misabellC Tour (^.^=)

free counters

venerdì 24 settembre 2010

Lucio Dalla






Lucio Dalla

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

« Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche: il pensiero è come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. »


(Lucio Dalla, Come è profondo il mare)

Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943) è un cantautore, attore e regista italiano.


Sul piano musicale è uno dei più affermati cantautori italiani, considerando la continuità della sua carriera che sfiora i 50 anni di attività artistica. Musicista di formazione jazz, riscopertosi poi paroliere in una fase matura, suona da clarinettista e sassofonista, e talvolta da tastierista. La sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana.


Biografia

La sua carriera attraversò quattro periodi: le origini (tra il 1964 e il 1972 con il gruppo musicale "Gli Idoli"), il periodo Roversi (tra il 1973 e il 1976), la maturità artistica (tra il 1977 e il 1993) e la fase pop degli ultimi anni.


Gli inizi

Bolognese, suo padre fu direttore in città del club di tiro a volo (sarà citato in "Come è profondo il mare": "Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani..."), sua madre, Iole Melotti (ritratta nella copertina dell'album "Cambio"), fu sarta casalinga, mentre suo zio Ariodante Dalla, fu noto cantante melodico popolare negli anni quaranta e cinquanta. Nel 1950, a sette anni, Dalla rimase orfano di padre, che morì stroncato da un tumore, e la madre decise di istruirlo presso il Collegio Vescovile "Pio X" di Treviso, dove trascorse le scuole elementari e dove iniziò ad esibirsi nelle recite scolastiche; imparò quindi a suonare la fisarmonica.


Tornato adolescente a Bologna, si appassionò al jazz: la madre, per il suo tredicesimo compleanno, gli regalò un clarinetto, che il giovane Lucio imparò in fretta a suonare, esibendosi in alcuni gruppi dilettantistici della città e mettendosi subito in evidenza. In questo periodo conobbe Gianfranco Baldazzi, che diventerà in seguito suo fido collaboratore.



La madre, di origini pugliesi, ogni anno era solita andare in vacanza a Manfredonia: da qui nacque l'amore di Dalla per il mare, San Cataldo e Lido Mancarella; per pagare dei lavori di sartoria, alcuni clienti residenti nelle Tremiti le diedero una casa nell'arcipelago:[1] così Dalla cominciò a trascorrervi tutte le estati, fino ad aprire in loco uno studio di registrazione nell'età matura.



Il percorso scolastico non fu lineare: iniziò ragioneria, passando poi al liceo classico e infine al liceo linguistico.



Fece parte, come clarinettista, di un gruppo jazz bolognese, la Rheno Dixieland Band, di cui fece parte anche il regista Pupi Avati, il quale, sentendosi "chiuso" dal talento di Dalla, abbandonò presto trovando la via del cinema.



Nel 1960 partecipò con la Rheno al Primo festival europeo del Jazz, ad Antibes, in Francia. La formazione bolognese si classificò al primo posto tra le "bande tradizionali". Si fece così notare da un'orchestra di professionisti romani, la "Second Roman New Orleans Jazz Band", composta da Maurizio Majorana, Mario Cantini, Peppino De Luca, Roberto Podio e Piero Saraceni; con loro ebbe, nel 1961, la prima esperienza in sala d'incisione, suonando il clarino nel brano strumentale Telstar, cover di un successo internazionale, pubblicato dalla RCA su 45 giri, che fu la sua casa discografica per la prima parte della sua carriera.

Alla fine del 1962 entrò invece nei Flippers collaborando quindi ad alcune incisioni di Edoardo Vianello, che i Flippers accompagnarono anche nelle serate. Si tratta dei tempi dei primi giochi da bar a gettone.


Come raccontò lo stesso Dalla a "Torinosette" (settimanale de "La Stampa"), proprio con i Flippers firmò il suo primo contratto, sempre nel 1962, poco prima di iniziare la collaborazione con Vianello, impegnandosi per alcune serate nella sala "Le Roi Lutrario" di Torino, dove ebbe dispute con i padroni del locale che non approvarono la sua abitudine di esibirsi scalzo. Torino tornerà in numerose sue canzoni degli esordi scritte con Roversi.





Gino Paoli e Lucio Dalla durante il Cantagiro del 1964Durante queste serate, prese a esibirsi negli estemporanei gorgheggi in stile scat, che divenne poi una sua caratteristica vocale: una delle sue prime incisioni scat fu inserita in un album dei Flippers, intitolato "At Full Tilt", nella canzone Hey you.

Coltivando lo studio dello stile di James Brown, con un uso della voce volutamente disarmonico e aspro e la tendenza jazzistica di decorare le linee melodiche con impreviste variazioni ai limiti delle più diffuse logiche musicali, Dalla iniziò a imporre un proprio marchio di fabbrica.


Durante il Cantagiro del 1963 Gino Paoli lo persuase a tentare la carriera da solista, come racconta Massimo Catalano: «Lucio suonava con me nel complesso dei "Flippers", partecipammo nel 1963 al Cantagiro con un brano intitolato I Watussi, insieme a Edoardo Vianello. A quella manifestazione partecipava anche Gino Paoli, che ci rubò letteralmente Lucio, facendolo diventare un cantante del suo clan. Noi ci incavolammo molto con Gino».[2]

La carriera da solista

Nel 1964, a 21 anni, uscì il suo primo 45 giri contenente Lei e Ma questa sera (quest'ultima cover di Hey little girl di Curtis Mayfield), pubblicato dalla ARC, casa discografica distribuita dalla RCA Italiana, per cui Dalla inciderà i primi 45 giri e il suo primo LP.


