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domenica 27 giugno 2010

Don Backy - Canzone





Canzone
Don Backy - Celentano
Nel più bel sogno, ci sei solamente tu
sei come un'ombra che non tornerà mai più
tristi sono le rondini nel cielo
mentre vanno verso il mare
é la fine di un amore.

Io sogno e nel mio sogno vedo che
non parlerò d'amore, non ne parlerò mai più
quando siamo alla fine di un amore
piangerà soltanto un cuore
perché l'altro se ne andrà
Ora che sto pensando ai miei domani
son bagnate le mie mani
sono lacrime d'amore.

Nel più bel sogno ci sei solamente tu
sei come un'ombra che non tornerà mai più
questa canzone vola per il cielo
le sue note nel mio cuore
stan segnando il mio dolore.
Questa canzone vola per il cielo
le sue note nel mio cuore
stan segnando il mio dolore.

http://www.italianissima.net/testi/canzodb.htm

Don Backy
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Don Backy a Canzonissima

Sito ufficiale donbacky.it
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

Don Backy, pseudonimo di Aldo Caponi (Santa Croce sull'Arno, 21 agosto 1939), è un cantautore e attore italiano.


Biografia
Gli inizi
Inizia a strimpellare la chitarra da ragazzino, dopo aver visto al cinema, nel 1956, il film "Senza tregua il rock and roll", in cui Bill Haley canta, accompagnato dal gruppo dei Comets, Rock Around the Clock: comincia quindi a cantare il genere con il gruppo dei "Golden Boys" (lavorando di giorno come impiegato in una conceria di pellami), usando il nome d'arte di "Agaton" e, ben presto, a comporre canzoni, finché nel 1960 incide il suo primo 45 giri, registrato a Roma e autoprodotto, contenente le canzoni "Volo lontano" e "Solo con te" col nome di "Agaton e i Pirati". Le 100 copie sono acquistate direttamente da lui.

Qualche mese dopo si reca a Torino, dove incide (questa volta con il gruppo "Golden boys", che hanno mutato il nome in "Kiss"), il secondo 45 giri - ancora autoprodotto - con un brano di Alberto Senesi, "Bill Haley rock" e una versione di "Non arrossire" di Giorgio Gaber cantata a due voci - stile Everly Brothers - con Alberto, il vocal-chitarrista del gruppo.

L'anno successivo scrive La storia di Frankie Ballan, una ballata ispirata alla storia di Franco, un suo amico scappato di casa con la sua ragazza, Wally: la musica, assolutamente inusuale in quel periodo, ricorda molto le atmosfere western. Il giovane Aldo crede fino in fondo a questa canzone: si reca a Torino per inciderla in un terzo 45 giri autoprodotto (questa volta il nome usato è "Kleiner Agaton"), riservando il lato B a Mi manchi tu, brano scritto a quattro mani con Alberto Senesi.

Il disco viene inviato a discografici e produttori. Il maestro Detto Mariano, all'epoca collaboratore di Alessandro Celentano (fratello di Adriano), ascolta il disco e lo segnala ad Adriano, che sta cercando nuovi artisti da lanciare per la sua casa discografica, il Clan Celentano, fondata proprio in quel periodo dopo la chiusura del contratto con la Jolly, ma Celentano boccia sia la canzone che il cantante. Detto Mariano non si arrende: dopo alcuni giorni quindi ripropone il disco all'ascolto di Adriano, ottenendone un secondo rifiuto. Solo la curiosità spinge Milena Cantù, (all'epoca fidanzata di Celentano) a riascoltare il disco, rimanendone entusiasta. Celentano si convince allora dell'originalità del brano e del cantante, quindi lo fa contattare dal fratello con una lettera raccomandata. Il ragazzo si presenta emozionatissimo a Milano e riesce comunque ad essere scritturato.

Ricky Gianco, Guidone e altri componenti del Clan decidono di cambiare il nome d'arte di Agaton e optano per Don Backy. La neonata etichetta discografica (marzo 1962) lo invia al primo Cantagiro con La storia di Frankie Ballan. Sulla facciata B del disco viene incisa Il Fuggiasco, nuova versione di Mi manchi tu con il testo riscritto da Luciano Beretta.

