ed etichetta discografica, due professionalità, teoricamente, di uguale valore.

Comunque, in quel periodo, alla CGD sono tutti entusiasti della sua voce: è pronto l'LP Energie, probabilmente il lavoro che rappresenta al meglio le qualità artistiche di Giuni Russo e che rimarrà un assoluto riferimento per il resto della sua attività: è un album davvero all'avanguardia per il panorama musicale italiano e non solo, all'insegna della pura sperimentazione, caratterizzato da un utilizzo della voce totalmente "rivoluzionario", spesso strabiliante, e da arrangiamenti piuttosto innovativi curati da Battiato.

Con Franco Battiato, Giusto Pio, Alberto Radius e Maria Antonietta Sisini, Giuni Russo trova, dunque, la dimensione artistica a lei più congeniale.

Lo straordinario successo
Nel 1982 le viene affidato un brano,non privo di poetica e originalità, intitolato Un'estate al mare, firmato ancora da Franco Battiato. Sul finale dell'esecuzione la cantante imita anche il verso dei gabbiani con l'emissione di note particolarmente acute, dando prova della sua incredibile estensione vocale.

Il 45 giri Un'estate al mare, raggiunge i vertici delle classifiche italiane, stazionandovi per oltre 8 mesi. Il brano viene presentato al Festivalbar, vincendo la sezione Festivalbar Disco Verde, e ottenendo il Disco d'oro per le vendite. Sempre nello stesso anno la Russo vince come rivelazione dell'anno il popolare referendum Vota la voce, indetto da Tv Sorrisi e Canzoni.

Nelle intenzioni del'artista, Un'estate al mare avrebbe dovuto essere solamente una parentesi commerciale, per poi ritornare alla sperimentazione di Energie (1981), ma ben presto la Russo viene imprigionata nel cliché delle hit estive a tematica balneare, soprattutto a causa delle direttive artistiche della sua etichetta discografica.

Alla fine dell'anno pubblica un altro singolo firmato da Battiato, Good good-bye, dichiarando di aver preparato il nuovo album Vox.

Nel 1983 esce,appunto, l'LP Vox, scritto dalla stessa Giuni Russo con Maria Antonietta Sisini, Francesco Messina, Franco Battiato e Giusto Pio . L'album viene pubblicato malgrado il dissenso di Caterina Caselli, che avrebbe voluto un prodotto più commerciale per sfruttare la grande popolarità ottenuta l'anno precedente. Ad ogni modo la Russo viene incontro alle esigenze della CGD partecipando al Festivalbar con Sere d'agosto. Nel disco spiccano anche Abbronzate dai miraggi (anch'essa utilizzata per la promozione) e le raffinatissime Buenos Aires e L'oracolo di Delfi.

Nel 1984 Giuni Russo avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo, ma la CGD annulla in extremis la sua candidatura per seguire il ritorno sulle scene di Patty Pravo, da poco sotto contratto.

Il nuovo album Mediterranea, uscito in primavera inoltrata, mette in luce un'artista in continua evoluzione, tesa a coniugare con intelligenza e visionarietà artistica, cantabilità a sperimentalismo, sia vocale che strumentale.

Giuni Russo vorrebbe che a trainare il disco fosse l'omonimo brano Mediterranea, ma la Caselli preferisce promuovere la più frivola Limonata cha cha cha come lato A del nuovo 45 giri. La Russo non può che accettare tale direttiva, senza però nascondere la sua assoluta contrarietà.

Nell'estate del 1984 partecipa al Festivalbar con un mini-show, presentando alcuni dei brani dall'ultimo LP, tra cui Mediterranea, Limonata cha cha cha, e Demenzial song, una delle canzoni di maggior impatto tra quelle del suo ultimo album.

La rottura con la CGD ed il ritorno al successo
Nel 1985 Giuni Russo e Maria Antonietta Sisini scrivono il nuovo album, ma a causa delle tensioni accumulate negli ultimi periodi, la CGD non sembra particolarmente interessata al progetto[2]. Pertanto, la pubblicazione del nuovo LP viene collocata intorno alla metà di luglio, in un periodo nel quale sarebbe stato estremamente più difficile lanciarlo, dal momento che soltanto poche settimane più tardi avrebbe avuto inizio il mercato autunnale con nuove uscite.