Il suo esordio al Cantagiro nel 1964, in cui presenta proprio Lei, scritta da Paoli, fu deludente, e sia durante le serate itineranti che (specialmente) durante gli spostamenti della carovana venne fatto segno di lanci di ortaggi e derrate alimentari: «Fu un fiasco di rimarchevoli proporzioni, ogni sera infatti raccattammo una buona dose di fischi e di pomodori, uno spettacolo nello spettacolo, che durò quanto la manifestazione. Lucio, in ogni modo, si mostrò veramente un duro, e non si lasciò abbattere».[3].

Gli Idoli accompagnano Lucio Dalla nel 1967; sono visibili da sinistra a destra Emanuele Ardemagni al basso, Giorgio Lecardi alla batteria e Bruno Cabassi alle tastiereDi nuovo in gara al Cantagiro l'anno successivo con "L'ora di piangere", scritta da Sergio Bardotti, non ottenne ancora successo.

Formò quindi un proprio gruppo di accompagnamento con musicisti bolognesi, "Gli Idoli", con i quali incise il suo primo album, intitolato 1999, pubblicato nel 1966. L'album fu "trainato" da Quand'ero soldato e Paff....bum!, presentata qualche mese prima al festival di Sanremo del 1966 abbinato con gli Yardbirds.

Sempre nel 1966 Dalla e gli Idoli registrarono un 45 giri con lo pseudonimo "The Group": contenente due standard jazz, See saw e Cool jerk, riscuotendo un discreto successo, nonostante la mancanza di promozione.

A Sanremo fece ritorno l'anno seguente, con Bisogna saper perdere, abbinato con i Rokes di Shel Shapiro: il 1967 fu anche l'anno del suicidio di Luigi Tenco, che collaborò con Dalla per uno dei testi del primo disco, Mondo di uomini, e con cui aveva stretto amicizia.(«Con Tenco avevo avuto rapporti di amicizia e di collaborazione. Andammo a Sanremo insieme, prendemmo la camera vicina, e la sua morte mi sconvolse...non dormii per un mese»).[4].

Lino Patruno, Lucio Dalla, Nanni Svampa e Lucia Mannucci nel 1970Sempre nel 1967 esordì in un film d'autore, dopo essere comparso in alcuni "musicarelli" tra cui Little Rita nel West o Quando dico che ti amo: recitò ne I sovversivi, dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, aggiudicandosi una candidatura come migliore attore alla Mostra di Venezia («Il film ebbe successo, io ero in lizza per vincere la palma come miglior attore, poi per ragioni, diciamo così, di organizzazione politica la dettero ad un attore jugoslavo»)[5];l'attore in questione era il belgradese Ljubiša Samardžić (alias Smoki Samardi') per il film "Jutro"/L'alba.


Successivamente Dalla attraversò in maniera più diretta la stagione beat, pubblicando brani meno ambiziosi, tra cui si distinsero Lucio dove vai e soprattutto Il cielo, con cui partecipò al Festival delle Rose; lo stesso brano verrà anche presentato a Canzonissima 1968.


Lucio Dalla con Mina e Tata GiacobettiNel 1969 ebbe un discreto successo con la canzone "Fumetto", scelta dalla Rai come sigla del programma di cartoni animati della Tivù dei ragazzi "Gli eroi di cartone".


All'inizio del nuovo decennio incise il secondo album Terra di Gaibola (da un sobborgo di Bologna) con alcune canzoni considerate tra le migliori della sua produzione (Il fiume e la città, Orfeo bianco, Non sono matto o la capra Elisabetta, scritta ancora con Gino Paoli e Africa) più una reinterpretazione di Occhi di ragazza scritta originariamente per Gianni Morandi e i primi brani scritti con un giovanissimo Ron. Completano il disco la già citata Fumetto e Sylvie, pubblicata qualche mese prima su 45 giri.


Dalla partecipò per la terza volta al Festival di Sanremo del 1971 con 4/3/1943, su parole della poetessa Paola Pallottino, che gli valse il terzo posto assoluto. Il brano, prima di essere ammesso alla manifestazione, conobbe gli strali della censura, essendo stato intitolato inizialmente Gesù Bambino, titolo giudicato irrispettoso, considerando anche la storia narrata di una ragazza madre, figlia di un ignoto soldato americano: insieme ad alcune parti del testo, anch'esse giudicate inadeguate, ne fu cambiato il titolo ex abrupto prendendo a spunto la sua data di nascita, pur non essendo una canzone autobiografica.


Lucio Dalla con gli Idoli nel 1972; da sinistra a destra Emanuele Ardemagni al basso, Giorgio Lecardi alla batteria e Bruno Cabassi alle tastiereIl brano ottenne comunque un successo notevole, fino allora mai raggiunto da Dalla, e fu interpretato in francese, nello stesso anno, da Dalida (il testo sarà firmato da Pierre Delanoé), e fu portata al successo oltreoceano da Chico Buarque de Hollanda, che la ascoltò direttamente da Dalla, la memorizzò a orecchio e ne scrisse un testo nella sua lingua. Anche il riscontro commerciale nel nostro Paese staccò nettamente, in termini di vendite, l'abbinamento con la Equipe 84.

In quell'anno uscì l'album "Storie di casa mia", contenente tra le altre: Un uomo come me, La casa in riva al mare (storia di un detenuto), Il gigante e la bambina (sul tema delicato della pedofilia, scritta per Ron e da lui portata al successo), Per due innamorati, e Itaca, dialogo metaforico di un marinaio di Ulisse al suo capitano, dove ai cori Dalla fece cantare gli impiegati della RCA (qualche anno dopo Dalla spiegherà la canzone come una metafora della ribellione del proletariato, rappresentato dai marinai, agli industriali raffigurati da Ulisse).[6].