I primi successi
Il Cantagiro si conclude con Don Backy al settimo posto della classifica e il disco è l'unico - insieme a quello di Celentano - a riscuotere un buon successo di vendite. I Fuggiaschi diventa il nome del suo gruppo.

L'anno successivo Don Backy partecipa alla seconda edizione della manifestazione con il brano Amico, cover di un brano di Burt Bacharach, riscuotendo anche in questo caso un lusinghiero successo di vendite. Nello stesso anno, cantando La carità, facciata B di Amico, prende parte al film Il monaco di Monza con Totò, per la regia di Sergio Corbucci. In questo film Don Backy e Celentano compaiono nei panni di due frati.

Altro successo di quell'anno è l'irriverente Ho rimasto - che crea scandalo per l'errore grammaticale contenuto nel testo - seguito l'anno dopo da Io che giro il mondo (per il terzo anno di seguito al Cantagiro). Sempre nel 1964 recita nel film Super rapina a Milano, di cui ha scritto il soggetto insieme a Celentano: sul set di questo film conosce la giovane attrice Liliana Petralia, che diventerà sua moglie.

Don Backy scrive anche testi per altri autori del Clan: sulla musica di Stand by me racconta la storia di una ragazza non vedente, e la canzone Pregherò diventa un grande successo di Celentano; per Ricky Gianco scrive il testo di Tu vedrai, sulla musica di Don't play that song, che viene lanciata quale seguito di Pregherò.

Il 1964 è anche l'anno di Cara, che viene seguita nel 1965 dal brano L'amore, giudicata da lui come la canzone che gli apre definitivamente il suo mondo di "cantainventore". Il 1966 è la volta di Serenata, brano scherzoso, assolutamente nelle corde del Don Backy irriverente verso le mode. Dopodiché I Fuggiaschi si staccano da lui per dedicarsi ad una loro carriera autonoma, e Don Backy forma un altro gruppo, La Banda.

Nel 1967 è al Festival di Sanremo in coppia con Johnny Dorelli con una delle sue canzoni più celebri, L'immensità ripresa subito da Mina, da Milva e più recentemente dai Negramaro, da Francesco Renga e, in Spagna e paesi latini, da Monica Naranjo. Segue il grande trionfo con Poesia, nell'estate dello stesso anno. Sempre in quell'anno escono due film, I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e Banditi a Milano di Carlo Lizzani, ed il libro Io che miro il tondo, pubblicato da Feltrinelli. Don Backy è così il primo cantautore ad aver pubblicato un romanzo.

Al 15° Festival della Canzone Napoletana 1967 si presenta con il brano di Salerno e Lombardi E facimmoce a croce, eseguito in abbinamento con Ettore Lombardi.

La separazione dal Clan [modifica]
L'anno dopo abbandona il Clan Celentano, per problemi legati alle royalties effettive pagategli sui dischi venduti: le versioni di questa vicenda sono divergenti, ma nel 1974, Celentano addivenne a una transazione, considerate le prove inconfutabili presentate da Don Backy. (Il tutto è raccontato nel libro & fotografico, Questa è la storia..., recentemente pubblicato, cui farà seguito nel prossimo ottobre/novembre, il volume & fotografico Storia di altre storie... Memorie di un juke box)

Il cantautore toscano avrebbe dovuto partecipare quell'anno in coppia con Milva al Festival di Sanremo con il suo brano: Canzone. Ornella Vanoni si è infatuata della sua canzone Casa bianca, e la pretende per il festival. Don Backy non può accontentarla, perché il regolamento di allora vietava a un compositore di presentare più di un brano. Il Clan trova l'escomotage di far presentare la documentazione riguardante Casa Bianca, facendola firmare da un prestanome - tale Eligio La Valle - che accetta dietro compenso. La firma dell'autore del testo (Don Backy) viene falsificata da Detto Mariano.

