lunedì 3 maggio 2010
Claudio Damiani
La Poesia italiana del Secondo Novecento - The Italian Poetry of the second half of the 20th century
Claudio Damiani
Claudio Damiani è nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo, in Puglia, da madre romana e padre toscano dell’isola d’Elba, e ha passato l’infanzia in un villaggio minerario, ora abbandonato, ai piedi del Gargano. Dall’età di cinque anni vive a Roma, dove ha studiato laureandosi in Lettere e dove lavora come insegnante in una scuola superiore. Nel 1978 pubblica le sue prime poesie su "Nuovi Argomenti". Nel 1980, con Beppe Salvia, Arnaldo Colasanti e altri, fonda la rivista romana "Braci" (1980-84), e collabora attivamente a "Prato Pagano". Nel 1987 esce la sua prima raccolta poetica, Fraturno (Abete Editore), alla quale seguiranno, nel 1994, La mia casa (Pegaso Editore, con prefazione di Emanuele Trevi, Premio Dario Bellezza), e nel 1997 La miniera (Fazi Editore, Premio "Carnet"- Il miglior libro dell'anno). Un suo testo teatrale - Il rapimento di Proserpina - viene rappresentato nel 1986 a Roma al Festival di Villa Medici. Nel 1992, con Fabio Sargentini, cura un’antologia di artisti e poeti contemporanei: Almanacco di Primavera. Arte e poesia (L'Attico Editore). Nel ’95, per l’editore Fazi, cura il volume: Orazio, Arte poetica, con interventi di autori contemporanei. Sue poesie sono apparse in varie antologie (tra cui Des poétes in Italie, Liberté, n.213, 1994, Nuovi poeti italiani contemporanei, a cura di Roberto Galaverni, Guaraldi, 1996; Ci sono fiori che fioriscono al buio. Antologia della poesia italiana dagli anni Settanta a oggi, a cura di S. Caltabellota, F. Peloso e S. Petrocchi, Frassinelli, 1997; Contemporary Italian Poets, in Modern Poetry in Translation No. 15, King's College London, 1999), e quaderni collettivi (tra cui Poesia contemporanea. Secondo quaderno italiano, Guerini e Associati, 1992, con prefazione di Franco Buffoni).
BIBLIOGRAFIA
Emilia Costantini, Elegia con tunica e calzari, "Corriere della Sera", 1 luglio 1986.
Giovanni Mariotti, Opere prime - Ars poetica, "L'Europeo" , n.12, 18 marzo 1988.
Arnaldo Colasanti, prefazione a "Gemme apicali" di Paolo Del Colle, Rotundo, 1988.
Franco Buffoni, in "Poesia", n.38, 1991.
Franco Buffoni, prefazione a La via a Fraturno, "Poesia contemporanea. Secondo quaderno italiano", Guerini e Associati, 1992.
Stefano Dal Bianco, Poesia contemporanea. Secondo quaderno italiano, "Poesia", n.63, giugno 1993.
Emanuele Trevi, Notizie da Fraturno, prefazione a La mia casa, Pegaso, 1994.
Antonio Debenedetti, Dallo sdegno alla nostalgia, "Corriere della Sera", 23 febbraio 1995.
Antonio Debenedetti, in "Corriere della Sera", 30 marzo, 1995.
Enzo Siciliano, Il fanciullino che ama Orazio, "L'Espresso", n.13, 31 marzo 1995.
Domenico Adriano, La mia casa, "Avvenimenti", 24 maggio 1995.
Franco Loi, Verde voce del paesaggio, "Il Sole-24 Ore", 2 luglio 1995.
Maria Pia Ammirati, La mia casa, "Tempo Presente", n.175/176, luglio-agosto 1995.
Roberto Deidier, Le promesse mantenute di quattro nuovi poeti, "La voce repubblicana", 9-10 ottobre 1995.
Paolo Febbraro, La mia casa, "Galleria", n.3, settembre-dicembre 1995.
Stefano Lecchini, L'incanto condiviso, "La Gazzetta di Parma", 4 aprile 1996.
Paolo Febbraro, La mia casa, "Poesia", n.97, luglio/agosto 1996.
Roberto Galaverni, in Nuovi poeti italiani contemporanei, Guaraldi, 1996.
Simone Caltabellota, in Ci sono fiori che fioriscono al buio. Antologia della poesia italiana dagli anni Settanta a oggi, Frassinelli, 1997.
Mario Bernardi Guardi, in "Il Tempo", 7 giugno 1997.
Antonio Veneziani, Un' intervista con il poeta Claudio Damiani, "Liberazione", 18 giugno 1997.