Nel 1972 fu ancora a Sanremo con Piazza Grande, dedicato a un senzatetto, la cui musica fu scritta da Ron, pubblicato solo su 45 giri, come anche "Sulla rotta di Cristoforo Colombo", pubblicata qualche mese dopo e scritta insieme a Edoardo De Angelis.

La collaborazione con Roberto Roversi

« Nel bel prato d'Italia c'è odore di bruciato. Un filo rosso lega tutte, tutte queste vicende. Attenzione: dentro ci siamo tutti, è il potere che offende! »

(Roberto Roversi, da Le parole incrociate di Lucio Dalla)

Lucio Dalla e Umberto Bindi alla fine degli anni '60Nel 1973 Dalla cessò la collaborazione ai testi con Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi (autori di quasi tutte le sue canzoni incise finora), e si rivolse al poeta bolognese Roberto Roversi per una collaborazione che attraversò quattro anni e tre album, che la critica definì fondamentali per la canzone d'autore italiana:[7] ancora sperimentale il primo (Il giorno aveva cinque teste), di interpretazione a volte difficile, ma proprio per questo ricco di tematiche e di possibili livelli di lettura; il brano d'apertura Un'auto targata TO, mancò in extremis la partecipazione al Festival di Sanremo.

Più adeguato alla forma-canzone fu invece Anidride solforosa. Tra i brani: "Mela da scarto" (sulla delinquenza minorile, in cui viene citato il Ferrante Aporti, riformatorio di Torino), "Le parole incrociate", sugli eccidi di stato post-unitari, Carmen Colon, sui casi di cronaca nera raccontati dai mass media, e la stessa title-track (anni dopo incisa in coppia da Francesco De Gregori e Angela Baraldi).

Sempre nel 1975 ebbe inizio la collaborazione con De Gregori (con il quale l'anno precedente Dalla tenne alcuni concerti, insieme ad Antonello Venditti e Maria Monti, da cui fu tratto il disco dal vivo Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo)): scrissero insieme la musica per Pablo, che De Gregori inserì in Rimmel, e per Giovane esploratore Tobia, inclusa l'anno dopo in "Bufalo Bill".

Come atto conclusivo del sodalizio, la coppia Dalla-Roversi, nel 1976 concepì "Il futuro dell'automobile e altre storie", uno spettacolo teatrale trasmesso anche dalla Rai: Dalla, spinto dalla casa discografica, raccolse in un nuovo disco parte delle canzoni che ne facevano parte, contro il volere di Roversi che di conseguenza decise di non firmare l'album col suo nome depositandole con lo pseudonimo di Norisso: «Non ho voluto sottoscrivere il 33 giri Automobili" disse. "È un tattico stravolgimento da parte della casa discografica del filo rosso argomentante che sottostava allo spettacolo Il futuro dell'automobile».[8]

Questa frizione portò al termine della collaborazione artistica tra i due; tra le canzoni non incluse da Dalla (i cui testi erano molto più politicizzate) I muri del '21, La signora di Bologna, Assemblaggio, Rodeo e Statale adriatica, chilometro 220 sono tuttora inedite, tranne "Ho cambiato la faccia di un dio", che Dalla incise nel 1990 in "Cambio" cambiando il titolo in Comunista e modificandone alcune strofe.[9]

"Automobili", che nella sua programmatica monotematicità è il più eterogeneo dei tre, viene premiato dalle vendite grazie soprattutto alla canzone Nuvolari dedicata al pioniere dell'automobilismo; è il primo disco in cui collaborano con Dalla quattro musicisti che, anni dopo, daranno vita agli Stadio (Giovanni Pezzoli, Marco Nanni, Ricky Portera e Gaetano Curreri).

Tra le altre canzoni del disco si segnalano "Il motore del 2000", e "Intervista con l'Avvocato" (con un testo ridotto rispetto allo spettacolo), in cui Dalla, usando il suo celebre scat, immagina un'intervista con Gianni Agnelli.
Così Dalla dichiarò a proposito del divorzio artistico con Roversi: «A un certo punto ci siamo divisi su come organizzare il nuovo lavoro: lui lo voleva in maniera estremamente rigorosa, impostata verso un approfondimento del linguaggio dei nostri lavori precedenti, per esempio lui voleva parlare ancora essenzialmente con un linguaggio politico, mentre io non ero d'accordo, perché bisognava allargare più contatti col pubblico».[10]

La maturità artistica e il grande successo [modifica]

Avviene a questo punto un nuovo strappo nella carriera di Dalla che, molto socievole e sostanzialmente un po' insicuro dietro la maschera difensiva della sua "clownerie", fino a quel momento aveva sentito il bisogno di appoggiarsi di volta in volta ad un qualche collaboratore per i testi vivendo di fatto anche l'inevitabile senso di inferiorità culturale verso colleghi intellettuali e di solito acculturatissimi; frustrato da una collaborazione con Roversi entrata in crisi subito dopo aver dato i suoi frutti migliori, Dalla decide di diventare referente unico della sua musica e di lì in avanti sarà in tutti i suoi album sia compositore che paroliere, senza però smettere di frequentare artisti, poeti e scrittori come, ad esempio, Mimmo Paladino, Aldo Mondino, Pier Vittorio Tondelli, Michelangelo Pistoletto, Luigi Ghirri, Enrico Palandri, Giacomo Campiotti, Gian Ruggero Manzoni, Andrea Pazienza, Enzo Cucchi, Luigi Ontani.