Questa la goccia che fa traboccare il vaso della pazienza di Don Backy, già abbondantemente colmo dalla vicenda delle royalties non pagate che celentano per 7 anni non ha pagato a don backy per le canzoni che hanno portato al successo lo stesso Adriano Celentano. La situazione precipita e così Celentano gli impedisce di partecipare come cantante al Sanremo.

La sua Canzone sarà interpretata proprio da Adriano Celentano, che, vendicandosi di quello che lui reputa il tradimento di un amico, la canta stonando volutamente, fingendo di dimenticarsi le parole, e con un tono distratto e svagato che non rende giustizia al brano; nonostante ciò la canzone arriva terza, grazie soprattutto a Milva, e "Casa bianca" si classifica seconda. Il giorno successivo, il quotidiano "La Notte" titola in prima pagina: «Don Backy vince senza cantare».

L'artista toscano prontamente fonda una sua casa discografica, chiamandola Amico dal titolo del suo primo successo, ma qualcuno vede in questo nome un riferimento ironico alla vicenda che lo vede contrapposto a Celentano. Il primo 45 giri esce con Canzone e, sul lato B, Casa bianca: il Clan pubblica un altro 45 giri usando il provino che Don Backy aveva inciso in precedenza, e tutto ciò, unito ai dischi cantati da Milva e da Celentano, fa sì che nello stesso periodo ci siano ben 4 dischi con la stessa canzone. La versione di Don Backy risulta di gran lunga la più venduta e raggiunge il primo posto nella hit parade.

La vicenda prosegue in tribunale: Celentano denuncia Don Backy per aver rotto il contratto, e Don Backy a sua volta lo denuncia per 7 anni di contratto non pagati.

Lo stesso Don Backy, pubblica (e siamo nell'anno 2010), sul proprio sito[1], le seguenti conclusioni;


Lettera finale:

‘Caro’ La Valle Eligio, il destino ti ha già punito facendoti attendere più di 30 anni, per arrivare a ottenere questo risultato, impedendoti di riuscire a farlo quando magari avresti potuto goderne. Adesso, persona di oltre 80 anni, sei finalmente riuscito ad ottenere qualcosa che non ti appartiene. ‘Godrài’ di frutti cospicui non tuoi e forse dentro di te riuscirai anche a gioire per essere riuscito in questa ‘bella impresa’ (cosa della quale – se hai una coscienza – io dubito), senza pensare alle sofferenze inflitte agli altri con il tuo agire guasto. Ma io vorrei poter chiedere a tua moglie o anche ai tuoi figli (se ne hai), se si sentono orgogliosi di cotanto marito e padre, ora che sanno la verità. Gli chiedano – guardandolo negli occhi – di giurare sulla loro testa, di aver scritto la musica di “Casa Bianca”. Io invece, chiamo a testimoni i miei morti – che in quella casa vissero – che tutto ciò che ho detto, è la verità. Le bugie, ricadranno sulle teste di chi – falsi testimoni, avvocati di controparte e quant’altri – pur sapendo la verità (come pure Adriano Celentano), non ha speso una sola parola per affermarla. Sono certo però che ‘la farina del diavolo ti andrà tutta in crusca’ e questi denari – sottratti al legittimo proprietario – la mancanza dei quali magari avrà cambiato o forse cambierà il destino di famiglie e persone – saranno così maledetti, che certamente non potranno portare che sofferenze e drammi. Ai falsi, ipocriti e bugiardi, dedico questa memoria a loro imperitura vergogna!!!>

La carriera continua
Don Backy si rifà l'anno dopo con Un sorriso, in coppia con Milva, che vince la prima serata e si classifica terza a Sanremo 1969 riscuotendo un buon successo di vendite, che continua negli anni successivi con Cronaca nel 1970 e con Bianchi cristalli sereni, presentata al Festival nel 1971 (e di cui inciderà una versione anche Claudio Baglioni) anche in spagnolo.

Continua anche la carriera d'attore, per Gian Luigi Polidoro in Satyricon e di nuovo con Lizzani per Barbagia; chiude nel frattempo la Amico e firma il nuovo contratto per la CGD, dove resta per due anni per poi passare alla RCA Italiana e infine, dopo altri due anni, fondare una sua nuova etichetta, la Ciliegia Bianca.

