Malarmé
CANZONETTE 
III • (Lo Stradino)
Questi sassi tu livelli 
E io, come trovatore, 
Così un cubo di cervelli 
Debbo aprire a tutte l'ore. 
IV • (Il Venditore d'aglio e di cipolle)
Il tedio di recarci in visita 
Con l'aglio noi allontaniamo. 
L'elegia alle lacrime esita 
Poco se cipolle tagliamo. 
V • (La Moglie dell'operaio)
La zuppa, il bimbo, la donna 
Al cavapietre destinati 
Lo complimentano ch'egli rompa 
con l'usanza di sposarsi. 
VI • (Il Vetraio)
Il puro sole che ripone 
Troppa luce per discernervi 
Toglie abbagliato la camicia 
Del vetraio dal suo groppone. 
VII • (Il Giornalaio)
Sempre, non importa il titolo, 
Senza pure un raffreddore, 
Questo allegro bevitore 
Grida un primo numero. 
VIII • (La Venditrice d'abiti)
L'occhio vivo con cui valuti 
Fino al loro contenuto 
Mi separa dai miei abiti 
E come un dio vado nudo. 
http://www.la-poesia.it/stranieri/francesi/malarme/malarme-canzonette-1.htm
Stéphane Mallarmé (1842-1898)
Nessun commento:
Posta un commento