Pubblica nel 1977 Come è profondo il mare (con Quale allegria e Disperato erotico stomp): il disco viene visto da molti fan come un tradimento ed un cedere ad esigenze commerciali, ed in tal senso lo attaccherà Roversi: «Ha voluto semplicemente essere lasciato in pace a cantare il niente. Sono scelte industriali, non sono scelte culturali».[11]

Conquista però molti nuovi appassionati; una certa pubblicità al disco si ha anche per le polemiche legate al linguaggio di Disperato erotico stomp (così dalle pagine de L'espresso il cantautore viene attaccato da Sergio Saviane: «Dalla, per fare troppo lo spiritoso o per far vedere che soffre, condisce i suoi spaghetti canori miliardari con i luoghi comuni della miseria e del sesso sottoproletario: siamo arrivati al populismo della masturbazione bolognese. Che bisogno c'è di tanti culi, fiche, peli o pippe per mandare un messaggio?»).[12]

Come è profondo il mare è seguito da un disco ancora più famoso nel 1979, Lucio Dalla (con Anna e Marco, L'ultima luna, L'anno che verrà), che raggiunge il milione di copie vendute, bissato nel 1980 da Dalla (Futura, Cara, Balla balla ballerino).

Anche le tournée legate alla promozione dell'album riscuotono grande successo: a Torino, ad esempio, la sera del 4 aprile 1979 si presentano ben 20.000 persone per ascoltare il suo concerto, e poiché il Palasport ha una capienza, all'epoca, di 15.000 spettatori, restano fuori dai cancelli 5000 persone.[13]


La collaborazione con Francesco De Gregori

Tra i due album citati c'è il 45 giri Ma come fanno i marinai, scritto e cantato in collaborazione con Francesco De Gregori. Il brano è nato in modo abbastanza casuale, come racconta il cantautore romano: «La canzone, forse la gente non ci crede, è nata a pranzo, quando, dopo il caffè, ci siamo messi a suonare insieme».[14]

Ad esso fa seguito qualche mese dopo Banana Republic, tour dei due cantautori (seguito da disco e film) che riempie nel 1979 gli stadi di tutta Italia, e che è lanciato da un concerto nel luglio dell'anno precedente allo stadio Flaminio di Roma, con ben quarantamila spettatori.[15]

Nel 1980 la collaborazione tra i due cantautori ha un'appendice: collaborano infatti all'album Una città per cantare di Ron, sia scrivendo con il cantautore pavese alcune canzoni sia cantando insieme nell'ultima strofa della title-track.

Gli anni '80

Nel 1981 pubblica Q disc (con Telefonami tra vent'anni) e due anni dopo l'incompreso 1983, che induce Dalla a cambiare rotta musicale: abbandona gli Stadio, ormai avviati ad una carriera come gruppo, ed inizia a collaborare con Mauro Malavasi, che accentua la ritmica degli arrangiamenti: il risultato è Viaggi organizzati, con la famosissima Tutta la vita, incisa anche in inglese da Olivia Newton-John e cantata anche anni dopo da De Gregori dal vivo, e Washington, con la parte musicale scritta da Tullio Ferro, storico autore di musiche per Vasco Rossi.


Nel 1986 torna a lavorare con gli Stadio per l'ottimo e sottovalutato album Bugie (dove partecipano come batterista e autore Giovanni Pezzoli e come corista Gaetano Curreri) e poi parte in concerto con il gruppo al completo (Ricky Portera, Marco Nanni, Aldo Fedele, Roberto Costa + Pezzoli e Curreri) per una serie di concerti all'estero culminati con le esibizioni negli Usa da cui verrà tratto il doppio album dal vivo DallAmeriCaruso.

Memorabile è l'unico brano inedito dell'album, Caruso, che regalerà nuovamente a Dalla un successo incredibile che da anni stentava ad arrivare.

La collaborazione con Gianni Morandi

Nel 1988 arriva una nuova, trionfale esperienza ovvero DallaMorandi, disco (con inediti scritti da Mogol, Lavezzi, Battiato, Stadio e Ron) e lunghissimo tour (anche all'estero) nel quale i due miti della musica italiana, accompagnati (per l'ultima volta) dagli Stadio giocano a scambiarsi i brani, raccontando la loro storia e incantando il pubblico che interviene numerosissimo ad ogni concerto.

Rai 1 manda in onda in diretta la tappa conclusiva del tour estivo da Taormina (con la regia di Gabriele Salvatores) che avrà picchi di ascolto notevoli.

In seguito verrà tratta anche una vhs/dvd della data invernale registrata a Venezia e un ulteriore album (singolo) intitolato DallaMorandi in Europa (brani tratti dal doppio album).


L'avventura DallaMorandi chiude definitivamente, e con qualche polemica, la lunga collaborazione tra Dalla e gli Stadio e lancia la giovanissima Angela Baraldi, presente nei concerti come corista e in seguito affermatasi come cantante solista (inizialmente prodotta proprio da Dalla) e anche attrice.


Gli anni '90 e il nuovo millennio

Superati i cinquant'anni, Dalla abbandona quasi completamente gli istrionismi. Dagli anni novanta i suoi album restano ottime raccolte di canzone d'autore tra cui vanno ricordati Cambio del 1990 (con il successo del singolo Attenti al lupo scritto da Ron) e il malinconico Henna del 1993, ricco di piccole perle intimiste (vedi l'intensa Latin lover) e momenti di follìa pura (come nell'ironica Merdman).
Nel 1996 esce Canzoni e ancora una volta l'album è trainato da un singolo di grossa presa popolare ovvero Canzone, scritta da Samuele Bersani, giovane pupillo di Dalla.