Manlio Cancogni, La miniera, "Diario della settimana", 18-24 giugno 1997.
Massimo Onofri, E i versi riscoprono la tradizione. In dialetto, "L'Unità", 30 giugno 1997.
Gabriella Sica, in "La Stampa - Tuttolibri", 24 luglio 1997.
Ermanno Krumm, La miniera, "Il Foglio", 1 agosto 1997
Enzo Siciliano, Con Orazio nella miniera, "L'Espresso", 14 agosto 1997.
Elio Pecora, Quando l'amore cede al distacco e non alla perdita, "La Voce Repubblicana", 29 agosto 1997.
Ermanno Paccagnini, Non disperiamo, la salvezza è dietro l'angolo. Parola degli amici poeti, "Famiglia Cristiana", 3 settembre 1997.
Giovanni Mariotti, E in fondo alla miniera c'è Orazio, "Corriere della Sera", 22 settembre 1997.
Umberto Fiori, La miniera, "Atelier", n.7, settembre 1997.
Daniele Piccini, La miniera rompe con l'intimo Fraturno, "Letture", ottobre 1997.
Stefano Crespi, Se appare il colore dell'indicibile, "Il Sole-24 Ore", 19 ottobre 1997.
Giovanni Mariotti, Ci sono anche gli autori ornitorinchi, "Corriere della Sera", 26 ottobre 1997.
Franco Loi, Chiara, dolce, fresca è la lingua, " Il Sole-24 Ore", 2 novembre 1997.
Domenico Adriano, La miniera, "Avvenimenti", 26 novembre 1997.
Davide Rondoni, in "ClanDestino", n.4, 1997.
Bianca Garavelli, Da Bertolucci a Damiani, sperimentali e crepuscolari, "Avvenire", 13 dicembre 1997.
Stefano Lecchini, E la poesia tornò a raccontare, "Gazzetta di Parma", 23 dicembre 1997.
Giovanna Sicari, La miniera, "Galleria", n. 3, settembre-dicembre 1997.
Daniele Piccini, I libri di un anno. Le uscite di poesia italiana del 1997, "Poesia", n. 113, gennaio 1998.
Roberto Carvelli, Damiani, poesia dentro il tempo, "L'Adige", 19 gennaio 1998.
Francesco Vinci, La miniera, "Poesia '97", a cura di Giorgio Manacorda, Castelvecchi, 1998.
Roberto Grandinetti, Ma Pascoli illumina il lato buio della storia, "Il Quotidiano", 1 maggio 1998.
Roberto Galaverni, Claudio Damiani. La bianca miniera della poesia, "Nuovi Argomenti", n.1/2, Quinta serie, gennaio - giugno 1998.
Pasquale Di Palmo, in "Il Golfo", n. 9-10, settembre-ottobre 1998.
Gian Mario Villalta, La compostezza delle cose, "Tratti", n.49, autunno 1998.
Plinio Perilli, in Melodie della terra, Crocetti, Milano, 1998.
Giancarlo Pontiggia, La miniera, "Poesia", n.131, settembre 1999.
Roberto Galaverni, in Contemporary Italian Poets - Modern Poetry in Translation No. 15, King's College London, 1999.
PRIMAVERA
nuvolo nido neve
rondine rivo ramo
Beppe Salvia, Primavera
E' questo il tempo che il mio amore miete
i fiori onore del campo. E' mattina
presto d'intorno e dorme la casina
con le persiane chiuse (io sono sveglio
sotto il susino - non c'è più la casa...
ma io mi ricordo - dorme il mio tesoro
ancora). Quando ad un tratto si sente
un rumore e di certo è il mio amore
che s'è svegliata. Ora è scesa e mi chiama
e sale lenta la stradina bella
al campo dei papaveri. Io la seguo
e giunti io colgo dal pruno selvatico
qualche bacca ancor viola. Il mio amore
è un lume d'oro acceso tra i papaveri
e gli altri fiori di mille colori,
e avanza. Quelli la mente distolgono
dalle faccende loro e al mio tesoro
sola indirizzano i capi e gli steli:
questi ai suoi piedi intorno si raccolgono,
quelli alle mani, questi si avvicinano
alla bocca e ai capelli, quelli toccano
le sue ginocchia, quegli altri la veste...
Ma tutti restano immobili pure
nel fuoco, restano quieti sereni
ai lati del mio amore fino al monte
in corona raccolti. C'è una luce
dentro e d'intorno infiniti colori,
e è una figura tranquilla serena.
http://www.italian-poetry.org/Damiani.htm
http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm
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