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lunedì 7 giugno 2010

Margherita Sergardi

La Poesia italiana del Secondo Novecento - The Italian Poetry of the second half of the 20th century

Margherita Sergardi




Laureata a Firenze in lettere classiche, teatralmente formatasi presso l’Accademia fiorentina de’ Fidenti, dirige la Scuola d’arte drammatica e gli spettacoli del "PICCOLO TEATRO di SIENA", fondato in Palazzo Sergardi con Carlo Francini nel ’49. L’iter di M. Sergardi è partito dalla messinscena di leggende rusticali, da lei scritte e rappresentate all’aperto e al chiuso col gruppo toscano di attori contadini (Siena, Firenze, Roma: teatro dell’Università, anni ’40). Dopo la guerra di liberazione, cui la Sergardi partecipa con le forze alleate, nasce e si potenzia l’attività della Scuola teatrale senese, inaugurata nel ’49 da Paolo Grassi alla presenza di Silvio D’ Amico e illustrata da Guido Piovene nel suo "Viaggio in Italia".

Fra i nomi più attenti fin dall’inizio a tale palestra di studio i critici Paolo Emilio Poesio e Mario Verdone. Nel periodo successivo al ’70 (e fino all’85) l’Autrice-regista ha insegnato ricerca drammaturgica e pratica teatrale presso la Facoltà di Magistero di Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Ha pubblicato raccolte poetiche: Le Cascate (RADAR/SEI, Bari ’86), Alidàda (Ediz. del Leone, ’88), Ladro di sabbia (Ediz. del Leone, ’91), la trilogia Finale d’Epoca (Lirìope – Solarità – La corda perfetta - Ediz. del Leone, ’94/ ‘97/ ‘98).

Oltre ad originali per la scena e libere versioni da autori del repertorio classico, è autrice del testo teatrale Guerrin Meschino agli alberi del sole (1943), primo premio "Giovani autori" del corso di Cesare Vico Lodovici e delle seguenti opere teatrali: La città sul mare (Ediz. del Leone, Spinea, Venezia, 1989 ); Vento nell’alba (Ediz. del Leone, 1990); Il giardino dei fiori di ghiaccio (Ediz. del Leone, 1992); Cattedrali di corallo (Ediz. del Leone, 1995). Tutte le opere sono state rappresentate con successo di pubblico e di stampa.

Di prossima pubblicazione: Processo Vesuviano, atto d’ appello a Lord Macbeth – Capelvenere, fiaba per ragazzi.

Si trova oggi disponibile presso le Università italiane il suo saggio sul teatro Lingua scenica e terminologia teatrale nel ‘500 (S.T.I.A.V., Firenze ’79) e articoli apparsi nei volumi dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena (editi da OLSCHKI).

La trilogia Finale d’epoca è stata messa allo studio presso l’Università di S. Francisco.

Diverse le traduzioni in lingua francese e inglese che la Sergardi ha fatto delle proprie liriche e drammi in prosa e versi. Ogni anno i suoi scritti sono presenti alla Fiera torinese del Libro e a quella di Francoforte.

Significativo il riconoscimento a Venezia, su relazione di Paolo Ruffilli, in occasione della MOSTRA del CINEMA (settembre 1999).

Ricorrendo in questi giorni i 50 anni del Piccolo Teatro di Siena, Margherita Sergardi ha voluto interpretare in versi l’opera di due illustri pittori contemporanei, senesi di nascita e ben noti anche all’estero: Marcello Aitiani, Marco Salerni.

Le liriche dell’Autrice, esposte coi quadri nelle Sale di Palazzo Sergardi, con i soffitti affrescati dal pittore Luigi Ademollo , ricordano scene e personaggi d’un’ epoca trascorsa; e commentano altrove in Siena, isola di satira e commedia l'antenato QUINTO SETTANO (al secolo Lodovico Sergardi, 1660-1726) autore di satire latine.

Fra gli altri numerosi premi, la poetessa ha ricevuto il "MANGIA D’ORO 1990" dalla sua città, e alti riconoscimenti ministeriali e presidenziali per la sua opera di promozione culturale fra i giovani avviati al professionismo del settore.

NEVE SULL’ ANIMA

(contrappunto melodico)

Foglia…tra foglie a miliardi.

E quello sbiancarsi d’antiche memorie

pronte a dissolversi in echi…

pian piano scordarsi

di quella che eri…chi eri?…

una giovane foglia gigante

aggrappata al suo ceppo

e tesa ad abbracciare l’universo!

Più nulla oramai?

Ti senti sbattuta dal vento

alla fine d’un correre vano.

E ricordi finora?

un eterno viavai

riddando tra opposte correnti…

(l’Anima? il Corpo?)

una fiamma che brucia

(l’Amore?)

un corpo che ama l’incendio

ma è arso…

Capace di ardere ancora

sorprende nel buio

l’ultimo raggio di sé,

i resti di un’anima persa.

Lei? ma neppure ti ascolta,

e appesa a mezz’aria

(la Vita? la Morte?)

in specchio di cielo

si volta a guardare se stessa

e quella ch’è stata…:

la foglia d’un tempo,

aggranchita, sofferta…

all’orlo d’un vicolo cieco,

affranta, rifranta nel gelo.

Tristezza, tristezza infinita

se ai giorni di oggi ti avvedi

che fosti soltanto una foglia

in turbine d’aria…

e la vita fu tutta una mossa

e andasti per fole di sogno

a cercare un mistero

inagibile ai sensi!…

Ma viva lo stesso ti senti

finché ti conservi una stilla di fede

nei candidi emblemi:

una goccia di neve sull’anima,

un cielo che cresce all’infinito!

Abbandona quei segni al destino,

desidera e vivi…

non sarai più sola!



http://www.italian-poetry.org/Sergardi.htm

http://www.italian-poetry.org/index_principale.htm

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