Dopo Ciao del 1999, il nuovo millennio si apre con Luna Matana del 2001, contenente brani come: Siciliano con la partecipazione di Carmen Consoli, Kamikaze, Zingaro, Baggio Baggio e Agnese delle Cocomere con la partecipazione di Ron, brano dedicato ad uno storico ritrovo di Bologna frequentato oltre che da Lucio Dalla anche da altri cantanti e personaggi dello spettacolo come Gianni Morandi, Cesare Cremonini, Biagio Antonacci, Vasco Rossi, Enzo Iacchetti e molti altri: il brano non è solamente dedicato al locale ma anche ai bolognesi e alla bolognesità.

Dalla si è dedicato anche alla composizione ad ampio respiro (con la sua "Tosca Amore Disperato" brano interpretato con la partecipazione di Mina, (secondo molti critici musicali è andato ben oltre la dimensione della musica leggera)[senza fonte], ha sfoltito ma nobilitato la sua attività live.

Ha interpretato musiche di Vivaldi con i Solisti Veneti di Claudio Scimone. Scrive le musiche del film Prima dammi un bacio di Ambrogio Lo Giudice dove tra i protagonisti figura Luca Zingaretti. Supervisiona le musiche della soap opera Sottocasa in onda su Raiuno.

Dalla si esprime efficacemente anche come talent scout e negli ultimi anni riesce a dedicarsi ad iniziative che puntano a rivitalizzare il panorama musicale italiano. Tra le altre iniziative il Lucio Dalla Music Club organizzato prevalentemente con l'ausilio del web[16].

Nel febbraio 2007 torna ad esibirsi con Ron, in uno spettacolo accompagnato da un'orchestra d'archi, dal violinista Lino Cannavacciuolo, dalla compagnia di mimo e danza Kataklò e la regia curata da Pepi Morgia; nello stesso periodo inizia a collaborare con Mario Tutino, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna per un progetto sul "Pulcinella" di Igor Stravinskij, del 1920.

Quest'opera del musicista russo viene messa in scena dal 18 al 27 marzo 2007, con la regia di Lucio Dalla e le coreografie di Luciano Cannito per il primo ballerino, il crotonese Alessandro Riga, mentre l'orchestra è diretta dal maestro David Agler, abbinata all'"Arlecchino" di Ferruccio Busoni (del 1917), che vede come primo attore Marco Alemanno: Dalla opera un intervento scenografico sulle due opere, spostandone l'azione a New York (per "Pulcinella") e in un paesino delle colline tosco-emiliane per "Arlecchino". I DVD degli spettacoli sono stati prodotti da Gianni Salvioni (che ha prodotto anche il DVD "classic" del cofanetto intitolato 12.000 lune edito da SonyBmg e contenente il live con le canzoni di Lucio Dalla in chiave classica) e pubblicati dalla casa discografica Ermitage.

Ha cantato al trofeo "Birra Moretti" allo stadio San Paolo di Napoli, squadra di calcio per cui ha manifestato la sua passione, l'8 agosto 2007.

Nel gennaio 2008 ha rilasciato una intervista al quotidiano cattolico online Petrus dedicato al pontificato di Papa Benedetto XVI dove afferma di non essere "mai stato né marxista, né comunista" ma di ispirarsi a San Josemaría Escrivá de Balaguer fondatore dell'Opus Dei.[17] Tuttavia, in una successiva apparizione televisiva,[18] ha dichiarato di essere stato male interpretato: nell'intervista ha semplicemente asserito di essere concorde con le affermazioni riguardanti il lavoro fatto dal fondatore dell'Opus Dei, il cui nome ed il relativo pensiero aveva sentito per la prima volta in quell'occasione. Nella medesima partecipazione televisiva ha dichiarato inoltre di essere una persona avulsa dal senso di vergogna, e di portare un parrucchino.

Sempre nel 2008 Lucio Dalla mette in scena L'opera del Mendicante di John Gay, interpretata dalla cantante e attrice Angela Baraldi e Peppe Servillo degli Avion Travel. Lo spettacolo ha debuttato al teatro Duse di Bologna il 31 marzo.

Il 7 luglio 2008 il cantautore bolognese presenta l'inno ufficiale della squadra olimpica italiana, intitolato Un uomo solo può vincere il mondo ed appositamente composto per i Giochi di Pechino[19].

A dicembre, il cantante recita in Artemisia Sanchez su Raiuno; per tale miniserie scrive e canta il tema d'apertura.

L'11 maggio 2009 è ospite per la prima volta di una trasmissione delle reti Mediaset (Mattino Cinque, Canale 5) e esegue col pianista Nazzareno Carusi, all'interno del suo spazio Pillole di Classica, l'aria Nessun dorma dalla Turandot di Giacomo Puccini[20].

Il 10 ottobre 2009 viene trasmesso dalle radio il singolo Puoi sentirmi?, che anticipa l'uscita dell'album Angoli nel cielo, pubblicato il 6 novembre successivo.
La nuova collaborazione con De Gregori

Il 2010 si apre con la notizia, che viene data il 2 gennaio, di un concerto insieme di Dalla con Francesco De Gregori, a trent'anni da Banana Republic, al Vox club di Nonantola, con la denominazione work in progress[21].


Il concerto, che in breve tempo diventa "tutto esaurito" in prevendita[22] fa da preludio ad una serie di concerti insieme che vengono annunciati proprio in occasione della data di Nonantola e che si svolgeranno nel mese di maggio a Milano e Roma[23]; nel corso della serata i due presentano, oltre alle canzoni note, un inedito intitolato Non basta saper cantare ed annunciano l'uscita, in occasione del tour, di un album realizzato insieme[24].