Dopo l'ennesima delusione la Russo decide, dunque, di chiedere alla CGD una liberatoria di comune accordo tra le parti, affinché possa cambiare etichetta, in quanto i suoi discografici non credono più nel suo lavoro, ostacolandone l'evoluzione artistica.


Giuni Russo (1986)Inizialmente il direttore generale tenta di imporle, in cambio della suddetta liberatoria, la sottoscrizione di un documento nel quale dovrebbe dichiarare di aver rinunciato per sempre alla carriera di cantante.[3] In un secondo momento (per paura che la cantante potesse impugnare dal punto di vista legale il contratto dell'81, definito "capestro"[3]) le viene concessa una liberatoria nella quale la Russo viene espicitamente indicata come un'artista assolutamente ingestibile, così da scoraggiare qualsiasi etichetta a metterla nuovamente sotto contratto; altrettanto esplicitamente, nella nota finale viene dichiarato che in CGD non avrebbero mai più voluto avere a che fare con lei.[4]

Immediatamente l'artista riceve due importanti proposte da altrettante etichette discografiche italiane, ma quando una settimana dopo la Russo si decide a ricontattare i dirigenti per discutere i termini di un eventuale, nuovo ingaggio, questi si fanno negare.[5] A questo punto la cantante realizza che dopo la rottura con la CGD, per lei si sono definitivamente chiuse le porte della discografia che conta. Per comprendere il potere della CGD nel panorama discografico italiano dell'epoca, basti pensare che il proprietario dell'etichetta milanese e quello dell'AFI (l'associazione di tutti i discografici italiani) in quel periodo erano la stessa persona.[6]

L'unica casa discografica disposta a metterla sotto contratto è la Bubble Record: ma si tratta pur sempre di un'etichetta minore, per lo più specializzata nella pubblicazione di classici antichi, che non può più assicurare a Giuni Russo la distribuzione e la visibilità di un grosso marchio come la CGD. Ma proprio per questo motivo la Bubble Record è fuori dai giochi di potere, dunque libera di trattare qualsiasi artista.

Nel 1986 viene finalmente pubblicato l'album Giuni, registrato l'anno precedente e "congelato" a causa delle suddette questioni discografiche. L'album contiene il successo Alghero, con cui Giuni Russo partecipa al Festivalbar.

Nel 1987 esce un secondo LP per la Bubble intitolato Album, che contiene la frenetica Adrenalina, cantata in coppia con Donatella Rettore: la cantautrice veneta, dopo qualche esitazione, accetta di duettare in questo brano, particolarmente adatto alla sua personalità artistica. Adrenalina rappresenta il primo duetto nella carriera di entrambe, in quel periodo accomunate da dissapori con la stessa casa discografica, la CGD. Il brano, presentato al Disco per l'estate e a Saint-Vincent, esce anche su disco mix.

La svolta artistica e spirituale
Nel 1988 arriva un brusco e repentino cambio di rotta, che anticipa di un decennio la "musica di confine" con l'album A casa di Ida Rubinstein. Il titolo è ispirato al nome di Ida Rubinstein, attrice e ballerina russa.

Un disco fusion di contaminazione fra lirica, pop elegante e jazz, incentrato sull'interpretazione di arie da camera e romanze di autori quali Bellini, Donizetti, Verdi e dettato dalla sua passione per la lirica. Giuni Russo è, in questo campo, l'antesignana più naturale, l'anticipatrice, colei che apre una strada che diverrà popolare soltanto negli anni '90 con altri artisti di confine.

Nel 1989 la Bubble Record di Carlo Bixio, pubblica la raccolta I successi di Giuni Russo, che comprendeva alcuni brani tratti dagli album Giuni (1986) ed Album (1987).