Nel 1971 propone a Mina Sognando, storia di un disagio mentale, che riscuote un grande successo nel 1976. La cantante inserisce in un 45 giri un altro brano di Don Backy, Nuda, che la radio censura per il testo.

Nel 1981 la sua Importa niente diventa la sigla di Domenica In di quell'anno.


Altre attività di Don Backy
Con il passare degli anni Don Backy, allontanatosi dalle scene musicali, si dedica ad altre attività: nel 1980 ha pubblicato a fumetti il suo personale "L'Inferno" in 12 cerchi e 3.200 versi in quartine dalle rime alternate. nel 1980 è stato protagonista nella commedia musicale "Teomedio" di Fabio Storelli, e in "Marco Polo", di Conte e Luzzati, per le quali ha scritto le musiche e le canzoni. Nel 1984 ha disegnato "Clanyricon", storia del Clan a fumetti (pubblicata però solo nel 2002).

Ha partecipato poi a vari programmi televisivi di revival musicale, come "C'era una volta il festival" e "Una rotonda sul mare" per Canale 5.

Nel 2000 compare in una scena del film Pane e tulipani, diretto da Silvio Soldini, nel ruolo di sé stesso, cantando il brano Frasi D'Amore, (1969).

Nel 2004, dopo anni di lontananza dal video, partecipa al reality show La talpa, ma viene eliminato alla prima puntata.

Nel 2006 tiene una serie di lezioni sulla musica per il progetto universitario Rai Nett1, l'università a distanza.

Don Backy è l'autore della prefazione del libro del giornalista e scrittore Gian Carlo Padula, dal titolo Dio non è morto, l'altro volto di Francesco Guccini.

Il 16 febbraio 2009 Don Backy scatena una polemica al programma "L'Arena" a causa del proferimento in diretta di una bestemmia [1] .

Il 16 maggio partecipa con successo alla trasmissione "Ti lascio una canzone" in onda su RAIUNO duettando con Mario Scucces.

Il 4 marzo 2010 partecipa alla trasmissione "Gigi, questo sono io", di e con Gigi D'Alessio - cantando in coppia con lui - L'immensità e Canzone.

Il 19 marzo 2010 partecipa alla trasmissione "Ciak si canta" condotta da Pupo e Emanuele Filiberto, cantando il brano "Canzone".