Il 22 marzo 2010 conduce insieme a Francesco De Gregori la nuova trasmissione televisiva di Rai 2, intitolata Due - Raddoppia l'emozione, durante la quale i cantanti si esibiscono singolarmente ed in duetto in cover e brani del loro repertorio.

Curiosità

Con il bizzarro pseudonimo di Domenico Sputo, Dalla ha partecipato in vesti di corista, tastierista e sassofonista a diversi album degli Stadio, Ron, Luca Carboni fino ad autocitarsi nel brano "Domenico Sputo" presente nell'album Luna Matana.



Negli anni 90 viene insignito anche della laurea ad honorem in Lettere e Filosofia (Discipline di arte musica e spettacolo) dall'Università di Bologna.



È un appassionato di auto sportive, in particolare Porsche e attualmente, come dichiarato in una recente intervista, possiede una Porsche 911 Carrera.



La barca di Lucio Dalla si chiama "catarro".



Nel 2001 è stato il direttore creativo di My-Tv, la prima web-tv italiana [25].



La canzone Il motore del 2000 è stata colonna sonora dello spot pubblicitario della Fiat Uno Fire[26] nel 1992.



La canzone Nuvolari è stata colonna sonora dello spot pubblicitario istituzionale della Alfa Romeo nel 2008-2009[27].



Nel 2008, essendo grande amico di Marcello Aversa, egli si è recato a Moiano nella penisola sorrentina, per partecipare alla festa rionale.



Onorificenze e riconoscimenti

Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica italiana







«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»



— 3 novembre 2003



La madre di Lucio Dalla è di Manfredonia, e Lucio ha trascorso parecchi anni della sua infanzia nella cittadina pugliese, di cui gli è stata conferita la Cittadinanza onoraria.



Discografia


Per approfondire, vedi la voce Discografia di Lucio Dalla.


33 giri e CD

1966 - 1999 (ARC, SA 16)



1970 - Terra di Gaibola (RCA Italiana, PSL 10462)



1971 - Storie di casa mia (RCA Italiana, PSL 10506)



1973 - Il giorno aveva cinque teste (RCA Italiana, DPSL 10583)



1975 - Anidride solforosa, (RCA Italiana, TPL 1-1095)



1975 - Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo), (RCA Italiana, TCL 2-1110; con Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Maria Monti)



1976 - Automobili (RCA Italiana, TPL 1-1202)



1977 - Come è profondo il mare (RCA Italiana, PL 31321)



1979 - Lucio Dalla (RCA Italiana, PL 31424)



1979 - Banana Republic (RCA Italiana, PL 31466; con Francesco De Gregori)



1980 - Dalla (RCA Italiana, PL 31537)



1981 - Lucio Dalla (Q Disc) (RCA Italiana; PG 33420)



1983 - 1983 (RCA Italiana, PL 31692)



1984 - Viaggi organizzati (Pressing)



1985 - Bugie (Pressing)



1985 - Lucio Dalla Marco Di Marco (Fonit Cetra, ALP 2008; inciso insieme a Marco Di Marco)



1986 - DallAmeriCaruso (RCA Italiana)



1987 - Per gioco e per amore RCA



1988 - Dalla/Morandi (RCA, con Gianni Morandi)



1988 - In Europa (Ariola, con Gianni Morandi)



1990 - Cambio (Pressing)



1991 - Geniale? (RCA; registrazioni dal vivo del 1969-1970 con alcuni inediti)



1992 - Amen (Pressing; dal vivo)



1993 - Henna (Pressing)



1996 - Canzoni



1999 - Ciao



2000 - Live @ RTSI (registrazioni dal vivo del 1978)



2001 - Luna Matana



2003 - Lucio



2006 - 12000 lune



2007 - Il contrario di me



2008 - LucioDallaLive - La neve con la luna



2009 - Angoli nel cielo



45 giri [modifica]



1964 - Lei (non è per me)/Ma questa sera (ARC, AN 4008)



1965 - L'ora di piangere/Io al mondo ho solo te (ARC, AN 4037)



1966 - Paff... bum!/Io non ho pianto mai così (ARC, AN 4072)



1966 - Questa sera come sempre/Io non ci sarò (ARC, AN 4084)



1966 - See-saw/Cool jerk (ARC, AN 4091, pubblicato come The Group)



1966 - Quando ero soldato/Tutto il male del mondo (ARC, AN 4101)



1967 - Bisogna saper perdere/Lucio dove vai (ARC, AN 4113)



1967 - Non è un segreto/Passerà passerà (ARC, AN 4119)



1967 - Il cielo/1999 (ARC, AN 4128)



1968 - E dire che ti amo/Se non avessi te (ARC, AN 4148)



1968 - Hai una faccia nera nera/Cos'è Bonetti? (ARC, AN 4154)



1969 - Per fare un uomo basta una ragazza / ...e invece no (ARC, AN 4171)



1970 - Sylvie/Orfeo bianco (RCA Italiana, PM 3522)



1971 - 4-3-1943/Il fiume e la città (RCA Italiana, PM 3578)



1971 - La casa in riva al mare/Itaca (RCA Italiana, PM 3588)



1971 - Il colonnello/Il gigante e la bambina (RCA Italiana, PM 3610)



1972 - Piazza Grande/Convento di pianura (RCA Italiana, PM 3638)



1972 - Sulla rotta di Cristoforo Colombo/Un uomo come me (RCA Italiana, PM 3651)