Il 1990 si apre con la ristampa da parte della Compagnia Generale del Disco del 45 giri Un'estate al mare, accompagnato, sul lato B, dal brano Bing Being Baing, scritto da Henri Thomasson, autore francese e fondatore in Italia della Scuola [7] che fa diretto riferimento all'insegnamento del mistico greco-armeno Georges Ivanovitch Gurdjieff. Nell'altro suo brano dal titolo Il vento folle, la cantante sottolinea come intere parti di questo pezzo siano tratte dal libro Prima dell'alba dello stesso Thomasson.

Esce la seconda raccolta consecutiva di brani Le più belle canzoni contenente alcuni dei suoi successi degli anni ottanta.


Al Premio Tenco 1995Portata verso le contaminazioni musicali rivolte prevalentemente all'avanguardia e a culture altre e alte, nel 1992 dà così vita alla world music di foggia arabeggiante di Amala (Warner), un album contenente due soli inediti: l'omonimo brano e Alla spiaggia dell'amore.

Nel 1994 ritorna alla ribalta, cimentandosi col canto-cabaret ispirato a Ettore Petrolini nell'album Se fossi più simpatica sarei meno antipatica. Questa apertura la porta ad allargare la collaborazione con scrittori e poeti, anche attraverso lo studio di testi sacri antichi, soprattutto le opere di San Giovanni della Croce e Santa Teresa d'Avila. Fra le migliori canzoni La sua figura, un canto d'amore tratto dai testi di San Giovanni della Croce, escluso dal Festival di Sanremo 1994 dopo aver passato tutte le selezioni[8].

Sempre nello stesso anno, partecipa al Premio Tenco, dove propone il brano Ciao amore ciao, arrangiato da Franco Battiato, come personale omaggio a Luigi Tenco.

Il 1995, vede la seconda partecipazione consecutiva al Premio Tenco dove proporrà i brani Malinconia (Ninfa gentile), Il sole di Austerlitz, La sua figura, e uno splendido ed emozionante duetto con Sergio Godinho nella sua La barca degli amanti.

Nel 1997, il produttore Ezio Trapani, le propone di recitare in Verba Tango, spettacolo di musica contemporanea e poesia nel quale cantava i versi di Borges insieme al celebre attore teatrale Giorgio Albertazzi[9].

Estate 1997, viene alla luce, dopo due anni di assenza dal mercato discografico, il singolo contenente Gabbiano e Fonti mobili.

Nel 1998 festeggia i suoi 30 anni di carriera, pubblicando il suo primo album "live" dal titolo autobiografico Voce prigioniera che conteneva brani dell'album del 1988, A casa di Ida Rubinstein più altri brani dal vivo.

Nel 2002 pubblica il suo secondo album consecutivo "live", Signorina Romeo Live, nel quale è evidente la maturità raggiunta dall'artista nell'interpretazione di un repertorio colto e raffinato, ma sempre finalizzato a un messaggio da trasmettere, mai legato a un puro sfoggio di cultura. Fra le migliori canzoni La sua figura ed Il carmelo di Echt, brano di Juri Camisasca ispirato alla figura di Edith Stein, la carmelitana trucidata dai nazisti.

Oggi l'album Signorina Romeo Live è piuttosto difficile da reperire, e secondo il sito ufficiale ne esistono soltanto un migliaio di copie, acquistate prima del ritiro.

Gli ultimi lavori

Nella prima serata al Sanremo 2003Nel 2003, dopo ben 35 anni di assenza, prende parte alla kermesse canora del Festival di Sanremo 2003, con il brano Morirò d'amore, che sarà inteso come il testamento musicale di Giuni. Lo stesso brano, darà il titolo anche all'omonimo album Morirò d'amore, che giunse subito in classifica. Il brano arrivò 7° nella Classifica Finale della kermesse, e ricevette il "Premio come Miglior Arrangiamento".

Il 1º settembre 2003 partecipa alla trasmissione canora "Napoli prima e dopo", dove interpreta il brano partenopeo Marechiare.