Discografia
33 giri
1965 - L'amore (Clan Celentano ACC S LP 40005)
1968 - Casa bianca (Clan Celentano ACC LP 40009)
1969 - Le 4 stagioni di Don Backy (Amico DB LP 7001)
1970 - Le più belle canzoni di Don Backy (Amico ZSKF 55037)
1971 - Fantasia (CGD FGL-5085)
1973 - Io più te (RCA Italiana DPSL 10613)
1978 - Sognando (Ciliegia Bianca CBL 80001)
1979 - Vivendo cantando (Ciliegia Bianca CBM 8002)
1981 - Difetti e virtù (Ciliegia Bianca CBM 8003)
1984 - Spring, Summer, Autunm, Winter (Forever FE 32702)
1988 - Rock 'n' Roll (Ciliegia Bianca 2NEM 47301)
1990 - Finalmente (New Enigma NEM 47734)
1992 - Sulla strada (Ciliegia Bianca CBM 8004)
1994 - Per amore per rabbia
1998 - Memorie di un Juke Box
2003 - Signori si nasce e io lo nacqui
2010 - Il mestiere delle canzoni
45 giri
1960 - Volo lontano/Solo con te (Manhattan - IT-9504; pubblicato come Agatone e i Pirati)
1960 - Bill Haley rock/Non arrossire (Rainbow Records - 258/45 259/45; pubblicato come Agatone e i Kiss)
1961 - Mi manchi tu/La storia di Frankie Ballan (Rainbow Records - 400/45 401/45; pubblicato come Kleiner Agaton)
1962 - La storia di Frankie Ballan/Fuggiasco (Clan Celentano, ACC 24003)
1962 - L'ombra nel sole/Tu piangevi (Clan Celentano, ACC 24007)
1963 - Amico/La carità/Dimmi cos'è (Clan Celentano, ACC 24011)
1963 - Ho rimasto/Sono solo (Clan Celentano, ACC 24013)
1964 - Io che giro il mondo/Mama che caldo (Clan Celentano, ACC 24018)
1964 - Cara/Succederà (Clan Celentano, ACC 24021)
1965 - L'amore/Una ragazza facile (Clan Celentano, ACC 24030)
1966 - Come Adriano/Serenata (Clan Celentano, ACC 24037)
1967 - L'immensità/Non piangere stasera (Clan Celentano, ACC 24047)
1967 - Non piangere stasera/Serenata (Clan Celentano, ACC 24048)
1967 - Poesia/Bum bum (Clan Celentano, ACC 24055)
1967 - E facimmoce 'a croce/Malinconia (Clan Celentano, ACC 24061)
1968 - Canzone/I got a woman (Clan Celentano, ACC 24070)
1968 - Casa bianca/Ma con chi (Clan Celentano, ACC 24071)
1968 - Canzone/Casabianca (Amico, DB-001)
1968 - Sogno/Samba (Amico, DB-002)
1969 - Un sorriso/Marzo (Amico, DB-003)
1969 - Frasi d'amore/L'arcobaleno (Amico, DB-004)
1969 - Ballata per un balente/Barbagia (Amico, DB-005)
1970 - Giugno/Agosto (Amico, DB-006)
1970 - Nostalgia/Cronaca (CGD, N-9765)
1971 - Bianchi cristalli sereni/La primavera (CGD, CGD-107)
1971 - Fantasia/La mia anima (CGD, CGD-121)
1972 - Folcacchio's story/Una rosa, una rosa, una rosa e una rosa (Rare, NP 77580)
1973 - Via Marconi 44/Sognando fumo (Love, 900102)
1973 - Io più te/Zoo (RCA Italiana, PM-3744)
1974 - Amore non amore/Immaginare (RCA Italiana, TPBO-1039)
1976 - Madre/Che strano (Atlantic, T-10732)
1978 - Tra i fiori nel vento/Sognando (Ciliegia Bianca, CB-001)
1979 - La banda Carcioffoli/Fine (Ciliegia Bianca, CB-82)
1979 - L'artista/L'amore è forte (Ciliegia Bianca, CB-83)
1981 - Importa niente/Viaggio (Ciliegia Bianca, CB-86)
1982 - Vola/Marco Polo (Ciliegia Bianca, CB-87)
1982 - Luna di Roma/Sole (Ciliegia Bianca, CB-88)
1983 - Luna di Roma/Regina (Ciliegia Bianca, CB-89)
Don Backy è inoltre presente con "Voglio dormire" nell'EP contenente anche Ciao Ragazzi (A. Celentano), Sono un fallito (G. Santercole), Chi ce l'ha con me (A. Celentano), pubblicato su etichetta "Ciao Ragazzi", cat. ACC-SP-25002 e nel 45 giri edito dalla Clan Celentano cat. ACC 24033, intitolato "Due treccioline con l'elastico" ed interpretato in coppia con Milena Cantù (La Ragazza del Clan). Sul retro "Il ragazzo della via Gluck" interpretato dal Trio del Clan.

