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lunedì 31 maggio 2010

Davide Rondoni


La Poesia italiana del Secondo Novecento - The italian Poetry of the second half of the 20th century

Davide Rondoni


Nato nel 1964, a Forlì. Laurea in Letteratura italiana Università di Bologna, relatore Prof. Ezio Raimondi (110 lode).

Dirige il Centro di poesia contemporanea dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza editoriale per alcune case editrici, tra cui Marietti, Guaraldi e Laterza. Per quest'ultima sta curando una collana di narratori contemporanei rivolta alla scuola media e un progetto di antologia di poesia del Novecento italiano.

Ha pubblicato alcuni volumi di poesia (La frontiera delle ginestre, 1985; O les invalides, 1988; A rialzare i capi pioventi, 1991; Nel tempo delle cose cieche, 1993).

L’ultimo libro, Il bar del tempo, è uscito per Guanda nel gennaio ’99 e ha vinto i premi Montale, Camaiore, Metauro, S. Domenichino, Caput Gauri.

Della sua poesia si sono occupati, fra gli altri, Mario Luzi, Franco Loi, Luca Doninelli, Stefano Crespi, Alberto Bertoni, Fulvio Panzeri, Bernard Simeone. E' presente nell'Antologia "Nuovi poeti italiani contemporanei" di R. Galaverni e in una sezione dedicata alla poesia italiana su Poetry Review.

In prosa, il romanzo breve "I santi scemi" (Guaraldi 1995) con anticipazione su Nuovi Argomenti, è stato finalista al premio Berto 1995 per l'opera prima.

Un suo saggio sulla naturalezza della poesia è incluso sull'antologia della nuova critica letteraria italiana curata da Arnaldo Colasanti (Guaraldi).

Ha pubblicato prose e versi su diverse riviste, settimanali e antologie.

Ha tradotto da Rimbaud, Péguy, Dickinson e Baudelaire. Ha curato per Rizzoli il commento ad una edizione dei Cori da la Rocca di Eliot, un'edizione delle poesie di Ada Negri, delle lettere di E. Mounier e un'antologia di Charles Péguy e altri volumi per la collana di cui è curatore, "I libri dello spirito cristiano" diretta da Luigi Giussani.

Ha fondato e dirige inoltre la rivista trimestrale di letteratura "clanDestino" (tra i collaboratori Luzi, Doninelli, Loi, Picca, Siciliano).

E' direttore editoriale di Nuova Compagnia Editrice, per cui ha curato, tra l'altro, "A casa dei poeti", conversazioni con i poeti italiani e "Cantami qualcosa pari alla vita", conversazione con Mario Luzi.

Ha di recente curato un un'antologia di scritti d’amore di Giacomo Leopardi (Garzanti) libro-conversazione con Ezio Raimondi, (Guaraldi) una versione poetica dei Salmi (Marietti).

Con Franco Loi ha in preparazione per Garzanti un’antologia della poesia italiana dagli anni ’70 a oggi.

Presso la tv Sat 2000 conduce un programma di dibattito culturale.

Da due anni cura il progetto promosso da Enel "Luce per la poesia" di grandi letture presso le Centrali elettriche italiane (tra le voci: Foà, Lombardi, Bucci, Bonaiuto, Arbore, Vanoni, Branduardi, Riondino, Alice, Sastri, Degli Esposti, Avogadro, Soffiantini, Jannacci)

Ha pubblicato articoli accademici su diversi autori tra cui Pascoli, Leopardi, Luzi, Michelstaedter, e uno su "Passione per la realtà e senso religioso in Pasolini" (relazione tenuta in occasione del convegno "Letteratura e religione in Europa", Nov. '95, Univ. Cattolica di Milano).

Di critica letteraria e di cultura si è occupato nel corso di alcune collaborazioni su Il Giornale, Avvenire, Il Sabato e su altre riviste specializzate.

Ha diretto per due anni il mensile "Tracce -Litterae Comunionis".



Dell'esperienza grave e felice del cullare

Non conto più i miei giorni

ma i tuoi,

e le parole e le balbuzie

sono le tue che attendo

non le mie, scritte ormai

più per abbandono che per forza.

E guardo salire incendiato il giorno

nei tuoi occhi o sulla foglia

dei piccoli respiri --

Anche Dio che l'ha inventato

con la fiamma delle comete ancora in mano

obbedisce a questo struggimento:

cresce nel figlio il padre, cede

e aumenta la propria gloria,

è uno stordito amore

che fa la storia.

Altri che non han voluto figli

nè di carne nè di cuore

fissano svanire le sere

sui fogli che restano bianchi

anche quando sono riempiti

dai grandi geroglifici del vento.

Quel che tu sei, Bartolomeo,

non sta nel grande campo

del mio fuoco, eccede

il mio pensiero, scompare

come un sogno all'amore

che lo insegue. Eppure ti fa,

è nelle tue mani, nel piede,

nell'improvviso che in te ride,

nel morso al paperino.

Ed è nel sonno

che ci parifica al cielo profondo

e porta vicino al silenzio delle cose.


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sarà una sera come questa

che nel vento rompe la luce

e le nubi del giorno, sarà

un grande momento:

lo sapremo io e te soli.

Ripartirai

con un lieve turbamento, quasi

un ricordo e i silenzi delle scansìe di oggetti,

dei benzinai, dei loro berretti,

sentirai alle tue spalle leggero

divenire un canto.


http://www.italian-poetry.org/Rondoni.htm

http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

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