La cineteca del Friuli organizzò il 18 ottobre del 2003 uno spettacolo in occasione della presentazione del film restaurato "Napoli che canta", con la presenza di Giuni Russo che accompagnò, cantando dal vivo tutti i 22 brani, la proiezione del film, al teatro Zancanaro di Sacile,davanti ad una platea formata prevelentemente da estimatori provenienti dal resto d'Europa e del mondo. Il 28 novembre 2003, esce il disco Demo De Midi che contiene demo di brani scritti tra gli anni ottanta e gli anni novanta, rimasti inediti.

Nel 2004, pubblica la "suite musicale" di canzoni classiche napoletane Napoli che canta, colonna sonora per la versione in DVD dell'omonimo film muto girato nel 1926 da Roberto Leone Roberti, padre del regista Sergio Leone; A cchiù bella brano musicato da Giuni Russo su una poesia di Antonio De Curtis (Totò). Della pellicola, ritrovata negli Stati Uniti, si erano perse per molti anni le tracce, anche per l'ostracismo del regime fascista che non vedeva di buon occhio uno dei temi trattati, quello dell'emigrazione.

La scomparsa
Giuni Russo muore nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2004, nella sua dimora milanese, all'età di 53 anni, compiuti solo quattro giorni prima.

La cerimonia delle esequie si tenne il 15 settembre, presso il monastero delle Carmelitane Scalze, a Milano. Tra i tanti amici famosi di Giuni, che presero parte al suo funerale, c'erano: Bianca Pitzorno, Platinette, Mario Lavezzi, Christian, Ivan Cattaneo, Shel Shapiro, Iva Zanicchi, Franco Simone, Aida Cooper, Alice, uno zio di Franco Battiato, che fece le veci dell'amico fraterno, poiché si trovava all'estero per una tournée; la sera precedente le aveva dedicato il concerto[10].

La produzione postuma
Il 9 settembre 2005, a cura di Maria Antonietta Sisini, sua compagna di sempre, venne pubblicato un cofanetto dal titolo Mediterranea Tour[11] che racchiudeva la ristampa dell'album A casa di Ida Rubinstein (1988) e di un DVD, contenente un concerto live del "Mediterranea Tour" del 10 settembre 1984. Il cofanetto ebbe un grande successo, giungendo in classifica, fino al 2° posto, rimandendoci molte settimane.

Dopo un anno, il 26 settembre del 2006 esce il disco di tributo Unusual[12], curato e prodotto da Maria Antonietta Sisini con la supervisione di Franco Battiato. Un CD e un DVD che raccolgono brani originali del repertorio di Giuni Russo remixati e riarrangiati con la partecipazione di molti artisti italiani e internazionali. Tra gli altri artisti, spiccano lo stesso Battiato, Vladimir Luxuria, che esegue una nuova versione di Illusione, Toni Childs, CapaRezza e Lene Lovich. Primo singolo estratto è il rifacimento di Un'estate al mare, canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio, eseguito dai Megahertz.

Il 19 ottobre 2007 esce The Complete Giuni[13], una raccolta antologica in un cofanetto contente tre CD, prodotta da Maria Antonietta Sisini. È una raccolta che ordina cronologicamente tutti suoi i brani dal 1968 al 2004, da quelli più famosi agli inediti. Notevole la versione in studio inedita de Il Carmelo di Echt risalente al 1990.

Il 16 novembre 2007 esce in DVD un film-documentario per la regia di Franco Battiato e prodotto sempre da Maria Antonietta Sisini. Un ritratto artistico e umano inedito di Giuni Russo attraverso filmati d'archivio che vanno dagli esordi alle ultime apparizioni televisive, con la partecipazione dal vivo di artisti come Alice, Lene Lovich, The MAB e dell'attrice Piera degli Esposti. Giuni si racconta intervistata da Paolo Piccioli. Nel documentario è presente anche una toccante interpretazione dal vivo del brano L'addio, cantato in una trasmissione degli anni ottanta alla presenza di Leonardo Sciascia.

L'anfiteatro della città di Alghero verrà dedicato a Giuni Russo[14] secondo un desiderio espresso dal Sindaco stesso nel corso di un incontro con Maria Antonietta Sisini. La notizia era stata anticipata durante la conferenza stampa di presentazione dell'ultimo lavoro discografico dell'artista, The Complete Giuni.

