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domenica 20 giugno 2010

Arthur Rimbaud

Arthur Rimbaud

Silenzio

Senti come bramisce presso le acacie, in aprile, la frasca verdeggiante del pisello!
Nel suo netto vapore, verso Febea! vedi agitarsi la testa dei santi d'un tempo...

Lungi dalle macine, dai promontori, dai bei tetti, quei cari Vecchi vogliono questo filtro sornione.

Ora, né feriale né astrale è la bruma che s'esala da questo effetto notturno.

Tuttavia, essi restano giustamente - Sicilia, Germania - in questa nebbia triste e pallida.


http://www.la-poesia.it/stranieri/francesi/rimbaud/AR_illuminazioni_silenzio.htm


BRUXELLES



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Luglio, Boutevard du Régent.
Aiuole d'amaranti fino al piacevole palazzo di Giove' - So che sei tu a mescolare fra queste edere il tuo Azzurro quasi di Sahara.
Poi, come la rosa e l'abete del sole e la liana hanno qui i loro giochi apportati, gabbia della piccola vedova!... Quali stormi d'uccelli, o ia io, ia io!...

- Case calme, antiche passioni! Chiosco della Folle per amore. Dietro le natiche dei rosai, balcone ombroso molto basso della Giulietta.

- La Giulietta, richiama alla mernoria l'Enrichetta, affascinante stazione della ferrovia, nel cuore d'un monte, come in fondo a un verziere dove mille diavoli azzurri danzino nell'aria.

Panca verde ove canta al paradiso tempestoso, sulla chitarra, la bianca irlandese. Poi, dalla sala da pranzo guianese, cinguettio di uccelli e di gabbie.

Finestra del duca che mi fai pensare al veleno delle lumache e del bosso che dorme quaggiù al sole. E poi, è troppo bello! troppo! Taciamo.


***
Strada senza movimento né traffico, muta, ogni dramma e ogni commedia, riunione d'infinite scene, ti conosco e t'ammiro in silenzio.

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