Jacques Prévert è nato a Neuilly-sur-Seine nel 1900 ed è morto nel 1977 a Parigi. Di sangue brettone, schivo, testardo, ribelle e sentimentale come i brettoni, conservò tale carattere nelle sue composizioni. Della sua vita si sa ben poco di preciso, eppure la sua presenza nel mondo culturale francese di questi ultimi settant'anni è senza dubbio ben viva. Non c'è francese, infatti, di buona cultura che non conosca l'anedottica prévertiana, magari ripassata al setaccio della fantasia. E' questo il destino di un ribelle eccessivamente riservato. La sua prima apparizione risale al lontano 1930 quando pubblicò Souvenirs de famille ou L'Ange gardechiourine nella rivista "Bifur." Da allora il giovane Prévert cominciò a farsi conoscere pubblicando su riviste, quali ' Commerce ", "Soutes " ecc., le sue poesie, accolte con un certo interesse - ma sempre con riserbo - dalla critica. Nel 1932 prese parte, come attore, ad alcune rappresentazioni del "Group d'Octobre" che aveva in cartellone una sua pièce, La Bataille de Fontenoy, che gli valse, nel 1933, il primo premio alle Olimpiadi internazionali del Teatro Operaio a Mosca. più tardi l'interesse dell'eclettico poeta francese si spostò nel campo del cinema. La sua fama crebbe a vista d'occhio quale soggettista e sceneggiatore di numerosi film, divenuti classici nella storia del cinema francese. Per la maggior parte affidati a Marcel Carné, - i suoi soggetti raccolsero consensi in ogni parte del mondo; ricordiamo: Drôle de drame (1937), Quai des brumes (1938), Le iour se lève (1939), Les Visiteurs du soir
 (1942), Les Enfants du Paradis e Jéricho (1945), Les Portes de la nuit (1946). E proprio quando si spegneva il suo successo cinematografico nasceva, e con una violenza inimmaginabile, quello letterario. E fu Paroles, il suo libro più famoso, a portarglielo. Prévert aveva 46 anni quando apparve la prima edizione; la raccolta dei versi era destinata ai pochi amici che da tempo giuravano sulla validità della sua opera, nota attraverso letture private o apparse su riviste e giornali letterari dal '30 in poi. Molte sue composizioni vennero rnusicate, soprattutto da Joseph Kosma, e ottennero un successo popolare incredibile
http://www.la-poesia.it/stranieri/francesi/prevert/JP_nota.htm#NOTA BIOGRAFICA 
Questo amore 
Questo amore 
Questo amore 
Così violento 
Così fragile
Così tenero 
Così disperato 
Questo amore 
Bello come il giorno 
E cattivo come il tempo 
Quando il tempo è cattivo 
Questo amore così vero 
Questo amore cosí bello
Così felice 
Così gaio 
E così beffardo 
Tremante di paura come un bambino al buio 
E così sicuro di sé 
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri 
Che li faceva parlare 
Che li faceva impallidire 
Questo amore spiato 
Perché noi lo spiavamo 
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato 
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato 
Questo amore tutto intero 
Ancora così vivo 
E tutto soleggiato 
E' tuo
E' mio 
E' stato quel che è stato 
Questa cosa sempre nuova 
E che non è mai cambiata 
Vera come una pianta 
Tremante come un uccello 
Calda e viva come l'estate 
Noi possiamo tutti e due 
Andare e ritornare 
Noi possiamo dimenticare 
E quindi riaddormentarci 
Risvegliarci soffrire invecchiare 
Addormentarci ancora 
Sognare la morte 
Svegliarci sorridere e ridere 
E ringiovanire 
il nostro amore è là
Testardo come un asino 
Vivo come il desiderio 
Crudele come la memoria 
Sciocco come i rimpianti 
Tenero come il ricordo 
Freddo come il marmo 
Bello come il giorno 
Fragile come un bambino 
Ci guarda sorridendo 
E ci parla senza dir nulla 
E io tremante l'ascolto 
E grido 
Grido per te 
Grido per me
Ti supplico 
Per te per me per tutti coloro che si amano 
E che si sono amati 
Sì io gli grido 
Per te per me e per tutti gli altri 
Che non conosco 
Fermati là 
Là dove sei 
Là dove sei stato altre volte 
Fermati 
Non muoverti 
Non andartene 
Noi che siamo amati 
Noi ti abbiamo dimenticato 
Tu non dimenticarci 
Non avevamo che te sulla terra 
Non lasciarci diventare gelidi 
Anche se molto lontano sempre 
E non importa dove 
Dacci un segno di vita 
Molto più tardi ai margini di un bosco 
Nella foresta della memoria 
Alzati subito 
Tendici la mano 
E salvaci. 
http://www.la-poesia.it/stranieri/francesi/prevert/JP_questo.htm
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