Il 28 novembre 2008, con etichetta Edel Music, è uscito Cercati in me[15], una nuova raccolta di undici brani, prodotta da Maria Antonietta Sisini, tra i quali compaiono cinque brani inediti, risalenti agli anni '90 e sette brani remixati, tra i quali spicca una Suite di 3 brani con sonorità multietniche.

Il 7 settembre 2009, edita da Bompiani, esce Giuni Russo. Da Un'estate al mare al Carmelo[16], la biografia ufficiale di Giuni Russo, scritta da Bianca Pitzorno e Maria Antonietta Sisini. In allegato, include: un CD con 6 tracce di cui 2 inedite e la ristampa del DVD "La Sua Figura", che venne in un certo senso "boicottato" dalla Edel Music, che ne distribuì poche copie.

Il 13 settembre, la Biografia è stata presentata al "Festival della Letteratura di Mantova", presso il Teatro Sociale[17]. Alla presentazione sono intervenuti Bianca Pitzorno e Franco Battiato; quest'ultimo ha curato l'introduzione.

Profilo vocale

Partecipa alla discussione e/o correggi la voce.

Tipo di voce: soprano lirico di coloratura
Nota più alta registrata: MIb6 2489 Hz (Un'estate al mare)
Partecipazioni a Festival musicali
Partecipazioni al Festival di Sanremo
Festival di Sanremo 1968: con No amore (Pallavicini-Intra) Giusy Romeo e Sacha Distel — NF
Festival di Sanremo 2003: con Morirò d'amore (Le tue parole) (Giuni Russo, Maria Antonietta Sisini e V. Magelli) — 7° posto
Nel 1984 avrebbe dovuto partecipare con una canzone da lei scritta e intitolata Ciao (le proposero anche Un amore grande di Pupo), ma la sua candidatura fu cancellata dalla CGD nel momento in cui s'inserì Patty Pravo in cerca di un contratto discografico per il suo ritorno sulle scene che prevedeva proprio la partecipazione a Sanremo, motivo per cui fu preferita a Giuni Russo, la quale dovette rinunciare.
Nel 1994 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con il brano La sua figura, ma all'ultimo momento, quando la commissione decide che brano avrebbe dovuto presentare, la scarta.
« Una volta mi sono presentata con La sua figura: avevo passato tutte le selezioni. Poi, quando hanno dato i cantanti definitivi, non c'ero più. Che dovevo pensare? Comprendo, vogliono altre cose. Peccato, era un brano importante, avrei portato Giovanni della Croce. »
(da un'intervista del 30 novembre 1999)

Nel 1997 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con Morirò d'amore, ma la commissione la scartò giudicando il provino "stonato"[18]. Lo stesso provino fu, poi, ripresentato al Festival nel 2003, quando finalmente il pezzo venne finalmente accettato in gara.
Partecipazioni al Festivalbar
Festivalbar 1968: Con L'Onda — Giusy Romeo
Festivalbar 1982: Con Un'estate al mare — 1° posto Festivalbar DiscoVerde
Festivalbar 1983: Con Sere d'Agosto
Festivalbar 1984: Con Mediterranea, Limonata Cha Cha e Demential song (Festivalbar Disco Verde)
Festivalbar 1986: Con Alghero
Partecipazioni a Viva Napoli
Viva Napoli 1997: Con Maruzzella e Me voglio fa 'na casa
Partecipazioni ad Azzurro
Azzurro 1983: Con Sere d'agosto
Azzurro 1984: Con Mediterranea e Limonata Cha Cha.
Partecipazioni al Premio Tenco
Premio Tenco 1994: Con Ciao amore ciao (di Luigi Tenco, con un nuovo arrangiamento di Franco Battiato);
Premio Tenco 1995: Con Malinconia, Il sole di Austerlitz, La sua figura e La barca degli amanti feat Sergio Godinho.
Partecipazioni al Festival di Saint-Vincent
Festival di Saint-Vincent 1987 con Adrenalina feat. Rettore
Partecipazioni al Cantagiro
Cantagiro 1968: Con L'Onda
Partecipazioni a Vota la voce
Vota la voce 1982: Con Un'estate al mare
Vota la voce 1984: Con Limonata Cha Cha
Vota la voce 1986: Con Alghero
Discografia
Per approfondire, vedi la voce Discografia di Giuni Russo.

Album

1975: Love Is a Woman
1981: Energie
1983: Vox
1984: Mediterranea
1986: Giuni
1987: Album
1988: A casa di Ida Rubinstein
1992: Amala
1994: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica
1998: Voce prigioniera
2002: Signorina Romeo Live
2003: Morirò d'amore
2003: Demo De Midi
2004: Napoli che canta
2006: Unusual
2007: The Complete Giuni
2008: Cercati in me
Teatro
Dal 1996 al 1998 - Verba Tango, con Giorgio Albertazzi e Fleur Jaeggy;
Dal 1999 al 2000 - Las Moradas, il sacro nelle dimore della musica e della poesia;
Dal 2001 al 2002 - Le stanze della musica.
Bibliografia
2009: "Giuni Russo. Da Un'estate al mare al Carmelo" (Bompiani)
Premi e riconoscimenti
1967: Primo Posto al Festival di Castrocaro con A chi;
1982: Disco d'oro per il brano Un'estate al mare;
1982: Primo Posto "Festivalbar DiscoVerde" con il brano Un'estate al mare;
1982: Premio "Vota la voce" come migliore rivelazione dell'anno;
1983: Premio Speciale del Festivalbar per l'album Vox;
2003: 2° Posto Premio della Critica, con il brano Morirò d'amore;
2003: "Premio come migliore arrangiamento" a Franco Battiato, con il brano Morirò d'amore a Sanremo 2003;
2006: Premio Award dell'Illustrazione Italiana in "Illustratori Italiani-Annual 2006" per la copertina dell'album Morirò d'amore.
Curiosità

Nel 1979, la Philips lancia una campagna pubblicitaria rimasta famosa per il jingle in cui una voce femminile urla lo slogan "Colore sempre vivo... Philips!". L'interprete di quell'urlo è proprio Giuni Russo.
Il testo originale della canzone Lettera al governatore della Libia, di Franco Battiato, conteneva la frase lo sai che quell'idiota di Graziani farà una brutta fine. Giuni Russo volle eliminarla per evitare che il cantautore Ivan Graziani potesse offendersi (mentre nella versione incisa successivamente dall'autore il verso rimase). Ovviamente nel brano si parla del generale Rodolfo Graziani.
Nel ritornello della canzone La passione secondo Milva, contenuta nell'album Milva e dintorni di Milva, realizzato nel 1982 con Franco Battiato, si sente un acuto di una vocalist che sostiene la voce di Milva (Ti desiderò però... aah): appartiene a Giuni Russo. Il coro della Russo compare anche nella versione francese dell'album.
Nel corso della sua carriera, Giuni Russo ha cambiato diverse etichette discografiche: Columbia, BASF, Durium, Ghibli, WEA, CGD, Bubble Record, L'Ottava, Pull, Nar International, Sony Music;
Nella canzone Una vipera sarò, del 1981, contenuta nell'album Energie, quando cita "le trifonie dei Mongoli" in realtà sta cantando in giapponese. Le parole che usa sono: "あなたは、あなたと、二人、あなたは"("Anata wa, anata to, futari, anata wa"), e significano più o meno: "Tu, con te, in due, tu".
Anche il brano Sakura, contenuto negli album Signorina Romeo Live e Morirò d'amore, è un brano tradizionale giapponese, molto popolare nel paese del sol levante. Parla degli alberi di ciliegio in fiore (chiamati sakura, appunto). Al termine della canzone ringrazia in giapponese ("Dōmo arigatō", Grazie molte).
Il testo della canzone Bing bang being (lato B di Un'estate al mare) fu scritto da Tommaso Tramonti, pseudonimo di Henri Thomasson, allievo diretto di Georges Ivanovič Gurdjieff e maestro spirituale di Franco Battiato.
La canzone Babilonia, dell'album Mediterranea (1984) è una descrizione in codice del mondo omosessuale (Uomini in pelle donne in doppiopetto / Vanno a braccetto alla corte dei miracoli)
Nel 1985 Giuni Russo prese parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell'Etiopia, "Musica italiane per l'Etiopia" cantando Volare - Nel blu dipinto di blu insieme ad alcuni dei più importanti cantanti italiani del momento.
Pochi sanno che la famosissima Nomadi fu scritta nel 1985 da Juri Camisasca per Giuni Russo. Non potendo inciderla per problemi discografici, Giuni consigliò che la cantasse la sua amica Alice.
Il testo del ritornello della canzone Fonti mobili (inclusa nel cd singolo Gabbiano) è una frase tratta dal libro Vedute sul mondo reale, di Georges Ivanovič Gurdjieff.
Esiste una versione in studio inedita antecedente al 2000 della canzone Moro perché non moro (con testo tratto dalla poesia Desiderio del cielo di Teresa d'Ávila).
La canzone Una la verità (provino originario di Amala incluso in Demo de midi) contiene citazioni dal romanzo Guerra e pace di Tolstoj.
Note