1974 - Anna bell'Anna/Pezzo zero (RCA Italiana, TPBO 1003))



1975 - Anidride solforosa/Tu parlavi una lingua meravigliosa (RCA Italiana, TPBO 1105)



1976 - Nuvolari/Il motore del duemila (RCA Italiana, TPBO 1189)



1977 - Quale allegria/Il cucciolo Alfredo (RCA Italiana, PB 6157)



1978 - Ma come fanno i marinai/Cosa sarà (RCA Italiana, PB 6265; con Francesco De Gregori)



Partecipazioni

1962 con la Seconda Roman New Orleans Jazz Band: Telstar/Madison: a swingin' time (RCA Italiana, PM 3164)



1975 nell'album collettivo dal vivo Trianon '75 - Domenica Musica: Passato, presente(RCA Italiana)



1976 nell'album Progetto per un inno l'internazionale di Mario Schiano (canta L'Internazionale insieme a Antonello Venditti e Francesco De Gregori



1977 nell'album L'Eliogabalo di Emilio Locurcio



1990 nell'album collettivo live dedicato a Piero Ciampi Te lo faccio vedere chi sono io interpreta Ha tutte le carte in regola' (edizioni Blu) - serata ripresa integralmente in TV



2005 nel DVD Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev, prodotto da Fabula Classica (voce narrante e regista)



2009 nell'album Extended Play 2009 della band SpaccailSilenzio in veste di clarinettista su "Da questo muro"



Duetti

Con Ana Belén: Canción (cover di Canzone) - Respondeme



Con Edoardo De Angelis Sulla rotta di Cristoforo Colombo (Fonit Cetra, 1992)



Con Elio e le Storie Tese: Psichedelia



Con Fabio Concato: 051-222525 (live)



Con Francesco De Gregori: 4/3/1943 - Addio a Napoli - Banana Republic - Ma come fanno i marinai - Quattro cani - Un gelato al limon (in Banana Republic, 1979); Ma come fanno i marinai (45 giri); Cosa sarà (45 giri)



Con Gianni Morandi: Dimmi dimmi - Vita



Con Gianni Morandi e Francesco Guccini: Emilia



Con Gigi D'Alessio: Medley live TV 2002



Con Gigi D'Alessio, Gigi Finizio e Sal Da Vinci: Napule (in Quanti Amori di Gigi D'Alessio, 2004)



Con Gigi D'Alessio, Gigi Finizio e Sal Da Vinci: Caruso (Live Piazza Plebiscito 30-09-2005 Diretta Rtl)



Con Julio Iglesias: Caruso (Dalla interviene nel finale)



Con Loredana Errore: Anna e Marco



Con Luciano Pavarotti: Caruso



Con Luciano Pavarotti, Sting, Brian May, Zucchero: La donna è mobile



Con Mango: Forse che sì, forse che no*



Con Mina: Amore disperato



Con Ornella Vanoni: Senza Fine



Con Renato Zero: La sera dei miracoli (live)



Con Renzo Zenobi: Telefono elettronico



Con Rita Pavone: Pirupirupirulì (dalla colonna sonora del film "Little Rita nel west", 1967)



Con Ron: Le ragazze (in Ma quando dici amore di Ron, 2005)



Con Ron e Francesco De Gregori: Una città per cantare



Con Stadio: Un fiore per Hal (dall'album Stadio, 1982)



Con Tosca: Rispondimi



Filmografia





I sovversivi (1967)1965 - Questo pazzo, pazzo mondo della canzone, regia di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi



1965 - Altissima pressione, regia di Enzo Trapani



1966 - Europa canta, regia di José Luis Merino



1967 - I sovversivi, regia di Paolo e Vittorio Taviani



1967 - Little Rita nel West, regia di Ferdinando Baldi



1967 - I ragazzi di Bandiera Gialla, regia di Mariano Laurenti



1967 - Franco, Ciccio e le vedove allegre, regia di Marino Girolami



1967 - Quando dico che ti amo, regia di Giorgio Bianchi



1968 - Questi fantasmi, regia di Renato Castellani



1969 - Amarsi male, regia di Fernando Di Leo



1972 - Il Santo Patrono, regia di Bitto Albertini



1973 - Il prato macchiato di rosso, regia di Riccardo Ghione



1975 - La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, regia di Pupi Avati



1979 - Banana republic, regia di Ottavio Fabbri



1982 - Borotalco, regia di Carlo Verdone



1987 - I picari, regia di Mario Monicelli



1988 - Il frullo del passero, regia di Gianfranco Mingozzi



1989 - Pummaro, regia di Michele Placido



1995 - Al di là delle nuvole, regia di Michelangelo Antonioni



1996 - Dalla mondino, regia di Luca Facchini e Antonio Mondino



2003 - Prima dammi un bacio, regia di Ambrogio Lo Giudice



2006 - Quijote, regia di Mimmo Paladino



2009 - Gli amici del bar Margherita, regia di Pupi Avati



Note [modifica]



1.^ La Stampa, venerdì 22 giugno 2007, pag. 45, rubrica Antenna, Giorgio Dell'Arti (a cura di)



2.^ Dichiarazione di Massimo Catalano rilasciata nel marzo 1979 nel corso della trasmissione radiofonica "Spazio X" su Raidue, citata in Stefano Micocci, Lucio Dalla - Canzoni, edizioni Lato Side, 1979, pag. 46



3.^ Intervista di Marco Paini e Dario Formentin a Gino Paoli, riportata nel n° 3 del 1979 del mensile Tutto. Musica e spettacolo