Filmografia
Il monaco di Monza, (1963)
Cleopazza, (1964)
Super rapina a Milano, (1964)
L'immensità (La ragazza del Paip's), (1967)
I sette fratelli Cervi, (1967)
Satyricon, (1968)
Banditi a Milano, (1968)
Quarta parete, (1969) anche Musiche
Barbagia (La società del malessere), (1969) anche Musiche
Quella chiara notte d'ottobre, (1970)
E venne il giorno dei limoni neri, (1970)
Il carcerato, (1971) Miniserie TV
Un doppio a metà, (1972)
Una cavalla tutta nuda, (1972) anche Musiche
Le calde notti del Decameron, (1972)
Quando le donne si chiamavano Madonne, (1972)
Poppea, una prostituta al servizio dell'impero, (1972)
Elena sì, ma... di Troia, (1973)
Cani arrabbiati (1974)
Amori, letti e tradimenti, (1975)
A forza di sberle, (1975)
La tragedia di un uomo ridicolo, non accreditato (1981)
Pane e tulipani, (2000)
Impotenti esistenziali, (2009)
Bibliografia
Don Backy - Io che miro il tondo - Feltrinelli - 1967
Don Backy - Cielo 'O Connors & Franz il Guercio, soci a Parigi - Leti - 1970
Don Backy - Radiografia a un pupazzo di neve - Giardini - 1974
Don Backy - C'era una volta il Clan (memorie di un juke box, '55-'69) - Edizioni Ciliegia Bianca, Roma, 2001
Don Backy - Questa è la storia... Memorie di un juke box - Coniglio Editore, Roma, 2007
"Dizionario della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Don Backy, di Ernesto Bassignano e Felice Liperi, pagg. 575-576, ed alla voce Celentano Adriano, di Nicola Sisto, pagg. 338-340,
Don Backy - Storia di altre storie... Memorie di un juke box - Ciliegia Bianca Editore, Roma, 2009
Note
1.^ don backy bestemmia






MI SONO FATTO UN REGALO
Da poco ho compiuto 70 anni all’anagrafe e – anche senza voler abusare di frasi fatte - fortunatamente non li ho compiuti nello spirito, che mantiene ancora l’entusiasmo di un ventenne verso la mia professione. Il buon Dio ha fatto anche in modo che conservassi una voce integra e una fresca “creatività istintiva”, le quali mi hanno permesso – e ancora mi permettono – di elaborare e cantare canzoni senza altri aggettivi che le sviino dalla loro naturale funzione: EMOZIONARE!
Ho amato e amo tutt’ora quelle della mia gioventù - brani che in qualche modo hanno segnato la mia storia musicale – e i cantanti che le eseguivano, i quali indirettamente sono stati miei maestri. Ancora oggi le porto nel cuore con affetto e proprio a loro ho dedicato “Le Canzoni”. In qualcuna delle presenti, “avvertirete” riferimenti che conducono a quegli “antichi” brani. Sono citazioni assolutamente volute su mia personale richiesta, inserite nel contesto di melodie del tutto originali.
E’ un Cd un po’ “sui generis”, con brani che – in gran parte – ruotano intorno a uno stesso concetto: Brevi suggestioni rimaste impresse nella mia memoria, vissute durante i 50 anni di attività professionistica – altro traguardo che taglierò nel gennaio 2010 – e che oggi sono diventate canzoni.
Mi definisco Cantainventore - che si differenzia dal più paludato Cantautore - dal momento che lo strumento (chitarra), a me serve semplicemente per formulare un breve “letto” di scarni accordi (quasi sempre un giro armonico) sul quale appoggiare una melodia nata spontaneamente insieme a un concetto estratto da un momento di vita vissuta, che ne è stato la sorgente. E a proposito delle mie melodie, ho sempre apprezzato i pareri – che ovviamente condivido in pieno - espressi da Renzo Arbore e dal regista Alberto Bevilacqua molto tempo fa e che le riguardano. Mi fa piacere riportarli in parte, a conclusione di questa breve nota:

<<…Le melodie di Don Backy sono, per me, tipicamente italiane e questo va tutto a suo onore: Comporre cose non banali con vecchi accordi dei nostri canti folcloristici, con la vecchia vena fatta di pochi accordi non complicati, è senza dubbio perlomeno inconsueto. Si vede che Don Backy, la melodia ce l’ha proprio dentro come, se permettete, ha dentro anche una sua semplice ma genuina vena poetica>>. (Renzo Arbore)

<<…Le canzoni di Don Backy sono fini, risentono degli umili cantori delle antiche corti, delle romanze, delle melodie degli erratici. Stimmate che troviamo anche nel viso dell’autore: perfettamente intonato alle sue melodie, aguzzo e trasognato, da bardo e da stradaiolo..>>. (Alberto Bevilacqua)

Credo sia la maniera migliore per chiudere. Vi ringrazio augurandovi buon ascolto.

Don Backy


http://www.donbacky.it/

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