1.^ «La ragazza del Borgo che cantava l' estate», 12-09-2009, p. 1.
2.^ Bianca Pitzorno, "Giuni Russo, Da un'estate al mare al Carmelo", Bompiani, 2009, pag. 142
3.^ a b Bianca Pitzorno, "Giuni Russo, Da un'estate al mare al Carmelo", Bompiani, 2009, pag. 143
4.^ Bianca Pitzorno, "Giuni Russo, Da un'estate al mare al Carmelo", Bompiani, 2009, pag. 144
5.^ Bianca Pitzorno, "Giuni Russo, Da un'estate al mare al Carmelo", Bompiani, 2009, pag. 146
6.^ Bianca Pitzorno, "Giuni Russo, Da un'estate al mare al Carmelo", Bompiani, 2009, pag. 145
7.^ Il lavoro di Gurdjieff
8.^ «Giuni Russo , Musica - La signorina Romeo, voce prigioniera?», 01-01-2003.
9.^ «Giuni Russo , Musica - La signorina Romeo, voce prigioniera?», 01-01-2003.
10.^ «I canti delle Carmelitane per l' ultimo saluto a Giuni Russo», 16-09-2004, p. 52.
11.^ «Giuni Russo esce un dvd per ricordarla», 14-09-2005, p. 10.
12.^ «MUSICA: ESCE DOMANI 'UNUSUAL', ALBUM TRIBUTO A GIUNI RUSSO», 28-09-2006.
13.^ «MUSICA: ESCE DOMANI IL COFANETTO DEDICATO A GIUNI RUSSO», 18-10-2007.
14.^ «L'Anfiteatro di Alghero a Giuni Russo», 15-04-2008.
15.^ «Giuni Russo, esce "Cercati in me"», 21-11-2008.
16.^ «Giuni Russo, una biografia scritta dall'amica del cuore», 18-09-2009.
17.^ «13a edizione del Festivaletteratura».
18.^ Bianca Pitzorno, "Giuni Russo, Da un'estate al mare al Carmelo", Bompiani, 2009, pag. 243
Voci correlate
Franco Battiato
Maria Antonietta Sisini
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Giuni Russo - Morirò D'Amore (2003)


Vento nei capelli e gli occhi al sole
E richiami vigili nel cuore
Affidavo all’aria i miei pensieri
E le parole, le parole tue mi mancano
Le parole urlate
Poi dall’eco ripetute
Cantano
Morirò d’amore, morirò per te
Il tuo sorriso l’allegria quanto mi mancano
Le parole sussurrate, zitte, poi gridate
Le parole tue per me
Morirò d’amore, morirò per te
Senti il vento contro le ringhiere
Con te vicino passo le mie sere
E le parole, le parole tue mi sfiorano
Quelle parole che sai dirmi quando me ne voglio andare
Vincono
Morirò d’amore, morirò per te
Socchiudo gli occhi e le tue mani mi accarezzano
Quelle parole urlate poi dall’eco rimandate
Che dal cielo cantano
Morirò d’amore, morirò per te










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