4.^ Intervento di Lucio Dalla, in Simone Dessì (a cura di), Il futuro dell'automobile, dell'anidride solforosa e di altre cose, edizioni Savelli, 1977, pag. 101



5.^ Intervento già citato di Lucio Dalla, in Simone Dessì (a cura di), Il futuro dell'automobile, dell'anidride solforosa e di altre cose, edizioni Savelli, 1977, pag. 101



6.^ Questa spiegazione viene fornita da Dalla introducendo la canzone nel disco dal vivo Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo))



7.^ Enciclopedia della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Dalla Lucio, di Gianfranco Baldazzi, pag. 467



8.^ Intervento di Roberto Roversi, riportato in Simone Dessì (a cura di), Il futuro dell'automobile, dell'anidride solforosa e di altre cose, edizioni Savelli, 1977, pag. 19



9.^ Il testo di questa e delle altre canzoni dello spettacolo furono comunque stampati nel volume a cura di Simone Dessì, Il futuro dell'automobile, dell'anidride solforosa e di altre cose, edizioni Savelli, 1977



10.^ Intervista a Lucio Dalla di Claudio Bernieri, riportata in C. Bernieri, Non sparate sul cantautore vol. 2°, edizioni Mazzotta, 1978, pag. 80



11.^ Intervento di Roberto Roversi, riportato in Claudio Bernieri, Non sparate sul cantautore vol. 2°, edizioni Mazzotta, 1978, pag. 105



12.^ Sergio Saviane, articolo su Lucio Dalla in L'espresso n° 12 del 25 marzo 1979



13.^ Articolo Ventimila fuori e dentro per ascoltare Lucio Dalla: il piccolo grande cantautore ieri sera a Torino, di Ivano Barbiero, da Stampa Sera del 5 aprile 1979



14.^ Intervento di Francesco De Gregori riportato in Stefano Micocci, Lucio Dalla - Canzoni, edizioni Lato Site, 1979, pag. 71



15.^ Articolo di Fabrizio Zampa su Il Messaggero, citato in Stefano Micocci, Lucio Dalla - Canzoni, edizioni Lato Site, 1979, pag. 17



16.^ Come citato in francescopatruno.com



17.^



Il cattolico Lucio Dalla: “Quale marxista? Io mi ispiro all'Opus Dei” in Petrus, [1]. URL consultato il 2008-01-08.



Dalla: con l'Opus Dei contro l'ateismo in Corriere della Sera. URL consultato il 2008-01-08.



18.^ Niente di personale, La7, 28 gennaio 2008



19.^ Oggi Lucio Dalla presenta l’inno delle Olimpiadi - Il Giornale, 7 luglio 2008



20.^ Tv, a “Mattino Cinque” Nazzareno Carusi duetta con Lucio Dalla - Il Velino, 11 maggio 2009



21.^ Gino Castaldo, De Gregori e Dalla insieme trent'anni dopo Banana Republic, pubblicato su la Repubblica del 2 gennaio 2010 http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/02/news/de_gregori_e_dalla_insieme_trentanni_dopo_banana_republic-1822569/index.html?ref=search



22.^ http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/20/news/concerti-22genn-2017084/index.html?ref=search



23.^ Gino Castaldo, Dalla e De Gregori, meglio dopo 30 anni "E ora faremo anche un disco", pubblicato su la Repubblica del 23 gennaio 2010 http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/23/news/dalla_de_gregori-2050667/



24.^ Marinella Venegoni, Vox: Dalla&De Gregori, do it again. Un amaro inedito e cascata di hit , pubblicato su La Stampa del 23 gennaio 2010 http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1068&ID_sezione=12&sezione=



25.^ My-tv, la televisione viaggia in Rete, Corriere della Sera, 18 aprile 2001



26.^ Spot pubblicitario Fiat Uno Fire, anno 1992



27.^ Spot pubblicitario istituzionale Alfa Romeo 2008-2009



Bibliografia

Roberto Roversi "Il Futuro dell'Automobile" 12 testi per Lucio Dalla con otto tavole del pittore Luciano Buttiglia. Anteditore- Verona 1976



Simone Dessì (a cura di), Il futuro dell'automobile, dell'anidride solforosa e di altre cose, edizioni Savelli, 1977



Claudio Bernieri, Non sparate sul cantautore, vol. 2°, edizioni Mazzotta, 1978 (per quel che riguarda gli interventi di Lucio Dalla, alle pagg. 79-85, e di Roberto Roversi, alle pagg. 104-113



Stefano Micocci, Lucio Dalla - Canzoni, edizioni *Lato Side, 1979



Gianfranco Baldazzi, Lucio Dalla, edizioni Muzio, 1990



Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, edizioni Curcio, 1990; alla voce Dalla Lucio, di Gianfranco Baldazzi, pagg. 466-468



Autori Vari (a cura di Enrico Deregibus), Dizionario completo della canzone italiana, Giunti editore (2006)



Vincenzo Mollica, Lucio Dalla. Parole e canzoni, edizioni Einaudi, 2001



Ursus (Salvo D'Urso), Manifesto beat, edizioni Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990 (alla voce Dalla Lucio, pag. 41)



Maria Laura Giulietti, Come è profondo il mare, edizioni Rizzoli, Milano 2007



Altri progetti

Wikimedia Commons contiene file multimediali su Lucio Dalla



Wikiquote contiene citazioni di o su Lucio Dalla



Collegamenti esterni

Sito ufficiale



Informazioni sulla discografia dal sito della RAI



Agnese Delle Cocomere



Portale Biografie Portale Musica











http://www.luciodalla.it/




Nessun commento: